Cap 1: Sala d'attesa: "Ma mi volete proprio stare a sentire?"
E
rieccomi anche su questo fandom! Alors, dal momento che questo weekend
dovrei terminare "Foulard - Trattato sui Sensi", ho ben pensato di non
lasciarvi a bocca asciutta e di presentarvi quindi la storiella che
avevo in programma. Per riassumere questa mia idea, tutto è nato
da un calderone di diversi anime, quali Saint Seiya in primis, seguito
da spunti tratti da Kuroshitsuji e KHR. Questo non significa che
sarà un crossover, anche perché i particolari di cui
parlo sono solo pochi accenni nella trama. Dieci punti a chi mi trova
tutti gli indizi d'ispirazione! xD Finalmente posso resettare la mia
mente ad un registro ed un contesto più vivaci **
Bando alle cialde, però, spero che questo strano ibride di FF possa incuriosirvi =3
* Fe' *
< CAPITOLO 1 >
Sala d'attesa, ovvero: "Ma mi volete proprio stare a sentire?"
Benvenuti a casa Blanchard!
Affidatemi
pure il vostro cappotto. Lasciate che vi lustri le scarpe. Permettetemi
di accompagnarvi nella sala d'attesa. C'è ancora qualcosa da
fare? Da dire?
Ah,
già, quasi me ne scordavo: che sono un ottimo attore. Anche
stavolta mi sono ben calato nell'atteggiamento del maggiordomo capace.
Già, calato.
Non che io lo sia sul serio, difatti. Questo frack mi sta così
scomodo... Come, non mi sono ancora presentato? Eccovi l'indiscutibile
prova della mia ignoranza nel galateo.
Milo Dellas, anni venti, professione "cagnolino col papillon"; alle dipendenze di Camus Blanchard, ricco e giovane erede della ricca famiglia che dirige l'omonima industria di dolciumi. Ricca anche quella.
Il
mio desiderio non era certo quello di finire nella grotta di Polifemo.
La colpa è stata tutta del mio precedente superiore, dicasi Sion
Bonnet, dicasi dunque il proprietario dell'hotel Deux Fleurs, dicasi di nuovo amico d'infanzia del mio attuale padroncino.
E dicasi da parte mia, un gran bastardo.
Non appena gli è giunta alle orecchie la diceria che il
dirigente della Blanchard stava battendo tutta Parigi alla ricerca di
un nuovo maggiordomo Bau-Bau (e il mistero rimane su che fine abbia
fatto colui che mi ha preceduto in questo destino), non ha perso tempo
e gli ha raccomandato il mio nome. Che gran coppia di amici, eh? Qual
maniera migliore di riaffermare il rapporto d'infanzia! Cedermi ad un
Polifemo rosso ficcato in completi assurdi, patito dei marshmallows che
i suoi stessi cagnolini producono, schifosamente profumato della
ricercata superiorità gerarchica francese.
E
la maniera in cui mi ha inquadrato la prima volta, mentre mordicchiava
con ambigua passione uno di quei cubetti gommosi, è il primo
ricordo che ho di lui. Mi ha messo in mano una penna, ha fatto
scivolare sotto i miei occhi un foglio e un sacchetto di dolciumi:
"Una firma qui, prego".
E ho firmato.
"Andremo tanto d'accordo, vedrai".
E oggi me ne pento.
Pinocchio! Ecco chi si cela sotto quell'espressione d'innocuo
marinaretto! Così ho scoperto quanto Camus Blanchard sia bravo
con le bugie. E no, aspettate ancora, anche quanto sia bravo ad abusare
fisicamente delle caramelle che ciuccia con delizia. Ricordatelo
sempre: quello che a prima vista può parere un giovanotto per
bene potrebbe in realtà essere un maniaco sessuale.
"Scrounch scrounch". E "ciup ciup".
Che suoni molesti.
Quando
Sion Bonnet ha passato il guinzaglio a Monsieur Marshmallows, i miei
sogni di bambino sono stati buttati malamente in un angolo. Ho perso
ogni interesse a voler comprendere la vita dei dolciumi, soprattutto se
la vita in questione consiste nell'essere molestati da quel Polifemo in
giacca e cravatta.
Ma
se volete sapere tutto di quest'esistenza da Bau-Bau, allora
sbrighiamoci. Vedrò di dirvi tutto prima che il mio padroncino
piombi qui nella sala d'attesa...
...con un carrello di caramelle da ficcarvi in bocca.
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