ciuffi nvu
Oriente&Occidente
Dato che se non sei
fusion non sei chic, anche questo blog si adatta alle richieste di
mercato e vi propone l’unico e inimitabile fusion-cupcake!
Il nostro dolcetto
preferito, ripieno di marmellata di azuki e ricoperto con una soffice
panna alla polvere di matcha.
A voi gli ingredienti!
- Che è, il blog di “Barbie Regina dei
Fornelli”?
Alessio sentì il pungolo di due dita sui suoi fianchi e
sobbalzò davanti al portatile.
- Giugi! Salutare come una persona normale no, eh?
- Te ne stai soletto in sala mensa a guardare un blog dove il cursore
lascia una scia di brillantini! Lascia che mi preoccupi…
La ragazza prese una sedia e si mise accanto a lui, spostando lo
schermo del portatile verso di sé.
- Mh, “Cupcake Kingdom”.
Scorse la pagina del blog sugli ultimi post.
- Il template rosa shocking è un tocco di classe. Che
c’è, vuoi tradire la gloriosa causa dei barman e
darti ai dolci? Se è così, ti ammazzo a
bottigliate di Bacardi Superior.
- Per piacere! Una morte dignitosa può avvenire solamente a
colpi di Glen Grant.
- Infatti, volevo gettare fango sulla tua memoria.
Alessio la guardò di sottecchi, sorridendo a mezza bocca.
- È solo un blog che seguo da qualche tempo. Dalle
informazioni che dà di sé,
l’amministratrice studia alla nostra scuola.
Dev’essere una del corso del Poletti, piccola
pasticceria…
Si riappropriò del mouse e andò sul link alla
pagina di presentazione dell’autore.
L’amministratrice del blog risultava una certa
“Lady Cupcake”. La sua icona, nemmeno a dirlo, un
dolcetto al cioccolato ricoperto di una soffice crema rosa.
- “Una”? Potrebbe essere un uomo sotto copertura.
- Cerrrto, Giugi… Comunque dovresti seguirla, è
in gamba a scrivere. Per te chi potrebbe essere? Magari la riccia,
quella mette sempre un robo rosa per tenersi indietro i capelli.
- Cioè un cerchietto?
- Sì, dai, quello là. Per me è lei.
- Cavolo! Ti ha preso per la gola ancora prima che li assaggiassi, i
suoi dolcetti…
Alessio sbuffò, ma si perse a immaginare un viso paffuto
contornato di ricci dietro alla mano che, nelle foto
dell’ultimo post, impugnava con sicurezza la tasca da
pasticceria.
Classici
intramontabili
Kaki e castagne, latte e
menta, pere e formaggio, prosciutto e melone, miele e noci…
arancia e cioccolato.
Signori, oggi uno dei
matrimoni più riusciti in cucina. Accendete il forno,
mettete il vostro grembiule preferito e preparatevi ad un classico dei
classici, sdoppiato in esclusiva per voi! Cupcake alle scorzette
candite con ganache di cioccolato, o cupcake al fondente noir con crema
profumata d’arancio e mandarino? Nel dubbio, cucinate
entrambe (dimezzando le dosi… ma anche no XD)
“Da quando la menta sa di cioccolato?”
Giugi sollevò il pestello e avvicinò il bicchiere
al naso. Le foglie di menta e le fette di lime avevano il solito odore
pungente, ma quando riprese a pestare gli ingredienti ecco di nuovo il
profumo di cioccolato.
Dalle sue spalle le arrivò anche un rumore di passi, e
l’odore si fece più intenso: Alessio stava
portando al bancone, reggendoli con la punta delle dita, due bicchieri
pieni a metà di cioccolata calda.
- Che stai facendo?
Alessio appoggiò i due bicchieri accanto al suo mojito e si
soffiò sulle dita, arrossate per il caldo.
- Esperimento…
Versò del succo d'arancia nella cioccolata finché il
bicchiere non fu riempito per tre quarti, poi aggiunse l'acqua.
- Dimmi che ne pensi!
Giugi prese un sorso del cocktail.
