Carte...

di Lena1897
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Note dell'autrice: salve a tutti! E rieccoci con le ultime battute di questa raccolta, siamo ormai alla terzultima. Non mi perdo in ringraziamenti, anche se spero sappiate che apprezzo sempre tanto le recenzioni che lasciate. Ma non voglio dir nulla, se no sembra che sto sempre qui a ripetermi.
VI parlo invece di questa Fic, che non era prevista e che ho buttato giù circa un quarto d'ora fa. Ho deciso di sostituire il pezzo che avrebbe dovuto esserci perchè mi sembrava inverosimile, troppo. Mi spiace che così vi perdiate la possibilità di fare conoscenza con le compagne di camera di Terry ad Hogwarts, ma pace su... ve le presenterò altrove. Ho pensato che fosse carino invece descrivere il momento in cui Asteria e Draco si vedono per la prima volta. Quindi il contesto è prima dei libri. L'espressione che ho usato nasce come legata alla roulette, ma poi si espande anche ai giochi di carte come il Black Jack, il Baccarat o lo Chemin de fer. Lo stile è un po' diverso dal solito, ma spero vi piaccia comunque.
Buona lettura.

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Les jeux sont faites


Asteria è sempre stata abituata a giocare con sua sorella Daphne. Qualche volta a loro si univa Pally, l’elfa domestica, a meno che non avesse altri compiti da sbrigare. Capitavano anche i pomeriggi in cui ci fosse Theodore, il figlio dello zio .
 
Draco è sempre stato abituato a giocare da solo. Ogni tanto qualche lontano cugino di parte paterna veniva a far visita, ma nessuno è mai rimasto abbastanza tempo da permettergli di affezionarsi a lui.
 
I signori Greengrass hanno sempre pensato, nonostante fossero entrambi purosangue e sufficientemente certi che le loro figlie avrebbero ereditato la magia, che sarebbe stato istruttivo per le bambine andare a scuola. Si trattava di un’elegante e costosa scuola privata, con un insegnate mago ferrato nell’obliviazione, per ogni evenienza. Ma era comunque una scuola, con altri bambini.
 
I signori Malfoy hanno sempre sostenuto che non fosse affatto necessario privarsi della presenza del loro amato e viziato erede mandandolo in un istituto scolastico. Era molto più proficuo prendere un insegnante privato, che facesse visita al manor ed insegnasse al bambino tutto ciò di cui aveva bisogno. Non si preoccuparono mai di pensare che il figlio frequentava solo adulti. 
 
Quando la signora Nott morì, suo marito Ian ci rimase molto male. Non erano propriamente innamorati, si era trattato di un matrimonio combinato, ma avevano imparato ad affezionarsi uno all’altra. Un po’ spaesato, senza sapere come gestire una casa senza una donna che la mandasse avanti e crescesse suo figlio, accettò di buon grado la proposta di sua sorella di trasferirsi da lei. 
 
Quando il signor Nott rimase vedovo, Lucius se ne dispiacque molto. Non perché conoscesse sua moglie, ma perché aveva imparato a conoscere lui e lo stimava sufficientemente da non sottovalutare il suo dolore. Non è vero che i Mangiamorte non hanno cuore, solo è ben nascosto. Fu solerte nel partecipare alla veglia funebre a casa dei Greengrass, dimostrandosi quanto di più vicino ci fosse alla definizione di amico, pur senza esserlo.
 
La prima cosa che Asteria notò quando i Malfoy varcarono la soglia di casa sua era che tutti e tre erano biondi e belli. 
 
La prima cosa che Draco notò varcando la soglia di casa dei Greengrass era che fossero certamente meno ricchi di loro.
 
Lei se ne stava seduta sulle scale, con il suo vestito di velluto blu cobalto ad osservare chi arrivava. Quando vide arrivare un bambino che non conosceva i suoi occhi si accesero di curiosità.
 
Lui si teneva ben stretto alla mano di sua madre, giocherellando con i bottoni del cardigan blu notte. Quando vide la bambina sulle scale però provò per la prima volta l’istinto di allontanarsi da Narcissa e correre da lei. 
 
Un semplice sguardo tra una bambina di quattro anni ed un bambino di sei.
 
Lucius e Helios intercettarono quello sguardo e poi si guardarono a loro volta. 
 
“Les jeux sont faites” fu il pensiero di entrambi.




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