La
mia prima fanfiction su Buffy, orribile, un po' monotona e scontata XD
La canzone è Il mio canto libero.
(Grazie Happy per le
tue fantastiche storie!)
***
Abbassò gli occhi blu zaffiro
sul foglio puro preparandosi a tingerlo di parole incoerenti…
In un mondo che
Non ci vuole più
Il mio canto libero
Sei tu
-uhm…- disse l’uomo giovane
seduto a gambe incrociate su una superficie piana, grattandosi la tempia destra
con la penna che aveva in mano, fissando attentamente il foglio con alcune
parole scritte sopra con una calligrafia veloce e scattante.
-uhm…- ripeté -credo che
può…andare…- aggiunse ancora pensieroso. Alzò gli occhi per guardarsi intorno.
Di certo non aveva una dei più bei posti per ispirarsi. Per quanto pittoresca la
sua cripta era decisamente tetra. Però aveva quella caratteristica utile per
scritti intensi. Esprimeva benissimo la cupezza dell’animo che lui si sentiva
dentro. Fece un sorrisino ironico, pensando dentro di sé che anche se
assolutamente lugubre aveva la dote indovinata per i vampiri…il buio.
Senza far sparire il sorriso
un po’ senza significato che aveva sulle labbra si chinò ancora sul foglio,
cercando di confidare a quella carta tutto quello che aveva nell'animo, anche se
era conscio di fallire miseramente nell’impresa. Non sarebbe cambiato nulla, ma
almeno avrebbe sostituito l’immagine di spietato sanguinario con quella più
frivola ma sicuramente più in buona luce di “poetucolo
da quattro soldi”. O forse le sarebbe piaciuta…scacciò quell’abbaglio dalla
testa scotendola con nerbo.
Lui era una creatura
dell’ombra, come poteva sperare che un angelo potesse stargli accanto?
E l’immensità
Si apre intorno a
noi
Al di là del limite
Degli occhi tuoi
Però ci sarebbe stata lei…a
rischiarare tutto…lui era una creatura del buio, e lei della luce…se gli fosse
stata accanto avrebbe potuto vedere qualche cosa di più del più fosco dei tetri
davanti al naso. Avrebbe potuto vedere oltre…fino ai suoi occhi…a quegli occhi
che non aveva mai penetrato.
Avrebbe voluto capire perché
il suo angelo stava così male. Così male da venire da lui, così male da
disperarsi in sua compagnia, cercando un po’ di quella felicità tanto agognata
ma mai giunta.
Non sapeva come si sentiva in
quel momento, ma di sicuro lei non capiva cosa la legava a lui, non capiva…che
chi aveva accanto la amava e avrebbe fatto di tutto pur di proteggerla. Stava
così male da non vedere nulla attorno a lei…a parte il buio più nero. Finché non
aveva tuffato i suoi occhi in quelli di Spike…allora aveva visto tutti gli altri
colori…allora aveva riscoperto un po’ della felicità che desiderava. Ma le era
stata portata via presto. Non era durata…poiché falsa…la disperata ricerca di
serenità faceva sì che non la potesse trovare. La ricerca cieca di qualcosa che
sapeva essere lontana da lei ma invece era a due passi…sarebbe bastato accendere
quella luce che aveva dentro, avrebbe rischiarato tutto intorno, e la luce
sarebbe arrivata fino a quegli occhi blu scuri…fino al profondo di quegli occhi
sofferenti e vi avrebbero visto la felicità di veder la luce dopo tanto tempo.
Il ragazzo tossì senza
smettere di scribacchiare parole veloci con la penna sotto il suo sguardo
concentrato.
Nasce il sentimento
Nasce in mezzo al
pianto…
E si innalza
altissimo
E va…
Spike sospirò…c’era stato
molto pianto…la loro vita era una disperazione continua, ma nonostante questo
lei aveva ancora quella sua luce speciale anche se la teneva nascosta per
evitare di correre il pericolo di spegnerla una volta per tutte. Il vampiro si
passò una mano tra i capelli biondi ossigenati. Senza pensarci alzò ancora lo
sguardo pensando che il non potersi guardare allo specchio fosse un vero
peccato, poiché non sapeva se doveva rifarsi il “colore”…chissà se già si notava
la ricrescita dei capelli…lasciò perdere.
