Disclaimer: Final Fantasy VIII e i suoi personaggi sono un
marchio registrato Squaresoft e vengono qui utilizzati senza alcuno scopo di
lucro. Nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.
Premessa dell'autrice: mi piacciono i thriller e i gialli, in qualunque
forma: film, telefilm, libri, fumetti. Qualsiasi cosa. E così mi è successo che
guardando i temi della community 15 flames, che attualmente non è più
online, mi è venuta l'idea di provare a scriverne uno io. Un giallo, almeno. Un
tentativo, se non altro. I titoli di ogni capitolo sono ispirati alla community
che ho citato, e che per fortuna, vista l'idea, mi salvai. La decisione su chi
usare come vittima mi è stata resa semplice da Ashbear: chi legge la sua
After the Fall, che sto attualmente traducendo, potrà capire benissimo.
Per tutti gli altri taccio, per non rovinarvi la sorpresa né nella mia storia, né
in quella di Ashbear. Il titolo invece è stato scelto grazie a un generatore
casuale di titoli (sì, mi sto vergognando di ammetterlo, tranquilli XD) che mi
ha anche suggerito un elemento carino della storia.
Dato che questo è il mio primo esperimento nel genere, ogni vostro commento
sarà utilissimo, sempre che consideriate la storia degna di perderci tempo a
leggere e commentare^^ In particolare, vedere se capite chi è il colpevole sarà
interessantissimo *_*!
Il rating si riferisce all'intera storia. E adesso fine con gli sproloqui, e
buona lettura!
MOONLIT ORCHID
I. Join us
Rinoa sbirciò oltre la tenda rossa; la stanza era gremita di
persone in attesa, ma c'era un silenzio strano che rendeva la situazione quasi
inquietante.
Sospirò e si voltò a guardare se Squall era pronto; era intento a
confabulare con Shu, mentre si sistemava i polsini della divisa. Non appena
rimase solo, lei gli si avvicinò per accarezzargli un braccio con fare
rassicurante. "Sicuro di volerlo fare tu?" gli chiese con dolcezza
quando lui le cinse la vita, attirandola vicina.
"Sì, è un dovere mio," sospirò lui, passandosi la mano
libera tra i capelli. "Anche se proprio non vorrei farlo. Edea... come
sta, l'hai già vista?"
"Sì, l'ho vista, ma... te ne parlo dopo. Forse è meglio non
parlarne nemmeno," disse Rinoa scuotendo la testa. Si strinse forte al suo
petto e la voce le si spezzò quando sussurrò, soffocando le parole contro la
sua giacca, "non riesco nemmeno a credere che sia vero..."
"Nessuno di noi ci riesce," constatò Squall. Stava per
aggiungere altro quando Shu li raggiunse. "Devo andare," sussurrò poi
a Rinoa, abbassandosi a sfiorarle le labbra più per darsi forza che per
consolare lei. "Aspettami qui, ti prego," concluse infine
stringendole la mano, rubando numerosi sguardi nella sua direzione mentre si
avvicinava alla tenda rossa.
Il tempo degli ultimi ritocchi alla divisa e delle ultime
raccomandazioni di Shu, e superò la tenda per affrontare la folla che riempiva
la stanza.
Rinoa poteva sentire la raffica delle loro domande fino a lì, ma
Shu chiese velocemente silenzio con fare professionale e distaccato. "Il
Comandante del Garden di Balamb, Squall Leonhart, vi aggiornerà ora sulla
situazione. Vi lasceremo poi alcuni minuti per le domande," la sentì dire
dalla sua postazione. Fissò lo sguardo sui monitor che riprendevano la stanza.
Gli occhi di Squall sembravano ghiaccio a tutto il mondo, ma per lei parlavano
più della sua bocca.
Quistis e Selphie la raggiunsero, e le tre ragazze ascoltarono la
dichiarazione successiva, stringendosi l'una all'altra per trovare conforto.
Rinoa mantenne lo sguardo fisso sugli occhi di Squall - vuoti, spenti, stanchi.
Addolorati.
"Confermo che il Preside del Garden di Balamb, Cid Kramer, è
stato trovato assassinato questa mattina nella sua suite d'albergo di
Fisherman's Horizon. Il Preside Kramer si trovava lì da alcuni giorni per delle
trattative in corso tra la città e il Garden. Non abbiamo ancora notizie
sull'ora e sulla modalità del... decesso," e qui Rinoa riconobbe uno
spezzarsi della voce che aveva sentito solo poche volte in Squall, "ma
stiamo già collaborando con le forze di polizia di Balamb per trovare il
colpevole e assicurarlo alla giustizia. Questo è davvero tutto quello che
possiamo dirvi per ora, ma possiamo assicurarvi che vi terremo informati."
Dietro la tenda, Quistis si asciugò furtivamente una lacrima,
Selphie strinse forte la mano di Rinoa e lei continuò a fissare il suo
fidanzato che rispondeva al muro di fuoco delle domande. I suoi occhi si
facevano sempre più stretti, era sempre più difficile per lui resistere, ma ad
un certo punto disse qualcosa che la stupì.
"Scusate, ma Cid Kramer per noi era più che il Preside del
Garden," disse alzando una mano come se quello bastasse a bloccare le
domande. "Stiamo vivendo un momento molto difficile e ora come ora ci
risulta complesso concentrarci su cose come chi sarà il prossimo Preside. Vi
prego di avere rispetto di questo," terminò. Fece cenno a Shu di
continuare lei, e lasciò la stanza, fuggendo dietro la tenda rossa dove Rinoa
si fiondò tra le sue braccia.
