Questo è dedicato a chi, come direbbe la
Rowling, è rimasto con Snape proprio fino alla fine.
1
Settembre 2017
Hogwarts,
Sala Grande
Liz
osservò con sospetto i quattro tavoli davanti a lei.
Erano
pieni di ragazzini che parlottavano tra loro eccitati, indicando il soffitto,
incantato per riprodurre il limpido cielo della giornata autunnale, le divise
con i cravattini colorati, e gli occupanti delle altre tavolate.
Si
sentiva vagamente intimorita.
Non
c’erano solo adolescenti per fortuna: molti soldati già adulti dell’Accademia
avevano deciso di tornare a scuola per completare la loro istruzione magica;
inoltre, visto che durante il regno di Voldemort i maghi venivano educati a
casa, anche i ragazzi delle famiglie di maghi erano stati inseriti nei vari anni
non a seconda dell’età ma della preparazione.
Sarebbe
stata una bella sfida per tutti gli insegnanti.
Insegnante…
caspita! Non si era ancora abituata all’idea.
Era
passato un anno dalla battaglia finale che aveva visto la fine di Voldemort,
proprio in quella stanza.
Liz
era stata congedata con una medaglia al valore (come Monk, Chandra, Cillian e
molti altri, del resto) e una liquidazione (piuttosto misera, a dire il vero),
e per la prima volta nella vita si era trovata libera di scegliere dove andare
e cosa fare. Era stato… sconcertante.
Mai
quanto lo scoprire che tra Cillian e Chandra avevano iniziato ad uscire
insieme, certo.
Liz
era felice per loro, ma si era sentita vagamente imbarazzata a riguardo. Aveva
una gran voglia di togliersi di torno.
Era
rimasta in patria quel tanto che bastava per testimoniare al processo contro
alcuni Mangiamorte e a far scagionare Draco Malfoy (il tizio che l’aveva
aiutata a uscire dal labirinto dei sotterranei: aveva scoperto dopo il processo
che era una specie di pezzo grosso del mondo dei maghi. Ah, però!), poi era
tornata dai genitori, a cui non sembrava vero che la figlia finalmente non
fosse più in un quotidiano pericolo mortale, e per un po’ aveva vissuto con loro in Francia.
Aveva
iniziato a lavorare come cuoca (con il suo allenamento in Pozioni, imparare le
varie ricette era stato uno scherzo), poi dopo qualche mese aveva iniziato a
viaggiare. Era molto tempo che desiderava farlo: era stata a Praga, in Russia,
in India e infine aveva visitato gli Stati Uniti.
Si
era mantenuta lavorando in bar e ristoranti qua e là, e nel complesso era stato
un periodo interessante.
Ma
le mancava qualcosa: aveva aspettato quel momento per tanti anni, e invece alla
fine desiderava solo tornare a casa.
E
per casa, intendeva la Gran Bretagna.
Così,
quando un gufo molto provato dal lungo viaggio l’aveva raggiunta su una
spiaggia californiana, aveva aperto la lettera con lo stemma di Hogwarts e
aveva sorriso nel riconoscere la scrittura familiare del Preside.
Non
era stata molto a pensarci su: aveva subito accettato la proposta, e quindi
eccola lì, nella Sala Grande, ad osservare preoccupata i suoi futuri studenti
di Pozioni.
Sperava
che non fossero troppo bravi, a dire la verità: e se ce ne fosse stato qualcuno
degli ultimi anni più preparato di lei? Magari qualche spocchioso maghetto
purosangue…
Liz
represse un brivido. Be’, poteva sempre assegnare punizioni e togliere punti a
chiunque l’avesse contestata! Ah! Oderint tum metuant!
Non
sarebbero stati tanto propensi a farle domande difficili se avessero avuto
paura della sua reazione, pensò sollevata, e poi la disciplina… no, no, un
momento, che stava facendo?
Non
poteva iniziare a programmare le punizioni dal banchetto di inizio anno! Era
poco educativo!
Sarebbe
andato tutto bene, si disse, al massimo avrebbe fatto qualche corso di
aggiornamento. Ecco, tutto lì.
Doveva
essere matura e imparziale, pensò, respirando a fondo per tranquillizzarsi: tra
l’altro, aveva anche scoperto che sarebbe stata la direttrice di una casa,
Serpeverde.
Un
lavoretto extra di tutto riposo, le avevano assicurato.
