Disclaimer: Flare, Hilda, e i God
Warriors sono di
proprietà di Masami Kurumada. Questa fic non è
stata scritta a scopo di lucro.
Buona lettura.
Lady Aquaria.
Bisogna lasciarsi
alle spalle il
passato per avere un futuro.
Neve.
Neve, e vento, e freddo.
Lo stesso freddo che avvertiva,
ora, dentro di sé, nel
più profondo, nell'animo.
Non voleva assistere ai loro
funerali.
Non poteva vedere l'uomo che amava
sparire lentamente nel
fuoco, sulla pira funebre che di lui non avrebbe lasciato niente,
nemmeno le
ossa.
"…così
Egli
stabilì che per legge tutti i morti dovessero essere
bruciati, e le loro
proprietà poste con loro sopra il mucchio, e le ceneri
gettate nel mare o
seppellite nella terra. Così, disse lui, ognuno
verrà nel Valhalla con le
ricchezze che aveva con sé sopra quel mucchio; e
godrà anche di qualsiasi cosa
che egli stesso abbia seppellito nella terra. Un tumulo deve essere
costruito
in memoria degli uomini più importanti, e una pietra eretta
per tutti i
guerrieri che si fossero distinti…"¹
Così il grande Odino
aveva deciso, e così s'era sempre
fatto, fin dalla notte dei tempi.
E così sarebbe stato,
in quei giorni, ad Asgard.
Le pire funebri erano
già state erette in onore degli
otto uomini caduti in battaglia per mano di un Dio egoista e malvagio.
Thor, Fenrir, Alberich, Syd e Bud,
Meem, Siegfried, e il
suo amato Hagen.
Tutti morti per dovere, per
difendere la loro amata
Asgard dal nemico.
Ma chi era il vero nemico?
I ragazzi giunti da
Atene, o il malefico
Poseidone?
"Principessa. È ora."
Flare nemmeno si voltò
in direzione di una delle sue dame
di compagnia.
"Và,
Jóreiðr."la liquidò
Flare."Scenderò
quando mi sentirò pronta."
Lo sarebbe mai stata?
Afferrò dalla poltrona
il lungo velo nero che avrebbe
indossato in segno di lutto, e uscì dalla propria stanza.
*
Vicino al fiume, tutti erano in
attesa che iniziasse il
rito funebre.
Ogni guerriero era stato vestito
dei paramenti propri del
suo rango, con i propri oggetti, e con i doni ricevuti per quel giorno
infausto.
Hilda salì sulla barca
destinata a Siegfried, in attesa
che venisse varata come le altre.
"È stata tutta colpa
mia."mormorò la regina,
carezzando la testa del suo
guerriero."Mi dispiace, Siegfried. È tutta colpa mia."
"Maestà."la interruppe
Jóreiðr.
"…e mia sorella?"chiese
Hilda.
"La
principessa…ehm…Maestà, sono davvero
spiacente.
Non riusciamo a trovarla."
Hilda si raddrizzò.
"Come sarebbe a dire?!"
*
Non aveva mai veramente guardato Asgard.
In quanto principessa, sorella
della regina e
sacerdotessa Hilda, non aveva mai avuto possibilità di
osservare il mondo
esterno come voleva.
Ed eccola, Asgard.
Neve.
E vento. E freddo.
Si avvicinò piano alla
merlatura della torre, toccando la
pietra gelida, e guardò in direzione della riva, dove le
otto barche funebri
erano pronte per essere varate.
Aveva sentito parlare di un
rituale proibito, nella
lontana India, dove le vedove si gettavano sulla pira funebre del
marito².
Lei e Hagen non erano sposati.
Erano stati promessi, ma non ancora
sposi.
Guardò la mano
sinistra, dove Hagen le aveva infilato due
anelli d'oro -uno all'anulare e uno al pollice-, tempo prima.
"Tienili
tu,
tutti e due. Quando sarà il momento, verrò a
prendere il mio."
Si sporse, guardando
giù…
Hilda e Jóreiðr
arrivarono trafelate alla camera di
Flare, trovandola vuota.
"Dov'è finita?"si
preoccupò la regina, aggirandosi
nella stanza."Da quanto tempo l'hai lasciata sola?"
La ragazza chinò il
capo.
"Da molto prima che vi venissi a
chiamare."
"Scellerata!
Avresti dovuto avvertirmi subito!"
Hilda corse alla finestra, pronta
a dare l'allarme, e la
vide.
Flare, in bilico, sul cornicione
della torre.
"Per Odino!"esclamò.
Si sistemò il velo nero
in testa, lisciò alcune pieghe
del pesante vestito di velluto nero, e chiuse gli occhi.
"Flare!"gridò Hilda,
correndo più veloce di
Sleipnir³."Flare, per tutti gli Æsir,
cosa?...scendi da lì, ti prego."
