Pov Wendy
Non
ti dimenticherò
Pov wendy
-Tornerai a trovarmi?-
Le mie ultime parole, prima del definitivo addio. Sapevo che
non sarebbe più tornato, ma volevo convincermi che l’avrebbe fatto, perché non
riuscivo a immaginare una vita senza di lui.
Ma il suo amore di restare bambino e di divertirsi per sempre
era più grande rispetto all’amore che provava per me, evidentemente.
Una calda lacrima scorse sulla mia guancia per poi insinuarsi
negli angoli della mia bocca. Quell’amara consapevolezza faceva male.
Perderlo mi rattristava ma vederlo sorridere mentre tornava all’Isola
Che Non C’è mi rendeva felice: perché se lui era felice lo ero anch’io.
Chiusi gli occhi e ricordai tutte le nostre avventure e i
nostri momenti più belli: quando, prima di portarmi via, mi aveva sussurrato
all’orecchio di dimenticarmi dei miei genitori perché non avrei più pensato
alle cose dei grandi, quando mi insegnò a duellare con la spada e le nostre
lame s’incrociarono, quando volavamo e mi sorrideva tenendomi la mano, quando
una notte ballammo in aria, stringendoci come facevano i grandi, quante
emozioni avevo provato!
Aprii gli occhi.
Guardai la luminosa scia di
Trilli, insieme alla quale, si dirigeva verso la seconda stella a
destra, dove
resterà bambino in eterno. Attraversò una nuvola e non lo
vidi più.
Un improvviso soffio di vento mi scompigliò i capelli…
Non scorderò mai il suo sorriso , i suoi sguardi, i suoi
gesti, le sue parole…oramai sono impresse nel mio cuore.
Feci per andarmene e tornare con i miei genitori e gli altri
bambini, ma mi bloccai e volsi nuovamente lo sguardo verso la nuvola in cui era
sparito.
Nel cielo… una luce ancora più forte delle stelle e della luna
catturò la mia attenzione…
Un enorme cuore luminoso dove notai due lettere ben distinte:
P e W. D’un tratto apparve Peter che sia avvicinò all’opera di Trilli. Guardava
verso la mia finestra, verso di me.
Sorrisi e piansi.
Lasciai che le lacrime bagnassero il mio viso, poi mi esposi
ulteriormente fuori dalla finestra e urlai:
-Anche se crescerò senza di te, sappi che non ti dimenticherò!
Tu sei, e sempre sarai, il mio primo amore!-
Non sapevo se mi aveva sentito o no, ma ero felice, felice di
avergli detto che sarà mio per sempre.
Ad un certo punto si voltò e insieme a Trilli, volò dritto
verso la sua stella. E questa volta non si fermò.
-Crederò sempre in te, Peter Pan…- sussurrai.
Guardai un ultima volta il cielo prima di allontanarmi dalla
finestra. Il nostro cuore era ancora lì e avrebbe brillato per tutta la notte.
Pov peter
-Per ascoltare le storie che parlano di me!-
Si.
Le avevo promesso che sarei tornato, per ascoltare le sue favole. Ma se
fossi tornato lo avrei fatto solo per rivedere lei... lei che mi ha
insegnato ad amare.
Ero
volato via subito dopo quelle parole perchè non volevo che lei
mi vedesse piangere. Non l'avrei sopportato. Volevo dimostrarle che ero
forte!
Volai
nel cielo insieme alla mia fidata Trilli, mentre il vento mi
scompigliava i capelli e mi accarezzava la pelle. Mi portò in
alto, sempre più in alto, forse un giorno di questi sarei
riuscito a toccare il cielo.
Oh
Wendy... le tue morbide guance che prendevano colore non appena ti
sfioravo, i tuoi splendidi occhi nei quali riuscivo a scorgere il mio
riflesso, i tuoi lunghi capelli dorati, che quando danzavano insieme al
vento, rilasciavano un dolce profumo di pesca.
Non potevo immaginare quanto l'amore fosse bello e devastante. Brividi. Felicità. Protezione. Favola. Emozioni...
Sarebbe
stato bello se fosse rimasta con me all'Isola Che Non C'è.
Capitan Uncino era sconfitto e nessuno ci avrebbe mai seprato - forse
Trilli. L'avrei amata, protetta, l'avrei fatta sentire come una
principessa e magari, avremmo potuto far finta di essere un principe e
una principessa che governavano sull'isola.
Invece... ha deciso di crescere...
Mi
nascosi dietro una nuvola. Prima di tornarmene a casa, volevo guardarla
un'ultima volta... volevo vedere se la finestra era ancora aperta e se
lei era ancora lì a guardarmi...
Si. Era lì. Chissà se piangeva o rideva!? Ero troppo lontano per notare questo particolare.
Ripensai
al "ditale" che mi aveva dato qualche ora prima... caspita che bella
sensazione... non scorderò più quel contatto tra le
nostre bocche. Se fosse rimasta con me mi avrebbe regalato tanti "ditali"
e credo che sarei stato il bambino più felice del mondo. Ma io
non le avevo mai dato un "ditale", speravo non ci fosse rimasta male.
A
quel punto mi chiesi se mi conveniva tornare indietro e darglielo....
ma Trilli mi si parò davanti quando capì le mie
intenzioni.
Diceva che se fossi tornato da lei non sarei più venuto via e che sarei cresciuto.....
-Che posso fare allora?- le domandai.
Lei
ammiccò e volò nel cielo, dove non c'erano nuvole. La sua
luce aumentò notevolmente e volò in modo bizzarro.... la
sua polvere non svaniva.... e....
Finalmente
capii. Trilli aveva disegnato in cielo un enorme cuore e in mezzo
c'erano due strani simboli. Chiesi a Trilli cosa significassero e lei
rispose che simboleggiavano me e Wendy.
-Grazie Campanellino! A Wendy piacerà molto!- dissi sorridendo e cercando di fermare le lacrime.
Volai
fuori dalla nuvola ed eccola... la ragazza che mi ha fatto perdere la
testa... guardava dalla mia parte e credo che fosse felice. Il lavoro
di Trilli le era piaciuto e non avrebbe mai smesso di brillare.
-Anche se crescerò senza di te, sappi che non ti dimenticherò!
Tu sei, e sempre sarai, il mio primo amore!- aveva urlato.
-Ti amerò sempre, Wendy Moira Angela Darling.... Non ti dimenticherò....- sussurrai.
Trilli si avvicinò a me e mi intimò di andare. L'Isola
Che Non C'è mi aspettava. Nuove avventure mi aspettavano, nuove
amicizie.... ma sicuramente non vivrò nessuna emozionante
avventura che non sia così intensa come quella che ho vissuto
con Wendy.
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