-Hot ‘n’ Cold-
[ #02 – Lenzuola]
Nowaki
sembrava avere una dedizione particolare per ridurre le lenzuola ad uno
straccio per cani, sporcandole di liquidi di vario genere , sudore e
roba da mangiare.
[Shounen-ai/Yaoi - Nowaki x Hiroki ( Junjou Egoist)]
FanFiction partecipante
alla Challenge indetta dalla community "1frase"
utilizzando il Set Epsilon
-Titolo: Hot
‘n’ Cold
-Autore:
XShade-Shinra
-Manga:
Junjou Romantica
-Pairing:
Nowaki x Hiroki (Junjou
Egoist)
-Genere:
Introspettivo, Sentimentale, Romantico
-Rating:
Giallo
-Warning: E
se..., Shounen-ai/Yaoi
-Capitoli:
One-Shot
-Disclaimer:
Tutti i personaggi
di questa storia sono maggiorenni e comunque non esistono/non sono
esistiti realmente, come d’altronde i fatti in essa narrati.
Inoltre questi personaggi non mi appartengono (purtroppo...), ma sono
proprietà dei relativi autori; questa storia è
stata
scritta senza alcuno scopo di lucro ma solo per puro divertimento.
-Note: Il
titolo è preso dalla famosa canzone di Katy Perry, che trovo
PERFETTA per Hiro-san! XD
Quella che seguirà è una storia divina in due
parti, con il POV di Nowaki e quello di Hiroki.
Scrivere una storia di 50 frasi con 50 prompts è stato
terribile (un'esperenza da non rifare xD), ma alla fine sono abbastanza
soddisfatta del risultato, e spero possa essere gradito anche a
voi. Buona lettura! ^^
- Hot ‘n’
Cold -
#01 – Gelosia
Hiro-san non mi aveva mai dato la sensazione di essere un tipo
geloso, prima di presentarsi al mio posto di lavoro e dare un pugno ad
un mio senpai che, secondo lui, mi stava troppo appiccicato.
#50 – Manette
Con quel suo gesto sconsiderato aveva seriamente rischiato di finire in
manette, ma avevo messo una buona parola a riguardo, cercando di fare
leva sull’alto livello di stress che aveva accumulato in quei
giorni e sul buon cuore del senpai.
#04 –
Interrogatorio
Di certo, però, non scampò ad un interrogatorio;
non
fatto dalla polizia, ma da me in persona, perché mi
spiegasse
quel suo sfogo.
#29 – Lacrime
Calde lacrime stillarono dai suoi occhi, scorrendo sulle guance, mentre
metteva a nudo le sue debolezze per farmi partecipe delle sue paure,
tra cui la più grande: quella di perdermi.
#16 – Istante
In quell’istante mi sentii l’uomo più
felice del
mondo, perché sapevo di avere trovato la persona migliore
del
mondo, e quella persona voleva restare con me… per sempre.
#05 – Melodia
Le sue parole mi parvero come una melodia dolce e timida, che mi
impedì di resistere oltre; così lo abbracciai,
baciandolo
con passione nonostante fossimo in un luogo pubblico e sapessi bene che
lui odiava queste cose.
#49 – Note
Se fossimo stati a scuola – io alunno e lui insegnante
–, mi avrebbe messo una nota lunga mezzo registro.
#06 – Lavoro
« Io sto lavorando anche per te », sussurrai piano
sulle
sue labbra, « Voglio poterti mantenere, voglio poter essere
un
compagno sul quale potrai sempre fare affidamento… Voglio
essere
il migliore per te. »
#41 – Aereo
Presi un profondo respiro e continuai:
« Ti ricordo che fu per questo motivo che presi
quell’aereo per New York, anni fa. »
#21 – Salato
A quelle parole le sue lacrime si fecero ancora più copiose,
e
gliele portai via con la lingua, avvertendone il sapore salato.
#09 – Chiave
Presto avremmo avuto la chiave della nostra nuova casa e ne avrei fatto
fare due paia, una per me e una per Hiro-san, perché non
sarei
mai riuscito a vivere senza di lui.
#22 – Pelle
Avevo bisogno di sentire il calore della sua pelle sotto le mie dita,
ne avevo bisogno per vivere.
#24 – Maglia
« Ti amo, Nowaki… », mi
sussurrò,
afferrandomi per la maglia che spuntava dal camice aperto –
per
fermarlo e avere chiarimenti non mi ero neppure cambiato; avrei dovuto
mettere il camice a lavare la sera stessa.
#48 – Lingua
« Anch’io », risposi, mentre la mia
lingua si
intrufolava nuovamente nella sua bocca per un altro bacio,
più
erotico e passionale del primo.
#25 – Gelo
« Andiamo a casa? », chiese, tremando per il gelo
della tarda serata, una volta terminato il nostro bacio.
