Equazione impossibile

di Lizzie_Siddal
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Titolo: Equazione impossibile
Fandom: Nikita
Personaggi/Pairing(s): Birkhoff/Nikita
Rating: verde
Genere: Introspettivo, vagamente Angst?
Avvertimenti: flashfic, het
Timeline: pre-serie
Note iniziali: io sono totalmente Mikita, sappiatelo. Ma Birkhoff mi piace tantissimo e lo shippo onesided con Nikita, ok? *lo spuccia* Sì, lo so, sono imbarazzante.


Senza dubbio la dedica va a Magical_Illusion e a Erisachan.
Per avermi imbazzata con questo telefilm,
per il fangirling Mikita
e per non aver detto 'ew' di fronte a questo pairing ♥




Equazione impossibile



Le poche volte in cui Birkhoff chiude gli occhi e si abbandona a piccoli momenti di riposo, i suoi sogni non sono mai propriamente sogni.
Oltre le palpebre chiuse si affastellano migliaia di cifre, lettere e simboli – nient'altro che la proiezione caotica e indistricabile del lavoro di ogni giorno.
Non è piacevole.
Non è rilassante.
Non è sonno.
È solo il minimo indispensabile che il suo cervello si concede ogni tanto, per recuperare energie utilizzando il minor tempo possibile.

Il rumore ritmico delle dita che battono sulla tastiera.
Il click del mouse.
Il segnale acustico di ricezione di una linea libera.
Ricevuto.
All'improvviso, come l'eco di tante detonazioni, un numero spropositato di finestre si aprono sullo schermo, facendo esplodere un'unica equazione sconosciuta.
Birkhoff dà un paio di colpetti sui tasti per chiudere tutto, ma - errore.
Non riesce a selezionarla.
Impossibile.
Risolverla.
Rimuoverla.
Nemmeno memorizzarla.
Nulla.
Enorme e spaventosa, l'equazione si moltiplica, ripetendosi ossessiva, incoerente, difficile anche solo da decifrare perchè trascritta in codici che la mente di Birkhoff – la sua macchina brillante, efficiente, perfetta – non conosce, non comprende.
Impossibile.

Birkhoff si sveglia con un sussulto sommesso e uno scatto nervoso della testa.
S'è addormentato sulla propria scrivania, di fronte al computer perennemente acceso, come tante altre volte.
Eppure, c'è qualcosa di diverso quella sera, pensa confusamente, stroppicciandosi gli occhi e passandosi una mano sulla barba incolta.
Attorno a lui, il solito casino di scartoffie, avanzi di cibo spazzatura e il vago sentore di medicinale alla fragola dell'ultima Red Bull che s'è scolato – la normalità.
Nessuna emergenza.
Nessun allarme.
Tutto tranquillo.
Di nuovo però, l'uomo non riesce a scrollarsi di dosso quella sensazione.
E alla fine lo vede: attaccato al referto dell'ultima operazione della Division, c'è un piccolo post-it rosso.
Una calligrafia sottile e familiare.
Due sole parole, scritte di fretta.

"Grazie, Nerd”
Birkhoff stiracchia un'espressione strana – forse una smorfia seccata, forse solo un sorriso sollevato e triste insieme.
Ora ricorda l'equazione, sa di poterla leggere.
È molto più semplice di quanto non sembrasse, nonostante le variabili.
Ma non importa, non davvero, perché la soluzione rimane comunque la stessa di prima.
Impossibile.






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