Magari potesse volare…invece
no…invece stava ancorato al suolo. Tra le sue colpe e il suo cuore pesante. Non
poteva seguirla in quel volo tra le nubi del tramonto. Non poteva ammirare le
luci giocare sui suoi biondi capelli e intarsiare quegli occhi di luce verde con
piccole scaglie rosate. Non poteva osservare quella pelle dorata al riverbero
del sole che va scomparendo, calando il sipario tra un bacio e una carezza. Non
avrebbe potuto guardare il suo sorriso a quella luminosità rara. Lui avrebbe
potuto guardarla da lontano illuminare tutti con quel suo calore speciale e
avvolgersi nell’illusione di esserle a fianco.
E vola sulle accuse
della gente
A tutti i suoi
retaggi indifferente
Sorretto da un
anelito d’amor…
Di vero amore
Vero amore…il suo era davvero
autentico…ma buffy…lei aveva detto chiaramente che non ricambiava. Perché non
avrebbe dovuto crederle? Perché avrebbe dovuto dire una bugia? Per difendersi…è
tutto così maledettamente chiaro…è così condizionata da chi ha attorno che non
vede che quaggiù ci sono ancora io che aspetto che mi prenda per mano e mi
conduca alla sua luce. Non si è resa conto che io la cerco tutte le notti, tutti
i giorni, la mia anima che ora spasima di laceranti sensi di colpa… aspetta solo
una tua parola per poter assolversi. Mai completamente, ma comunque sarebbe una
buona fetta. Invece lei sta lì, sospesa tra cielo e terra fin dove io non posso
arrivare ma per fare in modo che i suoi amici, indegni di lei, possano
avvicinarsi. Mentre io mi rifugio nell’ombra con il mio stupido orgoglio
aspettando invano una luce che penetri la mia oscurità e che mi conduca per mano
verso un albore qualsiasi. Invece mi spinge sempre più in giù in questo baratro
di morte e affanni…mi spinge sull’orlo del punto di non ritorno a non si accorge
di ferirmi.
Spike abbassò gli occhi, che
erano stati fermi ad osservare una candela consumarsi, sul foglio chiaro, subito
la penna riprese a graffiare la superficie acquerellando parole.
In un mondo che
Prigioniero è
Respiriamo liberi
Io e te
L’uomo biondo sospirò
grattandosi il mento con la penna, pensoso. Lui non respirava libero da quando
l’aveva accanto, prima si era sentito libero, ma forse era soltanto una cupa
illusione. Si era sentito libero ma da quando lei era sorta lì, e l’aveva vista,
ci si era scontrato…e l’aveva incontrata…beh, da allora aveva l’impressione che
tutto, dall’inizio alla fine di lui, fosse stato creato solo ed esclusivamente
per fargli capire che la sua vita era solo un’illusione e che la vera vita non
l’avrebbe avuta mai. Così aveva riavuto la scintilla…sperando di funzionare ai
suoi occhi. Sperando forse di avere anche un po’ di luce sua. Per segnalare la
sua presenza. Nell’oscurità anche una piccola luce poteva essere di guida.
Magari lei poi sarebbe arrivata, curiosa. E gli avrebbe guardato dentro e
avrebbe permesso anche a lui di farlo con lei. Le avrebbe letto nel profondo
anche solo una volta, e sarebbe bastata per poi poterla guardare con un’altra
luce negli occhi quando si sarebbe risollevata per raggiungere il suo dovuto
posto nel mondo che non la merita.
E forse anche lui avrebbe
potuto vedere.
E la verità
Si offre nuda a noi
E limpida è
l’immagine
ormai
ormai ho capito che cosa
cercavi quando venivi qui, a mescolarti con le tenebre che conosci meglio di
ogni essere che ne appartiene. Hai portato la tua luce quaggiù, che se pur fioca
mi aveva riscaldato, sebbene tu negassi che l’avesse fatto, e poi ancora una
volta mi respingevi nell’oscurità privandomi di quella luce abbagliante che era
la gioia e la serenità dell’illusione di averti accanto, finché non capivo che
mi stavi prendendo in giro. Ma non ti credevo, finalmente era tutto chiaro…ero
nel tuo cuore…in quel cuore che credevi di aver reso inaccessibile a tutti,
specialmente a me, ma che invece io ero riuscito a scalfire e a penetrare
nonostante tu non lo desiderassi. Credevi di dire la verità…ma non capivi…ora
invece io sento di non capire più questa mia stupida vita senza la sua luce. Una
vita condotta nel buio , una vita che non sa dove andare, senza una guida che
illumina la via...non sa più dove girare…
e allora i ricordi,
prepotenti, tornano a galla, sopraffacendo tutte le barrire che avevo posto per
tenerli chiusi nel cassetto più basso della mente, sperando di dimenticarmene.
