Titolo: Know U
Remain There
Capitoli:
1/3 (potrebbe essere soggetto a cambiamenti)
Personaggi:
Blaine Anderson, Kurt Hummel, Burt Hummel, Finn Hudson.
Genere:
Generale, Romantico.
Raiting:
Arancione (per il futuro)
Avvertimenti:
OOC, Slash.
Parole:
Prologo, 221. Capitolo I 825. (Sì lo so è corto.
I prossimi sono più lunghi).
Disclaimer: I
personaggi non sono miei, ma di proprietà di R.Murphy e
della FOX.
Ringraziamenti:
Grazie a RuikaLShinoda
e Aya_Black
che hanno sopportato e sopportano le mie paranoie e mi sanno
consigliare su ciò che scrivo. Grazie ragazze.
Note Iniziali: La
mia prima storia su Glee. Lo ammetto, me la sto letteralmente facendo
sotto. Non so se vi piacerà, se sarà all'altezza,
se i miei personaggi escano troppo dai caratteri originali. Se la trama
che ho scelto possa essere interessante ai vostri occhi. Se farete caso
alla non betatura del capitolo xD. Vi chiedo un'ultima cosa, prima di
lasciarvi leggere in pace. Se avete tre secondi del vostro tempo,
fatemi sapere che ne pensate. Anche per mandarmi a quel paese se vi fa
piacere. Buona Lettura a tutti.
Prologue
Kurt strinse forte il suo iPhone fra le mani.
Squillava
ormai ininterrottamente da un’ora e mezza. I nomi si
susseguivano uno dopo
l’altro, sempre gli stessi. Dad, Finn, Mercedes, Carol. Dad,
Finn, Mercedes…
era quasi rassicurante.
Guardò
Blaine seduto al suo fianco, mentre stringeva il volante della sua auto
talmente forte che si aspettava si rompesse di li a pochi attimi. Erano
fermi
sull’autostrada che li avrebbe portati a New York, e quando
Kurt se ne era
accorto, aveva fatto accostare Blaine ad una banchina.
-Si può sapere per quale cavolo di
motivo siamo qui?- gli
aveva chiesto Kurt, desideroso di una spiegazione.
-Voglio andare via, Kurt.- gli aveva risposto,
senza
guardarlo. –Con te. Scappare, lasciarmi tutto dietro.- e Kurt
era rimasto in
silenzio, a guardarlo. L’usignolo lo guardò a sua
volta, gli occhi quasi
disperati. Con un sospiro, Kurt si rigirò il cellulare fra
le mani. Una nuova
chiamata riempì l’abitacolo con le note di Teenage
Dream, quella suoneria che
ancora non aveva il coraggio di cambiare. Mercedes. Ancora. Con una
stretta al
cuore rifiutò la chiamata, spegnendo il cellulare.
-Sai che è una pazzia- disse, mentre
Blaine tratteneva il
respiro. –Ma se la cosa può farti sentire
meglio… facciamolo.- sorrise, forse
un po’ freddamente, poggiando una mano su quella
dell’altro.
-Grazie, Kurt.- sussurrò Blaine,
mettendo in moto la
macchina.
I
Burt imprecò, stufo di sentire la
segreteria telefonica
informarlo che il cellulare di Kurt poteva essere “spento o non raggiungibile”.
Finn incrociò le braccia al petto,
negando con la testa.
-Non può essere sparito, insomma.
Magari ha il cellulare
scarico…-
-Finn, Kurt non ha mai
il cellulare scarico. Ha una specie di collegamento interiore con
quell’aggeggio.- Burt si lasciò cadere sul divano,
stanco.
-Proviamo a chiamare Blaine…-
-Cellulare spento. Anche lui.-
-Mercedes?-
-Non ne sa niente. Ragazzo, credi davvero che non
ci abbia
già pensato? Ho già chiamato chiunque potesse
sapere dove si è cacciato MIO
figlio!- l’uomo si mise la testa fra le mani, appoggiando i
gomiti alle
ginocchia.
-Scusami… farò qualche giro
di telefonate fra i ragazzi del
Glee Club. Magari qualcuno sa qualcosa.- Finn si diresse in camera sua
con un
brutto presentimento. Un pessimo presentimento.
***
-Andiamo vicino alla stazione.- disse Kurt,
sporgendosi dal
finestrino per ammirare le strade newyorkesi.
-Perché vicino alla stazione?-
-Non abbiamo abbastanza soldi per permetterci un
albergo. E
io non ho intenzione di fare… cosacce,
per permetterci una stanza.-
-Non te lo avrei comunque lasciato fare.- lo
rassicurò
Blaine, più tranquillo di quanto non fosse poco prima.
