Ed ecco un altro parto delle mie notti insonni XDD Tra un Dumas e un
Balzac (dannato esame di letteratura francese -.-) la mia mente
necessita Jim e Bones XDD
Good Mornings
"Mmm..."
Mosse pigramente la mano destra sul morbido
materasso, alla ricerca del caldo abbraccio nel quale si era
addormentato la
sera precedente, per la prima volta nella sua vita.
Un forte odore di caffè e cialde appena sfornate
invase la stanza da letto, giunse fino al bel volto del ragazzo biondo
scuro e
illuminò le sue labbra carnose di un delizioso sorriso.
Guidato da quegli odori squisiti il giovane
tenente si alzò dalle lenzuola disfatte e un brivido di
freddo percorse il suo
corpo nudo, già così adulto.
L’acqua bollente della doccia percorreva la sua
pelle con grazia e delicatezza, come le mani forti e gentili che lo
avevano
accarezzato nelle ore precedenti, in quel letto disfatto, con
curiosità e
intraprendenza, con il desiderio e quel briciolo di nervosismo che
sempre
accompagnano una nuova meravigliosa esperienza.
Brividi percorsero la sua colonna vertebrale e
tutte le membra del corpo al ricordo di quei baci e quei sospiri,
quelle
sensazioni, del tutto nuove, magiche, infinite.
Si infilò nel bianco accappatoio del dottore e
scese lentamente le scale del suo appartamento, facendo tesoro di ogni
singola
immagine, di ogni singolo istante.
Lo sguardo dorato si illuminò nel vedere il
piccolo tavolo della cucina, imbandito di ogni sorta di brioche e
frutta, e
poco distante, la schiena del medico, leggermente piegata sui fornelli
ad
attendere pazientemente che il caffè uscisse dalla moca.
“E’ Natale?”
Domandò divertita una deliziosa voce ancora
insonnolita, Leonard sorrise e alzò le spalle
“Non sapevo cosa preferissi…”
“E invece di chiedere hai pensato di cucinare di
tutto?”
Finì la frase per lui, accorgendosi di non
riuscire, stupidamente, ad alzare lo sguardo su l’uomo, in
una sorta di
imbarazzo, che dopo quella prima notte insieme, probabilmente era del
tutto
fuori luogo.
“Ho messo il tuo accappatoio, non ho portato il
mio, spero non ti dispiaccia”
Disse una cosa qualunque, cercando di apparire
tranquillo, rilassato, spavaldo, come sempre.
“Figurati”
La mano del dottore gli fece cenno di sedersi e,
restando in piedi accanto a lui, gli versò del
caffè nella tazza
“Grazie”
Leonard gli si sedette accanto e aprì una graziosa
zuccheriera argentata in mezzo a loro
“Serviti pure”
Disse indicando le numerose leccornie sul
tavolino, Jim le osservò una per una con un appetito
crescente
“Cominciamo bene, tra una settimana non entrerò
più nell’uniforme!”
Scherzò afferrando dei toast e del burro
“A meno che non… si
consumino…”
Aggiunse sottovoce, sorridendo, un incitamento a
se stesso per riacquistare quella baldanza e quella leggerezza, quella
sottile
malizia, quella sicurezza, che si erano sciolte la sera precedente, in
un
turbinio di nuove e pesanti certezze, paure, titubanze.
Vide il dottore sorridere e scuotere leggermente
la testa, sempre più sicuro che il ragazzo con il quale si
era andato a
confondere la vita, fosse la persona giusta per lui. Gli prese il
polso,
carezzando leggermente il dorso della sua morbida mano col pollice e
tirò
delicatamente il tenente verso di sé
“Non mi hai ancora dato il buongiorno
Jim…”
Mormorò su quella invogliante bocca, Kirk alzò
finalmente gli occhi trovando su quelle dolci labbra un tenero sorriso
e ancora
più su un meraviglioso sguardo color cielo terrestre, che
era certo, non si
sarebbe mai stancato di avere addosso
“Scusa…”
Sussurrò sorridendo, prima di unire la propria
bocca alla sua.
Molte cose
erano cambiate…
Molte ne
dovevano cambiare...
§°°°°°§
“Mmm… Bones? Spock?!”
L’ammiraglio sbuffò svegliandosi nel letto da
solo, per l’ennesima volta. Rumori di pensili aperti e chiusi
ripetutamente,
provenienti dalla cucina, lo fecero svegliare del tutto e, pigramente,
lo
accompagnarono fino al bagno.
L’acqua tiepida della doccia si raffreddò ben
presto, segno di due docce precedenti. Nervoso e accigliato si
infilò, ancora
ad occhi semi chiusi, il primo accappatoio che trovò fuori
dalla cabina
vetrata.
In cucina trovò Bones seduto al tavolo rotondo con
davanti una tazza di caffè fumante, intento a leggere le
ultime notizie sul
giornale elettronico.
“Non è il mio accappatoio quello?”
Chiese il dottore non alzando lo sguardo, Kirk non
gli rispose neppure, alzò le spalle distrattamente e si
avvicinò ai fornelli
per prendersi del caffè
“E’ finito”
Lo raggiunse la voce di McCoy. Sbuffando e
borbottando silenziosamente, Kirk si avvicinò al replicatore
alimentare per
farsi finalmente la sua necessaria tazza di caffè.
Si sedette pigramente accanto al Compagno, dopo un
sonoro sbadiglio
“Me l’ha fatto amaro!”
Costatò dopo la prima sorsata
“L’ho riprogrammato, ingerisci troppi
zuccheri”
Fu la secca risposta di McCoy, Jim scosse la testa
e sorrise avvicinandosi a lui ulteriolmente
“Potresti aiutarmi a consumarli…”
Soffiò maliziosamente sul sensibilissimo lobo
dell’orecchio, Bones si scostò con noncuranza
“Ti abbiamo comprato un tapis roulant, non l’hai
mai usato!”
L’ammiraglio si accigliò offeso e aprì
la bocca
per parlare, ma poi decise di restare muto, limitandosi a scattare in
piedi.
La presa del dottore gli afferrò saldamente il
polso e lo tirò verso di sé
“Non mi hai ancora dato il buongiorno
Jim…”
Sollevò gli occhi dal padd per incatenarli ai
suoi, sorridenti, brillanti, sotto i quali lo sguardo d’oro
non poté non
sciogliersi immediatamente e ricambiare la furbetta espressione
“Scusa…”
L’ammiraglio si piegò su di lui catturandogli le
labbra in un bacio profondo e passionale mentre le mani del dottore gli
strinsero la vita tirandolo a sé ancora di più.
…e ogni cosa
aveva raggiunto la sua perfezione.
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Liberamente ispirato a un racconto sconsolato di
mio padre che ricordava nostalgico i bei tempi quando mamma gli
preparava la
colazione nei primi tempi del fidanzamento XDD
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