il
non-più giovane mago non era in grado di cadere in un sonno profondo, non
stasera almeno. Tanti, troppi pensieri gli affolavano la mente. Pensieri
lontani, pensieri nostalgici. Pensieri che non vorresti mai che ritornassero
alla mente perché, anche se piacevoli, ti fanno capire che quel che di bello
avevi più, ti fanno capire che non sarà mai più tuo. E solo un viso affiorava
nella mente di Merlino, un viso di una persona a cui aveva tenuto tanto, un
viso amico e anche forse amato, un viso dolce ma dai tratti tavolta duri. Due
occhi chiari e delle labbra dolcemente lineate. Il tutto incorniciato in una
chioma scura e liscia. Merlino stava sognando Morgana. Morgana La Fata. Si
svegliò di soprassalto e uscì dal castello. Aveva bisogno di correre lontano, di
schiacciare per un po’ i pensieri. Arrivò fino a una radura appena fuori dalle
mura del castello.
Neanche
la più acerrima nemica di Camelot e di Re Artù, Lady Morgana, era riuscita a
chiudere occhio, soprattutto nello scomodo letto (se così si può chiamare) che
vi erano in ciascuno tenda dell’accapamento. Era lì, pronta a sferrare
l’ennesimo attacco a Camelot, insieme al suo esercito.
Era un
po’ di tempo che gli incubi erano tornati. Non le premonizioni, ma i propri e
veri incubi. Sogni terribili di un tempo lontano, in cui non era accecata
dall’odio, tempi felici. Era un momento vissuto, come una rivisitazione nel
proprio passato. Era nella propria stanza, in piedi al lato del letto che stava
cercando di curare un bambino dai capelli neri come i suoi, Mordred. Era
appoggiata leggermente a una tenda scarlatta e osservava il piccolo dormiente. E’
se non fosse la magia a scieglierti? E se fosse lei a scegliere te? Disse
Morgana, rivolgendi lo sguardo verso colui che un tempo aveva considerato un
amico, e forse anche di più. Merlino rispose alla domanda con un sorriso, un
sorriso che a quei tempi destò alcune domande a Morgana. Proprio in quel
momento, ritornò al presente, svegliandosi di colpo, con il respiro affanatto e
il battito a mille. E qualche lacrima cominciava a cadere dai suoi occhi. E la
mente era piena di domande. Perché Merlino non le aveva detto che anche lui era
come lei? Lui sapeva di lei, per quale assurdo motivo non poteva essere il
contrario? Perché non si era fidato di lei? Non aveva fatto niente di male,
prima di allora. Perché? Perché? Perché? Continuava a sussurrare tra sé
e sé. Si alzò e uscì dalla propria tenda. Camminò per qualche minuto, senza
neanche sapere lei stessa dove stesse andando esattamente.
Una
radura circolare, sulla quale dominava, alta e fredda, la luna piena: rendeva
quel posto, isolato e sconosciuto ai molti, quasi irreale, ricordava la ormai
lontana Avalon. Lady Morgana spuntò dagli alberi, con il respiro leggermente
affannato, ma con passo deciso e fiero.
My
lady. Una voce nella sua testa. Una voce che non sentiva da tempo, una voce
che un tempo era amica.
Merlino.
Si guardò intorno, e lo vide, esattamente nella parte opposta di dove era
lei.
Mi
dispiace. Aggiunse il mago.
Stupido
egoista di un mago, è troppo tardi per chiedere scusa. Rispose la strega,
ovviamente inacidita.
Come
osava chiedere scusa? Adesso, poi. L’aveva lasciata sola, l’aveva abbandonata,
quando era l’unico che poteva aiutarla. Lei era diventata ciò che era per
causa. Era colpa del mago, lo sapevano entrambi.
Merlino
fece per avviarsi verso Morgana, ma essa in pochi secondi si mimetizzò nel buio
della foresta, abbandonandolo, come aveva fatto con lei.
* * *
Note dell’autrice: eccola, un’altra
bella fanfiction su questa bellissima coppia, stavolta però in angst!mode.
Sinceramente spero sia venuta meglio della altre, la sento molto più mia… no,
neanche non so come spiegarlo, è strano XD Comunque, come al solito avrò fatto
errori di battitura che come al solito mi sfuggono anche se ricontrollo mille
volte. Ah, un ultimo cosa: la canzone “here without you” è stata la mia
ispirazione principale :3 Spero vi piaccia :3