sleeping
One shot decisamente
molto AU.
Vi avviso subito, Frank è uno psicologo, quindi
inevitabilmente
ci sarà una malattia mentale ed un personaggio "malato". Se
l'idea che un vostro eroe sia stato tramutato in un essere imperfetto
non vi piace, lassù c'è una x rossa x°D
Per il resto, la canzone è degli A perfect circle
anche se c'è un pezzo anche di Brena che sarebbe
la frase in inglese che mormora l'altro- {Sono fissata
con tutte le band che Maynard partorisce, compatitemi} Consiglio
l'ascolto, ma credo che questa storia sia già abbastanza
pesante
di per sé, perché angosciarvi di più?
Quindi
consiglio l'ascolto della siglia di spongebob o delle winx x°D
Ho smesso di dire stronzate, anzi no, ne devo dire una anche
più grande:
"I personaggi non mi appartengono, è tutto finto ed io sono
una
povera donna cretina che non ci ricava un soldo e che spera un giorno
di stare al "posto" di Frank, cioè di fare la psicologa,
magari
con effetti meno devastanti".
Enjoy e preparate il sacchetto con i pomodori marci nel caso non vi
piacesse ù_ù
Delusional
I
believe I can cure it all for you, dear
Coax
or trick or drive or
drag
the demons from you
Make
it right for you sleeping beauty
Truly
thought
I
can magically heal you
You're
far beyond a visible sign of your awakening
Failing
miserably to rescue
Sleeping
Beauty
Drunk
on ego
Truly
thought I could make it right
If
I kissed you one more time to
Help
you face the nightmare
But
you're far too poisoned for me
Such
a fool to think that I can wake you from your slumber
That
I could actually heal you..
Sleeping
Beauty
Poisoned
and hopeless
You're
far beyond a visible sign of your awakening
Failing
miserably to find a way to comfort you
Far
beyond a visible sign of your awakening
And
hiding from some poisoned memory
Poisoned and hopeless
Sleeping
Beauty
Reminiscenze, solo stupide reminiscenze di un passato troppo lontano.
Reminiscenze infantili, di quando una madre ti fa credere che basti "un
bacino" ed il male se ne va via, di quando un signore che di cognome
faceva Disney ti ha fatto credere realmente
che bastasse uno stupido bacio per far risvegliare una persona dal suo
stato comatoso. Non importava se il coma fosse fisico o psichico,
bastava un bacio e tutto si risolveva. Sei cresciuto con quel modello
in testa ed ora è troppo tardi per toglierlo da
lì, ha le
sue radici conficcate bene nel tuo cuore, perché
diciamocelo, tua madre ti manca e forse la storia del bacio e della
guarigione lampo sono le uniche cose che ti restano di lei.
Sei cresciuto così bene, sei cresciuto
così sano, sembri grande
ora, rinchiuso nelle tue felpe di quattro taglie più grandi,
rinchiuso in un corpo adulto, tu che
adulto non lo saresti diventato mai,
rinchiuso in un etichetta falsata che riporta a grandi lettere dorate
la scritta "I'm a Man", eppure quell'etichetta non è reale.
Non
puoi essere un adulto se credi ancora che la guarigione esista. La
guarigione è come la storia del bacio, è tutta
una
montatura e tu l'hai capito a tue spese. La guarigione è
soltanto una favola che si racconta ai bambini per sperare che - almeno
loro- passino una vita serena, non è necessario fargli
capire
fin da subito che questa
vita è una puttana, che ti da tanto nel corso
degli anni ma che alla
fine vuole tutto indietro.
Bisogna fargli crescere con il mito della guarigione, con il mito del
principe e della salvezza, ma nessuna di questi elementi che compongono
la magica triade
esiste
realmente, non ci sono prove scientifiche che lo attestino e Dio, tu
sei tutto improntato sulla scientificità e sull'analisi del
metodo da non lasciare spazio ai sentimenti o all'umanità.
Tu ed i tuoi studi psicologici, tu ed
il tuo sogno di salvare "vite umane dalla cronicità della
malattia", ma
la verità è ben altra, non c'è
salvezza, non
c'è guarigione. Tu ed il tuo stupido Ego, così
grande,
florido e potente da portarti a credere di essere un supereroe, tu che
non sei riuscito a risvegliarlo. Tu che ora tieni tra le mani quella
birra fredda e speri che almeno lei ti salvi dalla verità.
Non sai nemmeno come sei finito lì dentro, come sei finito a
dover sgretolare a terra tutte le tue convinzioni dettate dalle tue
reminiscenze, dai tuoi oggetti infantili. O forse lo sai, ma per oggi
fai finta di niente, domani si vedrà.
[..]
