malintesi
Fandom:
Pokémon Heart Gold & Soul Silver (Videogioco)
Titolo:
Malintesi(?)
Rating: PG
Conto Parole:
1123 senza le note (W)
Personaggi:
Gold, Cetra, Silver.
Pairing:
Gold/Silver.
Avvertimenti:
Leggermente shonen-ai.
Note: Chiamo
Cetra così ( e non Kotone) perchè mi viene
più naturale, ma mi rifiuterò sempre di chiamare
Gold Armonio.
Potrei chiamarlo Hibiki, come è giusto che sia e per
differenziarlo dal personaggio di Pokémon Special, ma
preferisco Gold. Tanto, comunque ci siamo capiti che qui si parla del
videogioco. Come minimo, Silver rimane Silver, e con lui c'è
problema. Dopo queste precisazioni inutili, vi lascio alla storia.
Non sapeva bene il perché, ma da qualche tempo Cetra aveva
cominciato ad essere più invadente del solito durante le sue
telefonate.
La conosceva fin da quando era bambino, e sapeva che era una persona
curiosa e testarda, di quelle che quando si mettono in testa qualcosa
non sentono più altre ragioni. A causa di questo a volte
poteva risultare un po’ inopportuna ed impicciona, ma era
sempre stata così allegra, solare e generosa che alla fin
fine Gold aveva sempre passato sopra ai suoi difetti. Anche ora, a
volte, tendeva a straparlare – come quando gli telefonava per
dirgli che Marill puzzava da morire - ma era
anche vero che spesso gli dava notizie molto utili. Le voleva
bene; era una cara amica che gli faceva piacere sentire di
tanto in tanto.
Ultimamente, però, Cetra aveva cominciato a telefonargli
più spesso del solito – così tanto che
il suo Pokégear riceveva quasi più chiamate della
ragazza che di sua madre e Gennaro messi assieme.
Erano inoltre chiamate diverse dalle abituali che avevano fra di loro:
di solito, quando Cetra gli telefonava, lui se ne stava zitto per la
maggior parte del tempo poiché la ragazza parlava e parlava,
e quando finalmente si interrompeva e Gold avrebbe potuto risponderle,
lei metteva giù il telefono. Ora, invece, dopo un
“breve” monologo iniziale, cominciava a riempirlo
di domande non più retoriche, ma a cui era obbligato a
rispondere. All’inizio erano molto vaghe
– gli chiedeva dove si trovasse, che cosa facesse, se avesse
conosciuto qualcuno di interessante… Si era un po’
sorpreso da tanto attenzione, ma le aveva risposto comunque; poi
però, come se non fosse stata soddisfatta delle risposte
ricevute, Cetra aveva cominciato a farsi più insistente,
chiedendogli costantemente se si vedesse con qualcuno. A
queste domande cercava sempre di glissare, facendo il vago, rispondendo
che sì, c’era una persona che gli piaceva, ma non
è che la frequentasse o cose simili. Dopo aver insistito per
alcuni minuti per avere più dettagli senza alcun risultato,
Cetra finiva per stancarsi, e dopo essersi scusata per la sua
curiosità metteva giù il telefono.
Salvo poi richiamarlo il giorno successivo per cominciare nuovamente
l’interrogatorio.
Un giorno, quando era miracolosamente riuscito a convincere Silver a
fare un giro insieme a lui a Borgo Foglianova, Cetra comparve
all’improvviso davanti a loro, ridacchiando: “Ahah,
ti ho beccato!”.
“C-che cosa intendi?” disse Gold, leggermente
intimidito, mentre la vedeva avanzare con un sorrisetto sulle labbra.
Non che avesse realmente paura di lei, o di quello che avrebbe potuto
fare o dire – ma aveva sentito Silver dietro di sé
irrigidirsi al comparire della ragazza, quasi ringhiare, come un
Poochyena selvatico davanti ad un estraneo. Inoltre, era quasi del
tutto sicuro che a Silver non sarebbe affatto piaciuto
quell’incontro: la ragazza parlava troppo per i suoi gusti,
si prendeva molte confidenze e a volte non si rendeva conto di quando
avrebbe dovuto fermarsi (anche se su questo punto forse erano
abbastanza simili) – senza poi contare il fatto che, non
avendogliela mai presentata, molto probabilmente Silver sarebbe stato
ge-
“Non fare il finto tonto, Gold! Sapevo già da
tempo che frequentavi qualcuno, però non me lo hai mai
voluto dire al Pokégear. Ma ora finalmente riesco ad
incontrare la fortunata!”
Gold spostò lo sguardo dall’espressione
soddisfatta della ragazza alla smorfia contrariata di Silver dietro di
sé, che aveva cominciato a guardarlo davvero molto, molto male.
Se uno sguardo potesse uccidere, Gold sarebbe già morto. Due volte.
Deglutì a fatica, spostando lo sguardo nuovamente sulla
ragazza, e disse: “Cetra, credo che tu ti stia
sbagliando…”.
“Eddai, non fare il timido, voglio solo
conoscerla… -Eh?” La ragazza, ormai arrivata
vicina ai due, si interruppe all’improvviso, spostando lo
sguardo stupita da Silver a Gold. Fece un altro passo in avanti, per
osservare Silver più da vicino, nonostante questi cercasse
di sottrarsi alla sua vista usando Gold come scudo.
“Ma, come, è un ragazzo!?” disse alla
fin fine, stupita.
Gold stava iniziando a sudare freddo. Sentiva lo sguardo assassino di
Silver puntato sulla sua schiena, e non osava nemmeno girarsi per
vedere che razza di espressione avesse in quel momento. Sapeva che se
non avesse agito in fretta, il rosso avrebbe cercato di risolvere la
situazione a suo modo.