Per
qualche motivo, non ne era tanto convinta.
Notò
una figura familiare che si avvicinava al tavolo degli insegnanti: Kieran
Wilson, che avrebbe insegnato Trasfigurazione e diretto la casa di Corvonero.
Anche
lui sembrava nervoso, nonché vagamente fuori posto in giacca e cravatta.
-Eilà
Liz- la salutò –Lo sai che mi hanno detto che ci sarà un campionato di
Quidditch, una specie di calcio volante. -
-Ah
sì?- commentò lei, un po’ sorpresa da questa novità.
Kieran
annuì:-La squadra di Corvonero era piuttosto famosa per la sua bravura. Dovrò
cercare di mettere insieme una bel gruppo per tenere fede alla fama e vincere
la coppa, giusto?-
-Ehm…
sì, vedremo!- fece Liz con un sorriso sghembo, prendendo mentalmente nota di
setacciare tutta Serpeverde per trovare dei campioni di Kiddish, o come cavolo
si chiamava questo sport.
Non
poteva certo permettere che la sua casa non fosse all’altezza!
I
due si salutarono e Liz tornò al suo posto.
Aveva
saputo che negli anni successivi ci sarebbe stato a quel punto uno smistamento,
ma, dal momento che quell’anno erano tutti nuovi e ci sarebbe voluto molto
tempo, gli studenti erano già stati smistati nel pomeriggio.
Sentendo
dei passi alle sue spalle, si voltò e vide la tenda che copriva il passaggio
dietro il tavolo degli insegnanti spostarsi: era arrivato il Preside, Severus
Snape.
Snape
entrò nella Sala Grande appoggiandosi al bastone, e zoppicò fino al posto
riservato al Preside.
La
gamba non sarebbe mai guarita, e sarebbe rimasta rigida per il resto della sua
vita; ma dopotutto, era già abbastanza fortunato ad essere vivo.
Dopo
la battaglia ad Hogwarts si era risvegliato in un ospedale babbano, dove era
stato ricoverato d’urgenza.
Era
stata Liz, con l’aiuto del dottor Donaldson, a mettere insieme la pozione che
aveva fermato l’emorragia: un misto di dittamo, pozione rimpolpasangue,
coagulanti babbani e globulina antiemofilica.
Brava
ragazza, pensò, con un sussulto di orgoglio didattico.
I
mesi successivi erano stati densi di attività: era stato ricostituito un
governo provvisorio, comune per la comunità magica e quella babbana, e tutte le
istituzioni erano state riorganizzate.
Neville
Longbottom era stato eletto Primo Ministro, e stava rimettendo in sesto la
nazione, prendendo anche accordi con la comunità internazionale per
abbandonare, di lì a pochi anni, lo Statuto di Segretezza dei maghi.
La
guerra aveva provato che non c’era tutta quella disparità tra chi poteva usare
la magia e chi no: era giunto il momento di collaborare… o almeno provarci.
Quanto
a Snape, non aveva avuto letteralmente, un minuto libero: gli erano state date
una gran quantità di onorificenze (era stato anche ricevuto dalla Regina, una
signora grassottella con i capelli bianchi e modi esageratamente pomposi che
l’aveva nominato baronetto… una specie di Ordine di Merlino, gli aveva spiegato
Longbottom. Era stata un’esperienza singolare.), e gli erano state offerte
molte cariche, tra cui il diventare Ministro della Magia.
Ma
non era quello che gli interessava: e poi, aveva un conto in sospeso con
Hogwarts.
Ora
non si sentiva più un sostituto o, peggio ancora, un usurpatore: era la sua
scuola, e poteva gestirla come meglio credeva.
Non
si era fatto scoraggiare dallo stato in cui aveva trovato il castello dopo il
soggiorno di Voldemort e la grande battaglia: aveva fatto ricostruire le torri,
estirpare le piante velenose, e aveva eliminato personalmente un bel po’ di
inquietanti fatture dalle aule.
Non
c’era stato verso, tuttavia, di recuperare la serra in cui era stata custodita
la spada di Grifondoro: a causa dell’incantesimo di Liz, il terreno era
talmente secco che non sarebbe più cresciuto nulla per moltissimi anni. Alla
fine aveva utilizzato l’area per costruirci un piccolo magazzino di strumenti
per l’Erbologia.
