Primo anno di Deborah Durell

di Miss Loki_Riddle Gold
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Mi rendo conto che questo capitolo è più corto di quanto vi aspettavate e che starete attendendo di scoprire perchè ci sono alcune stranezze in Deborah ma anche altre cose devono avvenire perchè si cdapisca il tutto. Ringraziando nuovamente Mary_House e chiedendo anche agli altri cosa ne pensino vi lascio questo nuovo capitolo.


Dieci giorni dopo Deborah aveva deciso di prendere degli altri libri dalla biblioteca scolastica per leggerli la mattina.
Sembrava, però, che qualcosa intendesse impedirglielo.
Quando si svegliò, infatti, si sorprese di non trovarsi più nel dormitorio delle ragazze ma all’aperto.
All’inizio non comprese dove si trovasse sapeva soltanto che il suo letto non era mai stato tanto duro. Poi, sentì un leggero vento sfiorarle il corpo.
Pensò di trovarsi su una poltroncina della Sala Comune dei grifoni.
Solo quando sentì il fresco odore pungente delle foglie e del prato comprese che doveva trovarsi all’aperto. Si sollevò in piedi, prese ad osservarsi attorno.
Tutt’intorno a lei c’erano alberi ed ancora alberi.
Non capiva dov’era. Poi, come una lampadina che si accende le si formò l’idea che, forse si trattava di una Foresta e da lì fu semplice concludere che potesse essere solo la Foresta Proibita. Si guardò attorno alla ricerca della sua bacchetta, sperando di non averla persa.
Si accorse solo allora che si trovava vestita in modo strano: indossava due chiari sandali di corteccia di frassino.
Si osservò l’abito ormai certa di non indossare più la divisa né il pigiama e comprese di non essersi sbagliata. Indossava un meraviglioso vestitino fatto interamente di foglie intrecciate fra loro e ricamato da sottili fili dorati, in quel modo pareva proprio una dea della foresta seppur il tutto fosse semplice e per nulla abbellito.
Aveva, poi, una cintura i foglie più scure e spesse dove teneva la bacchetta.
La tirò fuori e fece apparire uno specchietto, con un incantesimo che aveva imparato la prima settimana di scuola, in esso si specchiò vedendo non più il dolce viso innocente della ragazzina che era meno di un mese prima ma il sicuro volto di una ragazza che ha capito qual è il suo posto nella vita. Un punto in più erano dei dolci e semplici boccioli bianchi che le acconciavano i capelli, proprio come la principessa in cui adorava rivedersi quand’era piccola.
Per sua sfortuna sapeva che tutto questo non sarebbe durato a lungo perché le lezioni sarebbero iniziate e lei sarebbe stata costretta a riprendere la sua comune vita di studentessa.
Fu così che, a malincuore, decise di concludere il prima possibile e si levò i boccioli dai capelli, che rinchiuse in un fazzoletto e trasfigurò l’abito nella sua solita divisa scolastica.
Fatto tutto ciò corse a scuola senza accorgersi di essere stata seguita in ogni suo movimento da centinaia di occhi.
- Te l’avevo detto, io!- disse una voce scura da dietro un albero appena Deborah fu scomparsa dalla vista.




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