-Ridammelo!-
Urlo alla mia odiosa doppelganger cercando di riprendermi il diario
che,visti gli eventi accaduti, ho dimenticato di nascondere dietro la
sirena di ceramica regalatami da Miranda,mia madre.
Io
proprio non riesco a capire il motivo per cui ha deciso di seguirmi
qua a casa di Jenna.
Jenna.
Solo
pensare il suo nome provoca una stretta ferrea alla bocca dello
stomaco.
Ancora
non ci credo che sia andata via per sempre. Che non la rivedrò
più.
Non
dovrò più pensare a come proteggerla dai vampiri, a
come farle credere che tutto proceda regolarmente.
Non
doveva finire cosi. Non era lei a dover morire.
Dovevo
essere io. Solo io.
Mi
ero ripromessa di fare qualsiasi cosa pur di proteggere lei,Jeremy e
gli altri.
Invece
tutto si è rivelato vano.
Klaus
ha avuto quello che voleva.
Per
colpa sua Jenna e John,gli unici parenti che mi erano rimasti,sono
morti e Stefan,da quanto ha detto Katherine, è tornato ad
essere il mostro che era un tempo,alleandosi con l'Originario.
-Ridammi
quel diario,Katherine!- Provo a sfilarglielo dalle mani,ma lei con la
sua velocità da vampiro corre dall'altra parte del corridoio.
-Cosa
ci sarà di cosi scandaloso in questo libricino da non dover
essere letto?- Chiede,spezzando il piccolo lucchetto che fino a pochi
secondi fa teneva i segreti scritti nel diario lontano da sguardi al
di fuori del mio.
Prima
che possa raggiungerla, scende le scale.
Se
solo mi fossi accorta prima della scomparsa dei miei vestiti
all'ultima festa dei Fondatori, lei adesso non avrebbe la libertà
di entrare e uscire da questa casa.
Se
solo avessi il coraggio di conficcarle un paletto nel cuore...
Perchè
non l'ho ancora fatto?
Ne
ho avute di possibilità per ucciderla,ma non le ho mai
sfruttate.
Sospiro.
Nonostante
tutto,Katherine è l'unica,a detta di Damon,a potermi
proteggere. Quindi ucciderla sarebbe uno svantaggio per noi.
Non
mi sorprende che Damon abbia deciso di fidarsi di lei,in fin dei
conti anche se è innamorato di me,prova qualcosa di molto
forte per la vampira che mi sta mandando fuori di testa da settimane.
Quello
che mi sorprende è che lei abbia accettato di rimanere in
città senza troppe preghiere da parte del maggiore dei
Salvatore.
Insomma,dopo
averle sentito dire chiaramente di volermi morta,non avrei di certo
immaginato che sarebbe rimasta a proteggere me
nello stesso posto in cui Klaus l'ha
lasciata.
È
chiaro come il sole che se volesse,il vampiro millenario la
ucciderebbe all'istante se la vedesse girovagare ancora qui intorno.
La
inseguo al piano di sotto.
Volevo
prendere dei vestiti e portarli al pensionato,sarei dovuta venire da
sola.
Invece
Katherine ha avuto l'idea di intrufolarsi in casa e,oltre a farmi
prendere un colpo non avendo capito di essere seguita,ficcare il naso
nella mia camera.
-Katherine,restituiscimelo
immediatamente.- Dico con tono deciso,ma con il cuore che batte a
mille vedendola leggere le prime pagine.
-Che
noia,adesso ho capito il perchè Matt ti ha dimenticato cosi in
fretta,invece di spassartela con quel biondino perdevi tempo a
scrivere cose come....-Sfoglia altre pagine. Trattengo un grugnito di
protesta.-Adoro il suo sorriso di vittoria ogni volta che
segna un touchdown e come si gira nella mia direzione per
controllare che lo abbia visto. Si può non amare qualcosa in
Matt? Mi sembra impossibile. Bleah!