Aveva
deciso inoltre di spostare tutti i dormitori e le sale comuni nelle quattro
torri: in fondo, Divinazione poteva essere svolta in una stanza qualsiasi
mentre Astronomia… be’, c’erano miliardi di chilometri da qui alle stelle.
Qualche metro in più non avrebbe fatto troppo differenza.
Soprattutto,
aveva voluto assicurarsi che i Serpeverde non dovessero più abitare quei
sotterranei tristi e umidi.
Certo
che così veniva la voglia di diventare maghi oscuri!
La
gestione della casa di Salazar era sempre stato un argomento molto delicato,
che secondo lui Dumbledore non aveva affrontato nel modo giusto.
Dopo
infiniti battibecchi con il cappello parlante (e persino l’uso di un potente Confundus,
di cui però era meglio non parlare troppo in giro), era riuscito a far smistare
a Serpeverde anche molti studenti nati babbani, purché avessero ovviamente le
necessarie qualità morali.
Secondo
Snape, se avessero continuato a trattare i Serpeverde come degli emarginati,
impedendo loro a priori di integrarsi con gli studenti con diverso stato di
sangue, il problema non sarebbe mai stato risolto alla radice, e in capo a
qualche decina d’anni sarebbe di nuovo spuntato un mago oscuro un po’ più
sveglio degli altri a fomentarli.
Questa
era, tra l’altro, una delle ragione per cui aveva deciso di introdurre
l’insegnamento delle Arti Oscure, come a Durmstrang: basta con quel moralismo
bigotto tipicamente Grifondoro!
Per
contrastare la possibile ascesa di un futuro mago oscuro, secondo lui era
stupido demonizzare le sue armi: bisognava conoscerle e saperle sfruttare.
Probabilmente così avrebbero anche perso molto del trasgressivo appeal che
esercitavano sugli studenti più ambiziosi.
Non
era l’unica modifica che aveva fatto all’offerta formativa: Babbanologia era
stata eliminata, e aveva introdotto Tecnologie Babbane, con corsi avanzati di
Meccanica e Elettronica.
Anche
mettere Liz a capo della casa di Serpeverde era stata una scelta difficile e
meditata a lungo: voleva dare un segnale forte, ma al tempo stesso aveva paura
che i genitori dei piccoli maghi purosangue avrebbero fatto fuoco e fiamme.
Per
fortuna, la ragazza aveva dalla sua Draco Malfoy, che aveva preso il posto del
padre nel consiglio di amministrazione di Hogwarts e quell’anno aveva iscritto
il figlio, Scorpius.
Liz
aveva testimoniato a suo favore nel processo dopo la battaglia, ed era stata la
sua parola che l’aveva tenuto fuori di prigione.
Incredibile
come i Malfoy riuscissero sempre a cadere in piedi, pensò Snape divertito.
In
ogni caso, Draco aveva manifestato il suo totale appoggio alla nuova direttrice
e, nonostante Snape fosse convinto che lo facesse più come mossa pubblicitaria
per dimostrare a tutti la sua buona fede e mancanza di pregiudizi che per una
reale riconoscenza verso la ragazza, la sua influenza aveva fatto sì che
nessuna delle altre famiglie protestasse.
Inoltre
la sua generosa donazione per la ristrutturazione della torre sud, ora sede
della sala comune di Serpeverde, era stata molto apprezzata, specialmente da
quando la scuola doveva spendere una bella cifra per il lavoro degli elfi
domestici.
Tra
i fan di Liz non si poteva certo annoverare il ritratto di Albus Dumbledore,
che aveva accolto molto freddamente la notizia della nomina. In effetti, non
aiutava il fatto che Phineas Nigellus avesse raccontato l’aneddoto del loro
colorito alterco a tutti i quadri e i passanti disposti ad ascoltarlo.
Comunque,
Snape ne era convinto, Liz era proprio la persona giusta per seguire i
Serpeverde.
Li
avrebbe assecondati nella loro sete di conoscenza, non li avrebbe giudicati
quando avrebbero dimostrato interesse nelle pozioni e veleni più letali, e in
definitiva li avrebbe aiutati a sfruttare il loro lato oscuro, anziché perdersi
in esso.
Snape
la guardò: era seduta poco lontano da lui, e discuteva animatamente con Ivaylo
Chilikov, il nuovo insegnante di Arti Oscure, ex allievo di Durmstrang.
Era
stato molto felice quando gli era arrivata la risposta di Liz all’offerta della
cattedra di Pozioni (un laconico “OK!” portato a giro di posta da un gufo
esausto e sempre più irritabile).
