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Adieu, mon amour
Faceva freddo lì, in quella
specie di sotterraneo, un incrocio tra una panic room e un obitorio.
Allison continuava a
chiedersi come aveva fatto Cass ad arrivare a quel punto, mettersi in combutta
con quel mostro doppiogiochista di Crowley.
Lei un po' lo capiva, era
stato investito da così tante responsabilità che si era sentito soffocato e
costretto a fare cose che solo un anno prima gli sarebbero sembrate bestemmie.
Ma da alcuni mesi, aveva
l'impressione che le cose gli stessero sfuggendo di mano.
Non si era scandalizzata nel
sapere che torturavano vampiri, licantropi o quant'altro, non le era importato
più di tanto se stava mentendo ai Winchester, ciò che la spaventava era il
cambiamento di Castiel.
Il suo Castiel, quello che
aveva amato dal primo momento in cui l'aveva visto, quello che le aveva fatto
capire cosa voleva dire essere amata davvero e costantemente, non a rate.
Era cambiato, a volte non lo
riconosceva più, sempre cupo e taciturno, sospettoso verso tutti.
Anche con lei si comportava
in modo diverso, persino a letto era diventato più freddo, lui che era capace di
fare l'amore per una notte intera senza darle tregua, ora si accontentava di
mezz'ora d'amore e poi spesso volava via lasciandola da sola, impegnato in
chissà quale missione, tra angeli e demoni.
Sospirò avvicinandosi al suo
uomo, seduto su un tavolino. Aveva in mano quella...schifosa miscela di sangue e
la fissava pensieroso.
«Ehi amore...perchè non
metti già quella porcheria e guardi un po' me? Credo ti farebbe bene, e farebbe
bene anche a me» gli disse con un sorriso accarezzandogli i capelli.
L'angelo alzò lo sguardo su
di lei. Uno sguardo triste e allo stesso tempo freddo.
«Hai ragione, ti sto
trascurando» ammise «ma...ormai ci siamo, tra poco sarà tutto finito.»
Non era proprio così, ma
l'importante era che lei lo pensasse. Di certo qualcosa sarebbe finito tra
breve.
La donna scrutò a fondo nei
suoi occhi, cercando di leggervi le sue emozioni come faceva un tempo, ma non ci
riusciva più. Cos'era diventato il suo Cass?
«Lo spero, non ne posso più.
E non ne puoi più nemmeno tu, sei strano e a volte mi spaventi, e...»
«Balthazar mi ha tradito» la
interruppe lui distogliendo lo sguardo.
Allison sbattè le palpebre.
«Cosa?»
Castiel annuì serrando le
labbra. «Sì, fa il doppio gioco, viene da me e mi assicura lealtà e ubbidienza,
e poi va da Dean e gli racconta le mie mosse, dove sono, eccetera.»
«Ma ne sei sicuro? Voglio
dire...Balthazar è un tipo strano e non credo possa vantare una profonda
moralità, ma ti vuole bene e sicuramente preferirebbe te a Dean e Sam. Non può
essere» rispose lei incredula.
Balth era tutto, tranne che
un traditore nei loro confronti, non poteva e non voleva crederci.
Cass la fissò contrariato. «Mh...ogni
volta che si parla di lui ti agiti, Ally. Come mai?»
«Ci risiamo Cass?» lo
rimproverò lei incrociando le braccia «la tua gelosia ora è fuori luogo!»
«Non tanto, visto che è
ovvio che lui abbia un certo interesse per te» obiettò lui.
Allison alzò le spalle. «Ma
a Balthazar interessano tutte le donne! Dai diciotto ai sessant'anni vanno bene
tutte! E secondo me anche più in là con gli anni, se non trova le più giovani.»
Castiel ghignò in modo
sinistro. «Certo, non sa tenere i pantaloni abbottonati, ma dubito che
l'interesse che prova per te sia uguale a quello che prova per le altre donne. E
tu lo sai, solo che fai finta di non saperlo.»
Lo guardò senza riuscire a
replicare, perchè era vero, più di quanto sperava che Cass sapesse.
Non c'era stato niente tra
di loro, nemmeno un bacio sulla guancia, ma Balthazar si era dichiarato
apertamente.
