La
sera tardi, nel piccolo laboratorio che i quattro usavano per
nascondersi dai templari, era sempre illuminato da una fioca luce, una
lampadina da scrivania abbastanza forte da illuminare un solo punto e
assolutamente poco fastidiosa per chi dormiva nelle stanze. Shaun
adorava lavorare a notte inoltrata. Alternare il giorno alla notte non
era certamente salutare. Ma per il resto poteva stare tranquillo.
Lontano da tutto e da quei tre. Lucy con il suo temperamento dolce. Non
che fosse disturbante, ma fastidiosamente accomodante. Rebecca che
predicava solo per la sua baby e Dio ce ne scampi se le succedeva
qualcosa. E Des invece... Bhè, Des era di disturbo in tutti
i sensi. Ritrovarselo tutto il giorno in mezzo ai piedi era davvero
seccante. Di notte avrebbe peggiorato la seccatura. Siccome Desmond era
una faccia di bronzo, ogni tanto lo andava a stuzzicare quando il
picchiettare di Shaun gli impediva di dormire. Con la solita scusa dei
siti porno, si erano ritrovati loro stessi a riprodurre qualche
posizione vista in precedenza. Shaun non ricordava nemmeno come fosse
iniziato. Forse la cicatrice, forse le sua mani.
Forse l'aveva baciato per tappargli la bocca. O forse perchè
era stanco, frustrato e l'unico in giro quella notte era proprio
Desmond. Ricordava ancora quei suoi gemiti impazienti e lo sguardo
eccitato. L'avevano fatto nel cucinino, sotto la doccia. Che non
riprovarono mai più, a causa di un mal di schiena lancinante
che si erano procurati lì dentro. E mentre si facevano
iniezioni per riprendere la loro postura originale, il prurito
cresceva. Oh si, quando cominciava a diventare fastidioso, bastava che
Des gli facesse visita e tutto poteva anche concludersi sulla sedia
della scrivania. Poteva anche trattarsi di un lavoro di mano, ma li
teneva molto più che occupati. Shaun ogni tanto diceva a Des
che la cosa lo infastidiva e divertiva allo stesso tempo. Des ne era un
pò più coinvolto. Ma Shaun non gli diede mai la
soddisfazione di dirgli lo stesso. Quindi, da quel giorno, ogni volta
che Des lo andava a disturbare, iniziava tutto con un gioco. Prima o
poi Shaun avrebbe dovuto cedere.
"Senti un pò..."
"Mh?" Rispose l'inglese, con lo sguardo rivolto verso lo schermo.
Desmond avanzò verso di lui, girando la sua sedia nera, dove
Shaun era seduto al pc a lavorare. Il ragazzo dai capelli rossicci
rimase con le mani a mezz'aria.
Desmond rise leggermente e Shaun poggiò le mani sulle
ginocchia, aspettando il continuo del ragazzo.
"Cosa dovevi dirmi?" Chiese, con quel suo accento fin troppo marcato.
Desmond lo guardò ancora: gli occhiali dalla montatura nera,
le sue gambe esili, le dita che si stringevano alle ginocchia.
Godeva nel farlo attendere.
"Mh, niente." E Desmond si allontanò, ma venne trattenuto da
una salda presa al polso. Shaun strinse con decisione.
"Se credi che voglia giocare ti sbagli. Cosa dovevi dirmi." Ecco il
gioco. Quel maledetto gioco che Desmond non aveva voglia di concludere,
finchè Shaun non si fosse arreso.
Un bacio sulle labbra ripagò l'attesa.
Shaun odiava quel suo comportamento deviante. Pensò
però che Desmond era l'unico che riusciva a distrarlo dal
lavoro, l'unico che lo stuzzicava quando si sentiva troppo teso,
l'unico che non lo giudicava veramente per il suo essere "continuamente
inglese".
"Mh, la tua è un argomentazione interessante."
"Vuoi che continui a parlartene?" Chiese Des.
Shaun alzò un sopracciglio.
"Magari nel letto, che ne dici?"
E i due si incamminarono verso quella stanza stretta e bianca, senza
altri mobili che non fossero il letto appunto, due comodini e uno
specchio per guardarsi ogni mattina il volto scavato dalla stanchezza
provocato dalle continue sessioni nell'Animus.