Forse
percependo di essere osservata, si voltò verso di lui e, come sempre, i suoi
occhi brillarono nell’incrociare il suo sguardo.
Non
era mai stato molto bravo a gestire le cose con le persone a cui voleva bene,
considerò Snape, ma questa volta, be’, questa volta si sentiva… ottimista.
Il
banchetto era giunto al termine.
Snape
si alzò in piedi, un po’ faticosamente, e prese la parola.
-Benvenuti…-
iniziò, ma non riuscì a terminare la frase.
Un
fragoroso applauso si levò dai tavoli, impedendogli di parlare.
Snape
cercò di quietarli con un gesto della mano, ma fu inutile.
Si
voltò verso gli insegnanti, in cerca di aiuto, ma si rese conto che erano
quelli che facevano più baccano di tutti.
Doveva
proprio far loro un bel discorsetto riguardo alla disciplina, pensò, non
riuscendo a trattenere un sorriso.
Merlino,
avrebbe quasi potuto commuoversi.
Ma
quando infine, qualche minuto dopo, riuscì a ricominciare il discorso, la sua
voce non tremò:
-Benvenuti-
disse –al primo anno della Nuova Hogwarts. -
FINE
E qui immaginatevi una musica trascinante, tipo la
colonna sonora di “Pirati dei carabi”!
Cioè, ma davvero avete pensato per un attimo che avrei
ammazzato Pity??!!! :P
In una storia scritta da me e betata da Emily?!
Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno seguito questa
storia e che mi hanno commentata, in particolare Emily, la mia insostituibile
beta e continua fonte di ispirazione, Julia Weasley e i suoi velocissimi e
fantastici commenti, la sadicissima Astry, Beatrix e i suoi meravigliosi
disegni, Iurin che ogni volta mi fa morire dal ridere, la gentilissima
Eleonora96, Ghunzatrox (con sottofondo musicale), la mitica Asmodai,
Biancalupin, Ninive, Numenlilith, Exelle (ma quando torni a pubblicare?! :’( ),
coralinelovegood, dirkfelpy89, Ekathle, e novakina.
Grazie mille!!!
Un grazie enorme anche a tutti quelli che hanno messo la
storia tra le seguite, ricordate o preferite. Se mai voleste lasciare un
commentino, ora che è finita… be’, io sono sempre qua! ;)
Spero che vi siate divertiti a leggerla come io mi sono
divertita a scriverla.
Un bacione!!
Natalie
Iurin: Su, su, animo!! Hai visto che alla fine te
l’ho salvato? Un po’ “ciancicato” ma vivo, proprio come lo volevi!! :P
Quanto è faigo con la zoppia alla dr. House?
Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo scorso!
Grazie!! E’ da quando ho letto il quinto libro che ho pensato “ma se invece di
Harry alla fine di tutto fosse Neville?”. Secondo me sarebbe stata una grande
svolta narrativa… ma la Rowling non mi ha accontentata! Peccato!
Sigh non ci posso credere che sia finita! Ciao!!!
Beatrix Bonnie: Wow, grazie mille per tutti i
complimenti! Mi fai arrossire!!
Sì, l’incantesimo di Phineas era abbastanza lontano dalla
legalità… ma quando ci vuole, ci vuole! Mica solo Voldemort può utilizzare gli
incantesimi perfidi (e fighissimi, ammettiamolo! Già solo il Marchio Nero e il
suo funzionamento è una figata!).
Sono contenta che ti sia piaciuta la fine di Voldemort… è
una delle prime cose che avevo immaginato, e mi fa un sacco piacere che abbia
“reso” una volta scritta.
Volevo dare il momento di gloria a Neville!
Per quanto riguarda Snape… guarda, sarò sincera, quando
avevo pensato la storia, nel lontano 2006, avevo deciso che doveva morire alla
fine. Ma poi è uscito il settimo, con i ricordi del Principe, e (dopo aver
versato fiumi di lacrime) ho deciso che aveva avuto troppe sfighe e aveva
bisogno di un riscatto! Lo so che letterariamente sarebbe stato più corretto il
primo finale ma… come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, ho pensato “Chissene
frega!!!” :D
Un bacione!!!
Julia Weasley: Ahi, ahi! Protego! Protego!
