notturno 1
Prima
di lasciarvi alla breve storiella vi consiglio di leggerla con
sottofondo il "notturno di Chopin" che trovate qui :
http://www.youtube.com/watch?v=7sRlylWy1SE&feature=related buona
lettura e buon ascolto.
L'ultimo piano
del quartier generale del CBI quella notte era illuminato da uno
scintillante e misterioso plenilunio che donava al buio corridoio un
fascino spettrale. Il breve tunnel portava ad una porticina di metallo.
Il vecchio deposito oltre quella porta era il luogo migliore per
pensare. Teresa Lisbon aveva scoperto quel posto da pochissimo. Il suo
consulente da strapazzo trascorreva li le sue giornate da più di
sei mesi e un giorno le aveva permesso di potersi recare in quel luogo
ogni volta che voleva, per schiarirsi le idee ed osservare il cielo.
La grande vetrata che ricopriva il lato est della soffitta quella
notte regalava un gioco di luci stupendo. La luna illuminava
quella grande fetta di cielo per poi andarsi a specchiare nel fiume che
lento scorreva sotto il "Tower Bridge" di Sacramento. Quell' immagine
unita ad un po' di meritato riposo su quel comodo letto costruito
da Patrick Jane in persona la aiutò a schiarirsi le idee.
Troppe ansie, troppi problemi, troppe responsabilità . Il suo
piccolo ma forte corpicino era stracolmo, stava per esplodere. Forse
era arrivato il momento di prendersi una settimana di pausa. In un
centro benessere magari, con il cellulare perennemente spento, chiuso
momentaneamente sotto chiave in un cassetto assieme ai suoi problemi.
I mille casi da risolvere al CBI ogni santo giorno, Red John ancora in
libertà, il rapporto con i suoi fratelli, le continue pressione
da parte dei superiori capeggiati da LaRoche, Patrick Jane e tutti i
guai burocratici che provocava durante le indagini.
Mah si, forse era meglio lasciare la squadra per una settimana nelle mani di Cho e partire.
Il suo flusso di pensieri venne interrotto da un rumore metallico e da
dei passi che lentamente si avvicinavano a quel giaciglio cigolante .
- Vedo con stupore che qualcuno ha occupato la "soffitta dei pensieri".
-"Soffitta dei pensieri" eh? Carino come nome Jane, ma non preoccuparti
adesso vado. Grazie per avermi ceduto la tua stanza per un pò.
Detto ciò si alzò in fretta e furia dal piccolo letto per
lasciare spazio al suo consulente preferito che, dal canto suo, non
aveva la minima intenzione di lasciarla andare. In una frazione di
secondo Infatti Jane afferrò il polso di Lisbon e la fece
riaccomodare accanto a lui.
- Puoi restare quanto vuoi Lisbon, ero solo venuto a cercarti per
augurarti la buona notte. Per stasera " la soffitta dei pensieri"
è tutta tua.
- Grazie per il nobile gesto Jane.
- Al tuo sevizio come sempre.
A quelle parole Patrick Jane fece un inchino per poi dirigersi verso
l'uscita. Ma, come per magia si voltò e abbagliato dal
volto della sua collega, ritornò indietro per sedersi
accanto a lei.
- Ti va di riflettere in compagnia stanotte Lisbon?
- Che ne hai fatto del vecchio Patrick Jane, tu alieno venuto da un altro pianeta?
- Il signor alieno qui presente, per stasera vuole ritornare il mentalista spensierato di una volta.
- Stasera allora siamo solo Teresa e Patrick, una donna ed un uomo come tanti altri, senza CBI, senza omicidi, senza Red John.
- Solo io e te. Ti va Teresa?
- Mi va Patrick.
-E' bellissimo sentirti pronunciare il mio nome. Quando mi chiami Jane sembri la mia maestra dell'asilo.
- La risposta è semplice caro consulente dei mie stivali , se ti
comporti da bambino di cinque anni io ti tratto come un bimbo di cinque
anni.
A quelle parole i due scoppiarono a ridere. Una risata innocente,
liberatoria, un sorriso soffocato dalle tragedie del passato, un
sorriso che da la Vita.
E' risaputo che quando ci si trova in ottima compagnia il tempo vola,
ed è quello che successe quella notte a Patrick e Teresa
che non smettevano di parlare, di ridere, di scherzare fino a quando la
stanchezza non cominciò a prendere possesso dei loro corpi e
delle loro palpebre.
Fu così che i due si addormentarono li, su quel giaciglio di
fortuna, una nelle braccia dell' altro. Patrick accarezzava leggermente
i capelli di Teresa sussurrandole una dolce ninna nanna come faceva con
la sua bimba quando non riusciva a dormire.
Entrambi erano coscienti dei sentimenti che provavano, ma in quel mondo
fatto di omicidi, serial killer impazziti ed una maledetta vendetta che
consuma e brucia l'animo umano non c'è spazio per l'amore,
o meglio non ancora...
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