"Sei andato benissimo," gli sussurrò accarezzandogli la
schiena. Squall ricambiò l'abbraccio, nascondendo il viso tra i suoi capelli, e
aspirando forte il suo profumo come per calmarsi. Quistis e Selphie si
avvicinarono dopo alcuni minuti, e tutti e quattro si abbracciarono. Non c'erano
lacrime, ma la consapevolezza di essere rimasti orfani una seconda volta
rendeva tutto insieme più adulto e più amaro.
Fu Squall il primo a sciogliersi dall'abbraccio. "Zell e
Irvine?"
"Sono rimasti con Edea," rispose Quistis. "Non
pensavamo che fosse il caso di lasciarla sola."
Lui annuì, e tornò a cingere la vita di Rinoa, mentre lei gli
massaggiava il petto; era ancora piuttosto provato dall'esperienza della
conferenza stampa - non era abituato a parlare alle persone se non in tempi di
crisi, e dover affrontare le domande dei giornalisti a poche ore dalla scoperta
della morte di Cid, quando nemmeno loro avevano ancora assorbito la notizia,
era stata un'esperienza stressante, per lui.
Shu rientrò dalla sala con un grosso sospiro, e Squall le fece
cenno di avvicinarsi. Sempre tenendo Rinoa per la vita, assunse un tono
professionale e disse, "so che è difficile anche per voi, ma ho bisogno
che facciate una cosa al più presto, tu e Quistis."
"Sì, signore," rispose Shu ancora prima di sapere di
cosa si trattasse. Quistis si limitò a guardarlo, in attesa.
"La polizia di Balamb intende arrestare Seifer, che si trova
in questo periodo a Fisherman's Horizon. Sapete benissimo che Seifer è il capro
espiatorio preferito dell'opinione pubblica... ma non voglio che siano loro ad
arrestarlo. Quistis, Shu... ho bisogno che lo andiate a prendere e lo portiate
a bordo del Garden. Salperemo al tramonto. Portate con voi chi volete, se
ritenete di aver bisogno di aiuto, ma scendete in abiti civili, non fate capire
che siete SeeD. Cercate di destare meno attenzione possibile. Non appena Seifer
sarà a bordo, convocherò una riunione e vi spiegherò tutto quanto. Potete
farlo, per favore?"
"Sì, signore," risposero entrambe le ragazze,
congedandosi per andare ad eseguire.
Dietro la tenda, la stanza si stava svuotando, e i giornalisti si
lasciavano dietro un chiacchiericcio persistente, fruscii di carta e rumore di
sedie che venivano spostate.
Squall, Rinoa e Selphie rimasero fermi fino a quando il silenzio
tornò a circondarli, tenendosi per mano e cercando di trovare forza da qualche
parte.
Era davvero tutto troppo adulto e troppo amaro.
*~*~*~*~*
Quel
giorno il sole era caldo. Tirava un leggevo venticello che rendeva l'aria un
po' più fresca, chiaro indizio di un autunno in rapido avvicinamento; e il molo
era l'unico punto tranquillo della città.
Erano due i motivi per cui Seifer era lì: primo, la morte di Cid,
così improvvisa e violenta, era stata scioccante anche per lui. Per quanto fosse
strano a dirsi, Seifer era affezionato a tutto quello che era in qualche modo
legato al Garden: ricordava sempre con una punta di nostalgia la sua vita là,
scandita dalle lezioni, dagli allenamenti, dalle battaglie con Squall e dai
soprusi del Comitato Disciplinare nei confronti degli studenti. Sorrise
malinconicamente al pensiero del suo comitato - proprio suo, che
non era mai stato ligio alle regole e ai doveri.
E secondo... aveva bisogno di stare tranquillo, e c'era troppo
movimento in città. Fisherman's Horizon era un luogo che non conosceva armi e
guerre: era semplice, pacifica, dedita alla tutela dell'integrità di persone,
cose e animali, ed era da questo spirito pacifista e rispettoso che nasceva
l'immane impianto a pannelli solari che costituiva il centro della città, il
fiore all'occhiello degli ingegneri fuggiti da Esthar tanti anni prima, uno
schiaffo in faccia a coloro che avevano reso i dintorni di Esthar City quello
che era oramai noto come il Grande Lago Salato. In un posto del genere, un
assassinio efferato come quello di Cid Kramer, così cruento, così rabbioso, era
destinato a suscitare clamore e a rendere nervosi gli abitanti.
Inoltre, ma questo non lo avrebbe mai ammesso, aveva semplicemente
paura. Da cinque anni, da quando i dettagli sulla guerra contro Artemisia erano
stati lentamente divulgati al pubblico, Seifer viveva in un limbo, sospeso tra
il desiderio di trovare la tranquillità per riflettere su quel periodo e la
realtà, molto più dura e prosaica. Per l'opinione pubblica, Seifer Almasy aveva
praticamente attentato all'esistenza dell'umanità; per l'opinione pubblica, la
sua presenza non portava mai a nulla di buono. Ecco perchè a volte si rifugiava
a Fisherman's Horizon - ed ecco perché non era una buona idea trovarsi nello
stesso posto dove era stato compiuto un omicidio.
