Cinque in famiglia

di Kalix_89
(/viewuser.php?uid=75407)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


 
Giocare a carte non era mai stato il talento di Rin e Keisuke. Ma quando avevano accettato di sfidare a carte Motomi, Akira e Shiki accettando qualsiasi penitenza in caso di perdita, non credevano certo che sarebbe stata quella la penitenza.

Mentre i tre guardavano la partita di calcio alla tv, loro erano rinchiusi in cucina a preparare la cena.

"Bè, non è poi così male cucinare" disse Keisuke, fischiettando e assaggiando il sugo.

Rin gli rivolse un'occhiataccia. "Ma questi grembiuli erano così necessari?" sbuffò.

Guardò i grembiuli rosa che erano stati costretti ad indossare. Ciò che più non capiva, era perchè sotto di essi, dovevano indossare solo le mutande.

Niente maglia, niente pantaloni: solo le mutande.

"Immagino che sia per calarci meglio nella parte" riflettè Keisuke.

"No, è solo perchè viviamo con tre pervertiti" disse Rin.

"Chi è che è pervertito?" Akira e Motomi entrarono all'improvviso in cucina.

"Rin stava scherzando" improvvisò subito Keisuke.

"A dire la verità ,non stavo scherzando affatto" disse Rin tranquillamente. 
"Vi avevamo detto di cucinare, non di spettegolare" fece notare loro Motomi. Si avvicinò a Keisuke, e lo voltò di schiena. "Questi due hanno bisogno di una bella lezione, vero Akira?"

Akira annuì, andando verso Rin. Il ragazzino lo guardò con aria di sfida. 

Motomi spalancò le gambe di Keisuke, tenendolo premuto contro la credenza contro il ginocchio: non poteva muoversi. Iniziò a mordergli la spalla nuda, metre le mani gli scivolarono davanti, sotto il grembiule.
"M-Motomi" balbettò lui "Ma tu non dovevi essere nostro padre qui dentro? Non ne ho mai avuto uno, ma immagino che i padri non fanno questo genere di cose..."

Le sue parole erano interrotte ogni tanto da alcuni gemiti. "Si-si chiama incesto...è illegale!"

"Allora io e Shiki saremmo fottuti" Rin lo interruppe. 

Nel frattempo, Akira lo aveva sollevato di peso e fatto sedere sul lavandino. 

"Questo sugo sembra buono, voglio assaggiarlo" Akira prese un pò di sugo che i due avevano preparato, cospargendolo sulle cosce nude di Rin.

"Akira, quel sugo è per gli spaghetti!" gridò Rin.

"Davvero? bè, io lo preferisco sulla carne." replicò, e inizio a leccare via il sugo dalla coscia, risalendo sempre più su fino ad arrivare all'inguine.

Alle sue orecchie arrivavano intanto gli ansimi che Keisuke cercava inutilmente di reprimere: non poteva vedere cosa il vecchio gli stava facendo, ma di sicuro doveva piacergli. 

Solo venti minuti dopo, Shiki entrò in cucina per reclamare la birra che Akira e Motomi avrebbero dovuto portargli.

Quando vide cosa stava accadendo lì dentro, scosse la testa.

Si appoggiò al tavolo, con le braccia incrociate. 

"Avreste anche potuto avvertirmi" li rimproverò" vedere questo è molto più interessante che guardare la partita di calcio."




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=717766