On a lonely way

di tikei_chan
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 Il viaggio fino all’ospedale fu il più lungo della sua vita, il più disperato, il più intenso.
Non avvertiva la solita sensazione di abbandono e rilassamento che provava di solito viaggiando, quando usualmente il suo cervello si abbandonava a pigre riflessioni. In quel tragitto la sua mente non ebbe un attimo di quiete, elaborò frenetici pensieri, per lo più insensati, tutti relativi a lui.
Pensò – non senza innumerevoli lacrime e morsi alle labbra – a tutto ciò che era possibile immaginare, al peggio, al peggio del peggio, del tipo “cosa succederebbe se…”
Se?
Se morisse. Perché ovviamente in queste situazioni pochi riescono a contemplare anche l’ipotesi che vada tutto bene, i più affogano in un vortice di previsioni tremendamente senza speranza.
Se Yushin morisse…
La lascerebbe con troppe domande senza più possibilità di essere soddisfatte, domande a cui non saprebbe rispondere da sola.

Lascerebbe delle promesse non mantenute, delle speranze disattese.
Lascerebbe quella fonte di passione che Nobara era sempre stata, a secco.
Lascerebbe un vuoto nel cuore di molti, colmabile in parte – forse – negli anni, e un buco in campo per cui non esiste sostituzione valida.
Lascerebbe il suo grande sogno ridotto ad alcune frasi dette nel buio della notte.
– L’auto si ferma, siamo arrivati.
  Lascerebbe me.
 


 
 
 
 
 
 
 






 

 

In attesa che esca il 19esimo volume ho scritto questo, immaginando il viaggio di Nobara verso l’ospedale.
Alla prossima!





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