L'ultimo petalo

di Poetessa
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~ Polvere ~

 

La rosa era quasi appassita. Un petalo scivolò in quel momento sulla superficie lucida del tavolo, intrappolata sotto la campana di vetro. Il resto era polvere. Polvere sui mobili, polvere nell’ala ovest. Polvere che avvolgeva ogni cosa, che calava giorno dopo giorno sul castello e sul suo cuore di pietra. Nessuno avrebbe  mai amato una bestia. Nessuno.

La fata aveva proclamato la sua fine e lui era stato solo in grado di odiarla. Odiare quello che gli aveva fatto, quello che aveva perduto. La sua bellezza era tutto, senza non aveva più niente. Solo quella rosa e quello specchio. E gli occhi di lei riflessi in quel vetro smerigliato. Occhi scuri, profondi, che lo perforavano pur non vedendolo, occhi che gli trafiggevano l’anima. Ma lei era troppo bella, troppo pura. Troppo. Non avrebbe potuto sfiorarla, non avrebbe potuto stringerla tra le sue braccia. Non avrebbe potuto appoggiare le sue labbra sulle sue. Quelle labbra delicate come la rosa che non osava afferrare.

Lei era lì, chiusa in una stanza stravolta dalla paura. Intrappolata, da una bestia.

Lui era solo questo. Ora e sempre. Un mostro.    

 





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