- Sembrano le scorzette candite che si mangiano a Natale. Come mai
questa vena artistica?
- Beh, ti ricordi il blog rosa? Quello dei cupcake.
- Sì?
- Allora, a ogni post che fa, io sto mettendo nei commenti un cocktail
con ingredienti simili a quelli del suo cupcake, una specie di
controparte liquida, firmandomi “Mister Barman”.
Così intuirà che stiamo nella stessa scuola e
vorrà conoscermi! Ehi, che stai facendo?
Giugi aveva poggiato la mano sulla sua fronte con aria preoccupata.
- No, la temperatura è normale, allora è
più grave di quel che pensassi! Sembra il discorso di uno
stalker…
- Si chiama tattica della conquista misteriosa e romantica.
Giugi bevve il resto della cioccolata all’arancia.
- Allora in bocca al lupo, mister Barman. Oddio, detto ad alta voce
è ancora più ridicolo: sembra una parodia di
Batman riuscita male.
Alessio le tolse con malgarbo il bicchiere di mano e mise su una faccia
offesa.
- Quando cadrà ai miei piedi, vedrai!
Tropicana
Yeah
Frutta frutta frutta! Ci
avviciniamo alla bella stagione, e anche i dolci si fanno
più freschi (per quanto possano essere freschi dolcetti che
vi fanno stare col forno acceso per mezz’ora ;P). Oggi avremo
due dischi di pasta biscotto, ripieni di bavarese alla ricotta e pesche
sciroppate, con ciuffo ribelle di chantilly e spicchio di pesca
glassata.
- Scusami, mi potresti fare un Peach Smoothie?
Una ragazza con una nuvola di ricci castano chiaro, fermati da una
fascia rosa, si era appoggiata al bancone del bar. Giugi si distrasse
dall’asciugatura dei bicchieri per vedere la faccia di
Alessio, rossa più del campari che teneva in mano. La riccia
lo guardava con un sorriso. Cominciò a tamburellare le
unghie (smalto rosa confetto) sul marmo del tavolo, dato che Alessio
era rimasto a fissarla con la bottiglia in una mano e lo spicchio
d’arancia nell’altra.
Giugi gli diede un calcio e il cervello di Alessio tornò
dall’iperboreo.
- Ah, sì, scusa! Un-un Peach Smoothie, vero?
La riccia inclinò la testa da una parte e sorrise, poi si
mise in attesa del suo cocktail con i gomiti sul bancone e le mani
appoggiate alle guance.
Alessio non era ancora del tutto in sé. Anche i tonti vanno
aiutati, in fondo.
- Ale, tira fuori il ghiaccio che io ti spolpo la pesca, ok?
- Mh, il ghiaccio
Mentre Giugi sbucciava la pesca, Alessio mise il ghiaccio nel
frullatore e premette il pulsante di accensione. Il rumore parve avere
un effetto benefico su di lui; si riscosse di nuovo e finì
il bicchiere senza problemi. Lo spinse verso la ragazza con un sorriso.
- Ed ecco qui il tuo Smoothie: pesca gialla, zucchero liquido, ananas e
panna montata.
- Grazie…
- Alessio. Ma puoi chiamarmi mister Barman, sezione mescita alcolici e
non.
Oddio.
Giugi strabiliò ancora di più quando la ragazza
rise e gli porse la mano.
- Io sono Carlotta, mister Barman. Sezione diabete e colesterolo,
altrimenti detta pasticceria.-
- Come mai voglia di pesca, oggi?
Carlotta fece di nuovo un sorriso saputo. Mescolò il ciuffo
di panna in cima al bicchiere con la cannuccia prima di rispondere.
- Beh, ci avviciniamo alla bella stagione e avevo voglia di
fresco… Diciamo che mi è stato
suggerito…
La ragazza in rosa col nome da dolce si mise a chiacchierare
amabilmente. Giugi si diede di nuovo all’asciugatura
bicchieri.
