A/N:
Non so nemmeno io come questa storia sia spuntata fuori, so solo che
ultimamente amo il Brittana alla follia e la mia girlcrush per Naya
Rivera mi ha praticamente costretta ad inventarmi qualcosa per scrivere
una ff su questa adorabile ship. Cosa ne sia uscito fuori, non lo so.
Me lo farete sapere voi, no? :)
Piuttosto
che fare una roba fluffosa però, mi è uscita una
roba piena di angst, soprattutto visti gli utilimi sviluppi della
coppia. Come scritto nel sommario, ci sono spoiler per la seconda
stagione e in particolare per gli episodi 2x15 e soprattutto per il
2x16.
Piccoli appunti:
1- Troverete il dialogo originale della scena Brittana in "Original
Song", che ovviamente appartiene alla Fox, etc... La scena è
lievemente modificata, lo noterete di sicuro mentre andate avanti con
la lettura e la battuta su Artie l'ho presa pari pari dai sub di ItaSA.
Ultima cosa: di solito traduco tutto, dialoghi e altro, ma due cose in
particolare non sono riuscita proprio a tradurle perché ci
sono talmente affezionata al sentirle dire in inglese che mi piangeva
il cuore al solo pensiero di tradurle. Spero non vi dispiaccia troppo.
:)
2- Dovendomi mettere nei panni di Santana e non volendo rischiare di
andare OOC, ho dovuto inserire qualche offesa che di sicuro lei avrebbe
pensato. In particolare nei confronti di Rachel ed Artie. Ci tengo a
precisare che in particolare per quelle di Artie sono dovuta uscire dal
personaggio - inteso come me stessa - visto che non ho la brutta
abitudine di andare in giro ad offendere le persone che hanno
dei problemi. Chiedo scusa in anticipo se magari offenderanno qualcuno.
3- Santana dice qualche parolaccia, ma niente di che. :)
Bene, vi ho rubato abbastanza tempo...
Ringrazio in anticipo chiunque si prenderà del tempo per
leggere,
recensire, mettere tra i preferiti e chi più ne ha
più ne metta. :)
Buona
lettura e ricordate...
Brittana
is on. It was always on.
<3
“Credo
che ognuno di noi debba avere l’opportunità di
scrivere una canzone.”
“Santana ha ragione. Ce la possiamo fare.”
“Cosa ne pensa professor Schue?”
“Penso che canteremo delle canzoni originali alle
Regionali!”
Santana
l’aveva avuta vinta, come spesso le succedeva, ma questa
volta non era sicura di aver fatto la scelta giusta
nell’andare controcorrente e non permettere a quel nano di
Rachel Berry di scrivere qualsiasi canzone volesse portare alle
Regionali e quindi di avere tutti i riflettori puntati su di lei.
Ora, grazie a questa
sua brillante idea, avrebbe dovuto pensare ad un qualcosa che la
ispirasse abbastanza da buttare giù qualche frase,
un’esperienza vissuta sulla propria pelle che
l’avrebbe portata a scrivere una canzone abbastanza bella e
orecchiabile da poter essere degna di essere cantata in una
competizione tra glee club.
Sfortunatamente
l’unica cosa che le occupava costantemente la testa in questi
ultimi giorni, era il rifiuto incassato da Brittany.
Certo, si era sentita
dire dall’amica che anche lei ricambiava i suoi sentimenti,
che l’amava, ma in fondo in tutto questo Santana cosa ci
aveva guadagnato davvero? Un ‘forse, in futuro’
vissero felici e contente? No, non era certo la ricompensa che si era
aspettata di ricevere dopo essere andata contro il suo credo ed aver
ignorato quello che ogni singola fibra del suo cervello le suggeriva,
ascoltando invece il suo stupido cuore, fermandosi ad ascoltare quello
che aveva da dirle, ossia affrontare quegli stupidi sentimenti
così profondi che provava per l’amica e che fino a
quel momento era stata così brava ad evitare ed ignorare.
Si alzò
velocemente dalla sedia, lasciandosi alle spalle il glee club e
cercando di ignorare la sua (ex?) migliore amica che sussurrava
qualcosa al suo stupido fidanzato. Cosa potesse avere di
così speciale uno che non riusciva nemmeno a camminare,
Santana non l’avrebbe mai capito.
Camminando
sovrappensiero per i corridoi della WMHS, si chiese se effettivamente
lei e Brittany potevano considerarsi ancora migliori amiche dopo il
terremoto che aveva sconvolto la loro relazione. Santana sapeva
benissimo la risposta a quella domanda.
No.