#28 –
Oscurità
« Certo », risposi, iniziando a camminare con lui,
mano
nella mano nell’oscurità di
quell’intricato
labirinto di sporche viuzze che formavano una scorciatoia per quella
che presto sarebbe stata la nostra ex–casa.
#18 – Rossetto
Arrivati a casa, le labbra di Hiro-san erano talmente rosse a causa dei
baci che ci scambiammo durante il percorso, che sembrava quasi che
avesse il rossetto, ma – troppo attaccato al dono della vita
– evitai di farglielo notare.
#45 – Sesso
Inutile dire che festeggiammo la nostra unione e il nostro amore
– ero certo che mai si sarebbe spento – con del
sesso dolce
ma selvaggio, come quello che piaceva a noi.
#11 – Biancheria
La biancheria andò dispersa per tutta la casa già
da
prima che arrivassimo nel nostro letto, assaporando il frutto proibito
della nostra passione.
#27 – Alba
All’alba, quando ci svegliammo, trovai ancora Hiro-san
abbracciato a me, esattamente come ci eravamo addormentati.
#44 – Bracciale
Avevo talmente tanto sonno che scambiai il suo orologio da polso per un
bracciale e quindi dovetti controllare l’orario
dall’orologio a parete, che segnava le cinque e mezzo del
mattino.
#47 – Penna
Presi una penna dal comodino sporco di macchie di caffè, gli
scrissi un messaggio sul post-it:
“Hiro-san, devo andare a lavoro; ci vediamo per
cena…
Ti amo”,
e gli diedi un bacio tra i capelli prima di alzarmi, diretto in bagno.
#39 – Ossessione
Hiro-san era una persona strana, manesca, acida, impettita,
fortemente vergognosa e perennemente imbronciata, ma aveva anche un
quantitativo notevole di qualità, che aveva mostrato quasi
esclusivamente a me, facendomi sentire veramente speciale, come mi
aveva dimostrato la sera prima; ed era per questo motivo che non sarei
mai riuscito a fare a meno di lui: era ormai diventato la mia
ossessione, la mia unica ragione di vita.
◊●◊●◊●◊●◊●◊
#02 – Lenzuola
Nowaki sembrava avere una dedizione particolare per ridurre le lenzuola
ad uno straccio per cani, sporcandole di liquidi di vario genere,
sudore e roba da mangiare.
#03 –
Caffè
Per non parlare poi della gocciolina killer di caffè che
cadeva
ogni volta, macchiando anche le federe dei cuscini e il coprimaterasso
o, peggio, lasciava l’impronta tonda sul comodino!
#08 – Libro
Dovevo però riconoscere che stava attento a non sporcare in
alcun modo il libro che tenevo vicino al letto, anche
perché, se
lo avesse fatto, probabilmente sarebbe dovuto andare da un collega per
farsi suturare le ferite date dai volumi di cui lo avrei crivellato.
#46 – Polvere
Un giorno decisi di pulire un po’ dalla polvere la libreria,
e mi
isolai dal mondo mentre facevo quelle pulizie; tanto da non sentire che
Nowaki era rientrato a casa e teneva in una mano un pacchetto per me,
mentre con l’altra mi toglieva un batuffolo di polvere da
sopra
il foulard che avevo indossato per ripararmi i capelli.
#17 – Cane
Un cagnolino di pelouches cucito alla bell'e meglio utilizzando diversi
tipi di pile colorato non rientrava certo nella lista dei regali che
avrei voluto da “Babbo Natale”, quindi
perché Nowaki
me ne aveva appena regalato uno e aveva in viso uno strano sorriso?!
#14 – Regalo
« Non… Non ti piace il mio regalo, Hiro-san?
», mi domandò con gli occhi tristi.
#07 – Denti
Digrignai i denti esattamente come una bestia, pronto a far valere le
mie ragioni:
« Ti sembro un poppante? », chiesi, soffiando come
una
serpe, non molto sicuro delle mie facoltà mentali,
sventolandogli il pupazzetto davanti ai suoi profondi occhi scuri.
#10 – Sguardo
Il suo sguardo non mutò di espressione, rimanendo
malinconico
anche quando si riprese il cane in pile, abbassando gli occhi:
« Scusa… », borbottò triste.
#31 – Occhiali
« Nulla », risposi, inforcando gli occhiali da
lettura e prendendo un tomo, avendo ormai perso la voglia di pulire.
#19 – Orologio
Guardai l’orologio, e notai solo in quel momento che Nowaki
era
tornato prima da lavoro, ma non chiesi spiegazioni, andando verso la
scrivania.
#20 – Computer
« Hiro-san? », mi chiamò nel frattempo
che accendevo
il computer per catalogare quel tomo che, ne ero certo, non compariva
nell’elenco che avevo creato nel mio archivio principale di
libri.