Questione
di polso
Da piccola, mi stupiva
la forza con cui la mia mamma sbatteva le uova nella ciotola per fare
la frittata: in pochi minuti un’emulsione perfetta. Quando
toccava a me, riuscivo a schizzare tuorlo e albume tutto intorno al
piatto, perché la mia forchetta si rifiutava di fare quel
bel movimento rotatorio che veniva alla mamma. La forchetta vigliacca
andava o in verticale o in orizzontale. Vedendomi sconfortata, la mamma
mi dava un colpetto sul naso e mi diceva. “ E’
questione di polso, si impara solo facendo.”
Voi che mi scrivete di
come vi venga l’ansia da prestazione nel momento di mettere
il ciuffotto di crema sopra il cupcake (che è sempre troppa,
troppo poca, colante, liquidina…), lasciate che vi lasci sul
naso un’impronta di cioccolato e vi dica come la mia mamma:
è questione di polso. Dopo un po’ di pratica
vedrete come la sac-a-poche poserà un ciuffo perfetto sulla
tortina. Puf puf puf puf…
Fate pratica! E
ricordate… più pratica fate più
cupcake avrete la scusa di cucinare!
MisterBarman
scrive:
Niente ricettina oggi?
Nuoooooo!!! :( :( :(
Però un
bellissimo commento, che mamma saggia hai! Credo sia la frase che
riassuma meglio le qualità di un cuoco: polso allenato per
miscelare, schiacciare, triturare, sfilettare… e tenere la
disciplina nell’ora di punta ;P
- Eeehiii! Il tuo computer ha fatto un suono strano.
- È un messaggio sul blog in attesa di moderazione! Ho le
mani sporche, non è che me lo guardi tu?
- Ok, ma solo perché stai lavorando per noi. Bleah, lo
schermo ha i bordi tutti unticci… E questa?
Fabio le indicò una macchia di cioccolato sopra al tasto
“Invio”.
- Voglio scrivere i post col profumo dei cupcakes nell’aria,
così passa anche nel blog.
- Il tuo computer prima o poi ti denuncerà per
maltrattamenti… Oddio, tieni ancora quel template rosa
Barbie che ti ho messo all’inizio?
- Non ho voglia di cambiarlo. Poi il rosa sta bene col cioccolato.
- “Questione di polso”. Toh, tanto per cambiare un
commento dal tuo spasimante. Eh, so io come se lo allena il polso,
Mister Barman.
- Bestia! Perché ti ho detto di leggere? Da’ qua.
Spostò il cursore per chiudere la pagina di internet,
lasciando sul touchpad una scia di impasto. Fabio le tolse il computer
e se lo tenne sopra la testa.
- Via le manacce sporche!
- Colpa tua!
- Daai, non ridevo tanto da quel post sul cupcake alla banana con
“l’abbondante ciuffo di panna”…
- Perché hai la testa monotematica! Fratello ingrato, e io
che sto cucinando per te e la tua tribù di animali.
Fabio posò il portatile su una mensola. La cinse da dietro e
le appoggiò la testa sulla spalla, stringendo la bocca a
cuoricino. Fosse stato un cane, avrebbe abbassato le orecchie con aria
contrita.
- Daaai, tanto lo so che siamo le tue locuste preferite.
- Mmmh. Vieni a prendere i cupcake tra un quarto d’ora,
intanto fila via dalla cucina, e non mettere le dita nella panna che ti
ho visto!
Fabio scappò via succhiandosi il dito pieno di panna alla
fragola. Riapparve qualche secondo dopo dalla porta socchiusa.
- Psst! È finito il mojito, fanne un altro litrozzo.
Chiuse la porta e la riaprì subito dopo.
- Ah, e a proposito di avere polso:
quand’è che glielo dirai, Giugiu?
Caldo
cuore alcolico
Fuori stagione?
Probabilmente. Però con il tempaccio di questi giorni
scaldiamoci almeno il cuoricino. Oggi muffin al cioccolato con una
cremina nascosta al profumo di Baileys, e un ciuffo di panna al
caffè. Da mangiare soli o (meglio ;P) in compagnia,
rintanati sul vostro divano preferito (ma non sporcate
l’imbottitura che la mamma si arrabbia).
