Parole: 200
Note: è
un’introspettiva alla quale tengo molto. È per me
motivo di orgoglio pubblicarla, ed è motivo di vergogna per
me dire che
probabilmente l’unica persona che dovrebbe leggerlo non lo
farà.
In ogni caso lo scrivo,
sì?
Ogni fatto/persona nominata è puramente casuale.
Come se fosse vero.
Io ballo, e tu sei la ragione.
Tu sei le ali che immagino di avere
in un salto, sei la
dolcezza di un valzer. Sei la mia schiena in un cambrè,
quando va giù, giù,
giù.
Sei il mio cuore, i miei piedi che
mi fanno ballare in
cucina, in salotto, in camera, per le scale, a scuola, non appena sono
sola.
Sei il mio impegno nel migliorare,
sei la mia ambizione.
Voglio diventare così
brava da lasciarti meravigliata il
giorno in cui mi esibirò davanti a te, per te.
Ti farò essere
orgogliosa di me. Non è forse questo un
amore sconfinato?
Il mio amore per te parte dalle
punte di gesso delle mie
scarpette e finisce lassù, oltre l’infinita cupola
del cielo.
Io ti amo, e il mio sentimento
è così profondo che non
esistono parole per descriverlo.
Tu sei
musica.
Continuerò a ballare
ancora e ancora, finché tu ci sarai
vicina a me, finché un giorno vedrai la portata dei miei
sentimenti, e capirai.
Comprenderai la mia trepidante
attesa, il mio rimanerti
accanto col pensiero e non. Io tornerò sempre da te,
così come torno sempre
alla danza.
Sei parte di me, ormai: mi
appartieni. Ci apparteniamo.
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