#12 – Massaggio
« Dimmi », risposi scocciato, mentre il messaggio
di benvenuto compariva sul mio laptop.
#38 –
Significati
« Non hai capito perché te l’ho
regalato, vero? Non
ne hai colto il significato? », chiese ancora, facendomi
roteare
gli occhi.
#37 – Sfumature
Come se quello stupido aggeggio potesse avere delle diverse sfumature
di interpretazione…
#36 – Ripetere
« Mi devo forse ripetere? E’ una cosa stupida per
bambini;
ti ricordo che sono anche più grande di te », gli
feci
notare.
#23 – Dolce
« No, è solo che… »
sussurrò, dolce
come il miele, « …Quel cane l’ho cucito
io »,
spiegò, stringendo il peluche nella sua grande mano,
facendomi
impallidire.
#33 – Taglio
Solo allora notai che nella mano utilizzata per togliermi di dosso la
polvere aveva due cerotti ai polpastrelli e uno più grande
nel
palmo, sicuramente causate dagli aghi per cucire o dalle forbici
utilizzate per tagliare la stoffa.
#34 –
Anniversario
« Le infermiere hanno fatto questi animaletti per i bambini
dell’ospedale, e io mi sono fatto insegnare come si fa
così da regalartene uno, Hiro-san », mi
spiegò
mite, « Poiché non sapevo cosa regalarti per
l’Anniversario del nostro fidanzamento, e presto
dovrò
prendere la nuova casa, quindi ho preferito optare per qualcosa di
semplice, ma fatto da me », continuò, con la testa
sempre
più bassa, « Non pensavo che non ti sarebbe
piaciuto… »
#26 – Pallone
Tralasciando il fatto che il nostro anniversario di fidanzamento
sarebbe stato solo due settimane dopo, quella dichiarazione mi
mandò nel pallone, facendomi sentire un
benemerito…
stronzo.
#42 – Viaggio
Mi sai meritato un viaggio di sola andata per il
“fanculo”,
senza possibilità alcuna di ritorno, e tutto per colpa del
mio
stupidissimo ed insensato orgoglio.
#13 – Sete
Naturalmente non lo diedi a vedere, cercando di nascondermi ancora
oltre la mia corazza, e mi alzai, andando verso di lui:
« Ho sete… » borbottai – e in
effetti sentivo
la gola impastata e secca, riarsa –, e passando mi avvicinai
a
Nowaki, riprendendo il mio cagnolino per la collottola, «
Vuoi
qualcosa anche tu? », domandai al mio coinquilino, senza
voltarmi
e tenendo il peluche tra le braccia.
#32 – Latte
« Sì », mi rispose, e dalla voce
sembrava che
sorridesse, « prendo volentieri del latte, Hiro-san.
»
#40 – Sabbia
Sorrisi non visto, e gli presi la mano con la faccia in fiamme a causa
dell’imbarazzo, sussurrandogli uno
“scusami”, appena
accennato, come vento che soffia tra la sabbia, facendo scorrere i
granelli gli uni sugli altri, e bastò un suo abbraccio per
farmi
capire che tutto tra di noi si era risolto, come al solito.
#35 – Quadro
« Nowaki, » lo chiamai piano, «
perché mi hai
dato il regalo in anticipo? » chiesi, e lui mi rispose
pacato:
« Il vero regalo te lo darò il giorno stesso:
è un quadro. »
#15 – Fotografia
Feci per rispondergli, quando lui continuò:
« Esattamente, è una fotografia incorniciata, di
una volta
molto speciale, Hiro-san » spiegò, dandomi dei
piccoli
baci sul collo, mentre stringevo il peluche per sfogare la vergogna e
l’eccitazione che mi davano la sua bocca e le sue mani che
cominciarono a scorrere sul mio torace, sopra la camicia.
#43 – Bosco
« E cosa… » feci per dire, ma non vi
riuscii a causa
della sua lingua che andò a leccarmi l’orecchio,
facendomi
rabbrividire e pensare che sarebbe stato meglio essere come uccel di
bosco non appena finito un litigio e non chiedere altri chiarimenti, o
ogni volta saremmo finiti a letto – non che imi dispiacesse,
chiaro.
#30 – Tatuaggio
Capii che non me lo avrebbe detto, lasciandomi la sorpresa, e decisi di
non dirgli di rimando quello che avevo in mente per lui: un tatuaggio
con i nostri nomi incisi sopra, esattamente nel fianco che Nowaki mi
stava accarezzando in quel momento, per poi baciarmi profondamente;
sospirai, lasciandomi coccolare dalle sue grandi e sapienti mani che
tanto adoravo, mentre il pelouches faceva da muto testimone al nostro
amore che iniziava a consumarci piano, divorati da quelle fiamme
ardenti che non avrebbero mai smesso di bruciare, ogni volta.
§Owari§
XShade-Shinra
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