"...Sakura
Dreaming!"
-Doitsu~!-
-Si, Italia?-
-Lud! Lud! Guarda che meraviglia! Non è bellissimo?
Nèh?- strillò l'italiano con
la sua solita voce allegra senza preoccuparsi di stare urlando ai
quattro venti il suo parere.
-Feliciano, non c'è bisogno che dici così tante
volte il mio nome, ti sento benissimo, e SI'! LO VEDO! E credo anch'io
che sia meraviglioso.-. Un piccolo sorriso gli increspò le
labbra. Normalmente Germania avrebbe detto a Italia di abbassare la
voce, ma oggi era un giorno speciale in fondo, e poi in giro non c'era
nessuno, quindi perchè preoccuparsi.
-MERAVIGLIOSO?! SOLO?! Io non riesco neanche a trovare un
aggettivo per poter descrivere questo spettacolo!- E come al solito a
forza di parlare si era contraddetto da solo. Ma oggi Ludwig non
avrebbe fatto caso neanche a questo, quella giornata era troppo
importante per perderla a ragionare ed arrabbiarsi come al suo solito. Solo
qualche anno fà non si sarebbe neanche immaginato di essere
lì con il suo amato.
AMATO-AMARE-ESSERE AMATI. Parole che
per molto tempo ha considerato come una macchia sul dizionario o
inutili appellazioni che SICURAMENTE a lui non sarebbero
servite.
Quanto si sbagliava...Se ne accorgeva solo adesso e si
chiedeva come avesse fatto a vivere senza il SUO italiano fino ad
adesso. Sgranò gli occhi di colpo appena si accorse di cosa
aveva pensato. Poi come se nulla fosse successo, tornò a
sorridere ancora più felice di prima
«Perfetto! Ora sono pure possessivo!»
Rise sommessamente.
-Lud? Perchè stai ridendo-
D'un tratto si riscosse dai suoi penseri e si accorse che senza
pensarci, camminando, erano arrivati alla loro meta.
Davanti ai suoi occhi c’erano centinaia di ciliegi in fiore,
che come una pioggia incessante e continua, ma allo stesso tempo dolce
e delicata di petali rosa, che cadevano dagli alberi ,quasi con
l’intenzione di abbracciarli.
Mentre Ludwing era concentrato su i suoi pensieri, Feliciano aveva
steso un telo per terra, aperto il bento e si era tolto le scarpe
incominciando a saltellare di quà e di là, con
solo le calze ai piedi.
«Agitato come al solito» Pensò
l’altro mente si toglieva anche lui le scarpe da ginnastica,
molto più comode di quegli stivali che indossava quasi ogni
giorno.
Effettivamente tutto l’abbigliamento di quel giorno era molto
più comodo del solito, anche se un po’ gli mancava
il suo completo da lavoro o quello per gli allenamenti, che gli davano
un aspetto più ordinato e serio.
Quel giorno infatti indossava una maglia a mezze maniche bianca con uno
scollo a “V”, un paio di jeans un po’
stracciati sulle ginocchia e delle normalissime calze bianche; TUTTO
consigliato (e fatto indossare obbligatoriamente) da suo fratello Gil,
che gli aveva fatto il lavaggio del cervello per una serata intera,
tanto che il tedesco aveva dovuto cedere.
Ore che ci pensava anche Italia era vestito diverso dal solito: Fantasmini (tipo di calze corte fino alla caviglia) a
righe tutti colorati, jeans e uno splendido maglione blu, tricottato al centro
… probabilmente senza niente sotto.
A quel pensiero arrossì vistosamente, agitandosi non poco.
Totalmente distratto, notò in ritardo, che l’italiano
lo stava scrutando attentamente, e con la voce traballante
cercò di formulare una frase di senso compiuto, per sembrare
un po’ più naturale in quel momento così critico.
-Dimmi Feli, c’è qualcosa che non va?-
Sorprendentemente la frase gli uscì più sicura di
quello che aveva pensato.
In tutta risposta l’altro gli rivolse un sorriso a 32 denti,
si alzò dalla posizione accucciata in cui si trovava, si
girò di scatto e si lasciò cadere indietro.
Per un momento il Ludwig pensò di morire schiacciato, ma
quando prese il proprio amante tra le braccia cambiò
immediatamente idea e invece che scansarsi, lo tirò a sè
con fare protettivo.
L’italiano, in tutta risposta, scoccò un bacio casto e
appena accennato sulle labbra del tedesco, che come da programma,
arrossì violentemente. Con tutto l’impeto
possibile, le parole stavano per essere pronunciate dalle labbra del biondo
…Si fermarono…Il Teutonico infatti, prese un respiro profondo
e…baciò l’italiano (con non poco
imbarazzo, si intende).
Feliciano era sconvolto all’inizio. Si aspettava di tutto: lo
sbraitare, un coppino ben assestato sul collo o peggio. Ma non si
sarebbe mai immaginato quella reazione.
Dopo qualche minuto si staccarono. Naturalmente, pur essendo Feliciano
l’antropomorfizzazione di uno stato con una grande cultura e
di cui tutti decantavano i paesaggi suggestivi e romantici, lui tendeva
sempre a rovinare quei tipi di momenti.
-Sai Doitsu! Kiku mi aveva parlato molto di questa loro festa detta
“Hanami”, sognavo da tempo di vederla!-
-E quindi?-
-Visto che ho scoperto l’effetto che ti fa ti
porterò più spesso!-
...Sognando i Ciliegi!
.:Angolo dell'autrice:.
Eccomi quì! Potete iniziare a tirarmi i pomodori
che tenete in mano, perchè, lo sò e non mi
illudo, È UNA VERA CACCA!! xD ...L'unico motivo per cui ho
voluto pubblicarla è che, è per l'appunto, la mia
prima FanFiction e anche se è passato un anno dalla sua
effettiva creazione, volevo cominciare con questa a pubblicare i miei
testi (perchè non credo di poterle definire storie
=¬='') su EFP.
...Spero di ricevere qualche commento o recensione.
Accetterò molto volentieri critiche e consigli dalle mie
Senpai, Prendetevi cura di me per favore! *inchino* <3
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