Stratagemmi
III. Con ordine, affronta il disordine; con calma,
l’irruenza. Questo significa avere il controllo del cuore
Napoleone non aveva grandi vizi. Piccole
manie, certo, come quella che lo costringeva a masticare vecchi
calzini. Paure più o meno stupide come quella per i tuoni,
era quasi inevitabile. Ma brutti vizi, quello no. Tranne la sua
resistenza quando si trattava di fare il bagno. Mentre a Garibaldi
bastava passare il becco sulle piume più volte al giorno per
far risplendere il piumaggio e mentre Wellington trascorreva ore ed ore
a leccarsi il pelo per essere sempre impeccabile, Napoleone soffriva
per un mantello ruvido e che si sporcava con facilità.
Così il Professore aveva particolare cura nel cercare di
tenerlo sempre pulito spazzolandolo a lungo. Quel rituale, adorato da
Wellington, era sopportato da Napoleone con un ostile rassegnazione.
Detestava quando il pettine tirava i nodi che si formavano nel
sottopelo, o quando il Professore doveva strappargli via tutte le
schifezze che raccoglieva nelle sue passeggiate al parco. Peggio ancora
quando l’uomo passava con una pinzetta e schiacciava le
zecche che si annidavano nel pelo scuro. Ma la vera tragedia era fare
il bagno. Napoleone cominciava ad uggiolare sin da quando scorgeva il
Professore con un vecchio paio di pantaloni e una brutta maglietta,
segno inequivocabile che non aveva importanza rovinarsi i vestiti.
Wellington ad ogni buon conto si arrampicava sulla libreria ed
osservava le operazioni dall’alto. Garibaldi gracchiava
volando in circolo e sembrava voler deridere Napoleone. Il cane da
parte sua puntava ostinato le lunghe zampe mentre il Professore lo
tirava per il collare. Era quello il momento in cui doveva far sfoggio
di tutto il suo potere di maschio alfa. Appoggiava le mani ai fianchi e
con tono fermo richiamava il cane. Napoleone non poteva far altro che
prostrarsi a terra e sottomettersi. A quel punto il Professore gli
ordinava di andare verso il bagno e Napoleone mogio, con la testa bassa
e la coda fra le gambe non poteva far altro che ubbidire. Wellington
nel frattempo si voltava per non dover vedere l’umiliazione
del compare e si metteva a sonnecchiare. Garibaldi invece seguiva la
coppia in bagno dove si consumava l’ultimo e ancor
più umiliante atto della sottomissione di Napoleone.
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