Rokka getsu 39
Ringrazio tutte le persone che leggono le mie
storie … buona lettura!
Sanae78
Rokka getsu
di Sanae78
Capitolo 39
L’ ultima partita in Giappone
L’ arbitro
aveva decretato la fine del match e per tutto lo stadio risuonava solo un nome,
il nome di Tsubasa che aveva cambiato le sorti della partita, dando prova di
essere colui che avrebbe presto portato la nazionale giapponese di calcio a
realizzare tanti sogni.
Quel giorno si
era scontrato con dei giocatori brasiliani professionisti dimostrando di essere
alla loro altezza a livello calcistico.
Il pubblico
stesso aveva reclamato il suo ingresso in campo e l’ aveva sostenuto per tutta
la durata dell’ incontro.
Erano venuti
in tanti a sostenerlo: Sanae, la sua famiglia, gli amici della Nankatsu e i
suoi compagni della nazionale giovanissimi.
Tsubasa ancora
una volta aveva dimostrato loro che realizzare i propri sogni era possibile e
lui ne era una dimostrazione vivente.
Adesso c’ era
confusione intorno a lui, tutti lo cercavano e tutti lo volevano e Tsubasa si
era ritrovato travolto da quell’ euforia.
Eppure lui in
quel momento, avrebbe tanto voluto riuscire a vedere tra il pubblico una
persona, la sua amata Sanae.
Durante la
partita aveva rivolto lo sguardo più volte verso di lei per dei brevi attimi e
il suono della voce della sua ragazza gli aveva dato coraggio.
Ma adesso non
ci riusciva, non riusciva a vederla.
Non gli
importava niente di tutto il resto, desiderava solo vedere Sanae e poter
passare un po’ di tempo con lei.
Gliel’ aveva
detto anche al telefono, voleva rivederla lì.
Sanae era
orgogliosa di Tsubasa.
L’ aveva
guardato giocare cercando di imprimere nella sua mente tutto quanto, perché
quella era la sua ultima partita a cui avrebbe potuto assistere e non sapeva
quando ciò sarebbe potuto accadere di nuovo.
Si era
emozionata e non aveva potuto fare a meno di preoccuparsi per lui, come aveva
già fatto tante altre volte in passato.
Si era sporta,
ma Tsubasa era stato trascinato via per festeggiare e lei non era nemmeno
riuscita a dirle quanto fosse fiera di lui.
La triste
realtà era che Tsubasa poco alla volta si stava allontanando da lei, anche in
quel momento, lui stava già percorrendo la strada che l’ avrebbe portato a
realizzare i suoi sogni, e Sanae non sapeva, se ne avrebbe fatto parte.
Non sapeva
cosa fosse giusto fare e si sentiva prigioniera della propria timidezza.
“Che c’è
Sanae?”
“Nulla Yukari
…”
Yukari sapeva
che l’ amica mentiva e anche Ishizaki, se ne era accorto.
“Forza Yukari
dammi una mano!”
“Che c’è
Ishizaki?”
“Andiamo!
Scorteremo Sanae da Tsubasa!”
L’ avevano
obbligata ad alzarsi e prendendola, Yukari per un braccio e Ishizaki per l’
altro, l’ avevano costretta a seguirli.
“Dove mi
portate?”
“Fidati di noi
Sanae … troveremo il modo di farti incontrare Tsubasa, nonostante tutto questo
casino … non è vero Yukari?”
“Si,
Ishizaki!”
Erano arrivati
nella zona d’ ingresso agli spogliatoi, dove c’ era una barriera a cui era
vietato l’ ingresso a chi non era autorizzato.
“Oh no! E’ ora
che facciamo Ishizaki?”
“Non lo so
Yukari …”
Sanae era
grata ai suoi amici, ma allo stesso era triste perché sapeva che lei e Tsubasa
non si sarebbero potuti vedere.
“Vieni con me
Sanae, ti accompagno io da Tsubasa!”
Dietro le loro
spalle era apparso il signor Katagiri e Sanae l’ aveva seguito riconoscente.
“Puoi
aspettarlo qui … vado a prenderlo e lo porto da te!”
Sanae si
trovava in un piccolo spogliatoio che veniva usato di rado.
Si era seduta
su una panchina ad aspettare. Il suo cuore batteva così forte che nemmeno lei
riusciva a capirne il motivo, si sentiva come se lei e Tsubasa non si vedessero
da tempo.
Poi la porta
si era aperta ed era entrato Tsubasa.
“Sanae!”
Lei si era
alzata gettandosi tra le sue braccia in lacrime per la commozione.
Tsubasa l’
aveva stretta a sua volta e i due erano rimasti così per un po’, senza bisogno
di dirsi una parola, contenti di essere vicini.
“Non devi
piangere …” le aveva detto Tsubasa, mentre delicatamente le sollevava la testa per
guardare quegli occhi così belli e con una mano le asciugava le lacrime.
Era stato un
attimo, i loro sguardi si erano incrociati, e lentamente le loro labbra si
erano unite per darsi il loro primo bacio.
Continua …
Disclaimer
I personaggi presenti in questa
storia appartengono a Yoichi Takahashi.
Note
‘Rokka getsu’ è in Giapponese e significa ‘Sei mesi’.
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