SPACE TRUCKING 1
I personaggi di Firefly appartengono a Joss Whedon. E' mio solo il personaggio di Morgan, che ho inventato.
SPACE TRUCKING (1)
Persephone, anno 2518
Persephone non era decisamente il pianeta preferito del Capitano Malcom
Reynolds; il suo difetto principale era l'eccessiva presenza di truppe
dell'Alleanza che controllavano ogni granello di sabbia che attraccava
al porto, e questo poteva essere un problema se gli affari che dovevi
concludere non sempre erano legali, come spesso capitava a lui ed al
suo equipaggio. Purtroppo, però, uno dei suoi clienti migliori
era proprio di Persephone. Il Dottor Mitch Taylor, primario di
cardiochirurgia atomica dell'Ospedale Centrale di Persephone, era il
fulcro del commercio illegale di cioccolato di tutto il pianeta.
Questo, dal punto di vista del Capitano Reynolds, equivaleva ad un
sacco di lavoro sicuro e ben pagato, quindi al diavolo le truppe
dell'Alleanza. In effetti Persephone ed il porto della Capitale in
particolare, avevano anche un vantaggio: erano un inferno;
quotidianamente attraccavano e partivano quantità enormi di
astronavi che svolgevano ogni sorta di affari, dal commercio al
trasporto di persone e diplomatici, quindi bastava un pizzico di
astuzia (qualità che non mancava certo al Capitano Reynolds) per
mimetizzarsi in quella varia e colorita fauna astroportuale.
Quella mattina il Capitano Reynolds e la sua vice, Zoe Washbourne,
stavano facendo ritorno alla nave dopo aver consegnato l'ennesima
partita di cioccolato di contrabbando, che per inciso era stata rubata
dalle scorte dell'Alleanza destinate al Governo Centrale. Con un
sorrsiso soddisfatto sul volto dai lineamenti decisi, il Capitano si
sentiva come un moderno Robin Hood. In effetti il cioccolato rubato ai
ricchi e spregiudicati governanti non sarebbe certo servito per sfamare
i poveri di qualche galassia, ma i soldi che lui aveva in tasca in quel
momento sarebbero serviti a lui per mantenere la Serenity ed il suo
equipaggio per un bel po' di tempo, quindi sì, per il Capitano
quello era sufficiente per sentirsi un po' come Robin Hood.
Il suo sorriso si illuminò ancora di più quando, seduto
di fianco a Zoe sul loro quad scorse, a qualche
metro da loro, la Serenity, la sua astronave. Nave da trasporto a medio
raggio appartenente alla classe Firefly, la Serenity era il suo
orgoglio. Dopo la guerra, conclusasi circa cinque anni prima e durante
la quale lui e Zoe aveva combattuto
contro l'Alleanza e quindi perso, la Serenity gli aveva permesso
di ricostruirsi una vita decente. Nonostante si trattasse di una vita
senza fissa dimora, al Capitano Reynolds piaceva; anche perchè
una fissa dimora avrebbe voluto dire una vita forse neanche dignitosa
su una qualche luna dimenticata da Dio e da tutti dove gli
abitanti tiravano a campare grazie agli scarti lasciati loro dalla
bontà di cuore di prepotenti ed arroganti signorotti che
l'Alleanza aveva messo a tiranneggiare. Anche per questo odiava
l'Alleanza. Dopo la fine della guerra la società interstellare era
degenerata a livelli feudali, dove la contrapposizione fra ricchi e
poveri era più che evidente. Per questo lui non si faceva
neanche troppi problemi a dimostrare la sua avversione verso il nuovo
governo centrale, rubando all'Alleanza ogni volta che era necessario ed
indossando la giacca marrone tipica di chi aveva combattuto la guerra
civile fra le linee dell'Indipendenza.
La Serenity gli piaceva tutta, dentro e fuori. Quella sua forma che
richiamava quella di una lucciola la rendeva viva, e, quando nel
buio dell'aperto spazio il suo motore girava luminescente, al Capitano sembrava che
avesse addirittura dei sentimenti. Era dotata di due shuttle a
corto raggio, uno dei quali era affittato ad Inara, un'accompagnatrice.
Un brivido corse lungo la schiena di Mal quando il dolce viso di Inara incorniciato da una cascata di ricci neri
si disegnò nella sua mente.
