Non badare alle
conseguenze [non ora]
Rachel
Berry era una stella, sapeva di esserlo e sapeva di essere destinata a
Broadway. Nel suo destino c’erano anche Finn e un bambino
moro e vivace di cui
doveva ancora scegliere il nome. Avrebbe avuto una vita meravigliosa,
avrebbe
dovuto fare qualche sforzo ma sì, ne sarebbe valsa la pena.
Aveva già
progettato tutto, lo faceva da anni. Avrebbe avuto una grande villa a
New York,
con un bel giardino, un cane e due gatti. Nel week end lei e Finn
sarebbero
tornati a Lima per trovare le famiglie, una volta i suoi e una volta
Burt e
Carol.
Sì,
ne era sicura sarebbe stata una vita perfetta e felice.
Purtroppo
non aveva tenuto conto della volontà del ragazzo, si era
solo fidata di lui,
perché l’amava.
Lui
invece l’aveva tradita, in tutti i sensi : era andato con
un’altra ragazza, le
aveva mentito, le aveva spezzato il cuore.
Era
arrabbiata, ferita e si sentiva una sciocca.
Aveva fatto così attenzione a tutte le scelte
che prendeva pensando ad
ogni possibile conseguenza, eppure non era servito.
Finn
aveva distrutto il futuro di Rachel, e lei ora voleva solo vendicarsi.
Per
questo motivo aveva invitato a casa sua Puckerman, ovviamente lui aveva
accettato.
Puck
era un’ottima scelta: era sexy, facile e non si curava dei
sentimenti, quindi
non l’avrebbe ferito il fatto che l’usava.
-Hey
Berry – disse Noah appena lei aprì la porta di
casa.
-Ciao
Noah – rispose lei sorridendo a sua volta, in modo strano
però, malizioso e
perverso.
-Tutto
ok?- domandò lui chiudendosi la porta alle spalle per poi
seguire la ragazza
nella sua camera.
Lei
annuì sicura, conducendolo nella sua stanza. Quando fu
entrato chiuse la porta,
appoggiandosi ad essa con quel sorriso ancora stampato sulle labbra.
-Sai
..- mormorò –ti ho chiamato perché
avevo un problema, un prurito che solo tu
puoi grattare – sbattè le palpebre più
volte, abbassando lo sguardo. Puck alzò
entrambe le sopracciglia.
Rachel
gli si avvicinò fino ad arrivare di fronte a lui. Fece
scorrere la punta del
suo indice sul suo petto, seguendolo con lo sguardo,
dopodiché lo alzò fissando
con i suoi occhi nocciola quelli del ragazzo.
-Capisci
quello che intendo?- sussurrò.
-Hey-
rispose lui afferrandole il polso della mano con cui lo stava sfiorando
–Sono
Puckzilla, capisco certe cose-.
Sorrise
sornione e avvicinò il suo viso a quello di Rachel,
lentamente. Le morse il
labbro inferiore facendola ridere, affondò poi le mani nei
suoi boccoli castani
e prese a baciarla con impeto, giocando con la sua lingua. Lei
rispondeva
divertita al bacio, legando le braccia intorno al suo collo e
mettendosi in
punta di piedi. Puck istintivamente la sollevo senza staccarsi da
quelle labbra
morbide e profumate, Rachel avvinghiò le gambe contro i suoi
fianchi,
spingendosi maggiormente verso di lui. Le mani di Noah percorsero
lentamente
tutta la schiena della ragazza e si infilarono indiscretamente sotto il
vestito
leggero.
Rachel
si staccò a fatica dalle labbra del giovane, ansimando e
posando una mano sul
suo petto.
Puck
sorrise colpevole –Scusa, l’ho fatto inconsciamente
– borbottò senza lasciarla
andare. Lei scosse la testa tranquillamente.
-No,
mi chiedevo solo se avessi con te un preservativo- mormorò
sincera lei. Le
sopracciglia di Puck si alzarono per la seconda volta, ma stavolta
sembrava
molto più sorpreso.
-
Hai bevuto per caso Berry?- domandò allibito. Lei fece di no
con la testa.
-Non
farò sesso con te!- sbottò lui –So che
domani, quando sarai lucida, comincerai
a rovinarmi la vita perché ti avrò privato della
tua preziosa verginità.
Potresti essere un problema- disse estremamente preoccupato. Rachel
invece
soffocò un risolino.
–No,
giuro che sono lucida – rispose convinta, annuendo con la
testa.
