Cinque per
Cinque
Cara Isabella,
intanto ci tengo a dirti che la tua storia d’amore mi ricorda
un sacco le disavventure della giovane Dorothy, la protagonista di
“Vento focoso e passionale sotto le magnolie”,
combattuta tra il misterioso Terence e il protettivo Norman. Con la
differenza che, alla fine del libro, entrambi muoiono per salvarla e
lei si ritira in convento.
Comunque.
Il mio signore Aro mi ha detto di scriverti in poche righe cosa avrei
potuto fare quel giorno nella radura. Non spaventarti, come ti ho detto
trovo romanticissimi te e Edward, non lo farei sul serio.
Però mettiamo che io ti volessi male, o avessi ricevuto un
ordine dai miei signori.
Non credo tu ti ricordi di me, a dire la verità credo che
nessuno mi abbia davvero notato quel giorno, perché ho la
sgradevole caratteristica di non essere una che si fa notare.
Ecco, Isabella, uno scudo psichico non può nulla contro
un’ombra. Avreste visto gli alberi dietro di voi allungare i
rami scheletrici sopra i vostri corpi. Ho detto “avreste
visto”? Per la verità, con la cappa di
oscurità che avrei prima calato su tutti voi, vedere non
è esattamente il verbo più adeguato per
descrivere la situazione. Poi le ombre avrebbero iniziato a entrare nei
vostri corpi. Immagino che tu ti stia disabituando a respirare, ma
conservi ancora il ricordo di quando eri umana: quel sentire
l’aria che scende nei polmoni, o i giochi che si fanno da
piccoli per vedere quanto resisti con le guance gonfie e la bocca
tappata. Ecco, il mio signore Aro dice che le mie ombre fanno ricordare
ad un vampiro il significato del verbo soffocare.
Ma tranquilla!
Ps: Santiago mi ha detto che ha parlato con Edward, e di come tu
soffrissi per essere una tipa scialba che non viene notata da nessuno,
mentre per lui eri una ragazza unica nel mondo. Ti capisco, sai? E non
ti preoccupare, se ti notano prima metà dei ragazzi della
scuola, poi una famiglia di vampiri e poi pure una intera
tribù di lupi, tanto insignificante non devi essere.
Anzi, non è che sei un pochino vittimista?
Corin
Gentile signora Cullen,
Le scrivo questa missiva sotto ordine del mio signore Aro. Io non ero
nella radura all’inizio dello scontro, ma credo che questo
particolare le sia sfuggito. Mi trovavo impegnato in altre faccende,
più in particolare ero di ritorno dal sud America, dove il
mio signore mi aveva messo sulle tracce di sua cognata e del di lei
marito. Il nostro clan non si limita a noi guardie, vampiri al servizio
diretto dei tre signori. Un impero si basa anche su alleanze sparse in
tutto il mondo. Alice e Jasper erano sotto l’occhio vigile di
una vecchia amica del mio signore.
Li ha visti incontrare l’ibrido, e condurlo assieme a sua zia
verso Forks. Prima del Messico ero già stato in grado di
individuare le loro tracce psichiche.
Se fosse arrivato un ordine del mio signore li avrei uccisi tutti e
quattro, se necessario, così da rendere difficoltosa la
posizione di sua figlia. Avrei anche potuto prenderli come ostaggi, e
ottenere una negoziazione della loro vita, che poteva implicare come
moneta di scambio sua figlia Renesmee o il comando dei mutaforma vostri
alleati.
Quell’ordine, per vostra fortuna, non è arrivato,
e ora potete godervi la pace familiare che il mio signore vi ha
concesso di mantenere.
Sinceramente vostro
Demetri
Bella,
perché ti scazzi se ti chiamano Isabella, vero? Il tuo
fidanzato continuava a pensarlo mentre era venuto qui da noi per farsi
ammazzare. Aro dice che stava diventando un pochino una palla leggergli
la mente, sempre con la tua faccina che nascondeva qualsiasi altra
cosa. Grazie di essertelo ripreso. Vabbè, il capo mi ha
chiesto di scriverti cosa sarei stato pronto a fare a Forks. Ecco, io e
Santiago saremmo entrati sotto l’influenza dello scudo della
nostra principessina, Renata, e ti avremmo raggiunto senza poter essere
toccati. Il problema è che noi avremmo potuto toccare te
senza troppi problemi. La trasformazione ti ha reso una gnocca da paura,
decisamente bombabile (leggerà tuo marito? Edward, tua
moglie è un gran pezzo di MILF!), quindi immagina il mio
dispiacere se dovevo ridurti in poltiglia quel bel faccino che ti
ritrovi, ma era l’unico modo per disattivare lo scudo
psichico. Poi i gemellini avrebbero fatto il resto.
