Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
RiteOf Spring
“Buongiorno
signor Delonge” un ragazzo
giovane mi accolse con una stretta di mano. Avrà
sì o no intorno ai venticinque
anni, ma la camicia e il paio di jeans strappati sulle ginocchia li
danno
qualche anno di meno. “Ti
prego, dammi del tu! Mi fa sentire
troppo serio” abbozzai un sorriso. Non so perché
mi sentivo nervoso, di solito
nelle altre interviste non succedeva mai. Sarà che questa
è davvero importante,
mi hanno detto che sarò sottoposto a domande sulla mia vita
prima di diventare
famoso. Non mi piace parlare molto del mio passato, è un
po’ doloroso, ma come
si dice? Bisogna affrontare il dolore col coraggio. “Va
bene Thomas” lo fulminai con gli
occhi “mi correggo, Tom”. “Grazie”
“Come
trascorrevi le tue giornate?” “Diciamo
che stavo chiuso nella mia
camera nel calore dell’estate! La mia era una piccola casa
marrone nella strada
di periferia, quindi non facevo un granché. Passavo le
giornate sullo
skateboard e suonavo la mia chitarra di merda. Poi, beh, come ogni
ragazzino,
sognavo. Sognavo tutto il giorno che qualcuno mi avrebbe portato
lontano,
magari sulla Luna” mi venne da ridere al pensiero della mia
immaginazione. “E
i tuoi genitori cosa dicevano al
riguardo?” “Non
c’era molto dialogo tra noi, sai
com’è quando sei un adolescente arriva la fase
della tua vita che inizi a
distaccarti dai tuoi genitori, loro ci rimangono male e ti fanno ancora
più domande
e poi tu arrivi al punto di mandarli a quel paese. Ma non ho mai avuto
problemi
del genere.” Il ragazzo annuiva e continuava a scrivere le
parole che dicevo. “E
quali erano i rapporti con loro?” “A
volte mio padre mi chiedeva dei miei
voti a scuola, che diciamo, non erano proprio il massimo, mi chiedeva
degli
sport del cazzo che non ho mai praticato, poi io gli chiedevo delle
ragazze che
frequentava e con le quali era uscito quando aveva la mia
età. Intanto, dietro di
noi, c’era mia madre che stava alzata fino a tardi a fare
chissà cosa”. “Quindi
si può dire, che pur non
essendoci molto dialogo è sempre stato tutto «rose
e fiori»?” “Non
esattamente! Quando raggiunsi i sedici
anni, iniziarono i problemi”. “Ovvero?” “fui
espulso da scuola perché mi ero
presentato ubriaco a una partita di basket. Le cose iniziarono a
peggiorare. Quell’anno,
infatti, mio padre se ne andò di casa, credo.
L’unica cosa che potevo fare era
quella di abbracciare mia madre che aveva iniziato a piangere. Non
sapevo che
cosa fare o che cosa dire oltre che li giurai che avremmo avuto una
vita
migliore.”. “E,
infatti, con i Blink sono arrivati
i primi risultati”.
“Già, non ci volle parecchio tempo, neanche
un’ora, per creare un gruppo punk
rock. Intanto l’estate era trascorsa e gli anni passavano. I
miei amici cambiavano
e pochi erano rimasti vicino a me” non ero più
teso, ora riuscivo a sciogliere
la tensione e diventare più fluido con le parole
“Avevo iniziato a vedere la
vita con una certa prospettiva, avrei messo da parte il sogno
più piccolo e mi
sarei dedicato a quello più grande, quello che mi ha
cambiato la vita. E tutto
quello che avevo sperato, è accaduto: il
rock’n’roll, l’amore e fare soldi. Alla
fine tutto accade se davvero lo vuoi, devi dare ciò che ti
piace ma farlo con
lealtà”. “Se
avessi l’opportunità di tornare
indietro, cambieresti il tuo futuro?” “Se
avessi l’opportunità di riprovare?
No, non cambierei nulla. Tutto ciò mi ha fatto diventare
ciò che sono dentro.
Se potessi, ringrazierei Dio perché sono qui e sono ancora
vivo. Ogni giorno
che mi sveglio, mi racconto una piccola bugia innocente:
«Tutto
il mondo è mio!» e questo basta!”. “Bene,
l’intervista è finita. Grazie per
la tua disponibilità Tom” sorrise “So
che era un argomento un po’ pesante, per te,
ma vedo che sei riuscito a parlarne con facilità. Grazie
ancora” “Di
nulla!” tiro fuori dalla tasca
della mia giacca le chiavi della macchina e mi dirigo fuori
dall’edificio. È una
bella giornata, c’è il sole in cielo.
Chissà perché ma mi sento più libero,
come se mi fossi levato un peso dallo stomaco.