Dentro, poi, la Serenity era perfetta. Aveva innumerevoli e
provvidenziali scomparti segreti che lui puntualmente utilizzava per
nascondere la merce contrabbandata e che nessuno, nemmeno le più
furbe guardie dell'Alleanza, sarebbero riuscite a scovare anche
avessero avuto un intero secolo a disposizione per cercarli. C'era un intero ponte
destinato agli alloggiamenti dell'equipaggio, ma c'erano anche, in
un'altra zona, alcune cabine supplementari. Questo si traduceva nella
possibilità di trasportare anche passeggeri, cioè altri
soldi. La sala macchine era un portento; ormai aveva perso il conto
delle volte in cui i rombanti e veloci motori della Serenity gli
avevano salvato la vita. Ok, parte del merito andava anche a Wash, il
talentuoso e pazzo pilota nonchè matito di Zoe, e a Kaylee, dinamica ed
efficiente meccanico che parlava letteralmente con ogni singolo bullone della
Serenity. Senza poi menzionare i due impareggiabili reattori che
permettevano alla nave non solo di decollare ed atterrare in verticale,
ma la rendevano estremamente maneggevole durante i bruschi cambiamenti
di rotta che i fenomenali Wash e Kaylee dovevano effettuare quando la
Serenity era inseguita dalle astronavi dell'Alleanza o degli spietati pirati dello spazio, i Reavers.
Ma la cosa che amava di più della sua nave era la
cucina/sala da pranzo. Se la sala dei comandi era il cervello della
Serenity e la sala macchine ne era il cuore pulsante, la sala da
pranzo era il suo cuore emotivo. Quando l'equipaggio si riuniva in
quella stanza per mangiare o per discutere di qualche problema, grosso
nella maggior parte dei casi, in genere quello che ne rimaneva erano
ricordi memorabili.
Sì, decisamente quello era un ottimo giorno per il Capitano
Malcom Reynolds, di ritorno alla sua nave con un bel gruzzolo in tasca.
Tuttavia la sua giornata era destinata a migliorare.
Parcheggiato il quad nella capiente stiva, il Capitano si
guardò attorno per fare il punto della situazione in modo da
poter ripartire il prima possibile da Persephone. Inara era fuori con
il suo shuttle e ci sarebbe rimasta per due settimane; intorno a lui,
Kaylee stava sistemando il pannello di comando per l'apertura del
portellone della stiva, Wash stava giocando a carte, e perdendo per
inciso, con il Pastore Book (un passeggero in cerca di una
destinazione) e River Tam. Si soffermò un secondo a fissare
River. Lei era una ragazza che non raggiungeva i vent'anni,
intelligente come nessuno che lui avesse mai conosciuto, ma
"problematica". Suo fratello Simon, il dottore di bordo, l'aveva
salvata da una struttura dell'Alleanza nascosta dietro la facciata di
un'accademia per ragazzi dotati in seguito a svariate richieste di
aiuto da parte di River stessa. Simon aveva poi scoperto che sua
sorella era stata sottoposta a test sconosciuti per spremere la
brillante e sconfinata mente di River. Come lui anche i fratelli Tam
scappavano dall'Alleanza che li braccava come animali da catturare; per questo li aveva accolti a bordo senza
stare troppo a pensarci, oltre al fatto che un medico sveglio come
Simon a bordo faceva comodo, soprattutto considerando i lavori non
molto legali che svolgevano loro.
Zoe e Simon assistevano divertiti alle imprecazioni in lingua galattica
nelle quali Wash si lanciava per aver perso la partita. Mal sorrise.
Quelli erano i suoi amici, oltre che i membri dell'equipaggio della
Serenity. In realtà erano una famiglia, un po' strana ma pur
sempre una famiglia. Mancava solo Jayne...già dov'era
Jayne:
-Dov'è Jayne? Voglio andare via di qui il prima possibile!-
Il Capitano Reynolds si era avvicinato a Kaylee e, con tono autoritario,
perchè quella sarà anche stata la sua famiglia ma lui era
pur sempre il Capitano, le aveva chiesto notizie di Jayne.
-Penso che sia alla locanda...- rispose la ragazza senza però
prestare troppa attenzione, concentrata com'era a non tagliare i fili
elettrici del pannello.
