Io e Edward ce ne stavamo comodamente sdraiati sul nostro letto.
Abbracciati, avvinghiati come terrorizzati di essere separati l'uno
dall'altro; negli anni questo non era mai cambiato.
-Bella., è ora.-mi sussurrò mio marito sul collo.
Sospirai. Sapevo che prima o poi quel momento sarebbe arrivato. Lo
aspettavo, lo desideravo e lo temevo al contempo stesso. Controvoglia
mi alzai dal letto e infilai la vestaglia dirigendomi verso la cabina
armadio cercando qualcosa di decente da indossare. Alice come al solito
aveva svuotato il mio armadio insieme a quella pazza di mia figlia;
avevo il terrore di quelle due messe insieme! Erano capaci di fare
shopping per ore e ore senza stancarsi mai, e se qualche volta osavo
aprire bocca, mi spedivano dritta dritta a farmi consolare da mio
marito. Pescai un vestito abbastanza “adatto”
all'occasione, per la prima volta volevo sembrare elegante per non
sfigurare accanto a Edward. Lo trovai quasi subito, sicuramente Alice
aveva provveduto, avrei dovuto fare un bel regalo alla mia cara sorella
veggente, ma cosa? Vestiti? No proprio! Scelsi un paio di
decoltè altissime abbinate all'abito e una volta pronta mi
sedetti per aspettare il mio maritino ritardatario, che pregava tanto
le altre persone di sbrigarsi quando lui era il primo che se la
prendeva comoda. Intanto impaziente rimirai la mia immagine riflessa
allo specchio. Blu. Blu. Era il colore predominante: il mio abito, le
mie scarpe... ma un piccolo particolare risaltava maggiormente: la
collana con lo stemma dei Cullen. Ricordo ancora il giorno che la
ricevetti:
Era passato un anno
dalla mia trasformazione. Edward in quei giorni era molto assente,
distratto, sebbene fosse sempre lo stesso, e non riuscivo a capire
perché. Mi iniziai a preoccupare seriamente, tanto che
arrivai a pensare che si fosse stancato di me; ne parlai con Alice, che
mi diede della pazza dicendomi semplicemente di non preoccuparmi. I
giorni passavano e si avvicinava il compleanno di Renesmee, Edward
peggiorava sempre più e arrivammo quasi a non parlarci per
diverse ore, cosa impensabile per noi. Il giorno del compleanno della
mia bambina eravamo tutti riuniti nel salone di casa Cullen, la
tensione era palpabile per noi adulti dato che mancava solo mio marito.
-Mamma dove è
papà?- mi chiese la mia piccolina, lo ricordo come fosse
ieri; le risposi con voce tremante facendomi prendere dallo sconforto:
-Non lo so tesoro...-
perfetto, non era alla festa della figlia, almeno per lei.
Improvvisamente la porta si spalancò rivelando un Edward
trafelato, per quanto trafelato potesse essere un vampiro, che ci
quadrò tutti da capo a piedi, soffermandosi su di me. Io
distolsi lo sguardo incapace di guardare negli occhi colui che amavo e
che mai come in quel momento mi era sembrato così vicino
eppure così distante.
-Bella....-
sussurrò lui. Ho ancora impresso in mente quella semplice
parola, che mi fece capire che mai più avrei dovuto dubitare
di lui, nel mio nome era intrisa dolcezza, passione, devozione ma
soprattutto amore.
Mi voltai verso di lui
che si inginocchiò avanti a me mettendomi un pacchetto blu
della gioielleria sul ginocchio.
-Cosa?!-chiesi ma subito
lui mi interruppe:
-Apri!-mi
ordinò. Confusa per i miei standard da vampira feci come mi
aveva ordinato rivelando cosa vi era nel pacchetto: conteneva un
ciondolo ovale in oro bianco su sfondo blu, rappresentante un leone
stilizzato fatto ad onde, sopra al quale vi erano una mano e sotto due
linee formanti una V con dentro tre quadrifogli. Il tutto era
appeso ad un sottile filo di raso blu. Lui prese in mano il ciondolo e
dolcemente me lo assicurò al collo facendomi poi voltare
verso lo specchio: osservai il riflesso: teneva una mano vicina sulla
mia spalla mettendo in evidenza il suo bracciale sul quale vi era lo
stesso stemma della mia collana.