Un giorno tra una battuta a
doppio senso e uno sguardo lascivo, le aveva preso una mano e detto «io ti
amo».
Lei prima gli aveva riso in
faccia e poi, vedendo l'espressione decisamente seria dell'altro, mise in chiaro
le cose.
Allison stava con Castiel,
lo amava e non aveva intenzione di fare alcunchè con nessun altro, dunque doveva
togliersi dalla testa qualsiasi strano pensiero.
Balthazar non le era
sembrato turbato più di tanto, aveva sorriso e dopo averle stretto la mano, si
era congedato con un «vedremo».
Cass sapeva di questa cosa?
Li aveva visti o l'aveva intuito?
Beh comunque fosse, poteva
stare tranquillo, non aveva nessuna intenzione di tradirlo.
«Cass» iniziò Allison dopo
qualche secondo di silenzio «qualsiasi cosa lui pensi, non mi interessa.
Sicuramente vorrebbe qualcosa da me, lo vuole da tutte le donne, ma questo non
vuol dire che io ricambi. Per cui se per caso questo sospetto ti fa vedere in
lui un traditore, te l'assicuro, non è così.»
L'angelo accennò un sorriso.
«Oh no tesoro, non è per questo. So che non c'è stato niente tra di voi, lui è
un traditore in quanto è passato dalla parte dei Winchester, ha spifferato al
maggiore dove ci troviamo» fece una pausa guardandola in modo strano «che
ironia...i miei rivali si sono coalizzati contro di me. Forse è questo il vero
motivo, se mi uccidono hanno campo libero con te.»
Una morsa le strinse lo
stomaco: e se fosse stato vero? Se Balthazar avesse tradito Cass per...
«Ma non dire sciocchezze!»
esclamò Allison, forse più per sé stessa che per lui «ci deve essere una
spiegazione, voglio dire anche se l'avesse fatto, è sicuramente stato a fin di
bene. Avanti, lo conosciamo Balth, non ti tradirebbe mai senza un motivo più che
valido!»
Castiel serrò le mascelle
stringendo quel vaso disgustoso tra le mani.
«Appunto. Un motivo più che
valido» le fece eco «ma avremo modo di chiarire. Sta arrivando qui.»
Non fece in tempo a dirlo
che Balthazar si materializzò nella grande stanza. Allison sentì la sua presenza
e si voltò verso di lui.
Era bello, come lo era
sempre doveva ammettere, ma era anche molto preoccupato.
E triste.
«Ciao Allison» la salutò
facendo qualche passo verso di loro.
Lei sorrise. «Ciao» rispose
quasi sottovoce.
Seguì un lungo sguardo da
parte del nuovo arrivo, che poi si rivolse al fratello. «Hai chiamato, Cass?»
A Castiel non sfuggì il
rituale tra i due, ma aveva altro a cui pensare in quel momento.
«Sì, abbiamo un problema.
Dean Winchester sta arrivando qui.»
Gli occhi di Balthazar
ebbero come un guizzo. «Davvero? E come fa a sapere dove siamo?» disse.
Cass lanciò un'occhiata ad
Allison accanto a lui, poi posò il barattolo sul lettino operatorio.
«A quanto pare...c'è un
Giuda tra di noi» annunciò in tono quasi solenne.
Allison vide Balthazar
trasalire e ciò la gettò nel panico.
«Cioè Castiel pensa che ci
sia un traditore che gli abbia spifferato dove siamo» aggiunse lei
frettolosamente, quasi a dar man forte a Balthazar.
Lui la guardò per un secondo
soltanto, poi tornò a fissare il fratello.
«Dannazione» esclamò
ostentando calma «chi è? Scommetto che è quel maledetto cherubino, vero?»
L'altro si alzò. «Non lo so»
rispose «ma devi scoprirlo.»
Allison tirò un sospiro di
sollievo, forse aveva concluso che non era lui oppure voleva saperlo con
certezza.
Anche Balthazar sembrò molto
sollevato. «Certo, subito, subito» ripetè due volte, nervosamente.
«Cosa devo fare con Dean?»
chiese inoltre.