Invece tornavano più freschi e vividi che mai, più agguerriti, più vendicativi
verso il fragile equilibrio appena ricostruito…anzi…mai eretto ma che io credevo
già indistruttibile.
Pensare a quelle sensazioni
che reputavo da mollaccioni…da persone melense…da
Angel per intenderci…ma poi avevo capito cosa intendeva quando diceva di amare
la cacciatrice…è la passione fatta luce, l’energia e il piacere fatto donna, la
purezza fatta creatura, l’innocenza macchiata di chi non può tornare indietro e
non vuole, ma che si sente persa in quella che è la realtà che non riconosce
più.
E lui aveva sentito
quell’emozione di tenerezza, agitazione, mista a affetto e voglia di proteggere
e ad attrazione…ricambiata…tutte queste sensazioni erano ricambiate anche se lei
fingeva di ignorarle…lo sentiva.
Nuove sensazioni…
Giovani emozioni
Si esprimono
purissime
In noi…
in quei momenti entrambi
cambiavano, entrambi diventavano persone più immature ma più coscienti in un
certo senso, in quei momenti di velata malinconia mista a stupide battute
ironiche che facevano sorridere nonostante tutto, e che facevano vacillare la
convinzione di lasciar perdere tutto e di ritornare a cadere nei vecchi errori,
in quegli errori che avevano portato alla vita per lei…ma anche per lui, che
credeva prima di essere morto da quando si era innamorato di lei, della sua
voglia di essere felice, della disperazione continua del non poterlo essere e
così la negazione di una vera serenità alla ricerca di quella cosa che non
esiste, perché la felicità non può durare più che un attimo, forse meno, ma lei
sentiva che era qualcosa al di sopra di tutto quello cha aveva mai provato, non
si rendeva conto che si illudeva di riuscire ad acchiappare con la mano e
scrutare in tutti i suoi particolari una cosa che più evanescente dell’aria
sgusciava via appena toccata, dando appena un assaggio di quello che era perché
in realtà non esisteva. E rideva in faccia a chi la rincorreva e anche a chi
cercava di fermare quella folle corsa frenetica piena di soste stanche che
avrebbero anche potuto ferire.
La veste dei
fantasmi del passato
Cadendo lascia un
quadro immacolato
E s’alza un vento
tiepido d’amore
Di vero amore
Era in quei momenti che
sentiva che il passato ormai non contava e che finalmente doveva volgere lo
sguardo al futuro, e perché no? Anche a quella luce lontana che era la serenità,
la felicità, anche se breve di un attimo, quella dolce sensazione che dura poco
ma che riempie ogni più piccola cellula del corpo e della mente, e sapeva che
avrebbe potuto raggiungerla se solo quella luce non fosse stata così lontana,
quella stessa luce che per lui era rappresentata da Buffy, che si comportava
esattamente come la felicità, si avvicinava, sorrideva e scappava per poi ridere
della sua stupidità.
Sarebbe bastata una parola e
l’avrebbe presa per mano, e insieme sarebbero arrivati fino a quella piccola
scintilla, pronti a posarvi gli occhi ad allungare una mano insieme e lasciarla
sfuggire, senza curarsi delle risate di scherno ma solo consci di aver appena
sfiorato la cosa più bella del mondo. E sentirsi appagati e sereni. Insieme.
E riscopro te
Dolce compagna che
Non sai dove andare
ma sai che ovunque
andrai
Al fianco tuo mi
avrai
Se tu lo vuoi…
Ti starò sempre a fianco,
l’ho promesso molto tempo fa, manterrò la promessa…anche se tu cercherai di
farmi desistere…te lo giuro Buffy…ci sarò, per quanto io possa…e finalmente ti
potrò vedere mentre osservi la scintilla che ti illumina il viso di mille colori
e allora forse ti volgerai verso di me e mi sorriderai.
Il vampiro aggiunse alcune
parole in fondo abbastanza scarabocchiate, scese da quello che fungeva
solitamente da letto lasciando penna e carta lì. Si guardò intorno e prese dalla
poltrona lo spolverino facendoselo roteare attorno infilandoselo.
Uscì dalla cripta con il suo
solito passo sicuro e beffardo, guardandosi intorno.
