Cominciò
a crollarsi mormorando.
Le passò una mano tra i
capelli corvini e l’attirò a sé.
Avvicinò
il suoi viso a quello di lei e socchiuse le labbra, prima di lasciarsi
scappare
un languido sorriso.
I loro nasi si sfiorarono
e sussultò quando lei fece combaciare i loro
corpi, schiacciando il seno
piccolo contro il suo.
Strinse maggiormente la presa sui
suoi capelli, annodandosi
alcune ciocche color pece alle dita sottili e affusolate.
Mai le passò una mano
dietro la schiena, arpionando un lembo
della divisa verde e la costrinse a guardarla negli occhi tirandole la
lunga
treccia castana.
Ty Lee si lasciò scappare
un mugugno di protesta, per poi
spingerla contro la parete più vicina.
E, mentre si sentiva avvampare,
sicura di aver assunto un
acceso color melograno, maledì Mai che, nel suo stoicismo,
non mutava l’espressione
del viso, ostinandosi
a contrarre le
sopracciglia sottili in un cipiglio severo. E allora sorrise malevola e
Mai
tremò impercettibilmente.
Ty Lee le mise una mano sul ventre
piatto, avvertendo il
piacevole tepore del suo corpo attraverso la pesante stoffa dello
sfarzoso
abito che indossava. La fece scendere verso il basso, in una lasciva
carezza,
fermandosi all’altezza dell’inguine. Senza smettere
di sorridere la baciò con
un po’ troppa foga. Infatti i loro nasi si scontrarono
dolorosamente.
Le tolse il respiro ed
esultò interiormente avvertendola
fremere. Prese a muovere le labbra su quelle di Mai, con fare
impacciato,
andando così a disegnare tutta una serie di piccoli cerchi.
Poggiò le mani sulla
parete, avvertendo la stoffa
intrecciata del grosso arazzo che la ricopriva, mentre Mai
abbandonò le braccia
lungo i fianchi magri, inerti.
La maniglia della porta della stanza
si abbassò e,
lentamente, la porta si aprì.
Mai si mosse nel tentativo di
scostare Ty Lee, avvertendo il
suono di passi a lei ben noti, ma quella premette maggiormente le
labbra sulle
sue, approfondendo il bacio. Mai spalancò gli occhi
avvertendo la lingua di Ty
Lee intrufolarsi nella sua bocca e carezzare la sua, ma prima che
riuscisse a
realizzare cosa stesse succedendo, la castana fece pressione sulle
braccia e
interruppe il loro contatto.
Un po’ intontita, Mai si
portò una mano alla bocca,
sfiorandosi le labbra, mentre Zuko le si avvicinava, apparentemente
ignaro.
Ty Lee gli mostrò un
radioso sorriso e gli fece un profondo
inchino, a metà tra la riverenza e
l’ilarità, prima di rivolgere a Mai
un’occhiata
molto eloquente e poi congedarsi.
Zuko alzò un sopracciglio
dubbioso e Mai scosse il capo come
a lasciar intendere che era solo una
sciocchezza.
Ma a Zuko non sfuggì il
luccichio dei suoi occhi e il
leggero sorriso che le inarcava le labbra sottili, ma
preferì tacere e
continuare a fingere.
Angolo autore:
Ebbene sono tornata a molestarvi! Piccola e breve incursione
– dato che
probabilmente la scuola mi porterà alla morte prima che
arrivi il fine
settimana- per celebrare i miei tre anni come autrice di EFP
– sì, campo qui,
come una piccola e grassa sanguisuga bitorzoluta, dalla bellezza di tre
anni!
:D
Prima MaiLee, post serie, decisamente
insensata. La mia
compagna di banco mi ha stroncato con un “bah, non mi
piace” e devo riconoscere
che nn ha tutti i torti xD Che ne dite?
Sì, il titolo è assolutamente fuori luogo, ma San
Dante mi perseguita di questi
tempi xD
PS: i risultati
del contest saranno on-line questo
finesettimana, finalmente. Scusate, ci sono stati piccoli problemi
tecnici -.-‘
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