-Questo è lo
stemma dei Cullen amore mio.-bisbigliò. Spalancai gli occhi,
possibile che non me ne fossi accorta prima? Lo avevo visto molte volte
sulle fedi di Esme e Carlisle, sulle collane di Rose e Alice e sui
bracciali dei ragazzi. Adesso anche io lo possedevo.
-Guarda: la mano in alto
nella simbologia araldica indica fedeltà e
eternità, ma anche benedizione, concordia, innocenza,
diligenza.. poi vi è il leone che è simbolo di
forza, coraggio e nobiltà; e per finire i tre
trifogli: il trifoglio è un simbolo per lo più
irlandese legato alla figura di San Patrizio e si dice che abbia
proprietà profetiche, è simbolo di
fertilità, prosperità e trinità date
le tre foglie. Ma non finisce qui: sembra anche rappresentare la
Resurrezione e la vita che ne deriva come noi: non siamo morti ma siamo
rinati. Carlisle ha fatto un’ottima scelta come nostro
simbolo, e ora è anche tuo.
Mi voltai senza fiato
verso mio marito che nel frattempo aveva assunto un'espressione
timorosa:
-Ti piace?- aveva paura
che non lo avrei apprezzato? Temeva davvero questo?
-Ma certo!- sussurrai
incapace di comprendere il suo comportamento. Lui sospirò
sollevato:
-Temevo ti arrabbiassi
per questo regalo, ma è necessario, fai parte anche tu della
famiglia ora... temevo che non lo avresti accettato, ecco io...-per la
prima volta lo vidi in difficoltà, lui che riusciva ad
ammaliare le persone solo con un sorriso sghembo.
-E' bellissimo Ed!
Perché mai avrei dovuto arrabbiarmi?
-Bhè Bella
sappiamo tutti quanto tu non ami i regali quindi ecco, eravamo tutti
piuttosto agitati.-disse Esme. Che sciocca ero stata! Con la mia
naturale avversità contro i regali li avevo messi in una
pessiama condizione.
-Mi dispiace, non
dovevate aver paura! Mi sembra che la casa l'abbia accettata l'ultima
volta no?- scherzai per sdrammatizzare un po'.
-Eh ci credo vi
è servita molto! Non so come faccia a restare ancora in
piedi!
-Emmett!-strillammo in
coro io e Edward, lui in risposta sghignazzò e si mise al
sicuro dietro la sua dolce mogliettina. Era sempre il solito.
Sospirai. Ricordavo come se fosse ieri il momento in cui sentii le sue
mani calde (per un vampiro) a contatto con la mia pelle,
così sensibile al suo tocco; il mio cuore ormai muto aveva
sussultato, incredibile per me crederci: se fossi stata ancora umana
sarebbe sicuramente impazzito mettendomi in imbarazzo e
facendo scoppiare a ridere Emmett.
Ora era arrivato il momento di far entrare Renesmee nella famiglia
simbolicamente, perché lei era sempre stata nei nostri cuori
e nei nostri pensieri non comprendevo il motivo della mia
agitazione. Di cosa avevo paura? Nel fondo del mio cuore
ormai muto da sette anni vi era la risposta che temevo tanto: tremavo
al solo pensiero che lei se la prendesse con me perché
avevamo aspettato tanto a darle quel simbolo.
Avevamo scelto questo giorno, significativo per noi, il
giorno in cui la sua crescita si sarebbe fermata, il giorno in cui
sarebbe diventata a tutti gli effetti immortale, il giorno del suo
compleanno.
La porta del bagno si spalancò, strappandomi ai miei
pensieri ed uscii Edward con una camicia blu e pantaloni neri. Lo
guardai stranita: ci eravamo forse messi d'accordo? Lui sorrise e si
picchiettò un dito sulla tempia:
-Lo sapevo che avresti scelto il blu, fa pendant con il tuo volto e la
collana.-disse avvicinandosi e abbracciandomi da dietro- sei stupenda
signora Cullen.
-La ringrazio molto, anche lei è decisamente affascinante
signor Cullen- ridacchiai alzando il volto verso di lui e baciandolo.
-Non la toglierai mai vero?!- mi chiese sorridendo sghembo e indicando
con un cenno della testa la collana.