Il galleggiante non dava segno di muoversi, e il sole del
pomeriggio gli picchiava sulla nuca. Avrebbe preferito che fosse agosto, che il
sole picchiasse così forte da intontirlo, da non farlo pensare, e facesse
luccicare il mare con tanta forza da rendergli impossibile controllare se
qualche pesce si decideva ad abboccare. Ma era quasi ottobre, e il sole era
ancora caldo ma non abbastanza da stordire, e il vento era fresco ma non
abbastanza da irrigidire, e la luce del giorno iniziava a sbiadire. Presto le
giornate sarebbero state troppo brevi, e le notti troppo lunghe, e il buio
sembrava fatto apposta perché gli esseri umani pensassero a tante cose che
durante la giornata scivolavano invece nell'oblio delle occupazioni quotidiane.
Di notte a Seifer venivano in mente tante cose: i missili su Balamb, gli
inganni di Artemisia, le tombe di Trabia, e le centinaia di urla durante lo
scontro tra i Garden - urla di terrore, urla di agonia, urla di chi vuole
vivere e sa che potrà solo morire. E spesso, morire atrocemente.
Era per questo che Seifer preferiva l'estate. Le notti erano più
brevi.
Qualcuno stava scendendo lungo la scala del pilastro
dell'ascensore. Era davvero temerario, quel qualcuno - la scala traballava ad ogni
passo, e sembrava pronta a staccarsi da un momento all'altro. Poi sentì un
rumore di passi che si avvicinava a lui e si scocciò. Avrebbero spaventato i
pesci.
Dietro di lui, qualcuno si schiarì la voce. Sospirò e si arrese -
era il momento di fare il bravo capro espiatorio; per fortuna si era allenato a
farlo per cinque anni.
Si voltò e si stupì nel vedere Quistis e Shu, in abiti civili, che
lo guardavano a braccia conserte. Più indietro, appena giù dalla scala, due
SeeD erano in attesa. Non avevano la divisa, ma non ce n'era bisogno - bastava
guardarli per capire.
"Wow," disse sarcastico. "Vengono a prendermi
addirittura i pezzi grossi?"
"Non siamo qui per scherzare, Seifer. Immagino che tu sappia
che il Preside Cid è stato assassinato questa notte," iniziò Shu.
"Sì, l'ho sentito dire in città," rispose lui,
rifugiandosi nell'atteggiamento strafottente che gli si adattava così bene.
"Abbiamo l'ordine di portarti al Garden, con o senza la tua
collaborazione," intervenne Quistis. "Per cui... semplifichiamoci le
cose e seguici senza fare troppe domande. Avrai più spiegazioni più
tardi."
"Sono in arresto?" chiese lui, incrociando le braccia.
Se volevano arrestarlo di certo non avrebbe collaborato. Avrebbe preferito
litigarsi l'esca col pesce che cercava di prendere da un'ora.
"Ti stiamo solo chiedendo di venire al Garden con noi. Non
dobbiamo dare nell'occhio, Seifer, per cui la tua collaborazione è
fondamentale," glissò Shu.
"Ma sono in arresto?"
L'insistenza di Seifer stava iniziando a dare sui nervi a Quistis,
già a fior di pelle per gli eventi della giornata. "Te lo spiegheremo più
tardi," rispose però, cercando di trattenersi: in fin dei conti, a parti
invertite avrebbe voluto anche lei che le cose fossero più chiare. "Ti
stiamo dicendo tutto quello che possiamo dirti qui. Se verrai con
noi, saremo in grado di spiegarti di più. La segretezza è fondamentale-"
"Oh, lo so," fece lui. "La famigerata segretezza
dei SeeD."
"Vieni o no?" tagliò corto Quistis.
"Se ci tenete," rispose lui facendo spallucce. Tirò su
la canna da pesca, la sistemò con calma, e quando ritenne di essersela presa
abbastanza comoda, si voltò verso le due ragazze. "Mi ammanettate?"
"No," rispose Quistis, avvicinandosi in modo che i due
SeeD in fondo non potessero sentire. "Ti stiamo solo portando al Garden.
Qualsiasi cosa ci venga chiesta, la tua presenza è richiesta perché Cid ti
voleva al suo funerale. Si terrà in alto mare."
Seifer non se la bevve, ma assecondò le due SeeD e permise ai loro
due accompagnatori di camminargli al fianco, mentre risalivano verso il Garden.
Coprirono la distanza in perfetto silenzio, e quando la porta del ponte al
secondo piano si chiuse dietro di loro, Quistis fece cenno ai due ragazzi di
andare pure. "Avvisate il Comandante che Seifer è a bordo, e ditegli che
il corpo del Preside ci verrà consegnato nel giro di un'ora. Consegnategli
questo biglietto e poi sarete liberi."
I due ragazzi salutarono e si allontanarono per eseguire gli
ordini; quando furono abbastanza lontani da non sentire, Quistis si voltò verso
Seifer. "Ti accompagniamo nella tua stanza."
"Ho una stanza?" chiese lui, sempre sarcastico, ma le
due ragazze non risposero.
L'atmosfera che si respirava nel Garden era diversa; come
opprimente, come irrespirabile, come impossibile. Eppure, si disse Seifer
mentre camminava per i corridoi e gli studenti lo guardavano incuriositi, era
come se qualcosa non fosse mai cambiato: c'era sempre quella luminosità che non
aveva mai trovato in nessun altro luogo, e il suono rinfrescante e rilassante
dell'acqua che scorreva nelle fontane, e in generale dava l'idea di un posto
dove si poteva stare bene. Seifer non aveva quella sensazione da tantissimo
tempo.
