NON
VI FACEVO COSì SFACCIATO, SIGNORE...
-Passabile,
devo dire... ma non abbastanza bella da tentarmi- Disse Darcy, con
detestabile indifferenza.
Elizabeth,
nell'udire quelle parole, rimase talmente offesa che ebbe
immediatamente voglia di lasciare il ballo e senza dare spiegazioni
all'amica, scivolò fuori dal loro nascondiglio sotto le
panchinate.
La
giovane raggiunse suo padre e Mary, che osservavano con distacco le
coppie che danzavano.
-Padre,
vorrei andarmene se la cosa non vi dispiace- Mormorò
nervosa, con le
parole del gentiluomo ancora fisse in mente.
-Ma
Lizzie, cara, siamo qua da neanche un'ora- Rispose composto Mr
Bennet, sorridendo bonariamente alla figlia.
-Lo
so... ma la festa è talmente noiosa e non credo che
andandocene ci
perderemmo qualcosa- Insistette lei, cercando con gli occhi il
sostegno della sorella.
Mary
sospirò.
-Elizabeth
ha ragione... Questo ballo è uno dei più monotoni
a cui io abbia
mai partecipato- Disse, incontrando lo sguardo riconoscente di
Lizzie.
Il
signor Bennet ridacchiò.
-Per
questo allora, mie care, dovreste chiedere permesso a vostra madre-
Elizabeth
sbuffò.
-Ma
padre! Speravo nel vostro sostegno!-
-Lizzie,
tesoro, non ho le forze per contraddire il carattere di vostra madre,
lo sapete bene anche voi-
Elizabeth
voleva ribattere, ma un uomo le comparve accanto, chiedendole l'onore
di danzare con lui.
La
ragazza annuì vaga, allontanandosi con l'uomo e lanciando
un'ultima
occhiata di supplica al padre.
Finita
la danza raggiunse Jane e Mr Bingley, che avevano appena finito la
loro ennesima danza assieme.
Le
due sorelle inziarono ad interrogare il ricco scapolo sui suoi gusti
riguardo la nuova abitazione, e man mano che passavano i minuti, si
unirono a loro anche Mrs Bennet e Mr Darcy.
Quando
Elizabeth lo notò, celò una smorfia di disprezzo
ed evitò di
incontrarne lo sguardo.
Dopo
varie discussioni, il gentiluomo in questione si rivolse a Bingley.
-Non
lo trovate noioso, questo ballo?- Commentò con aria di
sufficienza.
Prima
che l'amico potesse rispondere, la giovane Lizzie si intromise.
-Non
vi facevo così sfacciato, signore- Ammise la ragazza,
scuotendo la
testa.
La
signora Bennet le lanciò un'occhiata di rimprovero.
-Sfacciato,
signorina? La mia non era che una semplice osservazione- Si difese
Darcy, dando mostra di un qual certo disagio.
-Oh,
era senza alcun dubbio un'osservazione signore... ma perdonatemi, a
me sembra che le vostre osservazioni siano sempre pungenti e
negative- Ribatté Elizabeth, con gli occhi accesi dal
desiderio di
tirar fuori tutto il suo risentimento.
Jane
si mise una mano sulle labbra, imbarazzata, e Mrs Bennet rimase con
la bocca semi aperta, incapace di credere a ciò che aveva
appena
sentito.
Anche
Elizabeth sapeva che rivolgersi con tale sfrontataggine ad un uomo di
alto rango avrebbe potuto rivelarsi sconveniente, ma era talmente
furiosa ed offesa per la rivelazione che gli aveva udito dire poco
prima all'amico Bingley, da non preoccuparsi delle conseguenze delle
sue azioni.
-Perdonate
signorina, ma siete in errore. Potrei chiedervi, ad ogni modo,
qual'è
il motivo di tutto questo vostro dissapore nei miei confronti?- Disse
Darcy senza scomporsi, lanciando una rapida occhiata all'amico che
osservava la discussione in silenzio.
-Nessun
motivo in particolare, signore- Sibilò Lizzie a denti
stretti -Ho
semplicemente notato quanto sgradevole e poco gentile si riveli
talvolta il vostro atteggiamento-
L'uomo,
nel sentirsi rivolgere tali parole in pubblico, sentì la
necessità
di difendere il suo orgoglio.
-Signorina,
sono oltremodo confuso dalle vostre parole- Disse,.
-Sono
stupita, credevo di non essere la prima a farvelo notare-
Sibilò
lei, con un'acidità che non le apparteneva.
-Vi
sbagliate, nessuno mi aveva mai detto cose simili- Si difese Darcy,
sistemandosi nervosamente gli orli delle maniche.
-Allora
non conoscete nessuno abbastanza onesto da dirvi quello che pensa-
Sbottò Lizzie, voltandosi ed allontanandosi tra la folla.
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