"Non provi niente, in questo
momento?"le
rispose Flare.
"Che cosa?"
"Non provi niente? Per Siegfried,
per la sua morte…niente? "
"Non è il momento di
parlarne, Flare. Scendi da lì, ne
parliamo con calma."
Hilda iniziò a sentire
la folla, accalcata per portare l'ultimo
saluto ai guerrieri, iniziare a gridare preoccupata per la principessa.
"Sai, Hilda...in India esisteva un
particolare
rituale…"iniziò Flare, come in trance.
Hilda mosse un passo verso di lei.
"Flare, sei sconvolta, scendi
giù."altri due
passi verso di lei.
"…le vedove si
suicidavano sulla pira funebre del
marito…"continuò Flare.
Hilda, con l'ultimo passo, fu
vicina alla sorella.
"Seguimi Flare. Lui non vorrebbe
vederti così."
Lui non
vorrebbe
vederti così…
"Ma lui non c'è
più, non puoi sapere cosa
vorrebbe."
"Flare…Hagen non
c'è più….Siegfried non c'è
più…i
nostri guerrieri non ci sono più…ma…ma
hanno combattuto per noi, per la nostra
Asgard, per darci un futuro…per darti
un futuro. Non gettare tutto alle ortiche. Bisogna lasciarsi alle
spalle il
passato per avere un futuro…"
Hilda riuscì ad
afferrarle la mano, e non la lasciò
andare finché Flare non scese dal cornicione.
Ogni barca recava ricche
incisioni, iscrizioni runiche e
gli stemmi onorifici dei guerrieri.
Flare s'avvicinò ad
Hagen, si tolse uno dei due anelli e gliel'infilò
all'anulare.
"God reise."mormorò
Flare, prima di chinarsi e dare un bacio ad Hagen."God
reise, min kjærlighet."
***
Lady Aquaria's corner.
Anzitutto ciao.^^
Mentre scrivevo il capitolo 16 de
"La storia mia con
te", m'è saltata in testa questa breve one-shot, (le mie
note sono più
lunghe, temo) e allora ho deciso di trasferirla dalla mia mente fino
qui.
Per una volta non parlo di Mei,
è già qualcosa! ^^
Come one-shot può
sembrare insensata, ma il senso c'è.
Qui Flare ancora non ha metabolizzato la morte di Hagen. Sa che
non è colpa di Hyoga, ma è
colpa di qualcosa, o qualcuno, al di là della sua umana
comprensione. Solo più
avanti sarà capace di aprire la sua anima a Hyoga.
1.
Brano
tratto da :"La Saga degli Ynglingar" opera scritta intorno al 1225
dal poeta islandese Snorri Sturluson.
Ho ritenuto più giusto
usare i nomi originali degli otto
cavalieri di Asgard, piuttosto che i nomi dati nella trasposizione
italiana,
eccezion fatta per Flare, per non confonderla con la dea Freya.
Sappiamo bene tutti che, in
verità, sia la battaglia del
santuario, che quella di Asgard e la stessa battaglia nel regno di
Poseidone non
sono farina del sacco di Poseidone stesso, ma di Kanon dei gemelli e le
sue
manie di grandezza, ma Flare questo non lo sa.
Piccola spiegazione in merito al
rito funebre norreno
antico. Mi sono documentata sia attraverso internet, che attraverso un
film dato
in tv qualche tempo fa, dal titolo: "La saga dei Nibelunghi (Ring of
the
Nibelungs)"diretto da Uli Edel. Non racconterò la fine del
film, c'è chi
non l'ha visto e io non intendo spoilerare, ergo, affittatevi il dvd e
guardatevelo. =)
2.
Il
rituale spiegato è il Sati.
La
pratica delle sati
fu proibita il 4 dicembre 1829 da lord William Bentinck, allora
governatore
dell'India, che decise di punire e reprimere l'atto. Il rito era
percepito come
un atto di devozione verso il marito; in quanto vedova, la donna era
vista come
un peso, in quanto non contribuiva all'economia familiare, ed era
ritenuta una
proprietà del marito. Dunque, nel caso della morte
dell'uomo, la donna
diventava una nullità e la prospettiva del suicidio era
l'unica logica.
Rito
tanto spietato quanto
barbaro. Non aggiungo altro.
3.
Sleipnir
è il cavallo di Odino.
4.
Æsir:
o Asi, gli dèi e signori assoluti della mitologia norrena.
Tra di loro troviamo
Odino, Thor, Freyr…..
5.
Buon
viaggio, amore mio. (ho utilizzato un altro traduttore on-line, il
Babylon, e
la lingua è Norvegese bokmal. Spero, come per ogni lingua da
me non conosciuta,
che sia la traduzione esatta di quello che volevo intendere)
Alla fine di tutto ciò,
spero sia stata una buona
lettura.^^
Lady Aquaria.
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