Bellezza, alla prossima.
Felix
Signora Cullen,
il mio principale mi ha fatto l’onore di voler includere
anche me in questa missiva. Ero pronta, alle spalle dei miei tre
signori, non so se ha sentito l’odore di umano nella radura.
Dicevamo, ero pronta a ottemperare un ordine che mi era stato dato
prima dell’inizio della sfida. Portavo già in
mano, pronto, un tagliacarte con cui procurarmi una ferita al polso. Il
mio sangue sarebbe colato sulla neve, rendendo per il suo finissimo
naso di neonata impossibile non notare l’odore. Il suo
autocontrollo sarebbe sceso di molto, portando il suo scudo a
vacillare. A quel punto i poteri di Alec e Jane avrebbero ripreso a
funzionare in tutta la loro potenza.
Distinti saluti
Gianna Boscolo
Meneguolo, segretaria
Bella,
sei la persona più frustrante che mi sia capitata a tiro.
Potrò anche non avere accesso al tuo fine cervellino, ma a
quello della tua figliola e del suo amichetto peloso sì. So
che volevi farli scappare (documenti falsi dal pappone di periferia?
Per favore!), ma la fuga avrebbe significato fuga anche dal tuo scudo.
Ero pronta a seguirli, se il mio signore avesse dato ordine di
uccidervi voi e i vostri amici lupi, nella radura. Seguire la piccina
col sacco di pulci, scegliere un posticino carino in cui farli
accasciare al suolo, urlanti, e godermi lo spettacolo. E non credere
che sia solo la mia mente a poter procurare dolore.
Sei viva per miracolo, cara.
Jane
Isabella, mia carissima,
di solito non amo ribadire l’ovvio, ma voci poco piacevoli mi
sono arrivate all’orecchio. Voci che parlavano di una
“sconfitta dei Volturi”, del clan Cullen che avrebbe
scacciato la famiglia reale vampirica. Non ti nascondo, Isabella mio
tesoro, che sono rimasto addolorato da queste notizie, da come avete
parlato della nostra discussioncina amichevole e informale, rendendola
un caso di stato, addirittura una sfida tra clan o un affronto diretto
al nostro potere! Sei una vampira deliziosa, Isabella cara, e con un
potere affascinante. Ma come hai visto dai messaggi che ti ho allegato,
mi sarebbero bastati cinque secondi per annientarvi.
Anzi, sarò buono, cinque minuti.
Saluta il piccolo Edward e la deliziosa Renesmee. Avvertimi quando
convolerà a nozze con il mutaforma, sarò
volentieri padrino dei loro cuccioli.
Affezionatissimo e sempre servo vostro,
Aro
Noticine: la storia è stata scritta per il concorso Moments
Of Tought. Il tempo stringeva e io avevo questa ideuzza in testa, ma
l'ho sviluppata abbastanza nervosamente e velocemente. Il concorso
prevedeva di descrivere Bella attraverso i pensieri di qualcuno. Ecco,
questa flash trasuda pensieri di odio e disprezzo, o più
semplicemente calcolo. Temo che il mio non eccessivo amore per la
protagonista si sia trasferito nei contenuti XD
Il merito di questa storia va in buona parte alle chattate con Dragana
e Vannagio, perché non è possibile che i volturi
siano stati messi nel sacco dai Cullen in una chiacchieratina vino e
tarallucci. Così per scherzare abbiamo provato a pensare
come potevano ucciderli, solo volendo. Ho scelto 5 delle ipotesi per
poter fare il gioco del titolo, ma ci si può sbizzarrire a
trovarne altri :)
Grazie a chi vorrà leggere!
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