Non ti viene voglia di darti fuoco?-
-Avevo
quindici anni!- Mi difendo.
Katherine
ride della mia reazione.
-Vediamo
se c'è qualcosa di più interessante.-
-Smettila
di leggere! Sono cose personali.-
La
vampira ignora le mie parole e si siede sul divano.
Non
capisco se l'ha fatto apposta o solamente per mettersi comoda. Non me
la prenderei tanto se non fosse l'esatto punto dove sono poggiate le
foto dei miei genitori e di Jenna.
È
ancora troppo presto per tornare a guardare il volto di quest'ultima.
L'immagine
di lei che mi fissa indifesa e impaurita mentre Klaus la uccide senza
pietà è impressa bene nella mia memoria,per quanto
voglia dimenticare.
-Hai
già finito di lamentarti?- Chiede Katherine distogliendo lo
sguardo dal diario per posarlo su di me.
Ignoro
la sua domanda,troppo presa ad allontanare il ricordo della morte di
Jenna che si sovrappone a quella di Isobel e alle parole della
lettera di John che mi ronzano in testa.
Un
capogiro improvviso mi fa barcollare,ma invece di cadere come mi
aspettavo avverto il tocco di due mani afferrarmi prima che sbatta la
testa sul pavimento.
Per
un attimo mi convinco che sia Stefan quello ad avermi presa,attento e
vigile come sempre ad ogni mia mossa,invece mi ritrovo vicinissima al
volto di Katherine,la quale mi tiene stretta impedendomi di cadere.
-Che
ti prende,Elena?- Il suo tono,prima annoiato e indifferente, sembra
quasi preoccupato.
Di
nuovo non riceve risposta.
Insieme
a questi vari flash si aggiunge quello di Klaus che si nutre del mio
sangue un po' alla volta,togliendomi la vita.
Un
conato di vomito mi sale su per la gola.
Avrei
dovuto chiedere a qualcun altro di portarmi i vestiti. Questa casa
contiene troppo dolore e troppi ricordi.
Il
divano dove prima era seduta Katherine,è lo stesso dove io e
Jenna ci eravamo convinte che Jeremy fosse stato rapito dagli alieni
quando l'avevamo visto fare i compiti dopo tutti i casini che aveva
combinato.
Sbatto
le palpebre. Katherine,forse per la prima volta nella sua vita,è
in silenzio.
-Perchè
tutti quelli che amo devono morire?*- Non avrei mai pensato di
chiedere una cosa del genere a nessuno,specialmente la persona che
odiavo ancor prima di conoscere,ma in questo momento ho un disperato
bisogno di una spiegazione. Ho un disperato bisogno di sapere
se c'è una spiegazione
per il male che è piombato sulla mia vita e non sembra voler
sparire.
Fisso
la donna di inginocchiata accanto a me,con gli occhi lucidi.
Katherine
non dice nulla,si limita ad allentare la stretta sul mio corpo.
È
chiaro che non mi risponderà,lei non vorrebbe neanche che io
esista,figurarsi confortarmi.
Ma
dopo pochi minuti,rimango paralizzata dalla sua reazione. Le sue dita
dal braccio passano ai capelli. Inizia ad accarezzarli lentamente,con
l'altra mano allo stesso tempo passa ad una guancia.
-Non
immagini quante volte ho provato a capirlo,ma non ci sono mai
riuscita.- Mormora,senza sarcasmo o malizia nella voce come è
suo solito.
Forse
è il mal di testa o la nausea,ma ora Katherine mi appare più
umana di quanto abbia fatto credere dal suo arrivo.
Passata
una buona mezz'ora mi ritrovo nella stessa situazione interrotta
dallo chock di aver visto le foto sul davanzale del camino.
Katherine
è tornata a leggere il diario e ho perso la forza di fermarla.
Giro
il cucchiaio nella camomilla bollente.
Con
estrema lentezza ne porto una tazza a Katherine.