Avrebbe trovato qualcuno che
gli avrebbe detto se i suoi capelli avessero bisogno di un buon parrucchiere, e
forse si sarebbe fumato una sigaretta osservando la cacciatrice da lontano, se
fosse stato fortunato.
* * *
la ragazza fece rotare il
paletto in aria mentre della polvere toccava il suolo silenziosa, sorrise
gongolante.
- ancora una volta la
cacciatrice dimostra di non essere un’idiota!- si complimento con sé stessa con
un sorriso amaro sulle labbra.
Fece ancora qualche passo
ricominciando a darsi della stupida mentalmente, adesso invece di essere a casa
a studiare per l’esame imminente stava lì a combattere come sempre i vampiri, e
invece di ripassare mentalmente quello che aveva studiato su quel poeta italiano
stava cercando di soffocare l’immagine di due occhi blu, profondi,dal colore
intenso e burrascoso del mare. Scosse la testa, ora non era il momento più
opportuno per impazzire.
Come diceva quella stupida
poesia? Ah sì…certo che quella notte sembrava fatta apposta per quei versi…nel
cimitero, avvolta dall’oscurità sentiva gli alberi sussurrare quasi una vecchia
canzone dalle note familiari.
Pietre
un giorno case
ricoperte dalle rose selvatiche
Dividono…
Ci chiamano
Pietre.. un giorno saranno le
dimore di tutti noi…queste pietre di marmo bianco o grigio un giorno saranno
quello che gli altri vedranno di noi, con il nostro inutile nome inciso sopra a
lettera cubitali più date di nascita e morte, frasi senza senso, che non
racchiudono niente di una persona scritte da persone che perdono la loro
importanza di fronte al loro dolore per quello che racchiude in sé la tomba. Per
la paura nel rendersi conto che un giorno quelle sarebbero state le nostre
case…e che un momento non troppo lontano queste sarebbero state dimenticate…e un
giorno, poco più in là, delle rose senza pietà l’avrebbero ricoperte, facendo
scomparire le tracce di lacrime antiche tra le loro spine…e allora anche gli
alberi che erano attorno avrebbero cantato le loro canzoni, dedicate a tutti
loro, per alleviare il peso di quelle lacrime dimenticate da tutti.
Boschi abbandonati
E perciò sopravvissuti vergini
Si aprono
C’abbracciano
Come un abbraccio protettivo
di esseri sottovalutati ma che sono la forza del pianeta che cullano tutti i
sopravvissuti al dolore e tutte le persona dimenticate, e tutte quelle rose che
dimenticano, nascondono il dolore, l’amore, la dimore dei corpi…
Forse queste cose al
professore di letteratura sarebbero piaciute, pensò storcendo la bocca. Pensare
alla morte di solito non le faceva molto effetto ma quelle parole, in quel
contesto facevano capire quanto fosse poi strana la vita di un morto…beh…la vita
di un vampiro…perché un morto normale non poteva mica…avere una vita…a meno che
non fosse in paradiso…ma in quel caso non sapeva se potesse definire
proprio…vita…mah…
Pensando questo era arrivata
nei pressi della cripta di spike, scosse la testa consapevole che non sarebbe
dovuta entrare, che non avrebbe dovuto vederlo, perché gli avrebbe fatto male,
perché era bastato. Un paio di occhi la invitavano ad entrare, la chiamavano,
dall’interno, desiderava vederlo più di ogni altra cosa in quel momento… sospirò
scotendo ancora la testa a aprì la porta, entrando.
Si guardò attorno per un
attimo, in attesa di una familiare voce invece nulla. Fece alcuni passi
chiamando –spike!- si sedette sul bordo del letto guardando l’orologio, le due e
trenta, quella sera aveva fatto tardi, per questo era stanca…ma per lui
dopotutto era presto quindi poteva anche essere in giro da qualche parte. Si
sistemò meglio a sedere dondolando le gambe aspettando qualche segno di vita.
Studiò un po’ attorno notando che quel vampiro non era la quintessenza
dell’ordine, ma che tutto sommato era meglio di sua sorella Dawn. Lo sguardo gli
cadde su un foglio proprio lì vicino.
Lo alzò istintivamente e
cominciò a leggere quella calligrafia stretta. Le parole la colpirono
profondamente…non sapeva da che libro le avesse trovate spike ma sembrava
proprio che avesse un talento profondo. Forse poteva farsi prestare il libro,
pensò leggendo le ultime parole scritte in versi, spostò lo sguardo più in basso
trovando alcune parole più scarabocchiate delle altre
“Al Mio Angelo Del Buio, Buffy. William”
In un mondo che
Prigioniero è
Respiriamo liberi
Io e te
- che ci fai qui, cacciatrice?-
chiese una voce forte e ringhiosa dalla porta, Buffy scattò in piedi subito
cercando di nascondere il foglio.
