Il bambino guardava sua mamma con occhi terrorizzati. Non sapeva cosa fare. Le guance rigate dalle lacrime. Lei continuava a urlarle addosso.
-Ti avevo detto di smetterla di pensare a queste cose stupide!-. Lui non capiva ancora cosa ci fosse di stupido nel giocare a casa con un amico. Quest’ultimo era vicino a lui, spaventato come lui dalla reazione della donna.
-Basta, adesso mi sono stancata! Devi capire qual è il tuo posto e il tuo futuro!- Prese il figlio per il colletto della camicia e lo trascinò vicino al camino.
Dal fuoco tirò fuori una barra di ferro. La sua estremità era incandescente ed aveva una forma strana.
-No, mamma, no. Per favore- pianse il bambino. Lei lo strattonò.
-Joan! Vieni a darmi una mano! Maverick, occupati del bambino- La donna chiamò i suoi scagnozzi.
Il primo arrivò vicino a lei e tolse la camicia al ragazzino tremante che osservava l’altro grosso uomo avvicinarsi al suo amico. Aprì i palmi davanti a lui. Si vide un raggio nero e viola uscirne e colpire l’altro bambino in pieno viso. Questo cadde a terra. E non si mosse più.
-No! Mamma, mamma, che ha fatto!- urlò il figlio. Gli occhi blu bagnati di lacrime. Il tizio chiamato Joan afferrò il bambino e lo tenne fermo mentre la madre posava il ferro incandescente sul petto del figlio.
La stanza si riempì di urla.
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