-Ho
per caso rimediato una serva?- Il suo sarcasmo ingrato ritorna a
farsi sentire.
-Non
sei divertente.-
-A
cosa devo questo gesto?- Prende la tazza e per qualche secondo le sue
dita sfiorano le mie.
Rabbrividisco.
Anche se prima mi sono lasciata andare alle sue carezze,non significa
che mi sia abituata ad essere toccata da lei.
-Per
avermi evitato un bel livido sulla fronte.-
Katherine
sorride e avverto anche le mie di labbra piegarsi all'insù.
-Non
potevo permettere che la mia faccia,anche se su di te, venisse
rovinata.-
-Ottima
scusa.- Sussurro,posizionandomi sul tavolo bevendo a piccoli sorsi la
camomilla.
-Quando
Katherine mi ha sfiorato con l'indice la gola avrei dovuto provare
repulsione e disgusto,invece ho desiderato che quel momento si
ripetesse all'infinito.-
Il
cuore smette di battere.
Oh
mio dio!
Avevo
dimenticato di aver scritto anche cose su di lei.
Mi
alzo di scatto dalla sedia e le arrivo vicino.
-Dammi
quel diario!-
-è
da qualche notte che sogno sempre lei,Katherine e mi dispiace sempre
meno...-
-Katherine!
Falla finita..-
è
incredibile che con solo un braccio riesca a tenermi lontana
abbastanza da continuare a a farle scoprire segreti che dovevano
rimanere nascosti.
-Ieri
notte ho sognato di farci sesso brutalmente come so che lei sa fare.-
-Questo
non l'ho scritto!- Scoppia a ridere.
-No,ma
so che l'hai sognato.-
Resto
a bocca aperta.
Lei
come fa a sapere...
-Sei
stata tu!-
Se
fosse umana a quest'ora starebbe soffocando per il troppo ridere.
-Ce
ne hai messo di tempo per arrivarci.-
-Stronza!-
Provo a tirarle uno schiaffo,ma i suoi riflessi pronti le permettono
di bloccare la mia mano ad un soffio dal suo viso e a farmi ritrovare
sul divano con lei sopra di me.
-Andiamo,non
ti è dispiaciuto affatto.-
-Sei
disgustosa.- Le dico osservandola dal basso. Osservando quell'odioso
sorriso malizioso.
-Quale
sogno ti è piaciuto di più?-
-Quello
dove Klaus ti prende a calci nel culo.-
Scoppio
anche io a ridere alla sua espressione contrariata.
Ma
ritorno ad agitarmi alla sua risposta.
-Ah,quindi
mi sogni anche senza che ci sia io a manipolarti la mente?- Ribatte.
-Certo
che no! Era una battuta.-
-Sai..è
più divertente toccarti di persona che in sogno.- Sussurra
maliziosa sfiorandomi il collo.
-Lasciami.-
-Vuoi
davvero che ti lasci in questa casa da sola?-
Sia
io che lei sappiamo già la risposta. Non posso restare qua
dentro da sola,finirei per morire dopo nemmeno un minuto.
Mi
mordo le labbra.
Le
mani di Katherine dal collo sono affondate sotto la maglietta e con
una sensualità tale da farmi trattenere gemiti incontrollati
esplorano la pelle sensibile dei fianchi e del ventre.
-Sme..smettila..-provo
a dire,ma Katherine blocca la protesta sul nascere premendo le sue
labbra sulle mie.
Dischiudo
le labbra,titubante,ricambiando il bacio.
È
come se ci fosse un filo invisibile che ci lega e che mi spinge a
desiderarla.
Ho
sempre evitato di toccarla e parlarle dopo aver avuto quei maledetti
sogni,per paura che accadesse sul serio qualcosa fra noi due.
O...paura
che iniziassi a interessarmi sul serio a lei.
Inutilmente
a questo punto.
E
non so se mi dispiaccia più di tanto averla cosi vicino come
nei sogni.