-Mai- gli risposi in un sussurro. Animato da una splendida aria
strafottente mi baciò impulsivo e possessivo. Dapprima fu un
bacio leggero, dolce, di quelli che avevano quasi il sapore dello
zucchero, ma velocemente si trasformò in passione e
desiderio; per un momento riuscii a dimenticare tutta l'ansia che mi
attanagliava e il mio unico pensiero non fu per Renesmee ma per mio
marito, ero davvero una madre snaturata. La sua lingua
tracciò leggera il contorno del mio labbro inferiore e
dischiusi la bocca dandogli il permesso, inutile a mio parere, di
accedere alla mia bocca. Furono fuoco e faville. Mi ritrovai
letteralmente schiacciata contro il suo petto: gli accarezzai il collo
e lui mi strinse un fianco. Stavamo iniziando a perdere il contatto con
la realtà e la cosa non andava affatto bene. Le nostre
lingue si incontrarono e si sfiorarono per poi rincorrersi e sfuggirsi.
Era il paradiso ma al centro esatto l'inferno. Il paradiso per quello
che stava accadendo tra di noi: nonostante gli anni la passione non si
era stata minimamente scalfita, l'inferno poiché sapevo
benissimo che non potevamo continuare in quel modo e ci saremmo dovuti
separare molto presto. L'unica nota positiva era il fatto che non
avevamo bisogno di respirare, saremmo potuti rimanere attaccati per
giorni interi, ma il dovere mi stava chiamando a gran voce:
-Mamma!- a malavoglia mi staccai da Edward.
-Si tesoro?- dissi con la mia voce squillante.
-Io vado dai nonni con Jake, ci raggiungete lì?
-No principessa, aspettaci arriviamo!- rispose insolente mio marito:
ancora non gli andava giù il fatto che nostra figlia fosse
una donna e che avesse superato da un bel pezzo la fase amico/fratello
con Jacob, dato che oramai stavano insieme ufficialmente. Lo ammonii
con lo sguardo e lui mi fece una linguaccia:
-E' la mia bambina sono giustificato.- fece la faccia da cucciolo alla
quale sapeva non avrei resistito. Infatti capitolai al primo accenno da
parte sua.
-Andiamo padre iperprotettivo!- sbuffai prendendolo per mano e correndo
a velocità vampiresca verso villa Cullen. Tutti erano
già dentro, pronti alla nostra entrata
“trionfale” da bravi genitori.
-L'hai presa?- mi guardò storto.
-Tesoro potrei mai dimenticarmi il motivo di tutto questo trambusto che
stai facendo?
-Mhh...no hai ragione.
-Io ho sempre ragione.
-Impertinente!- sorrisi innamorata. Sette anni con lui, ma sembrava ci
conoscessimo da sempre.
-Non sono impertinente!- disse lui con un tenero broncetto, ridacchiai
e lo baciai dolcemente.
-Scusi non volevo offenderla...- dissi facendo gli occhioni da
cerbiatta. L'ambra dei suoi occhi si sciolse immediatamente:
-Quando fai così sei davvero irresistibile- mi disse.
-Mi fate venire il voltastomaco! Queste cosa lasciatele per quando
siete da soli, allora si che potete demolire case!- si sentì
una voce provenire da dentro casa, come non riconoscerla? Emmett,
naturalmente. Edward alzò gli occhi al cielo e prendendomi
per mano entrammo in casa. Erano in salone ad aspettarci e per un
secondo mi parve che le mie mani fossero sudate come quando ero umana,
che cosa sciocca! Ma di cosa mi preoccupavo? Era solamente il
compleanno della mia bambina, stava solamente diventando a tutti gli
effetti immortale e stava solamente per ricevere lo stemma di famiglia.
Ci sorrisero tutti incoraggianti, così mi voltai verso
Nessie che, impaziente di sapere cosa bollisse in pentola, si stava
agitando sul divano stringendo convulsamente la mano di Jake. Era lei
quella nervosa? Io stavo letteralmente impazzendo interiormente anche
se come vampira il mio aspetto esteriore risultava composto e
tranquillo; nella mia spaziosa mente stava accadendo il putiferio,
pensavo centinaia di concetti insieme cercavo di trovare le risposte a
mille domande. Dovevo solo respirare, ok metaforicamente parlando, e
calmarmi… sarebbe andato tutto benissimo! Le avremmo dato la
collana, le sarebbe piaciuta, l’avrebbe indossata, non
togliendola mai più e ci avrebbe ringraziato. Stop! E allora
perché continuavo a farmi stupide paranoie vampiresche?