Ti risvegli in un lago di sudore. Insieme a te si risveglia anche il
tuo cervello - anche se dai tuoi studi sai che il cervello di notte,
è più attivo- e con lui anche il tuo telefonino
che ti ricorda che oggi è l'ultimo giorno. Oggi, si
sgretoleranno a terra tutte le tue certezze, lo sai e non puoi fare
nulla. Vorresti urlare al mondo che non sei pronto per lasciare quel
porto sicuro, quel lembo di terra florida nel bel mezzo di tutto quel
deserto, eppure devi farlo, perché tu hai sbagliato. Tu ti sei innamorato di un tuo
paziente, non centra nulla il transfert, il
controtransfert, l'identificazione proiettiva, tu ti sei innamorato di
un paziente ed hai lasciato che i tuoi sentimenti ti trasportassero
così lontano da dimenticarti di salvarlo realmente, hai
dimenticato l'empatia, il supporto e le medicine, hai dimenticato
tutto, focalizzandoti sul suo lato "umano da artista problematico" e
dimenticando la sua depressione, la sua bipolarità, le sue
tendenze suicide ed è normale che ora, lui e la sua
famiglia, vogliano cambiare terapeuta, è normale. Perché hai fallito, non
sei tu il principe che risveglierà la bella addormentata
dalla sua ossessione per la morte e per il dolore. Non lo sei stato e
lo non lo sarai mai.
Ti vesti come se dovessi andare ad un funerale, propendi per un paio di
stupidi pantaloni attillati ed una maglietta il più
possibile consona al tuo ruolo di terapeuta, ma tanto sotto al camice
puoi essere anche nudo, nessuno se ne accorgerà mai. Nessuno
tranne la persona che ha deciso di cambiare, la persona che volevi
salvare.
Esci dal tuo appartamento con la stessa voglia di vivere di un
condannato a morte il giorno della sua esecuzione, ma tu lo sai che
senza di lui ed i suoi quadri, senza di lui e i suoi vaneggiamenti in
fase di "mania", senza lui ed i suoi apprezzamenti privi di alcun
fondamento logico, lui e quegli occhi che come lampioni ti guidavano
verso la reale conoscenza del suo essere.
Lui e la sua cronicità, lui
ed il suo chiedere aiuto, ma la sua totale mancanza di voglia di
guarigione. Lui ed i suoi giochetti mentali che
ti rendevano inerme, tu il pupillo dell'università, quello
su cui tutti avevano puntato, sbaracchiato e trattato alla stregua di
una marionetta da parte di uno stupido artista bipolare con tendenze
suicide ed abuso di sostanze. L'hai odiato per questo, no? E allora
perché ora lo ami?! Perché non vuoi separarti
dalla "tua bella
addormentata"? Perché stati ancora sperando di
salvarlo con un misero e casto bacio sulle labbra?
Pensavi di avere tutto sotto controllo, pensavi che da un semplice paio
di occhi verde smeraldo uscisse magicamente la causa della sua
malattia, pensavi che l'amore fosse tutto quello di cui lui aveva
bisogno, non ti importava che si trattasse d'amore materno, paterno o
da partner, tu volevi
dargli soltanto amore, ma non era quello di cui aveva
bisogno. Lui voleva.... cosa voleva?
Cosa vuole una
bellezza addormentata? Troppo persa nei meandri della sua
malattia per comportarsi da malato? Cosa vuole un bordeline con
disturbi narcisisti? Cosa voleva un uomo avvelenato dalla madre -
troppo presa ad investirlo con tutte quelle idee di perfezione e di
bontà- e disperato per colpa della nonna- figura troppo
importante per andarsene così presto- ? Troppo amata dagli
altri per aver bisogno di un'altra figura che lo soffocasse, non
bastavano forse il padre ed il fratello? Perché lo hai
soffocato con il tuo stupido e inutile amore?
Ed ora cosa ne sarà di te? Hai avuto tanti incarichi, sei
stato bravo a portarli a termine ed ora lui sarà solo una
macchia nera sul tuo curriculum perfetto. Cosa diranno gli altri di uno
psicologo troppo invischiato con il proprio paziente? Cosa diranno di
te, stupido principe azzurro dal capello troppo stretto per pensare in
maniera adeguata al suo status professionale e sociale. Un principe
rotto e decisamente poco convenzionale.
Entri nell'ospedale titubante.
I tuoi amici ti salutano normalmente, loro sanno tutto e non ti
giudicano, loro hanno sperimentato sulla loro pelle
quello che tu hai sperimentato solo ora. Loro sanno quello che vuol
dire perdere un paziente, ma
non sanno che cosa vuol dire perdere un paziente amato.
Entri nella sua stanza e ti siedi sulla sedia bianca,
riservata agli amici del paziente. Lui ti guarda con i suoi soliti
occhi verdi. Gli occhi liquidi che tanto hai amato, gli occhi tristi
che hai cercato di salvare, gli occhi che celano troppo e che non sono
mai stati così chiari da poter vedere quello che
c'è dietro.
Tu gli sorridi, lui fa lo stesso.
«
Oggi è l'ultimo giorno, me
ne vado. » Commenta e tu lo sai che
è l'ennesima sfida, l'ennesima frecciatina che ti tira
aspettando che tu la colga, ma l'hai fatto troppe volte e sai che
quello non è il miglior modo per relazionarti con lui.
«
Non trovi che sia una bella giornata, oggi? » chiedi
con aria di sfida. Ormai non sei nient'altro che una figura marginale
nella sua vita, puoi permetterti tutto quello che vuoi.
