Ecco,
non so proprio questa cosa da dove sia venuta fuori, sarà
che avrei dovuto studiare latino e invece... l'ispirazione quando ti
prende è micidiale, si incomincia a scrivere e non la si
finisce più di annoiare le povere anime che andranno a
leggere questa "cosa", ma se davvero ci tenete, è a vostro
rischio e pericolo.
Mi
fareste tanto contenta ^^ se lasciaste un commentino, anche piccolo
piccolo, accetto critiche purché siano costruttive: non si
smette mai di migliorare.
Un
grazie a tutti coloro che leggeranno.
Ma
bando alle ciance, buona lettura ^^
Disclaimer:
ogni personaggio citato in questa storia non mi appartiene, ma
è di proprietà dell'autrice Hino Matsuri, la
stessa fanfiction non è stata creata a scopo di lucro.
The
Last Night
*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°
You and Me
I gradini scricchiolano al suo passaggio.
Ad ogni passo
un cieco terrore prende possesso d'ogni fibra del suo corpo.
"E se fosse
davvero così?"
Scuote il capo
con convinzione: "No. Non lo sarà."
Manca poco. Lo
sente.
Qualcosa in
quel luogo ha un che di sinistro, forse i lattei raggi della luna che
filtrano dalle imposte,
creando un sottile gioco di luci e ombre sulle pareti bianche.
La lettera era
arrivata pochi giorni prima, scarne erano le parole impresse sulla
carta, scritte con evidente fretta dal mittente:
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Cara Yuuki
prego che
questo messaggio giunga il prima possibile,
non si può rimandare: sta cedendo, ogni giorno,
sempre di più,
parti al più presto, potrebbe essere troppo tardi.
con affetto, Tuo
padre
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
L'ha riletto
così tante volte che ora non ne è più
tanto sicura.
Stringe i
pugni. Sa che questo momento è ormai giunto, e per quanto
possa esser diffice da accettare,
nulla dopo la notte che verrà sarà mai
più identico a ciò che è stato.
Un assordante
stridio riempie l'aria per pochi istanti.
Pochi passi
ancora ed eccolo là:
in catene, una
bestia bramosa del sangue dolce e rosso di una sola persona.
Sente un
brivido percorrerle le membra.
Non ha paura
quando sente che quanto più si avvicina, quella bestia
ringhia con maggior vigore verso di lei,
quando la vede dimenarsi con tutte le sue forze nel tentativo di
spezzare quelle catene
che da troppo tempo la tengono imprigionato in quella che è
diventata la sua prigione personale, no.
Non teme che
quella possa assalirla con uno scatto.
Si avvicina
piano invece.
Si china
all'altezza del suo volto.
"Zero"
I loro sguardi
si incontrano.
Si scrutano a
lungo.
Si riconoscono.
"Ne passato
di tempo non trovi?"
"Si"
Tutto accade
così rapidamente che la mente è troppo lenta per
accorgersene, ma l'istinto è più forte.
Il sangue
scorre veloce nelle vene, scorre scorre scorre e non rallenta.
La sua fronte
è imperlata di sudore.
Il
giovane stringe a sé la sua amata, desideroso di non
lasciarla andare più così lontana.
"Perché?"
un sussurro fuoriesce dalle labbra pallide di lui.
"Perché?"
lei invece sorride accosta le labbra alle sue.
Due bianchi
canini rilucono nell'oscurità della cella.
La
belva stringe a sé la sua preda, smaniosa di assaporarne la
linfa vitale.
Un ultimo
bacio al sapore di lei, una carezza sulla pelle soffice prima di
scontare la sua pena.
Il cuore batte
forte, ancora, sempre di più, tanto da farle male, quasi
tentasse di sfondarle il petto.
Si sente
protetta in quell'abbraccio, non desidererebbe mai separarsene.
La
bestia ha trovato il suo rifugio.
E' dolce il
suo respiro sulla pelle, caldo il liquido vermiglio che stilla e
scivola lungo il profilo delle braccia candide.
Nulla ha
più importanza ormai.
Vorrebbe solo
annegare in quegli occhi purpurei.
Un gemito.
Vesti immacolate si tingono di rosso.
Il silenzio
avvolge due giovani nella notte.
Gocce
scarlatte precipitano sul pavimento, le sbarre si chiudono con un tonfo
sordo.
La
vita abbandona per sempre quei luoghi in un gelido mattino di Dicembre.
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