–Uh guarda una karaoke
bar!-
-No, no Blaine! Dobbiamo tenere i soldi
per…-
-Oh andiamo spendere due dollari non ci
ucciderà no?- Kurt
assottigliò gli occhi, mettendosi il cellulare da poco
acceso in tasca.
-Perché mi viene in mente una certa
festa di Rachel Berry?-
-Oh, ancora? Sono passati secoli…-
-Ma l’immagine di te ubriaco fradicio
nel mio letto non
abbandonerà mai la mia mente.- lo sfotté Kurt,
scendendo dalla macchina, che
Blaine aveva prontamente parcheggiato vicino il locale. Il bar era
molto
piccolo, per gli standard di New York, ovvio. Poteva quasi confondersi
con uno
dei Pub che si trovavano vicino a Lima. Una ragazza stava cantando sul
palco,
storpiando Fireworks di Katie
Perry.
Kurt storse il naso, mentre Blaine gli faceva segno di andarsi a
sedere. Un
ragazzo giovane con un grembiule bianco gli fu subito accanto, non
appena
presero i menu in mano.
-Che vi porto ragazzi?- chiese loro con un sorriso
cortese.
Kurt richiuse il menu subito.
-Acqua. Liscia. Del rubinetto-
-Kurt finiscila, possiamo benissimo permetterci da
bere. Due
diet coke, grazie- il cameriere sorrise ancora, allontanandosi. Kurt
mise il
broncio, puntando lo sguardo sul palco, sopra il quale si stava
esibendo una
signora di colore. La sua bevanda gli fu posata davanti, e lui sorrise
al
cameriere bevendone subito un sorso. Blaine fece lo stesso poi,
passandosi la
lingua sulle labbra, posò lo sguardo sul ragazzo di fronte a
lui.
-Kurt… grazie per essere qui- Hummel
scrollò le spalle,
continuando a fare il sostenuto. Blaine sorrise e, vedendo il palco
vuoto, si
alzò. Kurt lo guardò con le sopracciglia
aggrottate, mente il ragazzo si
avvicinava agli spartiti, selezionando la canzone che aveva scelto di
cantare. Le
prime note di Nightmare dei Vanilla
Sky riempirono il locale. Molti occhi si posarono su Blaine, che
continuava a
guardare Kurt.
What am I doing here?
What happened before?
Did I mess up?
Someone is calling me
Someone is whispering
Blaine wake up
Blaine chiuse gli
occhi, tenendo il ritmo battendo il piede a terra. Il ritmo di quella
canzone
che troppe volte aveva sentito steso sul letto della sua stanza, e che
in quel
momento rappresentava di più le sue paure.
And it makes me feel bad
When I find that you're not here
And it makes me so scared
When I find that I'm alone
Kurt si
alzò,
avvicinandosi al palco, salendo poi di fianco a Blaine. Decise che,
forse, era
il caso di accompagnarlo in quella che ai suoi occhi sembrava una
richiesta
d’aiuto. Aguzzò la vista, cantando insieme a lui.
I
can't remember
I was holding your hand tight
Lost in that light
Suddenly I'm here
Darkness around me
Should I wake up
Si sorrisero,
Blaine
grato e Kurt incoraggiante.
And it makes me feel bad
When I find that you're not here
And it makes me so scared
When I find that I'm alone
Blaine
sentì prendersi
la mano. Voltandosi verso Kurt, vide un sorriso rassicurante
incorniciargli le
labbra. E non poté fare altro che sorridere a sua volta.
Ancora.
Please
save me
I can't remember
what happened before
Should I wake up and call your name loud and on?
And it makes me feel bad
When I find that you're not here
And it makes me so scared
When I find that I'm alone
Il locale si riempì di applausi, forse
per la prima volta
quella sera. Kurt, in uno slancio di affetto, lo abbracciò
baciandolo poi sulle
labbra. Dopo un attimo di sorpresa, Blaine ricambiò la
stretta.
-Non sei da solo. Ricordalo. Coraggio.- gli
sussurrò Hummel,
senza allentare la presa. Il moro annuì, staccandosi da
quell’abbraccio
inaspettato. –Ora, tocca a me.- decise Kurt, cominciando a
sfogliare gli
spartiti. Blaine rise.
-E meno male che tu nemmeno ci volevi entrare qui
dentro!-
Note Finali:
Il prossimo capitolo è già pronto, e sto
scrivendo il terzo. Non ci metterò molto a postare :) Grazie
per aver speso il vostro tempo a leggere questa... cosa.