Quistis e Shu svoltarono nel dormitorio, e poi nell'ala riservata
agli ospiti. Convinto com'era di essere in arresto, Seifer si stupì parecchio,
ma le due ragazze non davano segno di volergli parlare: evidentemente
eseguivano degli ordini, o forse, molto più semplicemente, tornare in un posto
dove il lutto era così intenso le rendeva meno loquaci. Shu aprì la porta della
camera e si fece da parte per farlo entrare.
"Per quello che vale," disse Quistis, dopo aver
controllato che tutto fosse in ordine nella stanza, "Cid ti voleva davvero
al suo funerale. Ce lo ha detto Edea in persona. Per cui... so che non ci
credi, ma posso assicurarti che è vero."
Seifer si sedette sul letto senza dire nulla - i ricordi stavano
diventando ingombranti. Il posto, Edea, Cid, il tornare a far parte di un
gruppo da cui si era sempre sentito escluso... tutto iniziava a girare
vorticosamente e lui voleva solo tornarsene a pescare e dimenticarsi che Cid
Kramer, l'unico padre che avesse mai avuto, era stato barbaramente ucciso, e
che Edea Kramer, la donna che era stata la madre amorevole e la matrigna
crudele, per lui, aveva pensato a lui in quel momento di dolore. Che tutti loro
avessero pensato a lui in un momento di dolore.
Sapeva di accettazione, e unione, e solidarietà, e non era in
arresto. Non c'era pregiudizio. C'era quasi fiducia, forse.
"Perché sono qui?" chiese, quasi a se stesso, senza
alcuna traccia di sarcasmo e strafottenza.
Shu sospirò. "Sei qui per l'omicidio del Preside Cid, ma non
come pensi tu."
Lui le guardò entrambe senza capire.
"Un'ora fa, poco prima della conferenza stampa, Zell ha
chiamato a Balamb per avere gli ultimi aggiornamenti delle indagini. La polizia
era intenzionata ad arrestarti per l'assassinio, senza alcuna prova
certa," continuò Quistis. "Non possiamo ancora dirti niente di
preciso... ma finché rimani qui, nessuno potrà arrestarti, tranne la SeeD."
"E salperemo non appena ci sarà consegnato il corpo di
Cid," terminò Shu.
Le ragazze lo guardavano come se si aspettassero che lui capisse.
Quando Shu vide che in realtà non stava capendo, alzò gli occhi al cielo e
sollevò le mani in un equivocabile gesto che diceva 'non posso crederci'.
"Ti stiamo proteggendo," disse infine Quistis.
In quel momento, Seifer si sentì confuso come non era mai stato in
vita sua.
*~*~*~*~*
Alle cinque del pomeriggio, dieci ore dopo il ritrovamento del
cadavere di Cid Kramer, Squall, Zell, Irvine, Nida e alcuni altri SeeD stavano
portando a spalla la bara del loro Preside verso il salone delle feste, dove
avrebbe ricevuto l'estremo saluto del suo Garden.
Le ragazze attendevano il loro arrivo insieme ad Edea; "cerca
di toccarlo poco," le sussurrò Squall, quando ebbero sistemato la bara sui
cavalletti. Non c'era stato bisogno di un lungo esame sul corpo: era stato fin
da subito lampante che la causa del decesso erano dieci profonde coltellate al
petto, che avevano lasciato il Preside ad agonizzare mentre moriva dissanguato.
L'implicazione della SeeD, e la necessità di partire al più presto per il
Garden, aveva accelerato i tempi. Ma alla riconsegna del corpo, quando su
esplicita richiesta di Squall la bara era stata lasciata aperta, per permettere
a Edea di vedere per l'ultima volta suo marito, erano fioccate raccomandazioni
su come andava toccato poco sul petto. Squall non le capiva - il corpo sarebbe
stato cremato, secondo il rito di Balamb, il giorno dopo, e poi, per rispettare
il desiderio del Preside, le ceneri sarebbero state sparse in alto mare.
Edea sembrò non sentire le raccomandazioni di Squall. Non appena
il coperchio fu sollevato, si fiondò accanto alla bara del marito e posò una
mano sulle sue, mentre con l'altra gli accarezzava i capelli. Non c'erano
singhiozzi, ma i ragazzi non si stupirono: la notizia della morte del marito
l'aveva sconvolta così tanto che per calmare gli scoppi di pianto la dottoressa
Kadowaki aveva dovuto somministrarle dei tranquillanti. Edea era praticamente
rimasta sedata tutto il giorno, e non era mai rimasta sola. In quel momento,
sembrava che non si rendesse nemmeno conto della loro presenza nella stanza; era
tutta concentrata sul viso di suo marito, l'unica parte del corpo che era
rimasta scoperta, e non sentiva altro che il suo dolore. Non smetteva di
toccarlo nemmeno per asciugarsi le lacrime.
"Sei già freddo," sussurrò ad un certo punto, con la
voce spezzata.
Rinoa lanciò uno sguardo a Squall, e quando lui annuì gli si
avvicinò per abbracciarlo. Irvine abbracciò Selphie da dietro, mentre lei
cercava inutilmente di asciugarsi le lacrime. Zell spostava continuamente il
peso da una gamba all'altra, come se non fosse capace di restare fermo, ma si
sforzasse di farlo per rispetto di Edea. Quistis si dava da fare a sistemare
qualsiasi cosa le sembrasse fuori posto nel salone, per non dare a vedere di
star piangendo.
"Shu," sussurrò Squall facendole cenno di avvicinarsi.
Lei annuì, accarezzò la bara del Preside a mo' di saluto, e si avvicinò.
