Shattered
Quando era solo un bambino, Barty
aveva paura dei lampi.
Così, durante le notti di
tempesta, si stringeva tra le coperte aspettando che quel frastuono
finisse.
Suo padre passava davanti alla
sua cameretta, si avvicinava lentamente al suo letto e restava
lì. Immobile.
Nessuna parola, nessuna carezza.
Eppure, improvvisamente, il
piccolo Barty smetteva di tremare.
Strinse
i denti per il dolore, mentre il Marchio
Nero segnava per sempre la sua pelle.
Il Signore Oscuro, intanto, sorrideva soddisfatto.
«Serpeverde!»
Il Cappello Parlante lo urlò con
veemenza, stupendo tutti i presenti.
Barty scese lentamente dallo
sgabello, senza parole, e si avviò verso il tavolo della sua
nuova Casa.
Si sentì improvvisamente
innervosito da tutti quegli sguardi; prese un pezzo di pane,
addentandolo con
rabbia.
Suo padre non sarebbe stato
contento. Proprio no.
La donna per terra urlò – urlò forte.
Un Crucio. Un altro. Un altro ancora.
Non avrebbe smesso finché il suo Signore non glielo
avesse ordinato.
Era
immobile di fronte al padre,
aspettando che questo gli dicesse qualcosa.
Il treno per Hogwarts era ancora
fermo sui binari, e un via vai di gente si aggirava per il binario nove
e tre
quarti.
Aspettava un suo saluto, prima di
partire per il tanto atteso quinto anno lontano da casa.
«Mi raccomando, Barty, non farti
raggirare da quei Mangiamorte di cui la tua Casa è
infestata.»
Ma, come al solito, doveva
aspettarsi solo altra amarezza.
Rise. Con
cattiveria.
Rise mentre uccideva quegli uomini. Rise mentre gli
Auror lo circondarono.
Rise di fronte a quell’uomo che ora lo guardava come
se fosse un mostro.
Siete
contento,
ora, Padre?
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