No, non potevano
più essere migliori amiche per il semplice fatto che ormai
questo a Satana non bastava più. Brittany l’aveva
costretta ad uscire allo scoperto e ora lei voleva di più.
Non si sarebbe più limitata a lanciarle occhiate maliziose
di sfuggita, sperando che nessuno la notasse, e non avrebbe
più nascosto né a se stessa, né a
Brittany, che il vero motivo per cui la invitava a casa sua per stare
insieme a lei, non era perché le serviva un corpo caldo
sotto il suo per aiutarla a digerire, ma perché con lei
stava davvero bene e poteva essere semplicemente se stessa, senza dover
indossare quella maschera che era costretta a portare quando si
trovavano al di fuori di quelle quattro mura.
Mentire a se stessa non
le aveva portato altro che dolore e lei voleva smettere di stare
così male.
Ora per Brittany era
disposta ad andare contro gli sguardi, le battutine e le granitate in
faccia che sarebbero arrivate quando la voce avrebbe iniziato a
spargersi per la scuola. Per lei avrebbe affrontato il mondo, mano
nella mano con Brittany, con il suo tipico sguardo da stronza che non
tollerava di essere presa in giro da nessuno e che faceva capire a
chiunque la guardasse storto che non le interessava nulla di quello che
pensavano, finché Brittany fosse rimasta al suo fianco.
Ma con quel rifiuto, il
mondo di Santana era finito col collassare su se stesso e quei pochi
istanti di speranza nati dopo aver sentito quel suo “certo
che ti amo anch’io” ed aver immaginato come le
cose sarebbero potute andare bene, svanirono, lasciando spazio al
dolore di quel suo “ma
amo anche Artie”.
Come si potessero amare
due persone allo stesso tempo, rimaneva un mistero per Santana. Per lei
era così difficile ammettere di essere innamorata anche di
una sola persona, mentre la bionda di fronte a lei sembrava riuscire a
farlo con nonchalance.
C’era forse
qualcosa di sbagliato in lei? Forse no.
In fondo finora amare
non le aveva portato altro che dolore. Non osava immaginare cosa
volesse dire in termini di sofferenza essere innamorata di addirittura
due persone.
Senza rendersene conto,
si ritrovò di fronte al suo armadietto.
Sospirò,
ripetendosi che forse era ora di iniziare a dimenticare quello che era
successo, visto il modo in cui la stava riducendo. Aveva bisogno di un
nuovo inizio e da quel momento ‘voltare pagina’
sarebbe stata la sua parola d’ordine. Se Brittany preferiva
stare con un paraplegico invece che con una bomba sexy come lei, beh
peggio per lei.
“Ehi, posso
farti una domanda?”
Ovviamente il destino,
o chi per lui, aveva voglia di fare lo stronzo e non permetterle di
vivere in pace.
Nemmeno un secondo dopo
essersi ripromessa di non pensare più a lei, ecco che la
migliore ballerina di tutta Lima le si presentò di fronte
con quella sua adorabile espressione da cucciolo bastonato.
Santana
sentì un po’ della sua risolutezza vacillare.
Brittany non aveva mai
sentito il dovere di chiederle il permesso per parlarle. Tra loro le
cose erano sempre state così naturali, così
semplici. A volte tra loro bastava un semplice sguardo per capirsi al
volo.
Un’alzata di
sopracciglia quando si preparavano ad una battuta cattiva contro
Rachel, un sorrisetto malizioso quando Santana aveva voglia di coccole
nello stanzino delle scope, un minimo gesto della mano quando volevano
intrecciare i mignoli.
Ora tutto era
così diverso e Santana non poté fare a meno di
sentirsi un po’ più arrabbiata con
l’amica che aveva voluto cambiare le regole tra loro per
colpa di quegli stupidi sentimenti che provava, ma che evidentemente
non erano forti abbastanza da farle lasciare quell’idiota con
cui stava.
Non avrebbe mostrato
pietà a Brittany, non dopo il modo in cui l’aveva
rifiutata e ferita.
Avrebbe fatto quello
che Santana sapeva fare meglio. Vendicarsi.
Fece un minimo cenno
con la testa, che Brittany prese come un invito ad andare avanti con il
discorso.
“Eravamo
davvero unite e mi manca essere tua amica.”
Improvvisamente Santana
si ritrovò un ruolo che di solito le piaceva, quello della
cattiva della situazione, ma che in questo caso non le si addiceva. Non
era stata lei a voler rendere tutto tra loro così
imbarazzante, portando la loro relazione in un punto in cui nessuna
delle due sapeva esattamente cosa stava succedendo.