"Forse Seifer vorrà vederlo," disse, guadagnandosi uno sguardo
stupito da Rinoa, ancora stretta a lui, e dalla SeeD che li aveva appena
raggiunti. "Puoi sentire se gli va di salire?"
"Certo," rispose la ragazza, e dopo un ultimo sguardo
alla bara uscì dal salone. Nel silenzio, i suoi passi parvero echeggiare ancora
di più.
Squall cercò con lo sguardo Nida, e gli fece cenno di avvicinarsi.
Il suo saluto fu molto più riservato, meno emotivo; tuttavia non nascose un
certo turbamento quando passò accanto alla bara. Giunto davanti al Comandante,
si mise sull'attenti. "Quando hai finito qui," sussurrò Squall per
non farsi sentire da Edea, "fa tutti i preparativi per la partenza.
Dobbiamo salpare entro le diciassette e trenta."
"Vado subito, signore," rispose Nida, e si avviò al
ponte di comando senza un secondo sguardo alla bara di Cid.
"Sei diventato più sensibile," sussurrò Rinoa, guardando
il suo fidanzato. Lui fece spallucce, come a dire che non era vero, ma lei gli
posò una mano sul petto, e con l'altra lo costrinse a guardarla. "Solo un
paio di anni fa, non avresti mai pensato che forse Seifer voleva rivederlo, e
non avresti mai detto a Nida di andare quando avrebbe finito qui."
Squall sospirò, e stava per risponderle, ma in quel momento Seifer
entrò nella stanza, con Shu che lo seguiva a rispettosa distanza.
Nessuno si mosse, nessuno disse nulla; annuirono solo in direzione
del nuovo arrivato, in un saluto silenzioso. Seifer si avvicinò lentamente alla
bara, come timoroso di disturbare il dolore di Edea, così privato, così
straziante, così unico. Così composto.
Fu l'unico momento in cui Edea alzò gli occhi dal marito. Con la
coda dell'occhio aveva visto il soprabito grigio di Seifer, e in un riflesso di
ricordo aveva sollevato lo sguardo sul suo figlio perduto. Il sorriso che gli
rivolse si impresse come un marchio a fuoco nella mente di Seifer: era insieme
addolorato, malinconico, sollevato e felice. Un miscuglio impossibile davanti a
cui non riuscì a tenere alti gli occhi. Abbassò lo sguardo e in fondo, in un
posto dell'occhio che non credeva di avere più, si sentì pizzicare da una
lacrima fredda che gli solcò il viso. Si passò rabbioso una mano sulla guancia.
Edea lo fermò, senza dire nulla. Portò la mano unita a quella di
Seifer sul petto di Cid.
L'unico rumore a spezzare il silenzio opprimente dei respiri
turbati dalle lacrime fu lo scossone del Garden che si staccava dal molo di
Fisherman's Horizon e salpava per il mare aperto.
*~*~*~*~*
Squall si sfregò gli occhi; stava arrivando un mal di testa, uno
di quelli lancinanti che turbavano le sue giornate da circa un mese.
"Hey," sussurrò Rinoa, sistemando i fogli sulla
scrivania e avvicinandosi a lui. Gli scostò con dolcezza i capelli dal viso,
accarezzandogli una guancia. "Stai bene?"
"Solito mal di testa," rispose lui, prendendole la mano
e baciandola. "Va tutto bene. Deve essere lo stress. Questa situazione
è..." Si interruppe e tirò la mano di Rinoa per farla sedere in braccio a
sé, e le strinse le braccia intorno.
Lei si sistemò più comodamente e gli accarezzò i capelli, e stava
per dirgli qualcosa per consolarlo quando qualcuno bussò alla porta.
"Avanti," disse sicuro lui, aprendo il cassetto della scrivania per
prendere un'aspirina. Rinoa si alzò, si lisciò il vestito e attese che tutti
furono entrati.
"Direi che ci siamo tutti," esordì Squall, continuando a
rovistare nel cassetto alla ricerca del medicinale. Rinunciò a cercarlo perché
la riunione doveva iniziare, e cercò di ignorare la spinta dolorosa dietro
l'occhio destro che gli faceva quasi vedere doppio. "Allora. Come
sapete... il funerale avrà luogo domani al tramonto, in mare aperto. Ci sono
due motivi per questo... il primo è che era un desiderio esplicito di Cid. Il
secondo è essenzialmente proteggere Seifer."
"Proteggerlo?" intervenne Irvine, che essendo rimasto
con Edea insieme a Zell non aveva capito il reale motivo della presenza di
Seifer a bordo.
"Sì, proteggerlo," rispose Squall annuendo.
"Stamattina la polizia di Balamb sembrava assolutamente intenzionata a
incolparlo dell'omicidio. Lo hanno ammesso direttamente con Zell," e qui
fece cenno al suo amico, che annuì per confermare l'affermazione. "Ma
Seifer è conosciuto a Fisherman's Horizon. L'albergatore ci ha assicurato che
la persona che è entrata non era lui, perché lo avrebbe riconosciuto, ma non ha
saputo darci una descrizione dell'assassino. La polizia di Balamb ritiene che
la popolazione di FH voglia proteggere Seifer. Per cui ho deciso di farlo salire
a bordo. Cid ha lasciato una specie di testamento spirituale in cui ci chiede
di aiutarlo. E portarlo a bordo, giustificandomi con il funerale, è l'unico
modo in cui attualmente posso farlo."
"Quindi come procediamo?" chiese Quistis.
