Sweet
Morning~
In
una mattina come le altre, il sole doveva ancora sorgere sul Grande
Blu.
I
passi lenti, a piedi nudi, erano l’unico flebile rumore, che
presto veniva inghiottito dal sottile infrangersi delle onde sulla
Sunny.
Reduci
di un’ennesima battaglia, tutti i membri della famigerata
ciurma da più di 600mila Berry dormivano profondamente.
Almeno
nei sogni, potevano trovare la pace.
Solo
uno aveva nuovamente
rinunciato
al riposo, per far quello che, a quell’ora, non era suo dovere.
La
figura guardò bene di non farsi scoprire e calcolò
tutto il suo tragitto.
Si
arrestò davanti ad una porta, come in attesa di qualcosa.
Aspirò
profondamente dalla propria sigaretta, fino ad arrivare al filtro
stesso che ne calcava la parola “fine” e se ne liberò.
Infine
sistemò il vassoio che portava in equilibrio su una mano.
Aprì
la porta, tentando di fare meno rumore possibile.
Sostò
un altro minuto sull’entrata, aspettando che gli occhi si
abituassero anche al buio di quella stanza, poi proseguì.
La
sua espressione era seria.
Non
era decifrabile nessun sentimento.
Era
come se stesse facendo qualcosa di straordinariamente
ordinario.
Scese
le scale, riconobbe la vaga figura di un letto ed elegantemente vi
appoggiò quella che sembrava essere un’abbondante
colazione.
Individuò
l’occupante, steso supino tra le coperte malamente avvolte, e
vi si chinò sopra.
Inspirò
il profumo familiare che portava e la bocca gli si distese in un
piccolo sorriso.
Si
avvicinò ancora di più, fino a raggiungere l’orecchio,
mentre veniva cullato dai regolari e profondi respiri di quell’uomo
tutto muscoli, ma anche pieno di bende.
Anche
l’ospite, prese un profondo respiro.
<
MAAARIMO-CHWAAAAAN~~~!!
>
{Tre
giorni prima.}
<
ti dico che non è possibile che tu stia meglio ! >
La
voce di Sanji era inflessibile.
Se
ne stava impalato, a braccia incrociate, davanti alla porta
dell’infermeria, bloccando il passaggio a chiunque.
<
e come fai a saperlo, stupido Cuoco ?! Te l’hanno detto i tuoi
manicaretti ? >
L’altro,
ovvero colui al quale era stata proibita l’uscita, non poteva
essere che Zoro, probabilmente uno dei pochi col coraggio di
rispondere con un tono del genere al biondo.
“Una
bisticciata come le altre”, avevano interpretato gli altri
membri della ciurma, ma la cosa stava andando troppo per le lunghe e
se il tutto fosse scoppiato in rissa, non si poteva permettere che
avvenisse nello studio del piccolo dottore.
Chopper
fu infatti il primo ad intervenire, cercando di risolvere le cose
recando meno danni possibili.
<
Zoro ! cosa ci fai in piedi ? ... e Sanji ... ? >
Li
guardava confuso, attendendo una risposta che non arrivò non
appena i due smisero di riservarsi i loro sguardi omicidi.
<
diglielo anche tu, Chopper ! Dì a questo Marimo Idiota che non
deve alzarsi dal letto ! > iniziò uno.
<
ti ho già detto che sto bene, quindi posso andarmene dove mi
pare ! > lo rimbeccò l’altro.
<
da quando sei tu il dottore ? Sappi che saper prendersi cura delle
proprie spade non implica saper prendersi cura di sè stessi !
>
<
e tu allora ? eh ?! Dobbiamo metterci a commentare quello che non
sai fare tu ? >
<
che cazzo c’entra adesso ?!? >
Lo
spettatore aveva ormai perso il filo del discorso, ma decise di
provare ad intromettersi lo stesso.
Prima
di parlare, sperò solo di non finire a fettine o ammaccato da
calci.
<
fermi, fermi. Zoro, non ho ancora capito perchè tu sei in
piedi >
Lo
Spadaccino lo degnò della sua attenzione.
<
per il semplice motivo che sto meglio >
<
non senti più dolore ? Però > diede una rapida
occhiata alle ferite, anche da sopra alle garze < i tagli non si
sono ancora rimarginati del tutto >
<
sì, ma lo faranno presto. Sto bene. >
Il
suo tono non ammetteva repliche.