Imprecando silenziosamente utilizzando la stessa lingua galattica
usata da Wash qualche minuto prima, Mal scese la rampa e fece per dirigersi
verso la locanda per riportare Jayne indietro e ripartire, ma
fortunatamente non ebbe bisogno di arrivare fino a destinazione,
perchè a pochi metri dalla Serenity vide Jayne venirgli incontro
accompagnato da una ragazza che sarebbe passata inosservata solo
davanti a un cieco. "Jayne ha rimorchiato? Ma che gli prende lo sa che
dobbiamo partire,
adesso gliene dico quat..." stava pensando il Capitano mentre il
mercenario si avvicinava. Poi però, cambiò pensiero
vedendo lo sguardo troppo intelligente della ragazza di fianco a Jayne:
"No decisamente non l'ha rimorchiata! Quella è troppo sveglia
per Jayne!!". E infatti:
-Mal!- chiamò Jayne -Ho trovato un passeggero!- disse con il suo solito
tono di voce rozzo, come il suo comportamento in generale.
"Come
pensavo..non poteva aver rimorchiato una così..."
Davanti al Capitano Malcom Reynolds si presentò una ragazza non
molto alta, atletica, con capelli lisci e nerissimi e occhi altrettanto
neri con uno sguardo penetrante che avrebbe steso chiunque.
-Morgan Novak!- disse sorridendo, allungando amichevolmente la mano e
studiando attentamente l'uomo davanti a lei. Alto e snello, capelli e
occhi castani e una faccia che nel giro di un secondo avrebbe potuto
passare da
un'espressione amichevole ad una minacciosa, senza alcuna fatica. E poi
indossava una giubba marrone. Anzi, per Morgan quella era "La Giubba
Marrone", cioè quella di chi ha combattuto per l'Indipendenza.
-Capitano Malcom Reynolds!- disse Mal accettando l'energica stretta di
mano della ragazza e fissando come incantato gli occhi brillanti di
lei. Si riscosse, poi:
-Ehm...allora dove sei diretta?- chiese senza preamboli perchè
aveva sempre una fretta del diavolo di andare via da quel pianeta
pullulante di soldati dell'Alleanza.
-Calliphora.- risposta diretta e secca.
-Bene! Da qui ci vorrà una settimana circa...- Mal s'interruppe
perchè, va bene che aveva fretta ma non bisognava trascurare la
cosa più importante: -Jayne ti ha parlato del prezzo?-
andò giù dritto, senza complimenti.
Per fortuna Morgan non era tipo da formalismi:
-Ventimila...ora e altrettanti all'arrivo!- ancora una risposta diretta
e secca. Bene! A Mal piaceva questa ragazza senza fronzoli e grilli per
la testa e, soprattutto con un portafoglio ben fornito. Quarantamila!
Quasi svenne quando lei gli offrì tutti quei soldi per un
viaggetto di una settimana. Quarantamila!! Quarant...un momento! Un
momento:
-Ok, ma parliamo di cose legali, vero? Voglio dire, non sei ricercata o
cose simili?- "Ecco dov'era il trucco...Ti prego dì di no, ne ho
già abbastanza di due di ricercati!" pensò Mal mentre
attendeva una risposta.
-No, no figurati...ehm...è solo che non sono solo io...ci
sarebbe anche un carico un po'...ehm...particolare...- rispose Morgan che
adesso sembrava in difficoltà.
"Ok, non è ricercata, ma il trucco sta nel carico..." -Sarebbe a
dire...- sudò freddo per un secondo prima che lei dicesse:
-Cavalli...due cavalli-
"Per fortuna! Cavalli! Solo due! Dopo una
mandria di vacche qualche settimana fà, due cavalli saranno
come fare una passeggiata!"
-Bene! No nessun problema! Quando sei pronta per partire?- chiese
perchè il suo pensiero fisso era sempre lasciare Persephone.
-Dieri che un paio d'ore saranno più che sufficineti!
Ehm...però avrei bisogno di un posto per i cavalli...voglio dire
non possono starsene liberi nella stiva per una settimana...-
-Oh...giusto- "Giusto..un madria di vacche poteva stare libera nella
stiva, ma due cavalli in effetti..." -Beh, allora mentre tu sistemi le
tue cose noi vediamo di mettere in piedi due assi e fare un box...in un
angolo, va bene?-
-Perfetto! Grazie! A dopo!- disse lei accennando un saluto con la mano mentre si allontanava.
-A dopo!- rispose Mal. Poi: -JAYNE!!! Vieni qui!!-
Serviva un posto per due cavalli..."Già uno solo, chissà
perchè uno solo se i cavalli sono due?" pensò Mal
mentra dava istruzioni a Jayne. Non importava, lei non era ricercata e
aveva un sacco di soldi, il resto era solo un dettaglio e neanche di
sua comepetenza.