"Dobbiamo indagare da qui. Non possiamo attraccare,
altrimenti Seifer verrà arrestato. Finché rimaniamo in alto mare, lui è al
sicuro. Per cui dobbiamo scoprire chi ha ucciso Cid prima di tornare a terra, e
possibilmente dobbiamo avere prove. Sarà ancora più difficile perché saremo
lontani... cercare testimoni, prove e quant'altro sarà ancora più difficile. Ci
serve ogni aiuto possibile. Anche quello di Seifer," concluse.
"Come fai ad essere sicuro che non sia stato Seifer? In fin
dei conti può essere vero che a FH lo stiano proteggendo," intervenne
Selphie..
"Per colpa mia," rispose Rinoa. "I miei poteri
sono... inquieti, come se mi volessero segnalare qualcosa. Quando Cid era al
Garden, percepivo una specie di pericolo. Non so spiegarlo meglio, è solo una
percezione generica. Ma quando Cid è sceso a FH, e quando è stato assassinato,
io non ho percepito nulla, come se il pericolo si fosse allontanato."
"Questo ci fa credere che l'assassino sia interno al
Garden," disse Squall.
"Non ho capito bene. Cid era a bordo e quindi tu percepivi il
pericolo?" chiese Selphie. Rinoa annuì. "Ma scusa... così sembra
quasi che il pericolo fosse Cid..."
"Non mi sono spiegata bene. Cid è sceso a terra in tarda
mattinata. Io ho percepito qualcosa per tutta la giornata, fino a iera sera.
All'improvviso poi si è placata quella sensazione."
"E come siete sicuri che significhi qualcosa? Non potrebbe
essere una coincidenza?" domanzò Zell, ancora poco convinto.
"Ho contattato Laguna," rispose Squall. "E ho
chiesto di parlare con Odine. Lui ha confermato. Le Streghe percepiscono se un
Cavaliere, anche di un'altra Strega e anche se non lo è più, come nel caso di
Cid, si trova in pericolo. Non avvertono precisamente che tipo di pericolo e da
chi, ma hanno una sensazione generica."
"Capisco," disse Quistis. "Quindi possiamo dire che
Rinoa ha smesso di percepire pericolo quando l'assassino è sceso dal Garden,
giusto?"
"Esatto," annuì Rinoa. "Secondo Odine, è anche una
questione di vicinanza."
"Questo ci rende praticamente sicuri che l'assassino è uno
del Garden," osservò Squall.
Attese che tutti avessero assimilato la notizia, e poi si rivolse
a Rinoa. "Per favore, puoi andare a prendere Seifer? Voglio spiegare
meglio quando ci sarà anche lui."
Lei annuì, e si avviò alla porta. Aveva appena posato la mano
sulla maniglia quando Squall la richiamò.
"E ti prego, portami un'aspirina."
*~*~*~*~*
Seifer si era messo comodo.
La stanza era decisamente migliore di quella a cui aveva avuto
diritto da studente - quella doveva condividerla con uno scemotto che tremava
quando vedeva un mostro più grande di un Lesmathor, mentre questa... questa era
tutta sua. Per non parlare della stanza in sé: si trovava nell'ala che il
Garden dedicava ai suoi ospiti esterni, e li trattava davvero bene. Certo, era
logico; d'altra parte quegli ospiti andavano trattati con riguardo, se non si
volevano perdere i loro preziosi guil. Alla fine girava tutto intorno ai soldi,
e Seifer scosse la testa amareggiato.
Era cambiato, si disse. Quel pensiero qualche anno prima gli
avrebbe fatto fare uno di quei suoi famosi sorrisi da presa in giro.
Uno di quelli a cui Quistis rispondeva con una piccola ma
intollerabile umiliazione.
Non riuscì a continuare lungo quel filo di pensieri, perché
qualcuno bussò alla porta. Andò svogliatamente ad aprire e si trovò davanti
Rinoa. "Hey," le disse, appoggiandosi spavaldo allo stipite.
"Capisco che Squall sia noioso, ma che tu corra già da me mi sembra
esagerato."
"Piantala," disse Rinoa scuotendo la testa. "C'è
una riunione. Squall mi ha mandato a prenderti. Vuole che tu sia
presente."
"Peccato," rispose lui scrollando le spalle, e poi uscì,
chiudendo la porta.
"Seguimi." Rinoa si voltò e iniziò a camminare verso il
corridoio circolare principale, da cui avrebbero preso l'ascensore.
"Lo so dov'è l'ufficio del Preside..." disse lui, più
per fare conversazione che altro.
"Le cose sono un po' cambiare," ammise Rinoa.
"Quando abbiamo fatto muovere il Garden l'ufficio del Preside è
praticamente scomparso. Ora al suo posto c'è la cabina di comando, ma per lo
più ci va solo Nida, che è il nostro pilota ufficiale, e Squall per comunicare
cambi di rotta. O per emergenze."
"Capisco... quindi dove si va?"
"Sempre al terzo piano, ma è un po' un labirinto. In pratica
finita la guerra abbiamo dovuto rifare quasi tutto il terzo piano. Se non ci
sei mai stato prima, difficilmente saprai dov'è l'ufficio giusto."
Ci fu un momento di silenzio, interrotto solo dal rumore dei
tacchi di Rinoa sul pavimento di marmo.
"Sei felice con lui?" domandò Seifer a bruciapelo, senza
nemmeno sapere perché.
Lei sorrise, mentre entravano nell'ascensore. "Sì, davvero
tanto," rispose, senza il desiderio di elaborare. Per lo meno non con
Seifer.
"Bene. Altrimenti gli facevo un'altra cicatrice."
