ASPETTAMI…
Dovrei finire la pergamena per Trasfigurazione, lo so, ma
non ce la faccio.
Tu sei dall’altra parte della sala comune, arroccata dietro
una montagna di libri. Non alzi nemmeno gli occhi tanto sei concentrata.
Io invece non posso fare a meno di fissarti e pensare…
Se ti avessi invitato al Ballo del
Ceppo due anni fa tutto questo non sarebbe successo… oh Hermione,
ero così stupido. Non mi ero ancora
accorto che tu illuminavi le mie giornate con i tuoi sorrisi.
Eri solo Hermione.
Un’amica.
Nient’altro.
O almeno così mi dicevo.
Poi sei apparsa nella sala grande più bella che mai al
braccio di quell’idiota musone di Krum.
E io non ci ho visto più. La rabbia
mi ottenebrava il cervello e quella sera non capivo neanche il perché. Cercavo
giustificazioni su giustificazioni, una più assurda
dell’altra.
Era così semplice: ero geloso di te. Ma
non lo potevo ammettere.
E così ti aggredii con tutto il mio
furore.
Tu ovviamente avevi capito, tu capisci
sempre.
Ma io no…
Perché se avessi capito,
dopo il ballo ti avrei semplicemente detto che cosa
provavo per te. Ora sarebbe tutto diverso. Ho avuto quasi due anni e non ho mai trovato il momento giusto. O
per meglio dire, non ho trovato il coraggio.
Avrei affrontato orde di mangiamorte
piuttosto che confessartelo.
E, in effetti, l’ho fatto.
Che cosa sarebbe successo se mi avessi
risposto di no?
Ho preferito seppellire tutto in un angolino
e fingere di essere a posto.
Se Ginny non mi avesse gridato
quelle cose non avrei mai baciato Lavanda. Mai e poi mai.
Saremmo andati alla festa di Lumacorno
insieme e… e magari… magari avrei baciato te…
Ma che cosa mi passava per la testa
quella maledetta sera?
Sarei dovuto correre da te e
confessarti tutto. Ora non saremmo dalle parti opposte della sala comune a
cercare di farci più male possibile.
Ma, lo sai, sono un geloso codardo.
Tu avevi baciato Krum. Io nessuno. Tu mi avevi fatto soffrire.
Ora toccava a me.
Le parole di mia sorella continuavano a risuonarmi nelle
orecchie, appena chiudevo gli occhi mi si parava davanti l’immagine di te stretta
a Krum e allora ho smesso di pensare.
Come al solito.
Forse ti potrai chiedere perché non ho baciato nessuno fino
a qualche giorno fa, o forse lo sai già. Dopotutto sei
Hermione.
È che ho sempre inconsciamente creduto che saresti stata tu
la prima…
Con voce molto virile ti avrei confessato il mio amore, tu
mi saresti corsa tra le braccia esclamando: - anch’io ti amo alla
follia Ron!-
e avrei suggellato tutto con un bacio.
Non è andata esattamente così.
Non è andata per
niente così.
Innanzi tutto non c’eri tu, ma Lavanda. Io ho fatto un mezzo
commento sul fatto che la trovavo bene e lei mi si è appiccicata alle labbra tipo ventosa. Il tutto in una sala comune
affollatissima.
Molto romantico.
Avrei potuto dirle che non ero interessato
ma… sono Ron. Ero pieno di risentimento e
rabbia e allora mi sono lasciato trascinare dagli eventi.
Avrei finalmente potuto dire di aver baciato qualcuno.
Bella prova: una sciacquetta con due neuroni che si tengono compagnia in
un’immensa scatola cranica.
E non so fare altro che pensare, pensare a cosa sarebbe successo se… ma non si vive di se.
Non è che sia così male stare con
Lavanda. Cioè insomma, è … carina e… e……. semplice.
Con lei provo la strana sensazione di essere
intelligente, più intelligente di lei.
Con te non mi è mai capitato.
E forse è per questo che ti amo
così tanto.
Ecco, ora potrei alzarmi, raggiungerti e dirtelo.
No.
Non esiste.
Non ce la faccio.
Il solo pensiero mi atterrisce. Il mio cuore batte all’impazzata, stringo nervosamente la mia piuma. So
che cosa accadrebbe: tu alzeresti a mala pena gli occhi dall’immenso libro che
stai leggendo e mi diresti che dovevo pensarci prima.
O magari ti arrabbieresti. E so quanto
fai male quando ti arrabbi: ho ancora le cicatrici
provocate da quello stormo di canarini inferociti che mi hai aizzato contro.
So di stare per impazzire. Dovrei sfogarmi, ma non posso.
Il solo fatto di dirlo a qualcuno mi farebbe sembrare di gran lunga più stupido di quando lo sia ora.
Ma ti prometto Hermione:
sistemerò tutto. Te lo giuro. Per una volta, credimi.
Non farò più cazzate.
Non rovinerò tutto un’altra volta.
Un giorno ti dirò tutto questo.
Quel giorno raccoglierò tutto il coraggio che è in me e te
lo dirò.
Aspettami…