E il letto è freddo, ed è primavera

di Dante_Chan
(/viewuser.php?uid=107916)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Diciotto rintocchi di luna ricordano al petto

quanto è passato.

 

Tre a guardarti, sconosciuto, con sospetto:

non volevo esporre il mio cuore emaciato.

 

Metà e più buttati al vento,

solo piccole interruzioni di timida speranza;

un'estate data in pasto al tempo

e a pensieri di riluttanza.

 

Uno a farmi sfiorare da mani non desiderate.

 

Solo l'autunno - folata di morte!? -

mi ha donato coraggio:

solo allora ho aperto le porte,

cigolanti, lanciandomi una sera ad un flebile arrembaggio.

Da allora è iniziata questa corsa,

metà caccia e metà fuga.

 

Ma, ormai, ho i polmoni in una morsa...

quanto vorrei fosse conclusa!

Invece rimango a guardarti

e a volte vorrei stare a casa, la sera.

E continuo ad insoddisfare il desiderio di abbracciarti.

E il letto è freddo, ed è primavera.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=702592