il suicidio

di billiejoe
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il suicidio

Arthur era seduto con le spalle al letto, e sentiva i brividi della febbre attraversare il suo corpo stanco, ma non se ne curava, perchè ormai non avevano più alcuna importanza. Fissava quelle scarpe bianche ormai da ore, e si chiedeva perchè Alex le avesse lasciate lì, erano le sue preferite, e avrebbe dovuto portarle via, come aveva fatto con tutto il fottuto resto.

Era andato via. Aveva baciato quella donna davanti a tutti, davanti a lui, al suo cuore infranto, alle promesse spezzate, a una vita fatta di inganni e menzogne e battaglie ormai perse, ormai inutili.


Una lacrima scese sulla guancia, e un rivolo di sangue sui suoi polsi. 


La neve invadeva le starde e i palazzi, e le nuvole in cielo sembravano essere ormai tanto vicine.

Chiuse gli occhi e sentì la mano di lui carezzargli i capelli, e il viso, e lo chiamò, come ogni sea, come ogni notte, con un flebile filo di voce. Ma lui non poteva sentirlo. Nessuno poteva più sentire la sua splendida voce che stava morendo lì, su quel letto, dove avevano fatto l'amore tante, troppe volte per non poterne ancora sentire il profumo della pelle, e l'odore del sudore sul suo petto bagnato, sui suoi capelli dorati, e il sapore delle sue labbra così sottili, così lontane da lui adesso.


Si strinse al suo cuscino e gli sembrò di stringere il suo corpo. Per l'ultima volta.





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