Castiel si girò di spalle.
«Niente. Me ne occuperò io.»
«Ok» rispose Balthazar, poi
guardò Allison che lo fissava accanto all'altro angelo.
«Cass, che ne dici se
portiamo Allison altrove? Qui le cose tra poco si faranno bollenti, sarebbe
meglio se...»
«No» tagliò corto lui «lei
resta qui dov'è. Vuoi restare, vero?»
«Ma certo amore, voglio
stare dove stai tu» rispose dolcemente.
Finalmente Castiel accennò
un sorriso e lei gli posò una mano sulla spalla come a confortarlo.
Si vedeva che stava male,
tormentato da dubbi e paure. Ma ora che pareva aver capito che Balth non
c'entrava, sarebbe andato tutto meglio. Ed era ovviamente sicura che non avrebbe
mai fatto del male a Dean. Probabilmente l'avrebbe messo K.O. e rinchiuso da
qualche parte.
«Come volete voi» si arrese,
poi vedendo Cass preoccupato, gli chiese se stesse bene.
Lui sospirò. «Prima Sam e
Dean, ora questo» mormorò sconsolato «sto facendo del mio meglio...in
circostanze impossibili.»
Allison gli strinse il
braccio. «Cass...»
Ma lui continuò. «I miei
amici... mi hanno abbandonato. Complottano contro di me...è difficile da
capire...»
«Smettila Cass, non fare
così» cercò di confortarlo lei, guardando contemporaneamente Balthazar.
Aveva uno strano
presentimento e non le piaceva affatto.
Più guardava Balth e più
sentiva lo stomaco contorcersi, e il suo sguardo preoccupato di certo non la
aiutava.
«Beh...hai sempre me Cass,
no?» gli disse Balthazar con un sorriso...incerto.
Castiel alzò la testa e
scomparve improvvisamente, per riapparire dietro Balthazar.
Allison intuì che stava per
accadere qualcosa di terribile e prese a camminare versodi loro.
Ma non fece in tempo a
raggiungerli, perchè Cass colpì Balthazar alla schiena col suo pugnale angelico,
trapassandolo. Una luce azzurrina si sprigionò dal centro del suo petto e dalla
sua bocca uscì un lamento strozzato.
«NO!» gridò Allison correndo
verso di lui, mentre il sangue finiva a terra.
«Sì...sarai sempre al mio
fianco» gli disse Cass quasi un sussurro, per poi estrarre la sua arma dalla
schiena di suo fratello.
Gli occhi di Balthazar, di
un blu guizzante che non aveva mai visto, si piantarono in quelli di Allison.
L'ombra della morte era già
sul suo viso e lei iniziò a piangere mentre lo sorreggeva tra le braccia,
scivolando lentamente a terra insieme a lui.
«Allison...» mormorò.
«Balthazar...oddio
no...resisti, tu puoi guarirti...ti prego fallo!» lo incitò lei tenendolo per le
spalle, poggiate sulle sue gambe.
Ma lui scosse leggermente il
capo, sforzandosi di sorridere.
«Questa volta no...non
posso...mi dispiace...»
I singhiozzi della donna
divennero più forti, rabbia e dolore la riempivano fino a farle male.
Balthazar afferrò la sua
mano e se la portò alle labbra.
«Ti amo Allison, lo sai» le
disse «vorrei avere avuto più tempo per farti capire...che mi ami anche tu...»
Davanti a quelle parole,
Allison si sentì morire dentro. Perchè forse aveva ragione.
«Per favore...ti
scongiuro...» gemette tra le lacrime, poi guardò Castiel.
«Guariscilo! Sta morendo
Cass, tuo fratello! Salvalo!» gli urlò, ma lui, immobile davanti alla straziante
scena e col pugnale sanguinante ancora in mano, non disse una parola, né si
mosse.
«Allison» la richiamò
Balthazar «avvicinati per favore...»
Lei lo fece, abbassando il
viso sul suo. Balthazar allore le posò la mano sulla guancia e incollò le labbra
a quelle della donna. Lei rispose al bacio, facendo scivolare la lingua tra
quelle labbra che avrebbe voluto baciare già da tempo, ricevendo lo stesso
slancio.
