Inturgidisco il fiato e rimprovero le ali. Anche se non avrebbero mai potuto, anche se non sono mie pari.
Rindondando i miei sogni ne illumino il buio. Ma nessun sordo abbaio dai sogni che dalle dita mi sfili, mi togli.
Nell' inutile spuma del mio cervello tramando le voglie di un fascio d' erbe odorose che brucia e profuma. E' inutile. Presto sarā cenere, e con lui, la mia schiena.
E voglio saltare su un ramo d' ulivo, per riprovare a volare,
per sentirmi vivo.
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