Amore Shakespeariano

di telesette
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"Amore Shakespeariano"

- "E perciò dagli il benvenuto, come a uno straniero. Orazio, ci sono più cose in cielo e in terra di quante ne sogni la filosofia. Ma venite... giurate qui, come prima, che per quanto in modo strano o bizzarro possa comportarmi"...

- ...Chiameremo subito un'ambulanza, non preoccuparti!

 

Bretagna si riscosse infastidito da quell'interruzione.

 

- Che il diavolo ti porti, Jet - esclamò. - Non si usa più bussare, al giorno d'oggi ?!?

- Si può sapere cosa stai "scimmiottando", 007 ?

- IGNORANTE, BOVE - replicò Bretagna, irritato. - Vorresti farmi credere che non conosci L'AMLETO... Vergognati!

- Ti riferisci a quella specie di "mattone", dove alla fine muoiono tutti ?

 

Davanti al sarcasmo di 002, Bretagna non poté fare a meno che diventare rosso di rabbia.

 

- Profano - gridò. - Come puoi definire in siffatta maniera un'opera così eccelsa del sommo maestro... Vatti a sciacquare la bocca, piuttosto!

- Ah, è così che la metti, eh ? - ribatté Jet, in tono di sfida.

 

Sostenendo lo sguardo di Bretagna, 002 salì accanto a lui sul grande tavolo circolare, dove l'amico si era piazzato a declamare versi fino a un momento prima; e assunse una posizione molto simile alla sua, con i lunghi capelli pettinati all'indietro che gli conferivano un'aria ancora più solenne.

 

- "Invero il mio animo è così depresso che questa bella struttura, la terra, mi sembra uno sterile promontorio, che questo magnifico baldacchino, l'aria, guardate, questo splendido firmamento sospeso su di noi, questo tetto maestoso ornato di fuoco dorato, a me non pare altro che un immondo e pestilenziale insieme di vapori"...

 

Bretagna lo guardò sorpreso.

 

- Da quando in qua conosci i versi dell'AMLETO, Jet ?

- Non sono mica così "ignorante", come credi tu - sorrise l'amico con una smorfia. - "Che opera d'arte è l'uomo, quanto nobile nella sua ragione, quanto illimitato nelle sue facoltà, quanto preciso e ammirevole nella forma e nel movimento, quanto simile a un angelo nell'azione, quanto simile a un dio nella conoscenza: la bellezza del mondo, il paragone degli animali"...

- Cos'è, vuoi la guerra ?

 

Sentendosi punto sul vivo, 007 non resistette alla provocazione e decise di mettere a tacere quel presuntuoso.

 

- "Irsuto Pirro, le cui fosche armi nere come il suo intento, eran simili alla notte, quand'era steso nel fatal destriero, ha or macchiato di più funesta tinta quel suo nero e tetro sembiante"...

 

Tuttavia Jet non accettava facilmente la sconfitta, qualunque fosse il genere di una sfida.

 

- "Tosto lo trova, che mena vani colpi ai greci. L'antica spada, ribelle al braccio, giace dove cade, sorda al comando"...

 

Vista l'insistenza, Bretagna raccolse il fiato e, utilizzando le proprie capacità di immedesimazione, decise di ricorrere al suo cavallo di battaglia. 

 

- "Essere o non essere: questo è il problema. Se sia più nobile soffrire nell'animo i colpi e le frecce della fortuna oltraggiosa o impugnare le armi contro un mare di guai e affrontandoli porre fine ad essi. Morire... dormire... nient'altro"...

 

In quella entrarono anche Joe e Françoise. Con un salto Jet si parò davanti a entrambi, con gli occhi fissi in quelli di 003.

 

- "Se ti sposerai, ti darò questa maledizione come dote: sii pure casta come il ghiaccio, pura come la neve, tu non sfuggirai alla calunnia. Va in convento, addio! O se vuoi per forza maritarti, sposa uno sciocco, perché gli uomini saggi sanno fin troppo bene in che mostri con le corna li trasformate"...

- Jet, ti ha dato di volta il cervello, per caso ?!? - esclamò Joe, con gli occhi spalancati.

 

Françoise arrossì di stupore e vergogna, tuttavia Jet si voltò verso Bretagna con aria di sufficienza.

 

- Pensi ancora di potermi battere, attorucolo ?

- Sta a vedere, dilettante - rispose 007, assumendo la forma di un principe con la spada.

 

Sotto gli occhi stupiti di Joe e Françoise, i due cominciarono a recitare la scena del duello finale con un po' troppo realismo...

 

- "Avanti" - gridò Bretagna.

- "Avanti, mio signore"...

- "Una!"

- "No"...

- "Giudizio!"

- "Toccato, toccato molto chiaramente"...

- "Bene, di nuovo!"

 

Sia 009 che 003 non riuscivano a capire. Tuttavia Bretagna e Jet continuarono a darsi battaglia ( uno con uno stocco, l'altro con l'asta del lampadario ), continuando a dire cose apparentemente senza senso... In quel momento entrò anche 006, con in mano la cena appena cotta.

 

- E' pronto, a tavola!

- "Qui, tu, incestuoso, assassino" - fece Bretagna, afferrando la ciotola della zuppa dalle mani di Chong. - "Maledetto danese, bevi questa pozione"...

 

Gli attimi che seguirono videro: 007 immobile, con la ciotola ormai vuota stretta nelle mani; 002 inzuppato di minestra da capo a piedi; 006, infuriato come non mai, colpire entrambi con il mestolo; 009 e 003 che, senza dire una parola, osservarono la scena nel più completo stupore...

 

- Beh, sai che ti dico, Jet ?

- Cosa ? - gemette il cyborg, accusando il colpo di 006.

- Tutto sommato credo che il caro vecchio Shakespeare si segua MOLTO meglio a teatro...

 

 

NOTA:

"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni

Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...





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