A Roland di Gilead

di Betta_cha
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E quando a mezzanotte sentirai la solitudine sopraffarti e la luna sarà alta nel cielo,
un richiamo lontano ti riscalderà il cuore:
un ululato profondo,prolungato,anche meschino a volte;
a ricordarti che la fina è vicina
e che il sentiero che percorri con la mente è l'ultimo che percorrerai.
E porta ad una valle piena di rose e canti di morti,
che ti invitano a restare per l'eternità,
a fissare la tua infinita ossessione,
quella che la notte ti ha svegliato perchè martellava la tua mente e i tuoi sogni;
quella che il giorno vedi davanti ai tuoi occhi sempre al limite della tua visuale,
facendoti impazzire.
E riuscirai a resistere a quel richiamo?
Resterai impassibile a tanta bellezza?
O ti incamminerai per quel sentiero per un ultimo viaggio glorioso?
Per provare quell'ultimo strazio,quell'ultima malinconia,quell'ultimo rancore per il mondo.
Poi la felicità opaca,falsa,finta;
senza possibilità di ritornare.
E rimarrai lì,immobile,
pieno di questa felicità immonda,
a fissare la tua ossessione,
incapace di credere per il resto dell'eternità.
Ma se il cerchio dell'equilibrio si spezza?
Il tuo mondo cadrà e tu cadari con esso,
imprecando al giorno che ti lasciasti irretire da quel richiamo!
E sprofondando nell'oblio della vera eternità,
dove i sentimenti ti inghiottono,
risentirai quell'ululato profondo,prolungato e meschino,
che sarà il tuo ultimo conforto.




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