Shaun si spogliò, aiutato da quel frettoloso di Des. Il
quasi Assassino era veloce e impaziente. L'essere continuamente
arrapato dava a Shaun una continua frenesia, che veniva scaricata nelle
continue serate che Des gli proponeva. Il suo antenato Italiano doveva
essere uno stallone, per quanta forza Des aveva nei fianchi ogni volta
che lo sbatteva. Ogni tanto se ne veniva con qualche parolina italiana
che lo faceva rabbrividire fin nelle viscere. Era eccitante quella
cadenza italiana presa nell'amplesso. Non ricordava ora quale parola in
particolare gli facesse perdere la testa, ma secondo il parere di
Shaun, Des non avrebbe dovuto mai smettere di essere così
maledettamente sexy. Naturalmente non gliel'aveva detto. E non
l'avrebbe mai fatto. Il suo ego si sarebbe gonfiato a dismisura. E
sarebbe diventato insopportabile.
Shaun era intento ad armeggiare con la cinta di Des, mentre
quest'ultimo gli riempiva la bocca con la sua lingua. Le mani di Des
pizzicarono fianchi, capezzoli, collo. Quando la bocca
cominciò a tracciare un sentiero bollente sulla sua
giugulare, Shaun emise un gemito. Nonostante le poche volte in cui
l'aveva scopato, gli piaceva stare sotto. Era prima di tutto un bel
modo per non fare nulla e osservare meglio il corpo di Des. E
secondariamente perchè era tremendamente divertente quando
ad un certo punto, Des non sapeva armeggiare con il preservativo. Non
era negli standard dell'umorismo inglese osservare l'impacciato
semi-donnaiolo estrarre la moneta di plastica dalla carta e poi
riuscire a srotorarlo sul suo membro turgido, ma era ugualmente
esilarante. Eh si. Poteva farci un programma su questa scenetta.
Una volta sdraiati sul letto, i due corpi si mossero all'unisono,
riscaldandosi ad ogni carezza e reazione che si dedicavano l'un
l'altra. Shaun morse la spalla di Des, per soffocare un gemito. La mano
del quasi Assassino scivolò sui fianchi, attardandosi sul
pube. Le dita giocherellarono con la striscia di peli scuri, Shaun
strinse una mano tra i capelli del più giovane. Riunirono i
visi per un bacio, fino a consumarsi il fiato. Gemettero leggermente,
Des spinse con il bacino, emulando il gesto così ovvio di
quella spinta tanto bella quanto desiderabile.
"Des, cazzo..." Disse Shaun lascivamente. Adorava quella spinta. La sua
erezione era diventata così dura che faceva male. Credeva
potesse diventare insensibile se Desmond avesse continuato con quelle
spinte. Che di solito erano solo accennate. Ma quando ne fece una
più forte, tanto da sentire la pelle bruciare sfregandosi
con il bacino del ragazzo, si bagnò. Il liquido
prespermatico uscì con prepotenza.Shaun se ne
bagnò le dita, cominciando a sfregarsi su e giù.
Ogni tanto Des lo lasciava fare. Era lo spettacolo più bello
che si poteva desiderare. Vedere il proprio amante masturbarsi. Ma per
completare l'opera, di tanto in tanto lo prendeva in bocca. Giusto per
non lasciarlo insoddisfatto del tutto. Così quando
Shaun chiedeva di farlo più forte e ancora, Desmond scendeva
ancora di più con la bocca, spingendo con la lingua,
succhiando con una forza tale da far venire un infarto al povero
storico. O a farlo semplicemente venire. Nella bocca di Shaun una sola
preghiera.
"Desmond, Desmond..."
Una piacevole preghiera, una richiesta spudorata quanto dolce.
"Ah Shaun..."
"Dio mio..."
"Ti prego, dimmi... Dimmi quella parola in Italiano..."
Ed ecco che il suo antenato Ezio gli suggeriva tutto il suo vocabolario
più volgare. Lo sentiva ribollire nelle viscere quello
charme che Ezio concedeva alle sue prostitute. O a Leonardo Da Vinci.
"Quale, mia bella?"
"Ahn... Non la ricordo, ugh.."
"Bhè te le posso dire tutte se vuoi..."