Beh, forse Brittany era
all’oscuro di quello che stava succedendo veramente, ma
Santana no. Tutto quello che c’era da sapere era che Brittany
le aveva spezzato il cuore, tutto qui.
“Sto ancora
aspettando la tua domanda.” Rispose in tono acido, cercando
di ignorare quella vocina che le diceva di non trattare troppo
duramente l’amica ed evitando di farsi influenzare dallo
sguardo triste che ora era apparso sul viso di Brittany.
“Ho fatto
qualcosa di male?” Chiese con la sua solita
ingenuità che però questa volta
infastidì Santana fino al punto da farle vedere tutto rosso.
Dio solo sapeva quanto
era conscia del fatto che il più delle volte a Brittany
serviva un po’ più di tempo rispetto agli altri
per cogliere il senso delle cose, ma in questo caso come poteva non
cogliere la semplicità della situazione? Come poteva non
capire cosa le aveva fatto quando aveva preferito quello stupido
ragazzo a lei?
Questa volta non
riuscì a mordersi la lingua e le sputò addosso
tutto il veleno che si era tenuta dentro in quei giorni.
“Non so, tu
che dici?” Rispose sarcastica. “Tutto quello che so
è che mi hai rifiutata per stare con il signor
storpio-che-inciampa-da-solo.” E mentre le parole le uscivano
dalla bocca – troppo infuriata per pensare a quanto avrebbero
ferito Brittany – si chiedeva ancora una volta come aveva
potuto preferire lui a lei. Non dopo tutto quello che lei e Brittany
avevano passato insieme: i primi baci, le prime esperienze, le notti
passate a confessarsi i segreti che nessun altro poteva mai sapere, le
notti a piangere nelle braccia dell’altra che sapeva sempre
come consolare l’amica.
Per Santana non
esisteva nessuna spiegazione logica per il comportamento della bionda
di fronte a lei.
Però
più scaricava colpe su di lei e meno riusciva ad ignorare il
fatto che se solo avesse ascoltato Brittany e quei sentimenti che da
tempo sapeva di provare per lei invece di scacciarli non appena si
facevano vivi, probabilmente ora le cose sarebbero diverse.
Di chiunque fosse la
colpa, una cosa era certa. Santana Lopez non era la ruota di scorta di
nessuno.
“Ma va bene,
peggio per te. Ora ho l’occasione di scrivere una fantastica
canzone etero su Sam, che poi canteremo alle Regionali.”
Disse senza pensarci su più di tanto.
Anche
perché, chi mai avrebbe capito o accettato una canzone
sull’amore saffico tra due teenager al liceo? Magari un
giorno, quando gli unicorni torneranno ad abitare e a galoppare felici
per le praterie… ossia mai, per lo meno non qui in Ohio.
“Aspetta,
stai ancora con Sam?” Si sentì chiedere
dall’amica, quasi shockata da questa notizia che non si
aspettava. E notando la punta di gelosia nella voce e
nell’espressione dell’amica, Santana si permise di
sorridere, anche solo per un secondo. Ma in fondo cosa le dava il
diritto di essere gelosa? Non era forse la stessa identica cosa che
stava facendo lei, stare con un ragazzo invece che con la ragazza che
amava davvero?
“Ma mi hai
detto che mi amavi…” Aggiunse delusa e mostrandole
nuovamente quello sguardo da cucciolo che cercava di ammorbidirla e
sembrava non volerle dare tregua.
‘Vendetta
Santana. Vendetta.’ Si ripeté tra se.
“Onestamente
non so a cosa stessi pensando.” Mentì guardandola
di sfuggita, sperando che la stilettata che aveva appena inflitto al
cuore di Brittany facesse male quanto quella che aveva ricevuto solo
qualche giorno prima.
In realtà
Santana sapeva benissimo a cosa stava pensando quando le aveva aperto
il suo cuore. Probabilmente non era mai stata più sincera in
tutta la sua vita, se non quando aveva finalmente confessato quei
sentimenti, togliendosi un enorme macigno dallo stomaco. Ma non era il
caso che Brittany lo venisse a sapere. Era giusto che anche lei
provasse cosa volesse dire avere un cuore spezzato.
Santana si
girò velocemente a fissare il suo armadietto, fingendo di
dover prendere qualcosa e sperando che la bionda lo prendesse come un
sottile invito a lasciarla in pace. Purtroppo però
l’universo non voleva darle tregua, quasi volesse riversarle
addosso tutto il karma negativo che aveva accumulato
nell’ultimo anno.
Brittany
continuò a rimanere immobile di fianco a lei, fissandola
senza sosta.
Santana non
poté fare a meno di notarla con la coda
dell’occhio e sentirsi il suo sguardo addosso, quasi la vita
di Brittany dipendesse dal contatto visivo con il suo corpo.