-Sicura?-
domandò ancora.
Lei
vi avvicinò al suo viso, con la punta della lingua percorse
la sua guancia per
arrivare vicina al suo orecchio.
-Non
voglio pensare alle conseguenze. Non ora.-soffiò nel suo
orecchio.
Noah
era ancora fermo, Rachel invece aveva iniziato a lasciare baci caldi
sul suo
viso, partendo dalla bocca, definendo la mandibola marcata, scendendo
sul collo
e fermandosi sulla clavicola. A quel punto Noah accettò la
situazione.
Velocemente
fece scorrere la cerniera del vestito della ragazza, la quale sciolse
le gambe
tornando in piedi. Lui fece cadere il vestito per terra, perdendosi nel
corpicino della mora. Lei infilò bramosa le mani sotto la
maglietta di lui,
aiutandolo a toglierla. I suoi addominali definiti erano irresistibili,
con un
a mano li graffiò leggermente, facendolo ridere. Noah la
sollevò senza fatica,
poggiandola poi sul letto morbido. Le si mise sopra e iniziò
a leccare, mordere
e baciare quella pelle liscia e profumata, facendole accelerare il
respiro.
Rachel
alzò il busto, facendo stendere il ragazzo, invertendo
così i posti. Strinse
poi le sue ginocchia contro il corpo di lui e prese a baciarlo con
trasporto e
avidità, scorrendo le sue mani sui suoi muscoli. Lui
portò le grandi mani sulla
schiena inarcata di Rachel, cercando il gancio di quel dannato
reggiseno nero.
Rachel intanto era intenta a slacciare il bottone dei jeans di lui, e
appena
esso fu fuori dall’asola, abbassò la zip,
sfiorando l’erezione di Noah, che
sospirò. Rachel sorrise e tornò sulle labbra del
ragazzo. Finalmente il
gancetto si aprì.
Rachel
si stese al fianco di Noah sorridendo, stanca. Lui
l’abbracciò da dietro,
impedendole di rivestirsi.
Rachel
sogghignò, circondando le braccia forti del ragazzo con le
sue.
Stava
bene. Nessun rimpianto.
Le
era piaciuto, tutte e tre le volte.
Pensò
che Noah era stato così dolce e passionale allo stesso
tempo, aveva fatto tutto
con cura perché sapeva che era la prima volta per lei. Noah
le piaceva,
diversamente da quello che molti credevano, era una bella persona. La
sua
compagnia la divertiva, oltre ad eccitarla.
Lo
sentì avvicinarsi al suo orecchio.
-Sicura
che fosse la prima volta Berry? Perché o menti, o sei nata
per fare sesso con
me – si complimentò lui, accarezzandole la spalla
e il braccio esile. Lei
ridacchio compiaciuta.
-Non
pensare alle conseguenza più spesso- le sussurrò
prima di prendere sonno.
Così
in effetti fece. Rachel aveva pensato di cedere a quella voglia solo
una volta.
Pensava che dopo essere stata con Puck sarebbe tornata la Rachel di
sempre,
intenta a recuperare il suo rapporto con Finn. Invece aveva deciso di
ignorare
le conseguenze ancora una volta, e poi un’altra e
un’altra ancora.
Quando
Noah le si avvicinava con quel sorriso malizioso pensava che fosse
tutto un
errore.
Era
sbagliato, dannatamente sbagliato. Sarebbe bruciata
all’inferno più e più volte
per quello che stava per fare. Poi lui infilava le sue mani sotto la
sua
maglietta e le faceva salire fino a metà schiena, un brivido
la percorreva
tutta e qualsiasi pensiero svaniva. A quel punto l’unica cosa
che esisteva era
Noah, e lui soddisfaceva qualsiasi sua voglia.
-Ma
stai zitta Berry!-
-Fanculo
Puckerman!- strillò lei senza voltarsi.
-Ragazzi
non c’è bisogno di scaldarsi tanto per una
canzone- sbottò il professore,
cercando di rimettere ordine. Non capiva perché ultimamente
quei due si dessero
contro in continuazione. Scoppiava una lite per nulla, per la canzone
scelta,
per il cantante, per come uno dei due l’avesse interpretata,
per futilità
insomma. Gi altri ragazzi ormai si erano abituati e dopo averli divisi,
i due
si mettevano uno da una parte e l’altra dall’altra
a braccia incrociate,
imbronciati. Will Schuester non riusciva proprio a capirli.