-Allora?- chiese impaziente Renesmee. Sospirai e guardai Edward,
sollevai il mio scudo e gli chiesi mentalmente di aiutarmi; mi
guardò dolce e prese la parola:
-Principessa, oggi è un giorno
importante…-iniziò guardandola negli occhi; lei
annuì:
-Lo so che è il mio compleanno, non me lo devi ricordare
papà!
-Ha ragione, scusi signorina!
-Ecco, così va meglio!- annuì fra di se
soddisfatta.
-Dicevo, oggi è un giorno importante poiché
è il compleanno di Renesmee e tutti lo sappiamo, ma
è ugualmente importante per il dono che riceverà
tra poco…-lasciò la frase in sospeso facendo il
misterioso. La nostra non più tanto bambina
sgranò gli occhi eccitata e si girò verso Jake:
-Hai visto? Te lo avevo detto che stavano macchinando qualcosa di
grande! Erano tutti troppo misteriosi!
-Renesmee!- la ripresi io: dimostrava diciassette anni, ma certe volte
si
comportava proprio da bambina.
-Scusa mamma!- disse lei imbarazzata per la gaffe -ma vuoi che io sia
ipocrita? Lo sai quanto mi piacciono i regali! Cosa
è? La nuova collezione di Gucci? Armani? Dior?
-chiese con gli occhi che le luccicavano. Mi impietrii
all’istante. Stilisti famosi? O santo cielo! Voleva un regalo
come quello? Pregai mentalmente tutti gli dei del cielo che Alice
avesse visto questo piccolo inconveniente e che avesse pronta
un’intera collezione solo per lei. Scambiai uno sguardo
agitato con mio marito, il quale però era calmo e sereno
come sempre.
-Niessie calmati, secondo te io e la mamma ti avremmo potuto regalare
una collezione di Dior?- chiese arcuando un sopracciglio. Lei parve
riflettere:
-No avete ragione, ma sognare non costa nulla!- tutti risero:
-Sempre la solita tesoro!- le disse Rose.
-Si vede da chi ha ripreso fortunatamente!- aggiunse Alice
pavoneggiandosi, non sarebbe cambiata mai.
-Il regalo che abbiamo scelto io e la mamma per te-
continuò il mio amore- è un regalo particolare e
pieno di significato per noi- disse allungandomi dietro la schiena la
scatolina del gioielliere senza farsi vedere. Sospirai nervosa, le
sarebbe piaciuto! Le sarebbe piaciuto!
-Abbiamo aspettato molto per consegnartelo lo so- respirai nervosa- ma
è stato per una giusta causa- cercai di indorare la pillola.
-Si mamma ho capito, vai avanti, non mi interessa se avete aspettato,
avrete avuto i vostri buoni motivi!- sorrise comprensiva, sembrava lei
la madre e io la figlia!
-Bhè, abbiamo scelto questa data, perché oggi
ufficialmente interrompi la crescita, compi sette anni, e diventi
immortale a tutti gli effetti
insomma.- dissi imbarazzata- insomma, sei una Cullen, adesso
più di prima! E questo, bhè questo ne
è la prova tangibile- sussurrai mostrandole la
custodia e aprendogliela davanti al viso. Trattenni il respiro in cerca
di un suo segno di approvazione.
Niente. Nulla.
Il suo volto era privo di alcuna espressione, respirava a fatica e non
distoglieva lo sguardo dal ciondolo. Era delusa? Avrebbe desiderato
qualcos’altro? Quando lo ricevetti io, mi sembrò
la cosa più bella del mondo, ormai ero una Cullen e nessuno
avrebbe potuto insinuare il contrario. Ma lei... non voleva forse? Il
lato più paranoico di me si
innescò e subito pensai al peggio: voleva abbandonarci, non
voleva farsi carico di un impegno così
importante, i-io l’avrei
lasciata andare se fosse stato necessario, per la sua
felicità avrei fatto tutto, TUTTO; miei pensieri viaggiavano
alla velocità della luce.