"No, solo quella Des, ti prego..."
E allora Des infilò due dita dentro Shaun. Spinse, si fece
spazio, le allargò. Shaun sospirò impaziente,
quelle cazzo di dita le muoveva così maledettamente bene.
"Dolcezza."
Shaun tremò.
"La mia unica e
bellissima Dolcezza."
Shaun non sapeva cosa volesse dire. Poteva essere la più
volgare o la più smielata delle affermazioni, ma lo faceva
impazzire.
Così, dopo aver preparato Shaun a sufficienza, tolse le dita
e si fece spazio tra le sue gambe. Dio se era caldo. Dio se era morbido
come non mai. E Cristo Dio se non smetteva di ansimare in quel modo
poteva venire ancor prima del previsto. Shaun era una puttana, quando
era preso totalmente dall'eccitazione.
Desmond cominciò a spingere. Shaun reagì con un
gemito soffocato. Inclinò la testa all'indietro,
aprì di più le gambe per "ingoiare" meglio
Desmond. Adorava sentirlo completamente dentro. E Desmond adorava il
modo in cui Shaun lo stringeva a sè.
Con la prima spinta, delle gocce di sudore caddero dal viso di Des. I
gemiti si perdevano nella stanza. Shaun artigliò con la mano
le lenzuola sotto di lui. Con la seconda spinta Shaun aspirò
aria tra i denti, emettendo un sibilo non di dolore, ma di totale
sensazione di completezza. Non importava quanto un uomo o una donna
potessero sentirsi completi durante quell'atto. Desmond sembrava essere
fatto apposta per unirsi allo storico. Gli occhiali, che aveva
dimenticato di togliere, scivolarono sul naso. Li tolse, gettandoli
dove capitava. Adesso veniva la parte più bella. Le
molteplici spinte di Des continuarono a portare i due ad un completo
stato di estasi. Questa volta era diverso. Rispetto alle altre volte
Shaun godeva di ogni singolo minuto. Si mise la mano sulla fronte.
"Cristo." Balbettò Shaun.
"Ah, ah!" Ansimava Desmond. Era quasi vicino.
Le mani si congiunsero in una stretta tanto forte da spezzarsi le ossa.
Le staffilate di piacere facevano inarcare la schiena a Shaun e Desmond
accompagnava quel movimento con il suo bacino. Shaun venne, sporcandosi
addirittura il collo, tanto fu forte il getto di sperma. Desmond
continuò a svuotarsi dentro lo storico, graffiando la pelle
chiara dei suoi fianchi.
I due recuperarono il respiro, si guardarono negli occhi. Quella sera
era stata molto più di una scopata e stavolta lo sapevano
entrambi, non potevano ignorarlo.
Ma Shaun si rialzò a fatica, cercando di ricomporsi, di
tornare al lavoro con il sedere che bruciava come le fiamme
dell'inferno. Ma Des non lo lasciò fuggire come al solito.
"Senti un pò." Disse Des, trattenendolo dal polso.
"Mh." mugulò Shaun, in attesa.
La domanda non arrivò.
"Cosa dovevi dirmi?" Chiese stavolta Shaun.
Des si alzò e gli baciò una guancia,
abbracciandolo.
"Resta con me stanotte."
Shaun abbassò lo sguardo in terra. Guardò i suoi
piedi immobili. Annuì e Des lo ricondusse sul materasso.
Ora poteva chiamare quell'attività distrazione? Shaun non ne
era più sicuro. La notte non era solo quella per lavorare
ormai. Era diventata una corsa clandestina alla conquista di un cuore
solitario. Il suo? Quello di Desmond? Non lo sapeva.
Per il momento non lo sapeva.
Si accoccolò sulla spalla del più giovane e si
addormentò.
NDA
Non so cosa sia venuto fuori, ma vabbè.
L'ho conclusa in una sera soltanto, l'incipit era stato scritto qualche
tempo fa, ma tra la continuazione e molteplici correzioni, eccola qui.
Un altro ammasso di parole che racconta di Des e Shaun, il mio pairing
preferito al momento. E scusate per la frase poco originale che Des dovrebbe dire in Italiano... Dolcezza... A me piace come suona.
Grazie per essere letto sin qui ;u;
By Shun
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