Giugi stava lucidando il bancone del bar, i tappi per le bottiglie
dentro il cestello del ghiaccio. Il rumore della porta di ingresso si
perse nel rombo di un tuono. Da una settimana il brutto tempo non
accennava a smettere, e non le era mai capitato a maggio di servire
così tanti tè o cioccolate calde. Due figure
gocciolanti corsero nel locale, verso il tavolino più
rintanato. Una delle due si staccò dall’altra e
venne verso il bancone.
- Giugi, non uccidermi! Lo so benissimo che il locale chiude tra poco,
ma non sapevamo dove altro andare. Per favore?
- Ale, ho messo già via la cassa…
- Ti preego!
- … il che vuol dire che tu e la signorina cupcake siete
miei ospiti, dato che è il vostro primo appuntamento. Lascia
fare a me.
Alessio le mandò due baci da oltre il bancone.
Giugi preparò due caffè . Alessio si
scrollò i capelli dalle gocce d’acqua e
inspirò l’aroma con un sorriso beato.
- Troppa grazia.
- Aspetta, non ho finito.
Giugi trasferì il caffè in due tazze di vetro, si
spostò di fronte alla spina della cioccolata calda e
riempì le tazze fino a metà. Alessio si era
girato verso il tavolo dove si era seduta Carlotta, ma si
voltò di nuovo a sentire il profumo della cioccolata.
Giugi tirò giù dallo scaffale una bottiglia di
Baileys e colmò le due tazze. Il liquore
sprofondò in mezzo alla cioccolata.
- Come una cremina nascosta…
- Hai detto qualcosa?
Alessio non rispose: guardò Giugi riavvitare la bottiglia e
rimetterla sullo scaffale.
Giugi prese la panna fresca e cominciò a montarla con la
frusta a mano.
- E questa…?
- Non vorrai mettere della volgare panna spray sopra un tale
capolavoro!
Mister Barman, quel pomeriggio, aveva lasciato un messaggio in cui
suggeriva un Baileys Coffee come complemento perfetto dei cupcake.
Mister Barman, poi, aveva aggiunto che accanto a lui stava la ragazza
più dolce del mondo e che sarebbe stata una bella serata.
Mister Barman, quindi, aveva lasciato il commento in coda di
moderazione, aspettandosi la pubblicazione la mattina dopo o a notte
fonda, quando avrebbe accompagnato Lady Cupcake a casa e al suo
computer.
Di conseguenza, mister Barman fissò le mani di Giugi che
reggevano la tasca da pasticceria come se tanti pezzi di un puzzle si
fossero incastrati nella sua testa.
Giugi fece uscire dalla tasca due ciuffi perfetti, che si posarono
pigri e soffici in cima ai bicchieri. Spinse verso di lui i bicchieri,
sorridendo.
- Cioè, tu… come?
- È tutta questione di polso, in effetti.
Si parlava, su Facebook, di cosa ispirasse le nostre
fanfictions. Molte parlavano di musica, libri... Io ho risposto, senza
esitare, "Dalla vita." Mi capita, di questi tempi, di lavorare a
stretto contatto con baristi e di perdermi in contemplazione mentre
preparano i cocktails. Io non saprei nemmeno da che parte cominciare
(le ricette nella storia sono vere, trovate su internet o suggerite di
colleghi), mentre di impasti e dolcetti me ne intendo un po' di
più (e anche qui, le ricette dei muffin sono provabili, se
qualcuno si volesse cimentare!).
Capita poi, un giorno, che Kukiness indica
un concorso in cui si doveva sviluppare una storia d'amore
tra due che si conoscono in internet, e a me vengano in mente i
cocktail, un barista perso dietro a una cuoca virtuale e la sua collega
troppo timida per dichiararsi.
Così nasce questa storia, che con mia somma gioia si
è classificata
prima!
Kukiness, non ancora soddisfatta di avermi assegnato il primo posto, ha
anche betato con grande professionalità la storia. Pubblico
qui la versione betata e la ringrazio doppiamente.
Grazie anche a chi si fermerà per dare un'occhiata, un
sorso, un morso.
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