Il
lampo, la rondine, il mare.
Immaginatevi
un uomo. Una trentina d'anni massimo e un sorriso spento
dall'esperienza di un campo da battaglia.
Immaginatevi l'orrore, il fuoco, le strazianti urla nere che l'oblio
nella sua mente aveva portato con sè.
Immaginatevi, or dunque, un piccolo uccello che non ha niente a che
fare con quel mondo fatto d'odio, anzi, è lui stesso il
simbolo della gioia primaverile, delle risate dei bambini, dei nidi
costruiti con legnetti di quercia in una giornata di sole e dal polline
fastidioso.
Pensate un attimo a quel piccolo uccello che ebbe la voglia e la
franchezza di sedergli accanto, di posarsi vicino a quel grande uomo.
Un uomo sì distrutto dal dolore, ma che inesorabilmente era
ancora vivo e respirava come tutti gli altri; che respirava
così come faceva una donna, che respirava così
come un bambino...
E, se l'animo forte di un uomo, era il non battere ciglio davanti alle
atrocità... Allora lui non era mai stato un grande uomo.
Immaginatevi cos'abbiano in comune una rondine e un uomo.
Immaginatevi un lampo, uno squarcio dal cielo che nuvoloso e
cristallino si era aperto divindendosi fra luce ed ombre. Fra vita e
morte. E forse capirete.
Del resto una medaglia ha due volti così simili e
così lontani. Una medaglia d'oro zecchino, o forse una dal
valore di un petalo di margherite.
Immaginate la notte, immaginate il trambusto non solo nel cuore del
nostro amico, ma anche nella deserta spiaggia dal mare tormentoso.
Ed ora, chiudete gli occhi, placate le pene e sperate che quel piccolo
animale dai sentimenti leggeri (o frivoli?) si accoccoli sulla spalla
del grande, ma non poi così grande, uomo.
Mille zampilli d'acqua incontaminata e sassi e pietruzze che
circondavano quel maestoso luogo così oscuro e
così pieno d'odori salati.
Un piccolo verso si ode provenire da dove sedeva quel pauroso e triste
compagno: un cinguettìo squillante nella
burrascosa notte che non amava sfavilli brillanti come fuochi
d'artificio gialli.
Perchè se esiste la divina provvidenza, esiste anche la
giustizia.
Non nelle sue parole più vere, non nelle sue gesta
più note, ma esiste.
Immaginatevi un uomo. Una trentina d'anni massimo e un sorriso trovato
guardando il bagliore del tuono, l'alba di un giorno, il mar dopo la
tempesta, un piccolo alleato contro la sua battaglia
personale; trovato trovando la vita, ma non cercandola.
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Romina Sini (c)
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Non pretendo alcun che da questa piccola One shot. E' scritta in un
momento pieno di pensieri che più pensierosi non si
può.
Al massimo sarà incompresa, visto la difficile forma
ingarbugliata che ho scritto. Me ne dispiaccio, ma quando penso e
scrivo di getto mi vengono su certi scritti così aspri e
privi di senso SE non capiti.
Volevo scrivere del contatto dell'uomo. Della non ricerca.
Perchè se impariamo nei film o nei cartoni che l'uomo
è chissà quale potente essere che magari
troverà i poteri cercando in un ghiacciolo dell'Algida o nel
Deserto dei Puffi, nella realtà nulla ci porta ad una
ricerca infinita. Anzi, pensiamo bene di stenderci per non far nulla
alle volte, e sperare che il destino cambi la propria rotta. Quando
siamo affranti non c'è SEMPRE qualcuno, come insegnatoci nei
videogiochi, che ci ascolterà.
Bensì nemmeno la giustizia è tale come nelle
fiction, ma esiste. Perchè se esiste l'odio, l'amore... e
sappiamo che esiste anche se è così distante da
quei Colossal che guardiamo al cinema, allora esisterà anche
una sorta di giustizia personale.
Nel mio modo di scrivere così impiccioso, ripetitivo quasi, ho
pensato bene di scrivere un po'. :)