#1. Bisbigli.
C'era stato un tempo dove Bellatrix non urlava ciò che aveva da dire,
in cui non rideva sguaiata ma sorrideva in silenzio. C'era stato un
tempo in cui Bellatrix era bambina e Sirius, il suo piccolo cuginetto,
amava stare con lei -ancora non la odiava.
Allora lei gli prendeva la mano e avvicinava le labbra al suo orecchio,
bisbigliando quella sola parola che aveva il potere di scioglierle il
cuore.
«Sirius».
Lo vedeva sorridere smagliante e desiderava per un fugace momento di
rimanere per sempre così: lei a sussurrare e lui a sorridere per quelle
parole.
I loro bisbigli segreti.
#2. Pelle
La pelle di Sirius odorava di buono.
Non glielo aveva mai detto, ma l'aveva pensato spesso quando doveva
prenderlo in braccio per le foto di famiglia e aveva anche pensato che
le piaceva sentirlo.
E lui?
Anche il piccolo Black pensava che la pelle della cugina avesse un
odore particolare: qualcosa che lui non sapeva identificare, allora si
diceva che sapeva semplicemente di Bellatrix.
Un odore forte, pungente, non esattamente definibile come piacevole.
Ma se qualcuno glielo avesse chiesto Sirius avrebbe risposto
immediatamente che sì, la pelle di Bellatrix profumava di buono.
Perché a lui piaceva davvero la cugina Bellatrix.
#3. Fumo
Durante gli anni di Hogwarts si diceva che Sirius Black fosse un gran
donnaiolo.
Era vero, andava con tante ragazze e poi le mollava poco dopo, e solo
pochi sapevano che lui non era davvero un ragazzo facile.
Ma l'unica di cui Sirius si preoccupasse non lo sapeva, così lei si
limitava ad ascoltare con le labbra arricciate i racconti che venivano
dalla scuola -arricciava le labbra Bella, seduta sulla poltrona, senza
sapere che in realtà era tutto fumo negli occhi.
Che a Sirius importava di una sola ragazza.
Una sola.
Che a Sirius piaceva ancora, davvero, la cugina Bellatrix.
#4. Passione
Era un pomeriggio d'estate come tanti altri.
Bellatrix era andata in visita dagli zii per sistemare alcune questioni
riguardanti l'intera casata dei Black, facendo da portavoce dei suoi
genitori.
Fu allora che lo vide, abbracciato ad una ragazza bionda, mentre le
sussurrava qualcosa all'orecchio.
Sembrava fremere, mentre Bellatrix già sapeva cosa stava dicendo: «Ti
amo» stava bisbigliando con passione. E lei ridacchiava, ripetendo
piano il suo nome.
Da allora Bellatrix non bisbigliò mai più il suo nome.
Non pensò più all'odore della sua pelle.
E più era alta la passione di Sirius per una ragazza, più aumentava il
suo odio.
#5. Amore
Amore. Che parola sciocca.
Bellatrix scagliava maledizioni in ogni direzione, lo sguardo folle che
saettava in cerca della sua vittima: era cresciuta, cambiata, era
diventata una vera Black.
Amore. Per un Black non poteva esistere tale sentimento.
Finalmente la vide e, liberatasi dello scomodo avversario con uno
Schiantesimo, puntò la bacchetta verso la sua preda: «Avada Kedavra!»
Un lampo verde e la vita di Sirius scivolò via.
Bellatrix rise, saltellando come una bambina e fissando compiaciuta il
corpo del cugino che veniva catturato dal Velo.
Amore. Che cos'è l'amore?
Una voce, dai suoi ricordi, parve risponderle.
«Sirius».
Amore. Che assurdità.
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