Rinoa ridacchiò soltanto, e poi tornò seria, quasi malinconica.
Lui si schiarì la voce e decise di fare la domanda che più gli
premeva. "Proteggermi è un'idea di Squall?"
"Sì," rispose lei senza guardarlo.
"E come fa a essere sicuro che non sia stato io ad ammazzare
Cid?"
Rinoa sospirò profondamente, chiudendo gli occhi e appoggiandosi
alla parete dell'ascensore. "I miei poteri hanno percepito un pericolo
interno al Garden. Tu non ne fai parte, quindi..."
"Questo mi esclude. Capisco. E gli basta?"
"Abbiamo verificato questa teoria anche con il dottor Odine.
Una Strega percepisce se un Cavaliere, anche se non è il suo, è in pericolo.
Sono stata parecchio inquieta, in questi giorni. Riteniamo che sia per questo
motivo."
Seifer tacque, riflettendo sulla notizia. Nemmeno lui ne era al
corrente. "Sì, ma... non è poco?"
Rinoa sospirò nuovamente. "Per la polizia di Balamb,
ovviamente lo sarebbe... ma nessuno sa che io sono una Strega. Uscirmene a dire
che lo sono, per poi dimostrare che sei innocente sarebbe poco credibile. Per
via del nostro rapporto in passato, e del tuo legame con il resto del gruppo,
sembrerebbe che siamo disposti a tutto per salvarti. Per cui abbiamo deciso di
tenere nascosto anche questo. Ufficialmente sei qui per il funerale.
Ufficiosamente, però, è l'unico modo che abbiamo per guadagnare tempo. Se la
polizia di Balamb ti arrestasse, ti condannerebbero in fretta, più di quanto
pensi. E a noi quel tempo serve."
"Capisco," disse Seifer pensoso.
"In più," aggiunse Rinoa mentre le porte dell'ascensore
si aprivano, "nessuno di noi crede che tu sia colpevole."
La notizia sembrò stupirlo ancora più di quanto era successo quel
giorno. "E perché?"
"Perché ti conosciamo."
*~*~*~*~*
"Eccoci," disse Rinoa entrando e facendo cenno a Seifer
di seguirla.
Lui entrò piuttosto timidamente - d'altro canto non si vedevano da
cinque anni. Era normale un po' d'imbarazzo al primo incontro, no? Non sarebbe
sembrato un gallinaccio come Zell, no?
Rinoa gli fece cenno di sedersi su una delle sedie libere, e si
avvicinò a Squall, porgendogli l'aspirina che lui le aveva chiesto, con un
bicchiere d'acqua che aveva recuperato fuori dall'ufficio grazie a Nida. Lui la
inghiottì immediatamente, e poi le fece cenno di sederglisi accanto, mentre
iniziava a parlare.
"Seifer," esordì. "Sai perché sei qui?"
"A quanto ho capito il Garden mi sta proteggendo,"
rispose Seifer, ancora poco convinto.
"Esatto," rispose Squall, stringendosi le dita alle
tempie. Il mal di testa diventava ad ogni secondo più martellante.
"Stamattina come sai Cid è stato trovato assassinato nella sua stanza
all'albergo di FH. Poche ore dopo, Zell ha parlato con la polizia di Balamb,
che era fermamente intenzionata ad arrestarti. Lo è tuttora,
probabilmente,"continuò appoggiandosi allo schienale della sua sedia.
"Ma noi dubitiamo che tu abbia ucciso Cid."
"Per la sensazione di Rinoa?"
"Per questo, e anche perché nessuno in città ha riconosciuto
te come la persona che è entrata all'albergo. Inoltre io sono convinto che non
lo avresti mai ucciso. Lui era praticamente la ragione per cui tu sei ancora
vivo. E i legami di gratitudine con chi ti salva la vita tu li consideri sacri.
Questo lo so bene."
I due uomini si fissarono a lungo. Nella stanza c'era un silenzio
carico di nostalgia, di tempi perduti, di come sarebbe stato se. Di ricordi
d'infanzia, di adolescenza, di scherno e rispetto, di amicizia e di guerra, e
di perdono e di pace.
Fu Seifer a parlare per primo. "Per quello che può valere la
mia parola, non ho ucciso Cid."
Squall annuì semplicemente, e anche gli altri fecero lo stesso.
"Perché siamo riuniti qui?" chiese allora Seifer.
"Non possiamo scagionarti con la sensazione di Rinoa. Nessuno
attualmente sa che è una strega, a parte noi, Cid, Edea e il governo di Esthar.
Nemmeno Caraway lo sa. Ho pensato che se Rinoa si esponesse adesso per
scagionarti sarebbe poco credibile. L'unico effetto sarebbe rafforzare l'idea
che l'assassino sei tu. E non possiamo permettercelo," iniziò Squall.
"Zell, puoi continuare tu?" Parlare diventava sempre più fisicamente
doloroso.
"Certo," rispose l'altro. "La polizia di Balamb non
ha alcuna prova certa che Seifer sia l'assassino. Tuttavia l'opinione pubblica
su Seifer è... categorica, a dir poco. Credo non ci sia bisogno di spiegarmi
oltre," disse Zell, e tutti annuirono, a parte Seifer che fece un suono
strano, come quello di un sorriso incredulo e sarcastico. "Bene.
Stamattina, quando li ho contattati, gli investigatori erano intenzionati ad
arrestarti," continuò rivolto direttamente a Seifer. "Credo che
intendessero arrestarti prima ed eventualmente indagare dopo. Ma quando io e
Sakura, la mia ragazza, siamo scesi a FH per sapere quando avremmo potuto
riavere il corpo, abbiamo capito che nessuno in città ti riteneva colpevole.