Due ore dopo, puntuale come la morte, Morgan si presentò al
punto di attracco della Serenity con i suoi cavalli e bagagli. Le
operazioni di carico richiesero poco meno di mezz'ora, dopo le quali
due imponenti e maestosi cavalli dal manto color ambra e dalla coda e
criniera bionde facevano bella mostra di loro in un angolo della stiva.
Accanto al box, Morgan aveva sistemato due grossi bauli, alcune balle
di paglia e diversi
sacchi che, come indicava una scritta all'esterno, contenevano "Fieno
pellettato ad alto contenuto proteico" e che avrebbero costituito
l'unica fonte alimentare dei quadrupedi durante la settimana di
viaggio. Dopo aver sistemato due secchi pieni di acqua sotto i vellutati
musi degli animali, la ragazza stava cercando faticosamente di muovere
altri due
grossi e pesanti bauli, senza riuscirci tra l'altro, che contenevano le
sue cose:
-Capitan...- con lo sguardo si voltò per cercare il Capitano e chiedergli dove poteva
sistemarsi; lo trovò davanti al box intento a fissare
come incantato i suoi cavalli, che in quel momento erano in fase di esplorazione della nuova casa. Gli si avvicinò e:
-Già, anche io potrei guardarli per ore...- disse quasi
sottovoce senza riuscire a nascondere un pizzico di amore quasi materno.
Mal, senza staccare gli occhi dagli animali chiese piano, come in trance:
-Come si chiamano?-
-Jam of Pearl e Juice of Angel! Sono fratelli.- sentenziò Morgan.
Se la Serenity era l'orgoglio di Mal, quei cavalli erano l'orgoglio di
Morgan e le faceva piacere quando qualcuno li apprezzava, tuttavia lei
doveva sistemarsi, quindi per sbloccare la situazione usò una
delle poche armi che, lei pensava, avrebbero riscosso il Capitano. Dalla
tasca della sua giacca grigia estrasse un sacchetto di tela pieno di
monete sonanti e lo piazzò senza dire niente nelle mani del
Capitano. Improvvisamente quest'ultimo, come se fosse stato svegliato
da un lungo sonno, si riscosse, intascò il sacchetto e poi,
lui invece riuscì benissimo a
nascondere l'imabarazzo per essere stato pizzicato in un atteggiamento
che faceva molto poco Capitano, battendo forte le
mani disse:
-Bene grazie!! Allora ti faccio vedere la tua sistemazione!- così
cominciò il giro della Serenity che il Capitano Raynolds fece
fare a Morgan.
La stiva, nella parte posteriore della nave,
era ampia e alta. Sulla sinistra, appena entrati, c'era
un'attrezzatissima infermeria che poteva ospitare fino a tre
persone. Di fronte alla rampa, attraverso una scala si accedeva ai
ponti superiori della Serenity.
-Se vuoi stare più comoda puoi andare nello shuttle n. 2, che
è da quella parte.- le disse il Capitano fermo in mezzo alla
stiva ed indicando una porta sulla destra. Poi: -Hai libero accesso
alla stiva e alla sala da pranzo, ma non alla sala comandi o alla sala
macchine. Se hai bisogno di qualcosa chiedi a me o a qualcun'altro,
saremo felici di aiutarti!- recitò il suo discorso promozionale,
mentre precedeva Morgan nella sala da pranzo dov'erano riuniti tutti
quanti prima di decollare. La presentò ai membri dell'equipaggio:
-Lei è il nostro passeggero per questo viaggio verso Calliphora, Morgan Novak!-
-Ciao a tutti!- disse la ragazza sorridendo.
-Jayne lo conosci già...- Sì, Jayne l'aveva già
conosciuto...superficialmente, e tale conoscenza non sarebbe
sicuramente diventata approfondita, neanche per tutto l'oro di tutte le
galassie dell'universo messo insieme. Jayne era un ragazzo il cui
quoziente intellettivo era inversamente proporzionale ai suoi
muscoli...e di muscoli il mercenario ne aveva tanti. Morgan
sospettava che lui avesse
interesse per queste tre cose: sopravvivenza, soldi e sesso. In
quest'ordine. Nient'altro.
-Lei è Zoe, il mio vice.-
Morgan non ebbe bisogno neanche di due secondi per capire che tipo era
Zoe; lei poteva essere definita in un solo modo, e cioè una con
le palle...quadrate per di più. Pelle scura, alta, statuazia,
capelli scuri ricci e raccolti, occhi neri e penetranti, labbra carnose.