Non
poteva capire, perché non sospettava che fosse tutta una
messa in scena.
A
Rachel, da brava attrice, piaceva fare finta di litigare con Puck, la
divertiva
e teneva lontani i sospetti di tutti.
A
scuola nessuno lo sapeva. Dopotutto era solo sesso, no?
Perché
gli altri avrebbero dovuto sapere cosa facevano quei due insieme sotto
le
coperte?
Se
non era una relazione seria, non c’era motivo di sbandierarlo
ai cinque venti.
Una
parte di Rachel però, quella calma e razionale, avrebbe
voluto che Finn lo
sapesse e ne fosse geloso, che le ragazze della scuola ne venissero a
conoscenza e stessero lontane da Puck. Era un pensiero egoistico
però perché in
fondo lei era come tutte le altre. Era come tutte le Cheerios con cui
era
stato. Era come Santana.
Un
improvviso interesse scaturì nulla mente di Rachel, una
curiosità che voleva
per uno strano motivo soddisfare. Senza pensarci tanto [ormai era
abituata ] si
era incamminata verso l’armadietto di Santana.
L’altra quasi si spaventò nel
vederla arrivare.
-Berry,
quando fai questi scatti, avverti. Devo preparami psicologicamente ai
tuoi
maglioncini – sbottò appena le fu davanti. Rachel
la guardò storto, lasciando
perdere il commento.
-Vorrei
chiederti una cosa- domandò abbassando gli occhi,
imbarazzata.
-Prova
a dire- mugugnò scocciata Santana.
-Come
posso fare ingelosire Finn?- chiese con un fil di voce, torturandosi le
dita.
-Fai
sesso con Puckerman!- esclamò lei, come fosse la cosa
più naturale –è un
perfetto trombamico, fa il suo dovere perfettamente : va al sodo senza
preliminari, né smancerie. Nessun sentimento nè
complicazione, solo buon sesso-
le spiegò chiudendo l’armadietto.
-G-grazie-
disse Rachel confusa.
-Oh,
lo so, sono troppo stanca per essere stronza. Ringrazia Brittany che mi
ha
sfinito prima- sogghignò andandosene.
Rachel
rimase lì ferma.
Eppure
Noah non era affatto così. Era romantico, era dolce, si
perdeva in carezze e
baci, restava abbracciato a lei ore dopo il sesso, addormentandosi come
un
bambino.
Con
lui non era mai solo e unicamente sesso.
O
Puck era cambiato molto dall’ultima volta che era stato con
Santana, o era
diverso solo con lei.
Quest’ultimo
pensiero prese il controllo della sua mente, il suo cuore
accelerò i battiti e
le sue guance si colorarono di porpora.
Perché?
Perché le importava che Puck fosse diverso con lei?
Perché
l’aveva resa felice sapere di essere l’unica,
sapere di non essere solo una
sveltina?
Perché
voleva essere così importante per Noah?
Quella
settimana i suoi papà erano andati in viaggio in Europa.
Le
avevano fatto promettere di chiudere sempre la porta a chiave e non
organizzare
nessuna festa. Se voleva poteva invitare i suoi amici a dormire, ma
niente
alcool né droghe. Rachel aveva assicurato loro che potevano
fidarsi, che come
sempre avrebbero ritrovato la casa in ordine e lei in salute. Allora
erano
partiti.
Rachel
effettivamente aveva rispettato tutte le regole, seguendo anche il
consiglio
dei genitori.
Aveva
invitato a dormire qualcuno a casa sua, un certo amico che ne era stato
alquanto felice.
Si
era praticamente trasferito lì ormai, era già la
terza sera che restava da lei,
dopotutto lasciare una ragazza in casa da sola non era sicuro, per cui
restava
lui a proteggerla.
Inoltre
le uniche cose che mettevano in disordine erano delle lenzuola e alcuni
vestiti.
Rachel
si alzò dal letto, infilandosi le mutandine e la maglia di
Noah che trovò per
terra. Scese in cucina per bere un succo di frutta; ne prese un altro
bicchiere
e tornò nella camera senza fare il minimo rumore. Noah
però si era già
svegliato, sentendo la mancanza del corpicino della ragazza al suo
fianco.
-Hey-
la salutò appena rientrò sorridendole.
-Ti
ho portato qualcosa da bere, se ti va- gli disse lei passandogli il
bicchiere.