L'albergatore non ha saputo darci una descrizione della persona che ha visto
scappare, ma è sicuro al cento per cento che non sei tu. Ha detto che era
troppo basso e troppo magro per essere te."
"Nessuno però ha potuto darti un alibi," intervenne
Quistis. "Nessuno sa dove fossi quando Cid è stato ucciso. Al di là della
descrizione vaga dell'albergatore, non abbiamo niente, a questo punto."
"Ed è per questo che abbiamo deciso di farti salire a
bordo," spiegò Shu. "Fino a quando non avremo chiarito dove eri tu e
chi era la persona che è scappata, ti proteggeremo."
"Non capisco come," borbottò Seifer, che cominciava ad
avere l'inquietante sensazione che qualcuno volesse incastrarlo.
"Sfrutteremo quello che Cid ha fatto in passato," disse
Squall. "Alla fine della guerra, Cid ha fatto valere il peso del nostro
impegno nella sconfitta di Artemisia per salvarti. Ha praticamente preteso che
il Garden fosse considerato come una nazione indipendente."
"E questo che vuol dire?" chiese Seifer.
"In pratica, Cid ha ottenuto che il Garden potesse
amministrare da sé alcune funzioni, come quella della giustizia. Questo ci ha
reso indipendenti da qualsiasi altra nazione volesse sfruttarci, come ha fatto
Galbadia con il suo Garden. In più, ci permette di giudicare noi stessi,
secondo un codice interno, tutti coloro che fanno parte del Garden," disse
Shu.
"In pratica," intervenne Rinoa. "Tu vivevi al
Garden. Questa era la tua casa. Anche se non eri un SeeD, la tua residenza
formale era qui."
"Nessun'altra nazione aveva il potere di giudicarti, se non
il Garden di Balamb," affermò Quistis.
Ora lo stavano guardando tutti, e Seifer si sentì insieme
accettato ed estraneo.
"Nella persona di Cid, il Garden di Balamb, cinque anni fa,
ha stabilito che il tuo coinvolgimento nella guerra fosse secondario e dovuto a
manipolazione. Non ti ha considerato perseguibile per un reato... era come se
tu non fossi in grado di capire cosa stavi facendo," disse Squall. "E
questo ci torna utile anche adesso. Tu vivi a FH, ma finché sei nel Garden
nessuno può arrestarti. E finché il Garden rimane in mare aperto, non è
possibile stabilire in che nazione ti trovi. E in ogni caso, faremo in modo di
stare il più possibile in acque esthariane. Laguna ci ha assicurato la sua
collaborazione."
"Tutto questo solo per proteggermi?" chiese Seifer,
sbalordito.
"No." Squall si alzò e si voltò a guardare fuori dalla
sua finestra la cittadina di FH che si allontanava sempre di più. "In
realtà, lo scopo è un altro."
"Sarebbe?"
"Unisciti a noi," rispose il Comandante, voltandosi
appena.
"Cosa?!" Seifer decise: non ci stava capendo più niente.
Quelle non erano le persone che in teoria avrebbero dovuto essere ben felici di
una sua condanna?
"Cid era un padre per tutti noi," continuò Squall,
voltandosi del tutto a guardare il gruppo. "Non possiamo accettare che chi
l'ha ucciso rimanga impunito, così come non possiamo accettare che l'omicidio
venga attribuito secondo criteri... discutibili."
"A dir poco," borbottò Seifer sotto voce.
"D'ora in poi abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile per
scovare il colpevole. Dovremo farlo dal mare aperto, però. Per cui ci servi
anche tu. Tu conoscevi FH, i suoi abitanti... se qualcosa non torna, tu lo
saprai meglio di noi. Unisciti a noi."
Seifer scosse la testa, incredulo. Tutti lo stavano incitando ad
accettare, ma lui non era sicuro di poterlo fare: alla fine non sarebbe
sembrato anche quello un modo come un altro per scagionarlo? Certo, lui non
aveva ucciso Cid, e l'idea di doversi difendere da quell'accusa lo faceva
imbestialire... ma non era forse proprio per questo che forse avrebbe meglio a
non indagare? Dove si era mai sentito che un indiziato potesse dare una mano
alle indagini?
Aveva quasi deciso di dire no, e di lasciargli fare il capro
espiatorio, ma quando alzò lo sguardo, tutti quelli occhi puntati su di lui,
fiduciosi e in attesa, smossero qualcosa dentro di lui. Quelle erano le persone
che lui aveva praticamente tradito, ma adesso... volevano aiutarlo. Erano
disposte a tutto per aiutarlo.
"Farò quello che posso," borbottò.
Squall gli si avvicinò e gli tese la mano. "Benvenuto tra
noi, allora."
*****
Nota dell'autrice: ed ecco qui. Come vedete non ho ucciso nessuno
di fondamentale XD
Prima cosa: lo so, ho troppe storie in ballo. Tranquilli, credo di star
entrando nel periodo denominato "voglio 56 ore al giorno per scrivere!"
Grazie come sempre a Little Rinoa che mi ha betato la storia, grazie in
anticipo a tutti voi di aver letto e, se lo farete, di aver commentato, e per
le risposte a commenti, critiche e domande vi rimando al mio solito post sul
mio blog Wide Awake (qui o qui, tanto è lo stesso post in due blog diversi). Grazie e alla prossima! – Alessia Heartilly |