Ma
quando inizia a mordere piano il collo per eccitarmi, ritorna Klaus.
Un
gemito di dolore al ricordo delle sue zanne a succhiarmi via la vita
interrompe il momento.
-Elena...-Katherine
si allontana per fissarmi negli occhi.
Lancio
un respiro profondo.
-Scusa...è
solo che...Kla..Klaus..-
Annuisce.
Intreccia le sue dita alle mie,comprensiva.
-Anche
io sono stata morsa da lui,so cosa stai provando.-
-Tu
non sei morta...-
-Solo
perchè gli servivo per il sacrificio,ma non significa che non
si sia divertito a torturarmi. -
Non
le ho mai chiesto cosa ha dovuto passare prigioniera in casa di quel
mostro nel lontano medioevo e poche settimane fa . Non intendo
scoprirlo.
-Come
hai fatto a smettere di..pensare a lui? A..smettere di pensare alle
persone che ha ucciso?-
Avvicina
di nuovo il mio volto al suo e riprende a baciarmi,con più
passione.
Non
è proprio la risposta che volevo,ma comunque ricambio ancora
con uguale intensità.
Quando
mi stacco per riprendere fiato,Katherine evita il collo e scende più
in basso,alzandomi con le mani la maglietta e sfiorarmi con le labbra
e la lingua la pelle surriscaldata dalle sue attenzioni.
-Ka..Katherine..-Gemo
e la sento ridere soddisfatta.
Ma
come se non fosse bastato il pensiero di Klaus a rovinarmi la
serata,Isobel che mi brucia davanti gli occhi mi fa alzare a sedere
di scatto.
-Mi
stai facendo preoccupare su serio.- Dice infastidita la vampira.
-è..è
questa casa...io...non dovevo venire,è troppo presto.-
-Vuoi
andare via?-
Annuisco,incapace
di guardarmi intorno.
-Ok...torniamo
al pensionato.-
-Ma
al pensionato c'è Damon!-
-Ma
va, e allora?-
-Emh...-Sono
sicura di essere diventata rossa fino alla punta dei
capelli.-probabilmente per te non è un problema,ma io non sono
abituata a fare certe cose in pubblico.-
Katherine
scoppia in una sonora risata.
Si
risiede sul divano sfiorandomi le labbra con l'indice.
-Stavi
pensando di continuare allora,eh?-
-Di
sicuro non mi lascerai molta scelta..-
-Quindi
ti stava piacendo.- Afferma sorridendo.
-Non
ho detto questo.-
-Ma
è quello che pensi.-
-Katherine...-
-Più
o meno del sogno?-
Bene
la voglia di ucciderla ritorna ancora.
-Non
te lo dirò mai.-
-Oh...te
lo farò dire,stanne certa.- Un brivido d'eccitazione mi passa
per la schiena dopo questa frase.
Va
in cucina a riprendere le giacche di pelle.
-Alla
casa sul lago. Ho una casa sul lago..libera.-
-Andiamo
allora.-
Sorrido
seguendola fuori dalla porta.
Senza
preavviso mi bacia ancora,sfiorandomi i capelli.
-Allora
qual'è la risposta? Quando hai smesso di pensarci?- Le chiedo
in un sussurro roco.
Katherine
sorride,senza malizia,sfiorandomi la fronte con le labbra.
-Ho
smesso di pensarci quando ho conosciuto te.-
*Citazione
di Jeremy nella puntata 1x07
Ok,ennesimo
sclero Kelena in attesa della terza serie. Mi dispiace se sono andata
un po' OOC ma volevo scrivere qualcosa di romantico ed è
uscito questo U.U Inizialmente doveva essere una roba comica con
Katherine che legge i segreti più intimi di Elena nel suo
diario,ma con la canzone “It calls me home” che è
anche il titolo della fic e che vi consiglio di ascoltare in
sottofondo è venuto fuori questo :3 spero non me ne vogliate
xD la prossima sarà migliore^^
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