Sanji
però, si sentì in dovere di dire qualcosa.
<
avanti, Chopper !! Sai benissimo anche tu che diceva le stesse cose
anche dopo Thriller Bark ! >
Non
menzionò per filo e per segno l’ultimo combattimento.
Quello
era un discorso chiuso.
Il
dottore esitò più e più volte, sentendosi
minacciato da entrambi.
<
zitto ! Nessuno ti ha dato il permesso di sparare cazzate ! >
A
quel punto il Cuoco non ci vide più.
<
io posso parlare finché voglio ! ... e a questo punto potrei
raccontare che ieri sei pure svenuto ! Sì, ti ho visto. Hai
tentato di alzarti, ma non appena arrivato alla porta sei crollato
come un sacco di patate ... poi ... ti sei dovuto ri-trascinare a
letto coi gomiti ! >
Zoro
spalancò gli occhi, incredulo.
<
fossi in te smetterei di fumare !! > urlò < cominci
addirittura ad avere le allucinazioni ! >
<
ZORO !! Tu stai male ! >
Ormai
era arrivato anche a digrignare i denti, pur di essere convincente
per l’altro e il dottore stesso.
<
*GIGANT
POINT*
>
Entrambi
i combattenti si girarono, sorpresi.
<
non so se riuscirò a indurre abbastanza timore, ma ADESSO MI
ASCOLTATE. >
La
Renna si era scatenata tutta in una volta.
<
tu, Zoro > esordì < passerai un’altra notte in
infermeria >
A
quell’affermazione, il compagno biondo sorrise compiaciuto.
<
... e tu, Sanji, non mi rubare il lavoro. >
Detto
questo, tornò nella sua forma normale e con aria seria se ne
andò, lasciando i due litiganti estremamente colpiti.
‡•‡•‡
Le
onde sonore centrarono esattamente il padiglione auricolare.
In
tutta risposta, ricevette un grugnito.
La
faccia gli si contrasse malamente e la girò dalla parte
opposta.
<
ti ‘mmazzo ... stupidissimo ‘uoco ... > biascicò.
Sanji
sorrise sornione.
Appoggiò
le mani ad entrambi i lati della testa dello Spadaccino e lo baciò
a fior di labbra.
La
sua espressione corrucciata si rasserenò impercettibilmente.
Nonostante
si usasse molto tra di loro insultare a gratis, ogni parola andava
interpretata.
<
su, svegliati, Testa d'Alga. Non sono venuto qua per niente >
E
così dicendo si avvicinò di nuovo all'orecchio del
compagno, passandoci languidamente la lingua.
Le
mani dello Spadaccino scivolarono rumorosamente sulle lenzuola,
arrivando a cingere la vita del biondo e trascinarlo accanto a sé.
L'altro
lo lasciò fare.
Era
ancora troppo presto per preoccuparsi degli altri.
Abbracciò
incautamente il torace bendato, rimanendo fermo ad assaporare tutto
di quell'idilliaco momento.
<
... 'uoco ... >
Un
sussurro roco, impastato ancora dal sonno.
<
mh ? >
<
non dormire > un semplice ordine.
<
... parla lui >
I
loro stessi respiri si accarezzavano impercettibilmente.
Le
coperte trasmettevano ancora il tepore della notte.
Era
impossibile resistere alla tentazione di abbandonarvisi.
Una
delle mani di Zoro risalì l'altro corpo dal bacino al collo.
Sanji
non seppe dire quale fosse.
La
sentì arruffargli i capelli e sfiorare la guancia.
Socchiuse
gli occhi, guardandolo senza troppo interesse.
Lo
vide muoversi e percepì infine le sue labbra sulla fronte.
A
cosa doveva tutta quella scena, non lo sapeva.
<
il tuo sopracciglio è veramente insopportabile >
La
voce aveva assunto il tono di sempre, risvegliatasi dall'assopimento.
In
risposta un mezzo ringhio.
Aveva
lanciato la sua frecciatina, ma ovviamente non era soddisfatto.
<
è fastidioso quanto te, Cuoco da strapazzo >
...
<
lo odio, vi odio tutti e due >
Il
biondo aprì gli occhi di scatto, masticando insulti
incomprensibili tra i denti.