E nonostante ultimamente si fosse rabbonito parecchio, non era da
escludere che tirasse anche a Cetra uno di quei calci che era solito
rivolgere a lui quando lo infastidiva più del dovuto. Per il
bene della ragazza, tentò di risolvere pacificamente la
situazione, sperando che, almeno per una volta, Cetra non si
impuntasse. Sospirò, e disse: “Te
l’avevo detto che ti stavi sbagliando, Cetra!”
“No, non è possibile!” rispose
lei stizzita, anche se era leggermente confusa
“Eppure… ero così sicura di averti
visto baciare una ragazza dai capelli rossi…”
A quella frase, Gold arrossì completamente, e dal movimento
brusco che sentì dietro di sé, sapeva che era lo
stesso anche per Silver.
“Cetra!” gridò Gold, imbarazzato
“Ti sarai confusa, non è possibile –
questo è Silver, è un mio…
uhm… amico.
Te ne ho anche parlato qualche volta…”
“Ma ne ero certa!” insistette lei, ignorando
completamente le parole del ragazzo “Non mi posso essere
sbagliata!”
“Dai, Cetra, può capitare a tutti di fare un
piccolo errore. Avrai visto qualcuno che mi
somigliava…”
“No, eri tu! Ne sono sicura!”
Dopo molti tentativi, finalmente Gold riuscì a convincere la
ragazza di essersi sbagliata; tuttavia Cetra se ne tornò a
casa insoddisfatta, sostenendo che “C’era qualcosa
che non le tornava ed avrebbe assolutamente scoperto cosa”.
Gold tirò un sospiro di sollievo, e si girò verso
Silver con un sorriso, dicendo:
“Fiù! L’abbiamo scampata bella,
no?”
Il rosso non sembrava altrettanto contento. Era rimasto tutto il tempo
con le braccia incrociate e lo sguardo torvo, che alternava fra lui e
Cetra, e più volte stava per prendere la parola,
ma Gold si girava sempre in tempo per fermarlo, implorandolo con gli
occhi di non cominciare ad insultare la ragazza, e di lasciar fare a
lui. Con il risultato che ora Silver stava praticamente per scoppiare:
persino il suo volto era rosso, sia a causa dell’imbarazzo
creato da Cetra, sia per la rabbia. Quando si fu accertato che la
ragazza era ormai lontana, esplose.
“Te lo avevo detto che se mi avessi baciato in mezzo alla
strada ci avrebbero visti tutti, idiota!” gridò
rabbioso verso Gold, che si trovò costretto ad abbassare lo
sguardo e a chiedere perdono.
“Mi dispiace, Sil. Però-“
“Non c’è alcun
'però' !” gridò,
fermandosi un attimo per riprendere fiato. Fece poi dei respiri
profondi, e quando si fu calmato disse: “Il prossimo
appuntamento te lo scordi, idiota.” . A questo punto, il
ragazzo si voltò, cominciando ad andarsene via.
“Non fare così, Silver!” gli
gridò dietro Gold, cominciando a seguirlo
“Aspetta, non andartene! Silver! SIIIIIIIIIIL!”
NdA:
Era iniziata come una breve drabble ma poi si è estesa fino
a diventare una flashfic abbastanza corposa. Credo sia un mio difetto,
se non sono obbligata da qualcosa a stare dentro almeno il limite delle
300 parole comincio a dilungarmi in dettagli inutili, che
però inquadrano meglio la situazione della fic. E’
il caso delle descrizioni delle telefonate di Cetra, in teoria
avrebbero dovuto essere solo un accenno :|
Comunque, per quanto riguarda il carattere di questa - visto che dal
gioco ben poco si può ricavare – mi sono basata
sulla Cetra dell’anime. Era allegra ed un po’
impicciona, ed inoltre tendeva ad intromettersi negli affari di cuore
degli altri (Credo che shippasse persino Ash e Lucinda, ad un certo
punto).
Uh, non so se si noti, ma Cetra non mi sta molto simpatica. Tuttavia,
credo che sia una fonte di ispirazione per varie situazioni riguardanti
Gold e Silver nel gioco.
L’intenzione era di far sembrare che Cetra si fosse sbagliata
veramente, quando in realtà ci aveva preso in pieno. Per
dare altre precisazioni, visto che non sono sicura che si siano capite:
la parola che inizia in “ge-“ a cui sta pensando
Gold, quando viene interrotto da Cetra, è
ovviamente “geloso”. Altra
cosa: Silver guardava malissimo Gold non perché lo
odia e gli dà fastidio l’idea che qualcuno pensi
che stiano insieme, ma perché pensava che il moro se ne
fosse andato in giro a spiattellare la loro relazione ai quattro venti
(quando lui, ovviamente, la voleva segreta).
L’intenzione iniziale forse non mi è riuscita, ma
spero che sia stata comunque una lettura piacevole. E’ venuta
molto più lunga del dovuto, però mi sono
veramente divertita a scriverla.
Inoltre, ringrazio di nuovo ninjagirl,
Lawrlia, AkaHalle e lampadina
per aver commentato il capitolo precedente :3
Detto questo, la prossima ff di questa raccolta dovrebbe riguardare
Green e Red, a meno che l’ispirazione non mi possieda e mi
faccia scrivere qualcos’altro. Inoltre, ho in programma due
one shot Gold/Silver al di fuori di questa raccolta, che dovrei
scrivere a breve (scuola e verifiche permettendo). Avrei anche in
programma una long fic, ma considerato il fatto che non ho mai concluso
nessuna delle mie long fic, non vorrei iniziarne una per poi lasciarla
incompleta, e dunque mi dedicherò alle one shot e a queste
drabble.
Alla prossima, e complimenti se avete letto fin qui!
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