- i…io? Io…ma..niente…passavo
di qui…- balbettò mentre cercava di rimettere il foglio al suo posto, senza
farsi notare.
- perché sei entrata, se io
non c’ero?- chiese avvicinandosi con circospezione, aveva capito benissimo che
l’aveva letta, ma poteva ancora illudersi che non avesse decifrato la
calligrafia in fondo…
- io..beh…ecco…volevo
controllare…- Spike non la stava ascoltando, fissava il foglio, non riuscì più a
trattenersi.
- l…l’hai letta?- disse
sbiancando un poco alla sola idea.
- chi? Io? No…no…no, no, no!-
disse scotendo vigorosamente la testa mentre il suo cuore gridava “sì” , spike
la guardò un attimo mentre lei ne evitava lo sguardo.
- ti è piaciuta?- disse
sorridendo incerto, un sorriso così diverso dal solito strafottente che aveva
dipinto sul volto.
- ma io non l’ho
letta…spike…- disse alzando il volto per incontrare lo sguardo di spike che le
disse silenziosamente che non c’era problema, e che era per lei, allora lei si
risedette sul letto seguita da lui che ancora attendeva una risposta.
- è molto bella…spike…dove…?-
iniziò a chiedere ma si interruppe sentendo che quella era una domanda
sbagliata.
- sai…non lo devi dire solo
perché sai che l’ho fatta io…tanto già di pugnalate me ne hai date tante…puoi
anche essere sincera-
E così l’ha scritta lui,
rifletteva Buffy nel frattempo, che strano…un vampiro poeta…è così
bello…beh…anche lui è bello da mozzare il fiato…
- no…io non sapevo nemmeno
che l’avessi scritta tu…insomma…sai…-
- sei in imbarazzo-
- non credo- rispose
guardandolo sorpresa che avesse chiesto una cosa così, sapendo che non avrebbe
risposto la verità.
- la mia non era una
domanda…sei imbarazzata…hai forse capito che hai sbagliato tutto?-
- forse ho capito che…il buio
è anche dentro di me…insieme alla mia anima-
- la tua anima ha una luce
accecante, con la quale il buio non può convivere- disse abbassando lo sguardo.
- non è vero…l’oscurità c’è
sempre, anche con la luce… è l’ombra…ma sento che anche tu..per quanto…tu ti
vesta sempre di nero…hai una qualche luce…un scintilla che…-
- io ho la scintilla- disse
con aria pensierosa – l’hai forse vista?- disse riferendosi ad un discorso fatto
poco prima da solo, nella sua mente.
- hai una scintilla? In che
senso…-
- voglio dire che anche la
mia anima emana una piccola luce….come tutte…e mi domandavo se tu l’avessi
vista…-
- la tua…anima?-
- la mia anima…credo che
vorrebbe vedere un po’ di quella luce intensa che hai dentro…-
- tu
hai l’anima?-
- ho un’anima...la mia per
esattezza- spike non la guardava ma Buffy, sconvolta lo costrinse a voltarsi per
vedere negli occhi, in fondo al mare quella piccola luce fiammeggiante.
In un attimo si ritrovò in
una piccola isola su quel mare calmo che lasciava intravedere piccole luci
riflettersi dal sole sui suoi occhi, e giocare con i suoi capelli come faceva
spike. Naufraga in quel blu di emozioni mai viste prima e di quell’amore che
c’era sempre stato, celato dal muro di fumo di una piccola sigaretta e da quello
di cristallo eretto da lei stessa. Inabissatasi in quegli occhi, in quelle
labbra, le mani affondate in quella massa di riccioli biondi che come onde la
travolgevano, la erodevano dall’interno, scavano una breccia nella barriera,
lasciando fuoriuscire un piccolo raggio che bagnava ed inondava, volando l’aria
attorno. Finalmente aveva capito che sarebbe bastato prendersi per mano e
affrontare quella barriera, che si sarebbe infranta ad un tocco delle loro dita.
E le porte si sarebbero spalancate.
E la verità
si offre nuda a noi
E limpida è
l’immagine
ormai
un nuovo bacio, racchiude
emozioni oltre ogni limite, oltre l’orizzonte del mare, oltre il limite della
terra…oltre il soffio del vento sui prati verdi lucenti di rugiada. Un scroscio
di una natura primaverile di colori e suoni, fresca come l’acqua di un ruscello
alla fonte.