Ma quel bacio sapeva di
sangue.
Si staccarono dopo pochi
istanti e lei poggiò la fronte a quella dell'uomo.
«Chiudi gli occhi
Allison...e non scordarti di me» gli disse lui con un filo di voce.
Allison singhiozzò e con le
labbra quasi attaccate alle sue, obbedì serrando le palpebre.
«Adieu...mon amour...»
sussurrò l'angelo sfiorandole la bocca con la propria.
Un urlo straziante le riempì
le orecchie, poi un calore luminoso cercò di insinuarsi sotto le palpebre
chiuse, un sibilo acuto...
E poi il silenzio.
Riaprì gli occhi e si
ritrovò tra le braccia il corpo senza di vita che fino a pochi istanti prima
aveva ospitato Balthazar.
Gli occhi sbarrati, la bocca
socchiusa, una lacrima sulla guancia.
«No! Perchè! Balthazar!»
gridò la donna stringendo quel corpo inerte.
«La giusta fine dei
traditori» commentò Castiel, totalmente insensibile a quella scena o solo al
pensiero di aver ucciso Balthazar.
Allison alzò lo sguardo su
di lui.
«Come hai potuto farlo, Cass?
L'unico che ti abbia mai voluto bene davvero come un fratello mentre gli altri
ti prendevano a calci! Come hai potuto ucciderlo!» inveì con quanto fiato aveva
in corpo.
«Siamo in guerra Allison,
non avevo scelta...»
«Balle! Avresti potuto
semplicemente bloccarlo senza ucciderlo! Sei diventato un mostro!»
Castiel fece un mezzo
sorriso. «Mi dispiace aver rovinato la vostra storia. Spero per te che almeno
una volta ti abbia scopata. Si vantava di essere uno stallone...» arrivò a dire.
Per la prima volta, Allison
provò disgusto per Castiel.
Lasciò il corpo a terra dopo
avergli dato un bacio sulla fronte e si alzò in piedi, andando di fronte
all'altro.
«E' per questo che l'hai
ammazzato, vero? Gelosia! Purtroppo no, non mi ha mai scopata. In realtà avremmo
voluto sai? Ma ero troppo idiota per mandarti al diavolo e stare con lui. Sono
certa che fosse davvero uno stallone, mi faceva eccitare solo guardandomi. Se
potessi tornare indietro mi farei sbattere fino a morirgli sotto!»
Voleva ferirlo, umiliarlo,
però quelle cose le pensava davvero.
Perchè non si era lasciata
andare? Perchè non aveva ceduto? Forse sarebbe vivo!
Ma Castiel non sembrava né
ferito né umiliato. Pulì il suo pugnale con un pezzo di stoffa già sporco di
sangue e ripose l'arma all'interno del suo impermeabile.
«Beh, dovrai accontentarti
di me, ancora una volta. Siamo fatti della stessa materia,io e Balthazar, sai? Ti divertirai
ugualmente come hai sempre fatto.»
Allison alzò il mento e lo
guardò sprezzante. «Tu dici? Credi che dopo questo riuscirei a stare con te? Non
solo sei diventato un mostro, ma sei anche diventato stupido. Devi starmi
lontano Castiel, oppure ammazzarmi, a te la scelta.»
«Bene» tagliò corto lui «la
strada la conosci. Tanto tornerai da me come hai sempre fatto. Tu mi ami e non
puoi stare senza di me.»
La donna deglutì reprimendo
le lacrime. «Ti amavo...e anche tanto. Ti credevo l'essere più buono e giusto di
tutto l'universo. Ma non sei più tu, non ti riconosco più. Addio e che il Cielo
abbia pietà di te.»
Si avviò verso la porta,
decisa a non voltarsi. Quello non era più il suo Cass, lei non poteva più stare
con lui.
Soprattutto ora che aveva
capito di amare Balthazar, morto per mano di Castiel.
Lui la guardò andare via ma
non la fermò.
Troppo preso dalla sua
guerra civile, sembrava non soffrire per l'addio di Allison.
Eppure una lacrima,
lentamente, solcò la sua guancia.
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