Nonostante fosse terribilmente sensuale, Zoe non era il tipo di persona che
Morgan avrebbe incaricato di organizzare una festa, ma era sicuramente
il tipo di persona che Morgan avrebbe voluto accanto in caso di
pericolo. Tuttavia prima della fine della sua permanenza sulla
Serenity avrebbe dovuto ricredersi sul primo punto.
-Lui è Wash, pilota e marito di Zoe...- Wash era un uomo che
ispirava simpatia al primo sguardo. Nonostante non avesse aperto bocca,
Morgan provò d'istinto fiducia per quell'uomo dai capelli
biondo-rossicci e dalla perenne espressione vivace in viso. In effetti
per capire che era un po' fuori di testa sarebbe stato sufficiente
notare la camicia a fiori in stile hawaiano che indossava con
naturalezza.
-Kaylee, meccanico...se la vedi parlare con la nave..tranquilla
è del tutto normale!- Kaylee aveva lo sguardo ed il sorriso più dolci
che Morgan avesse mai visto. Più o meno della stessa sua
corporatura, Kaylee aveva capelli biondi, occhi scuri ed un'espressione del viso costantemente
raggiante, oltre che uno sbaffo di grasso sulla guancia destra.
-Poi siccome sulla Serenity non ci facciamo mancare nulla...lui
è il Pastore Book.-
Un prete. Di certo un prete era l'ultima
cosa che Morgan si aspettava di trovare sulla Serenity, soprattutto in
consederazione del fatto che era sicura che gli affari del Capitano
Reynolds non erano sempre limpidi. Il Pastore Book er un uomo sulla
cinquantina, di colore e con ruffi capelli sale e pepe (più sale
che pepe per la verità) raccolti in una coda. Morgan
immaginò che sciolti quei capelli avrebbero potuto
spaventare qualcuno a morte.
-Il dottor Simon Tam, medico di bordo e sua sorella River...- qui il
Capitano sembrò un po' in difficoltà. Simon era
innegabilmente un bel ragazzo. Capelli scuri e occhi azzurri, le cose
che di lui colpivano di più erano la compostezza e il contegno.
"...Forse
dopotutto la cavalleria non è ancora morta!" pensò Morgan
quasi incantata da quell'espressione sicura di sè ma al tempo
stesso quasi timida del giovane dottore. La sorella invece era una
ragazza dai lunghi e spettinati capelli scuri e dall'espressione
costantemente assorta. Chiunque, prima di sentirla parlare, avrebbe
pensato che fosse pazza o che avesse perso qualche rotella. Purtroppo
Morgan avrebbe capito a sue spese che River Tam era molto più
lucida e presente di quanto gli altri membri dell'equipaggio potessero
pensare. La giovane ragazza si avvicinò alla nuova arrivata e fissò i suoi scuri occhi sul
volto di Morgan, ma come se non la vedesse veramente...oppure come se le stesse
leggendo direttamente nel cervello. River parlò come se la sua voce venisse da
un'altro pianeta:
-Tu...scappi...anche tu...ti cercano...gli uomini con le mani...blu...-
un secondo di pausa, prima di: -...vanno sempre in coppia...loro...con
le mani blu....-
Morgan smise di respirare ed il suo cuore smise di battere per un
istante. Impallidì violentemente e credette di svenire. "Ma come fa lei a sapere..." pensò.
Per sua
fortuna però tutti i presenti cominciarono a parlare, cioè gridare più che altro,
fra di loro o a lei per confondere le acque:
-WASH!!! Portaci via di qua! SUBITO!- tuonò il Capitano Reynolds.
-River..tesoro...vieni...- Simon prese la sorella per le spalle e la
allontanò dolcemente lanciando a Morgan un occhiata furtiva ed
imbarazzata.
-CALLIPHORA!! BENE! Senti la cena sarà pronta fra qualche
ora...- Zoe si era avvicinata a Morgan e con un sorriso enorme che
mostrava tutti i denti che lei aveva in bocca prese a guidarla con
fermezza ma dolcezza allo stesso tempo verso lo shuttle 2.
-CALLIPHORA!! Senti ma ci saranno le fragole a Calliphora....adoro le
fragole...- con aria sognante Kaylee aveva affiancato Morgan dalla
parte opposta rispetto a Zoe e stava dicendo qualcosa a proposito dei
prezzi esorbitanti delle fragole nel sistema stellare.
(1) "Space Trucking" - Deep Pourple
|