Arima:
Notte di tormento,
stanza buia,
il silenzio la attraversa,
quel rumore che rimbombava
ancora e ancora,
ti ha abbandonato.
Anche quelle persone
ti hanno abbandonato.
Pioggia, incessante, consolatrice,
che accompagna le lacrime
“Abbandonato,
abbandonato” pensi.
E quando qualcuno ti tende la mano,
rimani colpito
da quel gesto, da quello schiaffo che
non fa male,
da quella carezza
che per la prima volta
ti hanno dato.
Asaba:
Casa…
Posto dove tornare…
Esiste ancora?
Per lui?
Persona tanto stupida,
dal viso insistente e corrucciato
dalla voce fastidiosa,
i discorsi inutili
e litigi frequenti…
ti hanno portato
ad odiarlo.
Padre…
cos’è un padre?
Quando se ne va,
quando rimani solo per tua scelta,
il sollievo invade anima e cuore,
pace, rabbia affievolita.
E quel ragazzo…
Così serio e affascinante
Che richiama quella persona,
quei ricordi…
perché lui invece non lo
odi?
[Un ragazzo abbandonato
dai suoi genitori e un ragazzo che li ha abbandonati...
di che cosa parleranno,
quando sono soli?]
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