-Grazie-
rispose lui, sorseggiando la bevanda dolce. Rachel infilò le
gambe sotto le
coperte e si avvicinò al corpo di lui. Noah
appoggiò il bicchiere vuoto sul
comodino e, sdraiandosi, l’abbracciò .
Lei
si fece piccola, avvicinandosi al suo petto nudo e mettendo la testa
nell’incavo della sua spalla. Lo sentì sospirare
lentamente, avvertendo il
torace alzarsi.
-Rach,
dovrei parlarti di una cosa- mugugnò accarezzandole
distrattamente la schiena
-Sì-
rispose lei alzando lo sguardo.
-Ti
sembrerà strano detto da me- cominciò lui,
visibilmente imbarazzato –ma, con
te, non è mai stato sesso- confessò, togliendo
gli occhi da quelli di lei.
A
Rachel il cuore cominciò a battere più forte.
-Era
qualcosa di più – borbottò
–perché per te provo qualcosa- si
grattò la testa,
insicuro – e non vorrei che finisse. Non voglio che tu torni
da Finn- concluse,
riportando lo sguardo su di lei.
Rachel
si spinse leggermente avanti, trovando le labbra socchiuse di lui,
stampandoci
un dolce bacio.
-Nemmeno
io Noah- sussurrò sorridendogli.
-Davvero?-
domandò lui sorridendo felice. Lei annuì.
-Oh,
allora potrò dire a tutti che sei solo mia- disse tirando un
sospiro di
sollievo. Lei ridacchiò contenta. Si voltò poi
dall’altra parte, dandogli la
schiena.
-Sai,
devo confessarti una cosa anche io- mormorò. Puck si
avvicinò posando la sua
testa sulla spalla di lei.
-La
prima volta, quando ti ho detto di non pensare alle conseguenze, avevo
deciso
di non progettarmi un futuro. Solitamente quando m’impegno in
una relazione
seria programmo tutta la mia vita, fino al funerale. Lo so,
è strano, ma è più
forte di me. Però quella volta mi ero detta “non
pensarci, non vedere il tuo
matrimonio con Noah”. Volevo che non ci fossero sentimenti,
che fosse solo un
modo per tornare da Finn. Però a fine serata, quando mi
stringevi tra le tue
braccia, Finn era completamente sparito. Non me ne importava
più nulla. E, da
ingenua e testarda, avevo già visto tutto il nostro futuro.
Ti avevo detto di
non pensare al dopo, invece io l’ho fatto.- disse, con un
tono di scusa. Lui
ridacchiò allegro.
-Il
fatto che tu abbia già progettato al nostro matrimonio
è uno di quei buffi
motivi per cui ti amo- le sussurrò all’orecchio.
Rachel
spalancò gli occhi. Si voltò verso di lui, con
uno scatto.
Gli
rivolse un grande sorriso, un meraviglioso sorriso alla Berry.
Rachel
Berry era una stella, sapeva di esserlo e sapeva di essere destinata a
Broadway.
Nel
suo destino c’erano anche Noah e due gemelle more, vispe e
bellissime.
Forse
avrebbe dovuto fare qualche sforzo perché nulla è
perfetto, ma ne sarebbe sicuramente
valsa la pena. Aveva già progettato tutto, lo faceva da
giorni. Avrebbe avuto una
grande villa in campagna, con un grande giardino e se possibile un
pony.
Nel
week end lei e Noah avrebbero cucinato qualcosa di semplice, invitando
le
rispettive famiglie.
Sì,
ora ne era sicura, quella che
l’aspettava
era una vita divertente e meravigliosa.
***
Noah
e Rach vi risulteranno forse un po’ OOC; il fatto
è che vedo questo lato più
romantico di Noah, che tra l’altro sta uscendo anche in Glee
con Lauren, e
questo lato leggermente perverso di Rachel che si può notare
nella 1x08.
Inoltre
ho sempre sospettato che quando confessa a Finn di averlo tradito
(2x09), con
Puck non sia fermata ad un bacio U.U
Non
ho approfondito il porn perché, primo non ne sono capace e
non mi piacerebbe
essere volgare, poi non è da me.
Il
prossimo capitolo non sarà un continuo ma solo la stessa ff
vista dalla parte
di Noah, per questo mi sono impegnata a non esprimere il suo pensiero,
soffermandomi
solo sulle sue azioni.
Che
atro dire!?
Spero
vi sia piaciuta e spero che presto scriviate anche voi qualche
Puckleberry =)
Besos,
Miky
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