Apro la finestra, piano, cercando di non far rumore... di Alkibiades (/viewuser.php?uid=127909)
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Apro la finestra, piano, cercando di non far rumore. Un alito di vento
accarezza il mio viso, e guardo. Guardo le montagne. Guardo gli alberi.
Guardo ciò che mi circonda. Vedo i bambini che giocano per
strada, il suono delle loro risate mi fa pensare. Pensare, pensare e
ancora pensare... Perchè? Perchè devo avere
sempre qualcosa a cui pensare? Perchè non posso solo
osservare? Perchè non posso far viaggiare la mia
immaginazione su, su per i tornanti di queste strade così
contorte? Su per quei sentieri dove tutto è silenzio e
purezza? Perchè non posso far viaggiare la mia
immaginazione su, su fin dove si vede la neve e ancora più
su, fino alle nuvole che passano sole e veloci? Perchè PENSO?
Non riesco proprio a non pensarti sai?? E' come un chiodo fisso... Il
metronomo che scandisce le mie giornate, proprio così sei..
Mi sveglio, e ti penso. Faccio colazione, e ti penso. Prendo il bus, e
ti penso. Vado a scuola, e ti penso. Mangio, e ti penso. Faccio i
compiti, e ti penso. Gioco, e ti penso. Vado a letto e, indovina che
faccio? Sì. Ti penso.
Allora chiudo la finestra, piano, cercando di non far rumore. Sentirti
parlare di te, di lui, non aiuta proprio, come se non avessi
già abbastanza cose a cui pensare, come se non avessi
già abbastanza cose di cui preoccuparmi. Quanto tempo vero?
Quanto tempo speso a parlarci, di tutto e tutti, ridendo segretamente
alle loro spalle, perchè ci sentivamo forti, ma ora?
Capirai? Riuscirò mai a dirti che tutto ciò a cui
penso sei tu? E alcune volte mi odio, odio me stesso per aver rovinato
una cosa così bella, un rapporto così vero, non
riuscire più a guardarti senza pensare a qualcos'altro mi fa
rabbia, anzi, a dir la verità mi faccio rabbia io... E
allora?
Sai, sai che c'è? C'è che so già che
tra un po' comincerò a star male, come mi accade sempre
più spesso, sentirò il solito nodo in gola,
sentirò un affluire di lacrime ai miei occhi, e la
sentirò, lei, la prima lacrima che timidamente
farà capolino, prenderà coraggio,
scenderà sullo zigomo, fino ai lati della mia bocca e poi
giù, giù fino al mento... Oh piccola lacrima...
Perchè ti sei affannata a nascere e morire dopo
così poco tempo? Sei stata l'unica, le altre sono state
bloccate dalla mia mano, ma ci sei stata, non farò finta che
tu non sia mai esistita, non posso, assolutamente no.
Mi vien spontaneo credere che il solco che hai scavato sulla mia
guancia, l'hai scavato anche dentro me... Mi guardo allo specchio.
Rossi, i miei occhi sono rossi, l'iride spunta prepotentemente da tutto
quel rosso, verde, solitaria. Le ciglia così bagnate si
uniscono, non vogliono neanche loro un'altra tua sorella, o mia lacrima.
Penso di non aver fatto abbastanza, di non essermi impegnato per non
innamorarmi, e tanto so, di certo, che m'innamorerò di nuovo
dopo di te, magari ancora della persona sbagliata.
E le mie dita diventan sempre più pesanti, l' ispirazione
vola, vola via da me su, su per i tornanti di queste strade
così contorte, su per quei sentieri dove tutto è
silenzio e purezza, su, su fin dove si vede la neve e ancora
più su, fino alle nuvole che passano sole e veloci... Ed
è solo ora che mi accorgo che i miei pensieri possono volare
lì, lontano da me, in quelle montagne che amo, assieme
all'idea di te. Quell'idea che mi ossessiona.
Ed è solo ora che capisco. Capisco che sei parte di me. E lo
sarai fino alla fine dei miei giorni... 'til the end, come dici tu.
Magari un giorno mi sveglierò, e non penserò
più a te. Ma quel giorno è lontano, lo so.
Quindi ora, lasciami solo con i miei pensieri, lasciami aprire la
finestra, piano, cercando di non far rumore. Lasciami solo sognare...
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