-No-non ti piace?-sussurrai con la voce incrinata- se vuoi
lo cambiamo, magari prendiamo qualcosa con più brillanti,
appena uscito, anzi andiamo subito, forza muoviamoci, vieni
con noi così te lo scegli, dicci quello che vuoi e lo
avrai.-parlai velocemente e gesticolai con la mano libera;
Edward mi afferrò dolcemente per il braccio:
-Sh. Falle metabolizzare quello che è appena
avvenuto.- mi disse. Doveva metabolizzare il tutto? Cosa
c’era da capire? Era una di noi, era ovvio che prima o poi le
avremmo regalato il nostro stemma! Feci come mi aveva detto nonostante
le mie perplessità. Passarono secondi, forse minuti, forse
ore ma ad un certo punto lo sguardo di nostra figlia da vacuo
ritornò sorridente, con una luce speciale negli occhi:
-Mamma! Papà! Voi… voi siete i genitori migliori
del mondo! Non avrei potuto essere più fortunata!-
sussurrò correndoci incontro. Istintivamente aprimmo le
braccia e si gettò a capofitto su di noi:
-Grazie, grazie, grazie…-sussurrava
piangendo- io... è bellissimo! Non ci poteva
essere regalo più bello!
-Ah si!?- disse indignata Alice- allora l’ultima collezione
di Dior che è di sopra e aspetta soltanto di essere ammirata
la riporto in botique!- disse sorniona.
-Cosa?- strabuzzò gli occhi nostra figlia -ma tu
l’hai..?- chiese meravigliata con gli occhi che le
luccicavano- dopo, dopo c’è tempo,
ora posso indossarla?- chiese titubante
indicando il ciondolo.
-Ma certo tesoro!- risposi felice, le piaceva! Le piaceva
più di quelli stupidi vestiti, che per lei significavano
moltissimo. Estrassi la collanina dalla custodia:
-Osserva cosa c’è scritto dietro- le
suggerì mio marito; lei la afferrò con
delicatezza e girandola lesse ad alta voce:
-Renesmee Carlie Cullen,
motivo di orgoglio per tutta la famiglia- la
voce le tremava e si ridusse via via in un sussurro mentre sul suo
volto si faceva strada il significato di quelle parole.
Scoppiò in un pianto disperato stringendoci spasmodicamente.
-Siamo qui tesoro, siamo qui e non ti lasceremo mai, mai- le disse
Edward intuendo i suoi pensieri.
-Nessuno ci separerà mai, nessuno!- gli diedi man forte
rassicurandola- non piangere tesoro, oggi deve essere un giorno felice-
scherzai ormai sicura del fatto che il regalo fosse andato a buon fine;
guardai il mio amore negli occhi e sorrisi dolcemente.
-Questo è tutto quello che avessi mai
potuto desiderare, voi siete la mia famiglia e non solo mi
avete donato la vita, andando contro tutto e tutti, ma mi amate ogni
giorno di più, non so come
ringraziarvi.- sussurrò mentre calde lacrime le
solcavano il viso.
-Non devi neanche azzardarti a pensare una cosa del genere,
siamo noi che ti dobbiamo ringraziare per essere una figlia perfetta,
grazie di esistere, grazie di essere venuta dal cielo Renesmee- disse
Edward emozionato quanto me sottovoce. Se fossi stata ancora umana
sarei scoppiata in un pianto a dirotto, inondando la sua camicia di
lacrime; ma ora mi dovevo accontentare di vedere nostra figlia piangere
per tutti e tre. La staccai da me a malincuore e prendendole la collana
dalle mani la aprii e gliela assicurai al collo, dove sarebbe rimasta
probabilmente, per tutta l’eternità.
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Spero che vi sia
piaciuta :)
Questa storia si
è classificata prima al contest 'A color, a story' indotto
da ellesse e MissSophie, con mia grandissima sorpresa. Il colore scelto è il blu dello stemma dei Cullen come avrete capito, mi è sempre rimasto questo 'buco nero' dalla saga e ho voluto colmarlo a modo mio.
Penso non sia nulla
di particolare ma a quanto pare è stata gradita! ahahahah.
Se vi ha intrigato almeno un po' fatemelo sapere :)
Vi ringrazio in
anticipo, per me è molto importante.
Un bacio care,
Athena xx
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