«
Signor Iero » comincia incastrando i suoi occhi nei tuoi,
creando un miscuglio di luce e di tenebra, creando un colore nuovo tra
le sue iridi verdi e le tue nocciola, sembra un paesaggio estivo che si
mescola con un paesaggio autunnale. Due paesaggi troppo diversi per
stare insieme, due paesaggi con i loro pro e i loro contro, con le loro
malattie e le loro normalità, due paesaggi agli antipodi.
« Non deve per forza comportarsi da psicologo, non oggi. Da
domani lei sarà solo Frank ed io sarò Gerard. Non
ci sarà depressione, mania, borderline, alcolismo, droga,
non ci sarà nulla. »
Ti sforzi di sorridere, mentre il tuo cervello elabora quella frase che
tanto ti uccide "non ci sarai neanche più tu". Ma la tieni
per te.
«
Da domani, oggi sono ancora legalmente il suo terapeuta. »
« Diciamoci
la verità, lei non lo è mai stato. L'ho sempre
visto come un amico, non come uno strizzacervelli, si insomma non uno
di quelli che ti guardano le vene per vedere se ti sei drogato. Non uno
di quelli che, paradossalmente, ti obbliga a prendere le medicine, che poi non è droga
anche quella? Non uno di quelli che si interessa a me in
maniera superficiale, perché diciamocelo, se io non guarisco
il suo portafoglio si riempie, se io guarisco si svuota. Quindi lei non
è un terapeuta, lei è mio amico. »
«
Un amico non usa la terza persona singolare, Signor Way »
«
Non tutti hanno un migliore amico con il camice. Comunque, mi portano
al St. George. »
Tu ti gratti l'orecchio, classico segno d'ansia.
Chissà chi prenderà il tuo posto, eh?
Chissà se almeno lui salverà
quell'anima dilaniata.
«
Vicino. » commenti e sembri non dargli molto peso,
ma le tue viscere si contorcono.
«
A quanto pare. Mi daranno anche un paio di pennelli, sai come si fa ai
bambini. Hanno paura che non riesca ad esprimermi nel migliore dei
modi, così preferiscono farmi disegnare. »
Tu sorridi e gli porgi fra le mani il tuo regalo. Quei colori cretini
che hai visto nel negozio lì sotto. Quel regalo che ti rende
così tanto un cretino, un'idiota, una perfetta adolescente
in calore e lasciatelo dire sei un quadro pietoso.
Lui scarta il pacchetto e ti si butta al collo, se entrasse
qualcuno cosa penserebbe?
«
Grazie, è il miglior regalo che potevi farmi. »
«
No, la guarigione sarebbe stato il regalo perfetto per te. »
rispondi, un lapsus, eh? Non volevi dirlo ad alta voce. Lui ti guarda e
ti sorride, ti stringe e ti sussurra una frase nell'orecchio ed
è forse per questo che ora quella frase la porti tatuata
all'altezza del cuore?
" You guides me safely
in worlds i never been to. You heal me"
E ci credi realmente.
Per un attimo hai come la convinzione che l'hai guarito, che forse ne
è uscito realmente, che forse non si bucherà
più.
Lo baci.
Le labbra soffici, il profumo, il caffè, il dolore di un suo
morso. Tutte cose che non scorderai tanto facilmente. Tutte cose che
amerai per il resto della tua vita e che ti porterai dietro in tutte le
terapie che dovrai affrontare.
Lo porti anche adesso mentre con gli occhi scorri il titolo del
quotidiano, del tuo
nuovo quotidiano giornaliero sulla tua nuova scrivania. Lo
porti anche se sono passati quattro anni o forse di
più.
"When psycotherapy fails, drug
works" incita il
giornale.
Non
c'è il tuo nome, ma c'è il nome di Gerard. Il
terapeuta non lo leggi neanche, fa troppo male. La droga, il bucarsi,
la bella addormentata non si sveglierà mai più. E
tu, forse, non dormirai mai più, sconfitto dal peso
dell'amore, sconfitto perché hai deciso di amare piuttosto
che curare.
E, per un attimo, stringi la mano al petto, cercando di trovare un po
di lui nel tuo tatuaggio, scritto dalla sua calligrafia.
E, per un attimo, è come se il suo profumo ti avvolgesse, il
profumo che solo una bella addormentata può avere, un
profumo che sa di veleno e di disperazione.
*Transfert per chi volesse saperlo è il termine per indicare
i sentimenti (negativi o positivi) che il paziente "investe" sul
terapeuta e riflettono principalmente i sentimenti che nutriva per le
figure relazionali del suo passato. Il controtransfert invece
è la reazione del terapeuta a questi sentimenti.
ù_ù
** In questo caso la malattia mentale è questa
(http://it.wikipedia.org/wiki/Psicosi_maniaco-depressiva) se vi
interessa. Non volevo mettere tutto questo in una fiction, anche
perché me li ritrovo già troppo spesso sui libri
degli esami, ma mi affascinava e quindi eccomi qui.
Si lo so, ho rotto le palle. Quindi me ne vado ù-ù
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