Cercò di
ignorare quegli occhi blu che in passato aveva cercato spesso e
provò a concentrarsi sull’armadietto che si
trovava di fronte e sulla combinazione che lo avrebbe aperto. Se solo
fosse riuscita ad aprirlo, avrebbe potuto prendere il primo libro che
le capitava e scappare via da lì. Sfortunatamente sentirsi
gli occhi di Brittany addosso, la rendeva ulteriormente nervosa.
‘Come
diavolo era la combinazione?’ Ripeté tra se,
ignorando la presa allo stomaco nel sapere che Brittany la stava ancora
fissando. ‘8-18…
no.’
Sbuffò irritata. ’18-32…
merda, non è nemmeno questa.’
“Senti,
potresti smetterla di fissarmi?” Sbottò,
arrabbiata più con se stessa e per il modo in cui il suo
corpo reagiva ancora a Brittany. “Non riesco a ricordare la
combinazione dell’armadietto.” Aggiunse a voce un
po’ più bassa e senza rendersene immediatamente
conto. Sperò che la bionda non l’avesse sentita.
“18-42-25.”
Disse a voce bassa Brittany e Santana non poté fare a meno
di guardarla incuriosita, lasciando da parte per un secondo la sua
tipica faccia da stronza. “E’ la tua
combinazione.” Aggiunse come se fosse la cosa più
semplice del mondo, prima di lasciare finalmente sola Santana coi suoi
pensieri.
Santana
corrugò la fronte prima di inserire i numeri che Brittany le
aveva detto, riuscendo finalmente ad aprire l’armadietto di
fronte a lei. Deglutì a fatica quando un pensiero in
particolare la colpì.
Brittany non ricordava mai la combinazione del suo
armadietto, però sapeva a memoria quella di Santana.
**********
Qualche ora
più tardi, Santana era distesa sul suo letto alla ricerca
disperata di uno straccio di ispirazione che la portasse a scrivere la
‘fantastica canzone etero’ da dedicare a Sam. Ma
più ci pensava e meno riusciva a mettere in fila due parole
che non avessero a che fare con le sue enormi labbra o che non fossero
eccessivamente offensive.
Sbuffò
portandosi le mani sugli occhi e pentendosi dell’orgoglio che
l’aveva portata a dire una bugia a Brittany solo per farla
ingelosire.
Già,
Brittany, perché ormai tutto sembrava portare a
lei… Santana si ritrovò a pensare a come sarebbe
stato tutto più semplice se avesse dovuto dedicare la
canzone a lei.
Avrebbe potuto mettere
una strofa che parlava della passione che Brit aveva per le anatre o di
come sarebbe risultata adorabile vestita da allergia al burro
d’arachidi.
Magari la strofa
successiva sarebbe potuta essere sui suoi adorati orsetti di gomma che
vivono nei broccoli, seguita dalla rivelazione di come i delfini non
siano altro che degli squali gay. “Ma visto che siamo in
Ohio, avrei comunque dovuto riadattare quella strofa.” Disse
sarcastica.
Avrebbe potuto
proseguire la canzone con una strofa dedicata alla loro adorabile
abitudine di andare in giro coi mignoli rigorosamente intrecciati tra
loro, concludendo il tutto con una strizzata d’occhio alle
loro sessioni di “sweet lady
kisses”.
Cavolo, se solo
Brittany non l’avesse rifiutata, probabilmente a
quest’ora starebbe scrivendo una canzone su come sarebbe
stato perfetto avere dei “lady babies” con lei.
Altre mille strofe di
una canzone che non avrebbe mai scritto, le si presentarono davanti,
facendola riflettere ancora una volta su come le cose sarebbero potute
– ’dovute’ pensò
tra lei – andare le cose tra loro due.
Santana si
ritrovò nuovamente a sbuffare, stufa che Brittany occupasse
gran parte dei suoi pensieri.
Aprì gli
occhi e si mise a sedere. Aveva una fantastica canzone etero da
scrivere ed era inutile rimandare. Prese in mano il taccuino che
qualche minuto prima aveva gettato sul letto e pensò a cosa
potesse scrivere di tanto fantastico su Sam.
Sorridendo scrisse a
lettere cubitali “TROUTY MOUTH” – quelle
labbra erano davvero impossibili da ignorare - il titolo che aveva
pensato per quella canzone e iniziò a buttare giù
le prime frasi che le vennero in mente.
Non sarebbe stata la
canzone più romantica del secolo, ma almeno
l’avrebbe distolta per un po’ dal pensare a
Brittany. O almeno così sperava.
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