Prima venne il dolore. Poi il sapore metallico e amaro della vendetta mi pervase. Passai giorni, mesi a cercare un modo per ottenere ciò che bramavo. Ma lentamente cominciai a rimurginare sui miei sbagli, combiai, maturai, divenni qualcosa di nuovo, che porta i segni del dolore e della sconfitta.
Erik passò le dita guantate sul suo collo. Alla luce della luna aveva un aspetto veramente lugubre, mentre lei era così angelica. Aveva deciso di tagliare i ponti con il passato, eppure stava contemplando quell'essere perfetto e fragile immerso nel mondo dei sogni. Era così simile a lei, a Christine, anche se ne era l'esatto opposto. La stessa bellezza, se non maggiore, la caratterizzava. Sembrava fatta di vetro. Aveva quasi paura a toccarla, come se potesse rompersi o potesse pervertire la sua apparente innocenza. Come una farfalla, splendida eppur delicata, che muore per un semplice tocco.
Questa è la mia seconda fanfiction, la prima sul fantasma dell'opera. Mi dispiace dissacrare il povero Erik, specialmente per il finale che ho scritto. Bhè non anticipo niente. ByeBye, JoanCherie |