Lo so Phineas è troppo simpatico! Io lo adoravo già nel
libro, l’unico che ne dicesse quattro a Harry quando se lo meritava! Quindi non
potevo proprio lasciarlo nella Stanza delle Necessità e preferirgli il banale
Silente! :D
Bellatrix è troppo una grande… ho sofferto nel doverla far
fuori. Ma ho pensato che alla fine per lei sarebbe stato un dolore troppo
grande vedere la fine di Voldemort, quindi in un certo senso è stata una fine
pietosa.
Lo so che non ci credevi al lieto fine per Snape, ma
gliel’ho voluto concedere lo stesso!
All’inizio in realtà avevo pensato che sarebbe stato più
giusto farlo morire (ruolo difficile, quello del vecchio mentore), ma alla
fine… non ce l’ho proprio fatta! Ha avuto troppe sfighe nel libro, se non ci
pensiamo noi fan writer a “riequilibrare” la situazione! :D
Anche se tu, dopo Slytherin Love (lacrimuccia) non puoi
proprio parlare, ecco!!! :P
Ciao, un bacio!!!
Emily: Vabbè lo so che per te non c’è stata suspence,
neanche quando l’hai letto la prima volta. Non sono riuscita a farti credere
neanche per un istante che avrei ucciso Pity, mi conosci troppo bene! ;)
La fine di Voldemort con finta finale l’ho proprio copiat…
ehm, presa in prestito da “Pronti a morire”… lo ammetto, quel film è una
cavolata, ma Russell… *sbav *
Hai ragione, non sono una grande amante dell’ecologia, e
questo atteggiamento un po’ traspare! Cioè per carità, poveri alberi, solo che
penso che le persone siano più importanti!
Ahah il Pipy-sevviello! Che ridere! Sono persino andata a
rileggermi la fan fiction in questione, che matte risate!
Ci vediamo sul forum, carissima!! Baci!!
Astry: Ok, ok, SONO una sadica stronza… ma solo con i
lettori, non con Pityyyy!!!! :D
Mi ha fatto troppo ridere leggere che tutti voglio
“assaggiare” Snape: Fuffy, il mannaro, Nagini… dev’essere perché appare così
“condito”, tutto quell’olio dai capelli!
*Protego! Dal crucio che sento che mi vuoi mandare ehhehe *
Comunque, dopo “incatenato alla morte” non puoi proprio
parlare eh! Caspita, quello sì che è sadismo… il mio cuoricino è troppo tenero
per sopportare un’altra fine tragica.
Spero che il finale ti sia piaciuto comunque, anche senza i
fiumi di lacrime.
Grazie! Un bacione!!
Ghunzatrox: Vostra Scurità, come aveva previsto siamo
proprio alla fine.
Sì la morte di Voldemort è proprio un anticlimax! Ma del
resto anche nel libro era un po’ così perché, ammettiamolo, la Rowling l’ha
fatto talmente figo e invincibile (almeno nei libri precedenti al settimo), che
nessuna trovata spettacolare sarebbe stata alla sua altezza.
La morte per buccia di banana in effetti sarebbe stato un
gran finale! :D
Da vera babbana, io mi sono sempre chiesta come mai Harry
non tentasse con metodi… diciamo… alternativi, visto che Voldemort era così
imbattibile nella magia!
Tranquillo, non farei mai tornare quel vecchiaccio di
Silente! E anche Voldemort è bello che andato. Tra parentesi, anche recuperare
l’anello non sarebbe servito a molto, visto che Silente l’ha distrutto già nel
sesto libro (prima dello stacco di realtà alternativa della fan fiction).
Grazie mille!! Arrivederci!!
Eleonora96: Ok, non sono riuscita a ingannarti
neanche per un momento.
Non potevo uccidere Pityyyy!!! Cioè, in origine volevo
farlo, ma era prima che uscisse il settimo e venissimo a conoscenza della sua vita
di sfighe. Dopo aver letto i suoi ricordi, non ce l’ho proprio fatta! Doveva
avere un riscatto!
Per il resto, sono felice che i capitoli precedenti ti siano
piaciuti! Mi sono troppo divertita a scrivere di Silente, e farlo anche un po’
più tonto dell’originale… come avrai capito non mi è piaciuto molto il modo in
cui ha trattato Piton.
Per quanto riguarda Voldemort… ok, è un finale un po’
stupido, lo ammetto. Però… possibile che non ci avesse mai pensato nessuno? ;)
Un bacio!! Grazie!!!