Dolcezza mai provata,
infinita ed indelebile come l’ombra del sole dopo il suo tramonto impresso negli
occhi e nella memoria. Amore indefinito che aleggiava nell’aria frizzante e
crepitante.
Una nuova vita che scorre
nelle vene insieme a quel sangue che circola senza sosta, risvegliando tutti i
sensi, tutto quello che fa di un nuovo bacio un nuovo turbinio di emozioni
travolgenti ed impossibili da descrivere a parole. Compito troppo gravoso per
gli uomini trovare una parola che descriva miliardi di emozioni diverse
identificabili come altre miriadi di significati per poi definirli uno per uno e
sommarli fino ad ottenere due cose separate ma indissolubilmente unite.
- ti amo…-
Nuove sensazioni
giovani emozioni
si esprimono
purissime
in noi
- William…- sussurrò Buffy
riprendendo fiato…lui si stupì, inclinando il viso per scrutarla meglio.
- che c’è?- chiese sorridendo
felice lei inclinando a sua volta il capo dal verso opposto al suo.
- non sono più William…-
disse lentamente lui mentre lei apriva un po’ la bocca e lasciava uscire una
sommessa domanda.
- ma…ti sei firmato
William…nella…-lui sorrise.
- prima ero William…ora è il
caso di lasciarsi alle spalle tutto…ora bisogna riscrivere dall’inizio…- disse
lasciandola per raccogliere il foglio caduto a terra.
- l’hai letta vero? Questi
versi… - disse cominciando a citare alcune righe:
La veste dei
fantasmi del passato
Cadendo lascia un
quadro immacolato
E s’alza un vento
tiepido d’amore
Di vero amore
E riscopro te….
Buffy passò la mano sugli
occhi nascondendo le piccole lacrime al pensiero che quella parole fossero per
lei.
- sai cosa significano,
Buffy?- disse mentre un brivido percorreva la schiena della cacciatrice al suo
nome pronunciato da quella voce così dolce, profonda, sicura e calda.
Lei scosse la testa, e poi
annuì, aveva capito quello che volevano dire ma voleva sapere cosa le avrebbe
detto lui, che però la guardò confuso.
- sì…o no?-
- sì…ma dimmelo tu…- disse
avvicinandosi per nascondere la testa nel suo petto per ascoltare le vibrazioni
dei suoni.
- quando…e se…avessi…ricevuto
anche solo un po’ di…amore…anche solo un piccolo soffio tiepido…d’amore…da parte
tua…allora mi sarei lasciato alle spalle tutto il passato, quello doloroso,
quello sbagliato, cercando di cambiare-
- e io ti prenderò per mano e
ti condurrò fino a che non sarai pronto…poi ti resterò accanto…- disse posando
l’indice sulle sue labbra.
- sapevo che ti avrei
riscoperta…-
- sapevo che anche tu avevi
un po’ di luce dentro…adesso tocca a me premere l’interruttore…-
dentro di sé spike pensò che
avrebbe guidato quella mano fino all’interruttore per poi tenerla stretta
accanto al cuore che non batteva ma che gioiva, accanto alla scintilla.
Buffy sospirò, mentre diceva
–non servivano a niente quelle parole…sapevo benissimo di amarti anche prima di
leggerle…ma quando le ho lette…e ho capito che erano…per me…allora ho capito che
non c’era niente di sbagliato…poi mi hai detto che hai un’anima…e questo mi ha
resa mille volte più felice…con te potrò essere felice?-
- la felicità è una piccola
scintilla impertinente…Buffy…è come una lucciola che sguscia via appena la
sfiori…ma credo che di certo potremo guardarla finché staremo insieme…-
- allora la guarderemo
insieme…il resto poi sarà il buio…-
Spike la baciò in fronte ma
lei lo coinvolse in un bacio appassionato ed innamorato sulle labbra.
- ti amo Buffy…-
- ti amo anche io Spike…-
Quella notte l’amore scese su
due creature della notte, due angeli del buio…che avevano delle scintille che
ardevano come il sole rischiarando le tenebre attorno a loro.
E una tacita promessa…insieme
avrebbero teso le mani verso quella piccola lucciola impertinente,
che forse sarebbe rimasta
impressa nei loro cuori per sempre. Forse sarebbe vissuta tra le loro mani
giunte.
***
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