Artigliò
con velocità i capelli smeraldini e li tirò con fare
assassino.
<
... dobbiamo parlare dell'erba che ti cresce in testa, Marimo Idiota
? >
Un'espressione
di lieve dolore s'impossessò di Zoro.
In
tutta risposta ghignò soddisfatto e si fiondò
sull'altro corpo puntellandosi con le braccia sul materasso per non
schiacciarlo sotto il suo peso.
Baciò
ogni centimetro di quel viso, suggendo la pelle attorno alla bocca,
leccando lentamente le labbra schiuse e indignate.
Affondò
la mano tra i capelli dorati e approfondì il contatto.
La
risposta fu immediata.
<
mhn ... fermo, stronzo >
Altri
grugniti, poco convinti.
Le
mani cominciarono a scendere e sfiorare volontariamente punti
strategici.
Un
corpo ormai famelico e un altro impercettibilmente incerto.
<
ti lamenti troppo .. >
Lasciò
che il proprio fiato caldo provocasse brividi sulla diafana pelle
scoperta.
Sentì
il corpo dell'altro inarcarsi contro il suo, dominato dalle piacevoli
sensazioni.
Passò
una mano calda sul ventre, massaggiandolo.
In
quel momento però, il biondo allungò il collo verso
l'altro e -avvalendosi di grande lucidità- tirò forte
coi denti i tre pendenti dorati.
<
Ah ! > lo Spadaccino fece un smorfia e incollò lo sguardo
al suo.
<
che diavolo fai ? > chiese.
Il
Cuoco sorrise vittorioso, facendo scivolare il corpo dell'altro al
suo fianco.
<
impara a contenerti, Marimo Pervertito >
L'aveva
fatto per puro improvviso fastidio.
Non
poteva passare un attimo con lui, senza che la situazione degenerasse
?
In
qualche modo, arrivavano sempre alle mani; in tanti sensi.
Ma
dopotutto, la maggior parte delle volte le sue lamentele duravano un
massimo di cinque minuti, dopodiché apprezzava particolarmente
l'intera situazione.
Finalmente
si alzò, mettendosi scompostamente a sedere.
Lo
Spadaccino addocchiò il vassoio colmo di prelibatezze già
di prima mattina.
Il
languore si espanse velocemente.
<
tsk > esordì, ridendo < tutto il casino di ieri, solo
per portarmi un’altra volta la colazione a letto >
Sanji
lo imitò, controllando che non si fosse dimenticato qualcosa.
Sorrise
compiaciuto.
<
potevo lasciarmi sfuggire un'occasione del genere ? >
L'altro
si avvicinò di nuovo al suo viso e vi strappò un altro
bacio.
..
che probabilmente si stava dilungando un po' troppo.
Il
biondo lo allontanò facendo pressione sul suo torace.
<
piantala e mangia > ordinò.
Venne
successivamente squadrato con cipiglio sarcastico di chi non
obbedisce a nessuno, ma l'attenzione la vinse il cibo.
Si
alzò con fare molto fiero, accendendosi la seconda sigaretta
di quella giornata.
Ormai
si avvicinava l'alba, sarebbe stato meglio darsi da fare.
Detto,
fatto.
Si
allontanò lasciando il compagno divorare molto poco
aggraziatamente le pietanze, tant'è che non si accorse nemmeno
dei suoi movimenti.
Come
ultimo gesto sbuffò e si chiuse la porta alle spalle.
Avrebbe
dovuto pensare ad un modo per fargli dell'altro male fisico.
Dopotutto,
anche se gli costava caro ammetterlo, amava
tener dietro a quella testa verde.
Uhm,
che dire~?
L'idea
mi è venuta pian piano, nella varie mattinate d'estate,
quando
ti svegli e pensi “ah, che bello, non
devo far niente !”
..
e così mi sentivo fin troppo nel mondo dei figli dei fiori ☼
È
un saaacco di tempo che non pubblicavo °O°
Gomen
!!
Ne
ho tante in serbo nella mia bella cartella di FF,
ma
o sono incomplete, o sono obrobriose,
o
sono di un pairing che non segue più nessuno t.t
(es.
LightxL °A°)
Un
giorno, mi darò un mossa u.u
Spero
abbiate gradito !
Au
revoir~ n__n;
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